Il 31 marzo sarà il termine ultimo per scongiurare la messa in liquidazione dell’ippodromo di Agnano. A rischio il futuro dei circa 400 lavoratori ed è per questo che la Slc Cgil, dopo l’incontro tra le organizzazioni sindacali e i vertici dell’Ippodromo, chiede chiarezza.
“Il Ministero delle Politiche Agricole – secondo la Cgil – ha ormai da troppo tempo disatteso le intese già assunte facendo correre il serio rischio di far precipitare il mondo dell’ippica in un baratro e soprattutto mettendo a repentaglio i posti di lavoro”.
“Il futuro dei lavoratori di Agnano – sottolinea la Cgil – è estremamente critico, anche per la grande incertezza che persiste sulla gara relativa all’assegnazione della struttura da parte del Comune di Napoli ad un mese dalla scadenza della precedente proroga”.
Sulla questione è intervenuta direttamente Alessandra Tommasini, segretario generale Slc Cgil Napoli e Campania: “Vogliamo risposte certe circa il futuro dei lavoratori dell’ippodromo di Agnano e le chiediamo soprattutto al Governo che ad oggi non ha mantenuto fede agli impegni assunti, tesi a salvaguardare l’occupazione”.
La protesta dei lavoratori
Solo a inizio mese la protesta dei dipendenti dell’Ippodromo che, il 1 febbraio, bloccarono con un presidio l’uscita di Agnano.
Oltre ai lavoratori c’era anche un cavallo a sbarrare l’uscita agli automobilisti che provenivano dalla Tangenziale di Napoli. La protesta era stata stata sollevata dagli allenatori e guidatori del trotto che lavorano ad Agnano per il mancato pagamento da parte del Mipaaft (ministero Agricoltura e Turismo) dei premi vinti in corsa dalle scuderie a partire dall’agosto del 2018.
“Un ritardo cronico ed inaccettabile – spiegò l’avvocato Francesco Gragnaniello, (presidente di proprietari e il driver Mario Minopoli) – che mette a rischio centinaia di posti di lavoro. Senza incassare premi, non si possono pagare dipendenti, fornitori”.