Ore di tensione nel carcere di Benevento dove è avvenuta una sommossa e per poco è stata evitata un’irruzione delle Forze dell’Ordine con tutte le conseguenze del caso.
I detenuti avrebbero distrutto la sala della socialità e avrebbero oscurato le telecamere. Stando alle denunce dei sindacati, i detenuti che stavano organizzando la rivolta sarebbero gli stessi che erano stati protagonisti dei tumulti dell’aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere che poi hanno provocato un vero e proprio terremoto giudiziario.
“La rivolta – scrive Tommaso De Lia, vicesegretario regionale dell’Asppe – poteva sfociare in danni irreparabili, mettendo in serio pericolo l’incolumità di tutti ed è solo grazie al personale di Polizia Penitenziaria che si è evitato il peggio“.
La rivolta ha interessato la quarta sezione dei detenuti comuni – prosegue il sindacalista – dove sono ristrette soprattutto persone con problemi di tossicodipendenza (gli altri della sezione di alta sicurezza non hanno partecipato) che hanno preso possesso della sezione lanciando suppellettili nel corridoio e danneggiando le celle“.
All’esterno il Penitenziario era circondato da agenti in assetto antisommossa di Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri. Anche il pesante schieramento di forze ha indotto i detenuti ad arrendersi dopo un paio di ore di tensione.
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