Giugliano – Verrebbe proprio da dire che non c’è pace, nemmeno per i defunti. Le ceneri di un uomo passato a miglior vita nel 2017 erano conservate in un’urna di legno. Tenuta in casa, insieme a tanti altri ricordi del compianto. Fino al trasloco. Come per mobili, libri, suppellettili e scatoloni l’urna ha dovuto sostenere il passaggio in un’altra abitazione.
Passaggio traumatico considerato che, durante le operazioni, qualcuno ha visto in quel reliquiario un oggetto di valore, un vaso antico o una teca di legno contenente gioielli. Qualcosa da rivendere per racimolare qualche banconota sonante.
E così, complice la concitazione del momento, ha agguantato l’urna ed è fuggito.
Possiamo solo immaginare la sorpresa quando, arrivato in un cantuccio tranquillo, ha notato l’incisione con il nome del morto e quella croce, in realtà visibile anche al più implacabile dei presbiti. Qualcosa è scattato in lui (o lei…). Un sentimento di rispetto nei confronti del defunto o semplicemente un “tocco” di superstizione popolare.
Ha sigillato nuovamente le spoglie e ha abbandonato il reliquiario davanti ad una chiesa.
Come un atto riparatore, una silenziosa richiesta di perdono, restituiva un’anima ad un luogo sacro.
Una donna ha notato quella teca e ha immediatamente allertato il parroco e poi i carabinieri della stazione di Varcaturo. I militari hanno rintracciato i familiari del caro estinto e hanno finalmente restituito loro le ceneri già compiante.
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