Come dal 1983, da quando cioè fu organizzato per la prima volta dal GRIDAS l’associazione creata dal compianto Felice Pignataro, anche quest’anno evento imperdibile a Napoli è il coloratissimo Carnevale di Scampia.
Il Carnevale di Scampia è, ormai, una tradizione che coinvolge migliaia di persone e associazioni provenienti da tutta Italia per dar vita ad una grande e animata sfilata.
Il Corteo partirà domenica 3 marzo 2019 alle ore 10:00 dalla sede del GRIDAS in Via Monte Rosa 90/b a Scampia.
La sfilata in strada vedrà l’esibizione di creazioni realizzate con materiali di risulta o di scarto, stoffe, giocattoli vecchi, cartoni da imballaggio e tante bande musicali che ravviveranno l’atmosfera con la loro musica. In testa c’è, naturalmente, la Banda del GRIDAS, ma vi parteciperanno anche: l’Orchestra Musica libera tutti, ‘o Rom, Samba Precario da Roma, la fanfara Kikafessa, la BandaBaleno Murga di Napoli che coordinerà il Frente Murguero italiano e alcune bande straniere.
Carnevale di Scampia: il tema del 2019
Ogni anno viene scelto un tema diverso basato su fatti di attualità e per il 2019 sarà: ‘O CANTASTORIE ovvero “Chi ‘a conta justa e chi no”.
Come spiegano dall’associazione Gridas: «Rivalutiamo il ruolo e l’importanza di chi racconta e approfondisce le storie, indagando dietro i fatti, riscoprendo le persone dietro numeri, etichette e preconcetti. La conoscenza come baluardo contro i pregiudizi e per il risveglio delle coscienze che consente di vivere da protagonisti il proprio quotidiano senza soccombere né farsi abbindolare dai tanti parolai che raccontano ben altre storie e frottole per annebbiare la vista e la realtà delle cose, manipolando coscienze. La cultura al primo posto per poter scegliere consapevolmente quali storie vogliamo ascoltare e da chi farcele raccontare e per costruirne tutti insieme il finale».
Il Corteo di Carnevale di Scampia che giunge alla sua trentasettesima edizione si inserisce nel più ampio Coordinamento del Carnevale Sociale Napoli e si conferma, dunque, come strumento educativo per apprendere metodi di riciclaggio, ma anche un’occasione per mantenere vive le tradizioni popolari in funzione di critica sociale.