Poche ore ha è stato reso noto che la scorta al Comandante della Polizia Locale di Arzano, Biagio Chiariello, era stata revocata. Per il Ministero degli Interno le minacce a Chiariello sarebbero decadute. Ricordiamo che il Colonello ricevette esplicite minacce di morte da parte dei clan della 167 di Arzano, con tanto di necrologio funebre.
Il Comitato di Liberazione dalla camorra dell’Area Nord di Napoli ha diffuso un comunicato su questa decisione che lascia perplessi:
“Non vogliamo sostituirci a chi, istituzionalmente, è responsabile della sicurezza ma non possiamo non dire che la revoca della scorta al comandante della polizia municipale di Arzano, Biagio Chiariello, ci preoccupa e ci lascia perplessi. Anche se i vertici del clan della 167 di Arzano sono in carcere, familiari e sodali dei Monfregolo sono liberi. E vivono ancora nelle case occupate abusivamente in quella 167, proprio dove il Comandante vuole ristabilire il rispetto della legge. L’ambiente di Arzano è tutt’altro che bonificato. Proprio di recente abbiamo manifestato la nostra solidarietà a Giovanni, il commerciante che ha denunciato gli estorsori che gli avevano chiesto 2.000 € al mese per poter lavorare.
E per un commerciante che denuncia, tanti altri non lo fanno tanto che i parroci di Arzano hanno invitato commercianti e imprenditori a seguire l’esempio di Giovanni denunciando i camorristi. Siamo sicuri che, in questo clima, il Comandante della polizia municipale possa continuare a fare il suo dovere? Chiediamo al Prefetto di Napoli che presiede il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica un approfondimento per valutare se revocare la scorta a Biagio Chiariello sia davvero la scelta migliore”.
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