Agli arresti domiciliari un cancelliere in servizio alla Procura della Repubblica di Napoli Nord con l’accusa di peculato.
La Guardia di Finanza dell’aliquota di polizia giudiziaria della Procura e quelli del Gruppo Pronto Impiego della compagnia di Aversa hanno eseguito a carico del cancelliere anche un decreto di sequestro preventivo di 92mila euro di somme liquide e 47mila euro di buoni postali.
Per la procura diretta da Maria Antonietta Troncone che ha coordinato le indagini, il cancelliere, che era addetto al Tiap (Trattamento informatizzato affari penali), si sarebbe appropriato delle marche da bollo detenute nel proprio ufficio e le avrebbe consegnate agli avvocati a titolo di diritti di copia che però non apponeva, e se lo faceva ristaccava le marche dal documento e non le annullava.
Un giro di affari fruttuoso, che avrebbe permesso al cancelliere di guadagnare, secondo le stime della Guardia di Finanza, 6500 euro mensili. Questo perché avrebbe trattenuto illecitamente il costo del valore bollato pagato dagli avvocati.
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