Finisce nei guai giudiziari la 51enne deputata del Movimento 5 stelle Piera Aiello, la quale, per candidarsi alle ultime elezioni politiche nelle quali è risultata eletta, ha dovuto fornire “fase attestazioni”.
E’ quanto riporta la procura di Sciascia, che iscrive nel registro degli indagati la grillina. L’accusa è “Falso in atto pubblico”. Stando a quanto riporta il sito TP24, successivamente ripreso dall’agenzia Adnkronos, la Aiello avrebbe fornito un nome, quello di Piera Aiello appunto, che non esiste più, in quanto testimone di giustizia.
Il suo nome, quindi, non sarebbe presente nell’Ufficio anagrafe del Comune di Partanna, dove la deputata è nata proprio perché da 27 anni vive, sotto protezione, senza la sua vera identità al Nord Italia.
La sua candidatura in parlamento, secondo la Procura di Sciacca, sarebbe il frutto di una vera e propria forzatura, ai limiti della legalità.
Quando l’anno scorso si è candidata alle elezioni politiche, la Aiello ha fatto la campagna elettorale senza mostrare il suo vero volto. Si è, infatti, fatta vedere in pubblico soltanto tempo dopo.
In questi giorni il giornalista del sito Tp24, come riportato anche da Il Giornale, ha fatto visita all’ufficio anagrafe di Partanna e ha richiesto i documenti relativi alla deputata pentastellata.
“Ci hanno detto che la signora non è certificabile”, ha spiegato. La posizione della grillina, insomma è congelata. È come se non ci fosse. “Dal Comune di Partanna – fanno sapere – non può uscire alcun certificato a suo nome”.