La quarta stagione di “Gomorra“, sin dai primi episodi, ha registrato l’ingresso, all’interno del cast, di diversi volti nuovi. Una nuova fazione criminale, la famiglia Levante, gli ultimi parenti di Genny Savastano ancora in vita, sono pronti ad imporsi . Il capofamiglia, Don Gerlando Levante, interpretato da Gianni Parisi, ha una famiglia molto numerosa. Tra gli elementi cardine del clan, c’è Ciccio, interpretato da Gennaro Apicella. Attore formatosi al Teatro Stabile di Genova che si è raccontato ai nostri microfoni.
Partiamo dal principio. Ci racconti la prima volta di Gennaro Apicella su un palcoscenico?
“La prima volta è stata in 5 elementare. Si metteva in scena la famiglia Addams. Io sono sempre stato il più piccolo, mi diedero il ruolo della Mano. Ricordo che mia madre mi cucì un vestito di gomma piuma da cui sbucava solo la mia faccia. Non sai cosa pagherei per avere una foto di quel giorno“.
“La prima volta che ho ‘sentito’ veramente le tavole sotto i piedi è stato allo Stabile di Genova. Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare. Interpretavo Nick Bottom. Amo quel personaggio più di ogni altro perchè mi ha reso vulnerabile“.
Passiamo a Gomorra 4. Che reazione hai avuto quando hai saputo che avresti fatto parte del cast della serie?
“Ero a casa mia a Roma, in cucina e guardavo la strada dalla finestra. Era marzo e pioveva a dirotto, quando ad un certo punto squillò il telefono. Ricordo solo di aver camminato sotto la pioggia per più di 1 ora…”
Gomorra è una delle serie più viste, ma al tempo stesso contestate, al mondo. Prima di prendere parte al progetto, qual era la tua idea sulla serie? E adesso che ne hai preso parte?
“Non ho mai pensato che Gomorra potesse essere un problema per la mia città o per la sua immagine. Partecipando alla serie questa idea si è consolidata. Gomorra non ha l’intento di raccontare Napoli, anche perchè per farlo non basterebbero 50 serieTV. Semplicemente racconta la realtà criminale che rappresenta una parte di Napoli. E lo racconta dal punto di vista dei criminali, facendo vedere con assoluta onestà come le loro scelte di vita portano ad un finale inevitabile. I personaggi di Gomorra perderanno tutti prima o poi. Nessuno vince“.
Dal 2010 al 2013 sei stato al Teatro Stabile di Genova, come e, soprattutto, quanto ha influito quest’esperienza su di te e sulla tua carriera?
“Enormemente. Ci sarà sempre un prima e dopo Genova. È stata una tappa fondamentale nella mia carriera. Mi ha forgiato come Attore e come Uomo. Un’esperienza non priva di ostacoli, ma questi mi hanno permesso di scoprire quanto grande fosse la mia passione e il mio desiderio“.
Cosa puoi dirci riguardo i tuoi progetti futuri?
“Su Gomorra non posso sbottonarmi, altrimenti rischio spoiler. A giugno inizio le riprese di un film con un importante regista di cui non posso ancora fare il nome. La certezza si chiama Numeri 11, la compagnia che ho fondato insieme a Valentina Illuminati, Andrea Illuminati e altri attori diplomati allo Stabile di Genova. A breve lavoreremo sulla Lisistrata di Aristofane“.
Foto di Daniele Senatore