La comunità greca è pronta a festeggiare i 202 anni d’indipendenza in un matrimonio di culture. Presentata la comunità ellenica di Napoli e Campania
Una faccia una razza, Italia e Grecia sono da sempre le culture più fraternizzanti del bacino mediterraneo sin dalla nascita di ambe le culture classiche. Le radici dei rapporti tra l’ellenismo e l’allora Neapolis iniziano con il primo grande progetto della Magna Graecia o Μεγάλη Ἑλλάς. Il matrimonio delle due culture iniziava così nell’VIII secolo a.C, anni di migrazioni culminati nei paesaggi più suggestivi del meridione italiano quali le regioni della Sicilia, Calabria e della Campania.
In quest’ultima dai primi attracchi tra l’Isola di Megaride ed il monte Echia (oggi Pizzofalcone) viene abbandonata, secondo la leggenda, la sirena sconfitta da Odisseo: Partenope. Battezzata nel 474 a. C con il nome di Palepolis dai coloni Cumani ed in seguito agli scontri contro gli Etruschi Neapolis, la città della sirena diviene l’emblema dell’ellenizzazione italiana. Ancora oggi le radici di quei rapporti vivono nel cuore di una comunità greca quanto napoletana: i greci partenopei della Comunità ellenica di Napoli e Campania.
La Comunità ellenica e le tradizioni di casa
La Comunità ellenica di Napoli e Campania fu fondata nel 1992 ed è un’ associazione volta ad insegnare, accogliere ed integrare la cultura greca presso la città partenopea. Attualmente la C.E.N.C è diretta dal Consiglio direttivo con a capo l’avvocato Michos Konstantinos e la vicepresidente Despina Karagianni. La sede della comunità si trova in via San Biagio dei Librai, Palazzo Carafa, mentre è possibile seguire dei corsi di lingua greca o partecipare a numerosi eventi culturali presso la sede di Foqus Napoli. Gli appuntamenti presso la sede del centro storico della città e le numerose informazioni riguardanti le attività dei gruppi sono citate nel sito ufficiale. L’ iscrizione presso l’associazione è aperta a chiunque sia pronto ad immergersi nel clima, nei sapori più attraenti e anche in un bicchiere di Ούζο di troppo.
Il 25 Marzo per i Greci
Il riferimento a quello che ogni bambino greco durante la propria infanzia ha scambiato per un bicchiere d’acqua dissetante (l’ouzo a base di anice) non è casuale. Infatti oggi la Grecia festeggia la giornata dell’indipendenza dall’impero ottomano del 1821. Nel paese, da Atene, Salonicco e in ogni singola isola dell’egeo più remoto intere scolaresche marciano sulle note dell’inno alla libertà – Ύμνος εις την Ελευθερίαν. Tradizionalmente la città capitale ospita la parata militare. Mentre in ogni comune i giovani studenti sfilano vestendo abiti tradizionali come quelli degli evzones oppure i colori della bandiera bianco-blu. Essendo anche la giornata dell’annunciazione, la data rivoluzionaria assume un significato particolarmente profondo per l’ortodossia. A Napoli, la comunità greca ha celebrato la giornata attraverso un’incontro tra tutti i membri presso il ristorante d’Angelo.