La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha accettato l’incarico per formare un nuovo governo ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Meloni ha accettato l’incarico «senza riserva» e ha dunque consegnato al Presidente della Repubblica la lista dei ministri da lei indicati (se avesse accettato «con riserva» avrebbe dovuto recarsi al Quirinale dopo un ulteriore giro di consultazioni con i suoi alleati di coalizione per compilare la lista dei ministri definitiva). È solamente la quinta volta nella storia della Repubblica Italiana che un Presidente del Consiglio incaricato accetta un incarico senza riserva: l’ultima volta fu con Silvio Berlusconi nel 2008.
Il Presidente #Mattarella riceve l’On. Giorgia #Meloni pic.twitter.com/VLSi8YUcq3
— Quirinale (@Quirinale) October 21, 2022
Giorgia Meloni giurerà come Presidente del Consiglio domani mattina, sabato 22 ottobre, alle ore 10.
Nella sala stampa del Quirinale, il prossimo Presidente del Consiglio ha poi letto ai giornalisti presenti la lista dei ministri del prossimo governo.
Il Presidente della Repubblica ora firmerà i decreti di nomina del Presidente del Consiglio e dei ministri da lei proposti.
Il governo Meloni sarà il sessantottesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il primo della diciannovesima legislatura, cominciata il 13 ottobre scorso in seguito alle elezioni politiche del 25 settembre. Giorgia Meloni sarà il primo Presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica Italiana. Tuttavia, la prima donna a ricevere un mandato esplorativo dall’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga fu Nilde Iotti, nel 1987. Anche la senatrice di Forza Italia Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato nella diciottesima legislatura e prossimo ministro per le Riforme Istituzionali, ricevette un mandato esplorativo nel 2018 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Alle 10:30 una delegazione della coalizione di centrodestra aveva partecipato alle consultazioni del Presidente della Repubblica. La delegazione della coalizione di centrodestra era composta dai leader di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati e i capigruppo dei partiti in Parlamento. Oltre a Giorgia Meloni, dunque, erano presenti anche il segretario della Lega Matteo Salvini e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, in questi giorni al centro di una polemica per via delle sue dichiarazioni riguardo le cause scatenanti della guerra d’invasione russa in Ucraina.
Al termine del colloquio di stamattina con Mattarella la leader di Fratelli d’Italia si era presentata davanti ai giornalisti, con l’intera delegazione di centrodestra, spiegando che la sua coalizione vuole «dare alla nazione un nuovo governo nel minore tempo possibile» e proposto «la sottoscritta come persona incaricata di formare il nuovo governo».
Meloni: "Attendiamo le determinazioni del presidente Mattarella, che ringraziamo per il suo magistero in questo momento importante per la Nazione". Consultazioni record per la coalizione di centrodestra, a colloquio 11 minuti #ANSA pic.twitter.com/z78JlXCsyv
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) October 21, 2022
Negli scorsi giorni, per via delle dichiarazioni di Berlusconi diffuse dall’agenzia di stampa LaPresse, si era parlato della possibilità che il Presidente della Repubblica rifiutasse la proposta di nominare Antonio Tajani come ministro degli Esteri. Tajani è il coordinatore di Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi, e secondo i leader dell’opposizione, in particolare il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, la sua nomina pregiudicherebbe il rapporto con gli alleati atlantici ed europei. Tajani in realtà è uno dei più apprezzati leader del Partito Popolare europeo, il più grande gruppo parlamentare europeo che ha espresso anche la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, e ieri durante un meeting a Bruxelles ha ricevuto un endorsement dai membri del Partito Popolare. Metsola, in particolare, ha detto al termine del meeting che Antonio Tajani «è un europeista convinto, un convinto sostenitore delle relazioni transatlantiche, un italiano impegnato perché il suo Paese rimanga nel cuore dell’Europa».
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