Liz Truss si è dimessa da primo ministro del Regno Unito.
Truss ha annunciato le sue dimissioni durante una conferenza stampa tenuta all’esterno della residenza del primo ministro britannico, al numero 10 di Downing Street. Le dimissioni sono arrivate dopo soli 45 giorni, e dunque il governo di Liz Truss sarà il più breve della storia del Regno Unito.
"I cannot deliver the mandate on which I was elected by the Conservative Party"
UK Prime Minister Liz Truss resignshttps://t.co/O5kO1WJ4tY pic.twitter.com/Gq6FtOGNIP
— BBC Breaking News (@BBCBreaking) October 20, 2022
Durante la conferenza stampa, Truss ha detto di non poter «rispettare il mandato per il quale sono stata eletta dal Partito Conservatore» e di aver dunque informato Re Carlo III delle sue dimissioni da leader del partito e, quindi, da primo ministro (nel Regno Unito il leader del partito che vince le elezioni diventa automaticamente primo ministro, dunque dimettendosi da leader rinuncia anche alla carica governativa).
L’annuncio è arrivato dopo un incontro non programmato con Graham Brady, capo del 1922 Committee, un gruppo di parlamentari conservatori che esercita un ruolo molto influente nella selezione del leader del partito. Il successore di Truss verrà scelto entro una settimana direttamente dai parlamentari conservatori (Truss era stata scelta, come da consuetudine, dagli iscritti del partito, che però stavolta, probabilmente per accelerarne la sostituzione, non saranno interpellati).
Il primo ministro dimissionario è in carica dal 6 settembre ed aveva sostituito l’ex primo ministro Boris Johnson alla guida del partito conservatore britannico. Lo stesso Johnson si era dimesso il 7 luglio, come conseguenza del grave scandalo che ha preso il nome di Partygate.
Il governo di Truss è stato segnato, nell’ultimo mese, dall’annuncio di una discussa riforma fiscale da parte dell’ex cancelliere dello Scacchiere (il ministro dell’Economia britannico) Kwasi Kwarteng, che venerdì scorso era stato licenziato da Truss dopo soli 38 giorni da quando era entrato in carica. Il Guardian, uno dei più autorevoli quotidiani britannici, aveva pubblicato un editoriale il giorno del licenziamento di Kwarteng intitolato “Addio, Kwasi. La tua carriera è finita cosicché quella di Liz Truss potesse durare altri 15 minuti”: una previsione rivelatasi profetica.
— Kwasi Kwarteng (@KwasiKwarteng) October 14, 2022
Le riforme in campo economico proposte dal governo Truss prevedevano un grande piano di riduzione delle tasse ai ricchi finanziato a debito, che era stato giudicato dai mercati rischioso e poco sostenibile, e che aveva fatto crollare la sterlina e salire i rendimenti sui titoli di stato a livelli record. Era dovuta intervenire la Banca d’Inghilterra con un piano di emergenza per calmare gli investitori sui mercati finanziari, e il governo aveva dunque deciso di ritirare una delle misure del piano, quella che cancellava l’aliquota fiscale per i redditi più alti.
Kwarteng era stato l’ideatore della riforma fiscale ed era stato dunque sostituito dal più moderato Jeremy Hunt, esponente dell’ala centrista e moderata del Partito Conservatore, che pochi giorni fa ha annunciato la cancellazione di quasi tutte le riforme proposte dal suo predecessore, per provare a placare i mercati.
Ieri si era dimessa anche il ministro dell’Interno Suella Braverman, che nella lettera in cui annunciava le sue dimissioni aveva aspramente criticato il governo in carica, definendolo inetto e inadeguato, e provocando nuove divisioni, culminate oggi nelle dimissioni di Truss.
Durante il question time settimanale alla Camera dei Comuni, tenutosi ieri, Keir Starmer, leader del partito laburista, ha iniziato il suo intervento notando scherzosamente che era in corso la realizzazione di un libro biografico su Truss. «A quanto pare uscirà entro Natale. È la data di uscita o il titolo?», sottintendendo che Truss avrebbe potuto lasciare il ruolo di prima ministra prima della fine dell’anno: le dimissioni odierne di Truss hanno sfidato anche le più ottimistiche previsioni dei suoi principali avversari all’opposizione.
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