Momenti di tensione stamattina fuori Santa Lucia, all’ingresso della Regione Campania con azione di lotta, torce e fumogeni. Un corteo improvviso con centinaia di disoccupati (organizzati nel movimento di lotta al lavoro – disoccupati 7 novembre) ha beffato il dispositivo di sicurezza all’ingresso per ottenere un incontro interistituzionale.
Secondo quanto si apprende da un comunicato stampa, l’incontro era stato già stabilito e slittato tre volte.
Lo scorso 24 gennaio 2019 Sonia Palmieri, l’Assessore al Lavoro della Regione Campania, e Enrico Panini, l’Assessore al Lavoro del Comune di Napoli, insieme alla consigliera Enza Amato e Maria Antonietta D’Urso (Direttore Generale al Lavoro Regione Campania), alla presenza di una delegazione del movimento 7 novembre, avevano assunto l’impegno e la disponibilità di riconvocarsi per il giorno 28 Febbraio alle 9:30 in Regione Campania dopo aver verificato la presenza di finanziamenti europei ad hoc da indirizzare all’amministrazione comunale, implementando anche lo staff tecnico sul tema.
La Regione – sostengono i manifestanti – ribadiva la disponibilità degli uffici dell’assessorato a verificare tutte le possibilità di collaborazione. Inoltre tutte le parti sollecitavano – su richiesta stessa dei disoccupati – la convocazione di un tavolo per una vertenza alla presenza del Ministero del Lavoro Luigi di Maio.
Passaggio “conquistato” con l’azione del movimento a Roma la settimana scorsa, avendo strappato addirittura la disponibilità del Ministero a sostenere con gli strumenti a disposizione i progetti esposti e da sviluppare e di svolgere un ruolo di interfaccia tra il Movimento e gli Enti Locali chiedendo da quest’ultimi un più dettagliato quadro rispetto la progettualità anche con l’individuazione di eventuali risorse, completo dei lavoratori inoccupati al momento da noi rappresentati.
A quanto pare, però, il tavolo è stato posticipato per impegni istituzionali con un preavviso di poco più di 24 ore. Stamattina, dunque, i lavoratori hanno rivendicato con la protesta risposte concrete: “Sappiamo che oramai è troppo tempo che oltre la mobilitazione e la lotta abbiamo proposto anche soluzioni e progetti concreti da poter sperimentare se solo ci fosse la volontà politica di farlo. Continua questo gioco delle tre carte al quale non possiamo più stare”.