venerdì, Novembre 22, 2024
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Torre del Greco: «Mi sono tolta un peso dallo stomaco», la frase shock pronunciata dalla madre del bambino soffocato in spiaggia

Torre del Greco – «Mi sono tolta un peso dallo stomaco», sarebbe questa la frase intercettata dagli inquirenti durante un colloquio in carcere di Adalgisa Gamba, detenuta da quasi un anno con l’accusa di aver soffocato a morte il figlioletto lo scorso 2 gennaio in spiaggia a Torre del Greco.

Per gli inquirenti questa frase corrisponde ad una confessione. La donna 41enne è stata rinviata a giudizio con l’accusa di omicidio premeditato e aggravato dalla circostanza che la vittima fosse un discendente, cioè il figlio Francesco, di appena due anni e mezzo.

Ieri l’imputata ha scelto di non presenziare all’udienza preliminare celebrata dinanzi al gup del tribunale di Torre Annunziata Antonello Anzalone ed ha atteso la decisione nel penitenziario femminile di Pozzuoli. In aula c’era il papà di Francesco, che si è costituito parte civile insieme alla nonna paterna e allo zio. La prima udienza del processo è fissata a inizio febbraio, dinanzi alla prima sezione della Corte d’Assise di Napoli.

Ad incastrare la donna, non solo i risultati dell’autopsia sul corpicino di Francesco, che accertarono che non morì per annegamento ma per soffocamento. Ma anche le ricerche effettuate con il suo cellulare della 41enne. La donna era ossessionata dalla possibilità che il figlio potesse essere affetto da disturbi (autismo) che aveva diagnosticato su Google…

Dalle 4 del mattino e fino alle 16:30 di quel 2 gennaio 2022, dunque pochi minuti prima del terribile delitto, la donna avrebbe più volte cercato parole chiave come «uccidere un bambino» aggiungendo di volta in volta con candeggina, con un coltello, a colpi di pistola, strangolamento, fino alla pena che avrebbe rischiato. Alla fine, sostiene l’accusa, la donna avrebbe deciso di soffocare il figlio con un indumento, per poi calarsi nel gelido mare d’inverno insieme al piccolo ormai privo di vita, arrivando fino alla scogliera di via Calastro, all’altezza del lido La Scala, a 30 metri dalla riva. Una scelta «lucida e consapevole» e soprattutto premeditata, ha detto il pubblico ministero nel corso della sua ricostruzione, sgombrando i dubbi su una possibile incapacità di intendere e di volere. All’arrivo dei carabinieri della sezione operativa della compagnia di Torre del Greco il bimbo era ormai morto da tempo e i successivi soccorsi, prestati anche dallo zio medico, furono vani.

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