Dopo l’aggressione fascista avvenuta a Firenze ad alcuni studenti del liceo Michelangelo, alcuni dirigenti scolastici si sono schierati senza indugi con gli studenti aggrediti.
Tra le varie iniziative, quella della dirigente scolastica del liceo scientifico Leonardo da Vinci, Annalisa Savino, ha provocato molte reazioni. La dirigente ha deciso di scrivere una lettera ai suoi studenti: «Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti».
Savino cita Gramsci e «Odio per gli indifferenti» e invita i suoi ragazzi a condannare «la violenza e la prepotenza» e «ad avere fiducia nel futuro e ad aprirsi al mondo».
«Sappiate che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede», scrive agli studenti.
Questa mattina il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditerra, a Mattino Cinque, ha rilasciato una dichiarazione nella quale attacca la preside Savino: “È una lettera del tutto impropria mi è dispiaciuto leggerla non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà”. Forse il Ministro dimentica che ricopre un ruolo istituzionale e non politico. Ovviamente è insorta l’opposizione e buona parte dell’ambiente scolastico.
Un altro problema per Giorgia Meloni che praticamente quotidianamente si trova a dover fare i conti con le esternazioni dei suoi alleati di Governo. Negli ultimi giorni sono da registrare le dichiarazioni di Berlusconi su Zelensky mentre sono in corso le operazioni di voto in Lombardia e Lazio. Il presidente del Senato, La Russa, che a Belve su Rai 2 afferma che un figlio gay sarebbe un dispiacere. A questa lista si è aggiunto oggi il Ministro dell’Istruzione.
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