mercoledì, Ottobre 23, 2024
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Progetto Centro Direzionale: il Comune dovrà versare 14milioni di euro di risarcimento ad una società per il mancato avvio dei lavori

Questo rendering rappresenta la parte seconda del Centro Direzionale di Napoli, quella prevista nell’area dell’ex mercato ortofrutticolo, tra i quartieri Gianturco e Poggioreale. Il progetto – bellissimo – prevede parchi, palestre, residenze… e non vedrà mai la luce.

Oltre il danno, per i napoletani, anche la beffa. Il Comune di Napoli sarà infatti costretto a risarcire il consorzio Agorà 6 con ben 14 milioni di euro, il prezzo da pagare per il mancato avvio dei lavori.

300 mila metri quadri di suoli che sarebbero stati finalmente risanati, fungendo peraltro da cerniera tra il centro della città e la grigia landa di Napolest.

Il lungo contenzioso tra il Comune e Agorà 6 è poco noto in città. Nel 2005 un gruppo di costruttori associati, attraverso il meccanismo di project financing, presenta un progetto all’ente di Palazzo San Giacomo per lo sviluppo dell’area a ridosso del Centro Direzionale a fronte di una gestione trentennale delle strutture che andranno realizzate.

Il Comune di Napoli affida i suoli al consorzio per un investimento complessivo di circa 250 milioni di euro. Il contenzioso nasce nel 2011, dopo una richiesta del Comune di alcune verifiche ambientali sul territorio e una bonifica che non sarà mai eseguita per mancanza di risorse.

Nel 2018 i costruttori di Agorà 6 istaurano un giudizio arbitrale con la richiesta di risarcimento di ben 47 milioni di euro. Nel 2020 il collegio arbitrale condanna il Comune per inadempienza ma la stessa viene impugnata in appello e ridotta successivamente a 17 milioni. Il consorzio, in ultima istanza, fa sapere attraverso i suoi legali che rinuncia a ulteriori 3 milioni di euro a condizione che il pagamento venga liquidato senza attendere il giudizio.

Per scongiurare il rischio di un risarcimento maggiore il Comune è costretto ad accettare l’accordo, liquidando Agorà 6 con quanto stabilito.

Una bolla di sapone durata ben 18 anni, per buona pace dei residenti di Napoli Est.

Fonte – SulSud.it

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