venerdì, Agosto 1, 2025
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Napoli: incendio in un deposito rifiuti nella zona industriale

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INCENDIO DEPOSITO RIFIUTI NAPOLI REPERTORIO
INCENDIO DEPOSITO RIFIUTI NAPOLI REPERTORIO

Nel pomeriggio è divampato un incendio nella zona industriale di Napoli, nella periferia orientale della città. Il rogo si è sviluppato in un deposito ASIA in via Nuova delle Brecce.

Le fiamme stanno interessando un cumulo di rifiuti, per lo più ingombranti, raccolti per le strade della città dall’azienda del comune.

Il fumo è chiaramente visibile dall’intera zona, così come la puzza di bruciata che spinta dal vento pare si senta anche nell’hinterland. Sul posto stanno operando i Vigili del Fuoco.

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Incendio in un deposito d’auto tra Pompei e Castellammare di Stabia

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INCENDIO POMPEI
INCENDIO POMPEI

Maxi rogo tra Pompei e Castellammare di Stabia in provincia di Napoli, le fiamme stanno interessando un deposito di auto all’altezza dell’uscita autostradale per la città stabiese.

In azione diverse squadre dei Vigili del Fuoco, per sicurezza è stata interrotta anche la linea ferroviaria di Eav: “Causa intervento dei vigili del fuoco per principio di incendio nelle adiacenze della sede ferroviaria tra le stazioni di Pompei Scavi e Castellammare di Stabia, la circolazione ferroviaria è interrotta su tale tratta“.

Sul posto Polizia, Carabinieri e Polizia Locale che si sta occupando di gestire il traffico. La nube nera è alta e visibile a chilometri di distanza in tutta l’area vesuviana.

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Decreto legge Terra dei Fuochi approvato dal Consiglio dei Ministri: inasprite le pene per chi inquina

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Pene più severe per chi inquina e primi 15 milioni di euro per le bonifiche: sono i due aspetti centrali del decreto legge sulla Terra dei fuochi approvato ieri dal Consiglio dei ministri, che introduce misure straordinarie per “contrastare i reati ambientali e restituire legalità ai territori colpiti da roghi e traffici illeciti di rifiuti, tutelando la salute pubblica e l’ambiente”.

Gilberto Pichetto Fratin e Vannia Gava, ministro e vice ministra all’Ambiente, affermano che “con questo provvedimento lo Stato alza il livello di guardia su un territorio martoriato. Per accelerare il risanamento serviva un inasprimento delle pene. Questo decreto afferma con forza che chi inquina paga, senza sconti. È un segnale chiaro dello Stato a tutela dei cittadini e dei territori”.

Il provvedimento “prevede l’arresto anche in flagranza differita per i reati ambientali più gravi, come disastro ambientale e traffico illecito di rifiuti. Vengono rafforzate le pene per l’abbandono e la gestione non autorizzata di rifiuti, con misure accessorie come la sospensione della patente, il fermo del veicolo e l’esclusione dall’Albo dei gestori ambientali per le imprese non in regola. Per contrastare l’abbandono di rifiuti da veicoli sarà possibile utilizzare anche immagini di videosorveglianza. Il Decreto consente l’amministrazione giudiziaria delle aziende coinvolte in attività inquinanti, soprattutto se legate alla criminalità organizzata”.

Per quanto riguarda le risorse, al commissario unico, il generale Giuseppe Vadalà, è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per il 2025 per la rimozione dei rifiuti e l’avvio delle attività di bonifica. Fondi che “saranno successivamente integrati con ulteriori risorse per bonifiche e messa in sicurezza”.

Tutti positivi i commenti della maggioranza, in particolare dai parlamentari campani. Cerreto, di Fdi, afferma che con questo decreto “il Governo Meloni rafforza l’azione dello Stato nei territori colpiti da roghi tossici e traffico illecito di rifiuti. Una svolta concreta per affermare che chi inquina paga”.

Zinzi, della Lega, dice che “il lavoro per risanare la Terra dei fuochi non si è fermato. E’ un bene che l’impegno a mettere in campo prime risorse per la rimozione dei rifiuti sia stato mantenuto”.

Non è invece soddisfatta la Cgil, secondo cui il decreto è insufficiente perchè “inasprire le pene per chi inquina è sicuramente un atto positivo e di eco giustizia ambientale, ma ciò che continua a caratterizzare l’esecutivo Meloni – afferma il segretario confederale Pino Gesmundo – è la totale assenza di una benché minima idea di politiche di recupero e bonifiche”.

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Napoli, battaglia legale tra “Palazzo Petrucci” e “Bagno Elena” per la spiaggia di Posillipo

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Palazzo Petrucci e Bagno Elena
Palazzo Petrucci e Bagno Elena

Con una denuncia presentata in procura a Napoli, la società che gestisce il noto ristorante partenopeo “Palazzo Petrucci” chiede “il sequestro dell’area abusivamente occupata” dall’altrettanto noto “Bagno Elena”, “al fine di impedire il protrarsi della condotta delittuosa e per consentire il rispetto della decisione assunta dal giudice amministrativo e segnatamente l’espletamento di una gara nei tempi più brevi possibili“.

A rendere nota la decisione è l’avvocato Marco Campora, legale della rappresentante della società che gestisce il ristorante che ha presentato un progetto di rimodulazione della spiaggia nel quale si contempla la realizzazione di un beach club sulla spiaggia antistante la struttura accanto a un tratto invece destinato alla libera fruizione dei bagnanti.

“Il Tar – ricorda l’avvocato Campora – ha disposto, su ricorso presentato dall’avvocato Gianluca Lemmo nell’interesse di ‘Palazzo Petrucci’, l’immediato rilascio, senza indugio, dell’area demaniale occupata dal lido ‘bagno Elena'”, ma nonostante la decisione dei giudici amministrativi, peraltro confermata anche dal consiglio di Stato, aggiunge, “il bagno Elena continua ad occupare, ‘sine titulo’, l’area demaniale“.

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Controlli ad Arzano: centauri senza casco, guida senza patente e assicurazione, 40 veicoli sequestrati

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ARZANO POLIZIA LOCALE
ARZANO POLIZIA LOCALE

ARZANO – Centauri senza casco, guida senza patente e assicurazioni scadute, oltre quaranta veicoli sottoposti chiave.

Questo il resoconto delle attività della polizia locale a seguito di intensi controlli sul territorio mirati ad individuare soprattutto automobilisti alla guida senza patente, assicurazione e centauri senza casco.

Nonostante il notevole impegno per la tutela ambientale per prevenire roghi e abbandono rifiuti, gli agenti della polizia locale di Arzano per diversi giorni hanno setacciato il territorio individuando e sanzionando gli utenti della strada indisciplinati.

Sicurezza stradale e rispetto delle norme del codice della strada gli obiettivi e a finire sotto chiave sono stati circa 40 veicoli, tra cui 17 moto. Le violazioni riguardano la guida senza casco, senza assicurazione, revisione scaduta, guida con il cellulare, soste selvagge. Il bilancio é di 7 patenti ritirate, 200 sanzioni contestate e oltre 30mila euro gli importi inflitti.

Tre persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica in quanto i conducenti guidavano con veicolo già sotto sequestro ed il veicolo verrà confiscato. L’obiettivo degli uomini diretti dal colonnello Biagio Chiariello é quello di garantire una maggiore sicurezza stradale.

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Febbre del Nilo: quinta vittima a Caserta, era un 76enne con patologie

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CAMPANIA FEBBRE DEL NILO
CAMPANIA FEBBRE DEL NILO

CASERTA – Quinta vittima in Campania causata dalla “Febbre del Nilo” si tratta di un 76enne originario della provincia di Salerno, era in una residenza a Grazzanise ed era dializzato.

L’anziano è deceduto ieri, giornata in cui in Campania si sono contata due vittime, l’altra vittima è stata un 73enne di Maddaloni.

In Campania, al momento sono cinque le persone morte con la West Nile, su un totale di nove decessi registrati in Italia.

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Daniela Di Maggio candida in Campania con la Lega

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DANIELA DI MAGGIO LEGA
DANIELA DI MAGGIO LEGA

La Lega candida in Campania, per le prossime regionali Daniela Di Maggio, la mamma di Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne ucciso a colpi di pistola a Napoli la sera del 31 agosto 2023, mentre si trovava con la fidanzata presso una paninoteca in Piazza Municipio.

L’annuncio è arrivato in Senato, nel corso di una conferenza stampa di presentazione di tre proposte di legge sulla sicurezza del partito di Matteo Salvini. Lo stesso Salvini ha reso noto la scelta di puntare sulla Di Maggio, presente in Sala.

Il leader della Lega ha donato alla signora la spilletta della Lega, l’Alberto da Giussano, ricambiato da un ciondolo di corno rosso, tipico amuleto scaramantico napoletano. “Ne ho davvero bisogno – ha scherzato il vicepremier- magari me lo porto pure in Cassazione…“.

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È morta Marina Donato, produttrice televisiva e vedova di Corrado

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MARINA DONATO
MARINA DONATO

È morta Marina Donato, la produttrice televisiva vedova di Corrado Mantoni. Aveva 76 anni. A quanto apprende l’Adnkronos, Donato si sarebbe sentita male ieri sera in un ristorante romano, dove si sarebbe accasciata per un sospetto arresto cardiaco. Trasportata in ospedale, al Policlinico Umberto I, i tentativi di rianimarla si sono rivelati inutili.

Nel corso della sua carriera, Marina Donato ha ricoperto ruoli fondamentali nella produzione di programmi che hanno fatto la storia della tv italiana, da Mediaset alla Rai. La sua società di produzione, Corìma, da lei fondata nel 2005 con Massimiliano Lancellotti, ha firmato trasmissioni di grande successo fino a tempi recentissimi, incluso il ritorno de «La Corrida» con Amadeus sul canale Nove nel 2024.

Donato, che era stata sposata con Corrado dal 1996 fino alla sua morte, nel 1999, aveva continuato la sua attività di produttrice televisiva.

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Maratea: trovato il corpo carbonizzato di un 19enne salernitano

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MARATEA 19ENNE CARBONIZZATO
MARATEA 19ENNE CARBONIZZATO

Si sarebbe dato fuoco con la benzina contenuta in una tanica ritrovata nei pressi del cadavere, il giovane di 19 anni morto carbonizzato nella tarda serata di ieri a Maratea (Potenza), al confine con Sapri (Salerno).

Le prime ricostruzioni eseguite dai carabinieri della Compagnia di Lauria (Potenza), coordinati dalla Procura di Lagonegro (Potenza) rendono quindi quella del suicidio l’ipotesi più accreditata.

Il giovane, originario di San Giovanni a Piro, in provincia di Salerno, si è fermato con la sua automobile lungo la strada statale 18 in una piazzola panoramica sul Tirreno: all’interno i carabinieri – secondo quanto si è appreso – hanno ritrovato la chiavi nel cruscotto, il telefono cellulare e i documenti.

Poi avrebbe scavalcato il muretto della piazzola e nei pressi di un dirupo si sarebbe cosparso di benzina. Nella zona ci sono delle sterpaglie che hanno preso fuoco. L’assenza di area boscata nei pressi della piazzola porterebbe ad escludere la possibilità che il giovane volesse appiccare un incendio. Gli investigatori stanno analizzando le ultime ore di vita e la situazione personale e famigliare del giovane. Non risulta, almeno per il momento, esserci il coinvolgimento di altre persone e si esclude l’ipotesi incidente stradale.

Sono in corso verifiche per ricostruire le ultime ore di vita del giovane. La notizia ha suscitato profondo cordoglio nella comunità di San Giovanni a Piro, dove il giovane risiedeva.

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Raoul Bova pronto a denunciare il Napoli e altri colossi: usati a fini ironici e promozionali i suoi messaggi vocali privati

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Raoul Bova, tramite l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace, tra l’altro sua ex suocera, ha depositato un reclamo formale al Garante della Privacy in relazione al “diffusione illecita, strumentalizzazione e ridicolizzazione di un contenuto personale e riservato”. Lo anticipa Giuseppe Scarpa su La Repubblica.

La mossa “clamorosa” – scrive il quotidiano romano -, sarebbe “rivolta contro una lunga lista di colossi: Fabrizio Corona, Meta, Google, YouTube, TikTok, X, Ryanair, SSC Napoli e Torino FC”.

Al centro della vicenda, l’utilizzo – giudicato lesivo e non autorizzato – di messaggi vocali privati inviati dall’attore alla modella Martina Ceretti. Tutto è cominciato con la diffusione di alcuni vocali personali attribuiti a Bova e diventati virali.

La squadra partenopea ha usato proprio un pezzo dell’audio dell’attore su TikTok per un video dedicato al calciatore Kevin De Bruyne, appena acquistato dal club, poi rimosso dal social.

È uno “strumento che la legge mi offre e quindi io l’ho applicato esattamente come Raoul ha denunciato come si deve fare e non cedendo” al ricatto, commenta all’AGI l’avvocato de Pace.

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