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Afragola, Legambiente contro il PUC: illegittimo. Ricorso al TAR

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Legambiente Campania ha inoltrato al Tar della Campania un ricorso avverso e per l’annullamento della delibera del consiglio comunale di Afragola (NAPOLI) di approvazione del Piano urbanistico comunale pubblicato sul Burc numero 57 del 19 agosto 2024.

“Le motivazioni di merito – commenta l’associazione ambientalista – sono relative alle plurime e molteplici illegittimità di cui è viziato il Puc di Afragola tali da incidere in maniera devastante sull’assetto territoriale in ossequio ai principi di riduzione del consumo di suolo, di tutela delle risorse naturali, di contrasto ai cambiamenti climatici. I cittadini non possono essere condannati a vivere in una enorme, cementificata e trafficata città dormitorio”.

Il ricorso muove – spiega una nota – da una serie di eccezioni di ordine procedurale, tra cui spicca il non avere inteso, nell’approvazione del Puc, tener conto dei pareri espressi dalla Città metropolitana che in gran parte collimano con le argomentazioni esposte da Legambiente Campania nel suo ricorso.

E, ancora, è stato anche violato anche il principio di partecipazione al procedimento amministrativo, dal momento che nel PUC adottato dalla Giunta comunale si registrano notevoli difformità con il Preliminare di Piano approvato dal Consiglio.

– Il primo aspetto da rilevare – denuncia Legambiente – e che è alla base della strategia del Puc c’è l’enorme aumento del carico insediativo, stante la clamorosa l’inattendibilità del calcolo effettuato per il relativo fabbisogno del tutto sganciato da dinamiche demografiche credibili. Mentre i dati Istat confermano il trend demografico in progressiva decrescita (in linea con le tendenze sovracomunali), tanto che gli ultimi dati 2021 fanno registrare a un calo della popolazione del 2.5% (-1.692 abitanti) rispetto al 2011.

A fronte del calo il Puc prevede un fabbisogno di nuovi alloggi al 2033 pari a circa 7.196 di cui soli 412 destinati ad edilizia sociale.

L’eccessivo aumento degli alloggi, come eccepito anche dalla Città metropolitana, non trova riscontro nell’Anagrafe edilizia prevista dalla pianificazione sovraordinata, per la quale, vanno considerati tutti gli alloggi legittimi o legittimabili ai sensi della normativa vigente, occupati e non occupati, condonati e condonabili alla data attuale.

A tal proposito, addirittura nel Puc non risultano censiti gli eventuali immobili assoggettati ad istanza di condono edilizio ancora pendente, né è rinvenibile la perimetrazione degli insediamenti abusivi e delle lottizzazioni abusive da redigere ai sensi della normativa vigente. L’artificio utilizzato per giustificare l’incremento è quello, purtroppo abbastanza solito, di accrescere il numero degli alloggi non idonei (per numero di vani non adeguati alla composizione delle famiglie o perché malsani).

Ma in questo caso il parametro del disagio abitativo serve solo a far lievitare a dismisura l’edificazione privata in regime di libero mercato, favorendo, anche con gli incentivi volumetrici e la possibilità di urbanizzare i lotti liberi nelle aree centrali, la speculazione edilizia e l’aumento delle rendite fondiarie. Il Piano non prevede la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma si limita a consentire quella di edilizia residenziale sociale a costruttori privati che, in convenzione col Comune cedono (in proprietà o in fitto a costi concordati) parte dell’edilizia privata ad uso sociale, usufruendo, in cambio, di grossi benefici di incrementi volumetrici.

Per accogliere l’incremento residenziale, il Puc rende edificabili aree che nel preliminare di Piano erano state considerate da tutelare ai fini della “conservazione degli spazi scoperti e la salvaguardia delle aree libere contigue ai nuclei storici, promuovendo, ove necessario, il recupero ambientale e consentendo la realizzazione di parchi e giardini pubblici”.

L’incremento residenziale e produttivo confligge anche con il Piano di emergenza Comunale, dal momento che, in aperta contraddizione con i canoni della prevenzione dei rischi, il PUC ha incredibilmente reso edificabili alcune delle aree di attesa individuate dal Piano vigente. Alla disattenzione per la protezione civile, per le vie di fuga, si somma la totale assenza nel Puc del grande il tema della mobilità sostenibile, che pone la questione della prossimità (città di 15 minuti, acquisti a Km0) come centrale nelle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici. Con il Puc approvato le attrezzature, i servizi, le aree verdi sono tutte lontane dal centro cittadino, rendendo Afragola, con l’aumento del carico insediativo e il consumo di suolo, un enorme, cementificata e trafficata città dormitorio.

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Numero chiuso nel Parco Archeologico di Pompei, guerra ai bagarini

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Il Parco Archeologico di Pompei rivoluziona la bigliettazione e passa al numero chiuso ponendo un tetto di 20mila ingressi al giorno.

È partita venerdì mattina la sperimentazione decisa dal direttore generale Gabriel Zuchtriegel, che ha personalmente seguito l’avvio del cambiamento deciso, come ha spiegato, insieme con la Prefettura, i Vigili del fuoco e i consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del patrimonio Unesco.

La nuova misura vuole stroncare anche il fenomeno del bagarinaggio all’esterno del sito, con la vendita di “pacchetti turistici” che comprendono biglietti maggiorati e – in modo truffaldino – servizi offerti gratis con l’acquisto del ticket d’ingresso alla biglietteria.
“Sono motivi soprattutto di sicurezza sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio, partendo in questa stagione bassa in cui sperimentare questa misura i cui numeri saranno poi esaminati con calma, nelle giornate di maggiore afflusso e per la riuscita del nostro progetto di distribuire i turisti anche nei siti esterni a Pompei, che sono altrettanto interessanti e attrattivi” ha spiegato Zuchtriegel, mostrando il biglietto nominativo consegnato questa mattina a chi fa accesso agli Scavi. “Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera giornate in cui il limite dei 20mila ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei – ha aggiunto il direttore degli Scavi – non deve essere un turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi e anche gli investimenti e la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi . È una misura non contro la crescita, anzi, noi puntiamo sulla crescita”.

Saranno quindi inferiori “i numeri” considerati soprattutto nella “gara” delle presenze nei maggiori siti dei Beni Culturali nazionali, quando si tireranno le somme a fine anno soprattutto riferiti nelle giornate di accesso gratuito, come le prime domeniche del mese? “La nostra priorità è la sicurezza. E in caso di emergenza, abbiamo voluto tenere conto di garantire uscite controllate ai visitatori – spiega Zuchtriegel – Faccio l’esempio di terremoti, attacco terroristico, eventi estremi con fulmini o piogge intense come si stanno verificando sempre più di frequente.

Dobbiamo poter gestire le presenze che con 30mila persone non sarebbe possibile garantire”. Poi ha aggiunto: “Noi siamo molto orgogliosi dei numeri che abbiamo raggiunto in questi anni e spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Ma questa classifica o gara è carina, tuttavia ci impone di scegliere la conservazione del patrimonio Pompei e non vorremmo che questa “classifica” finisse per danneggiarlo. In ogni caso, stiamo lavorando per essere sportivamente sempre “in gara”, lavorando sugli altri siti. Sarà impegnativo”.

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Studenti in piazza a Napoli, striscione contro la guerra

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Studenti in piazza oggi a Napoli per rivendicare la difesa dell’istruzione pubblica, chiedere che “la guerra esca dalle scuole” e contro il ddl sicurezza 1660. A manifestare da piazza Garibaldi fino alla sede della Regione Campania diverse sigle rappresentative degli studenti.

Davanti al Maschio Angioino gli studenti hanno esposto uno striscione con la scritta ‘Soldi alla scuola e non alla guerra’ con la sigla ‘Students Rise Up!!. Durante il passaggio del corteo sono stati lanciati alcuni fumogeni.

“Abbiamo manifestato oggi a Napoli per affermare il nostro diritto a un’istruzione che sia davvero libera e accessibile, senza compromessi.

Ora, chiediamo che le nostre istanze vengano ascoltate da chi prende le decisioni, vogliamo potere” ha dichiarato Carlotta Scognamiglio, dell’Unione Degli Studenti Napoli In piazza anche docenti iscritti al sindaco Anief per chiedere la fine della precarietà nel mondo della scuola.

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Prefetto Napoli: “bisogna coinvolgere i giovani in percorsi educativi”

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Bisogna coinvolgere “sempre di più i giovani nei percorsi educativi” anche “grazie a spazi come questo“.

Lo ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari, che nella mattinata di oggi è intervenuto alla cerimonia di apertura di un parco pubblico a San Giorgio a Cremano, che è stato ‘rigenerato’ grazie ai fondi del Pnrr.

Un parco resta elemento costruttivo un una società a misura d’uomo, dove il rispetto dell’uomo deve essere sempre fondamentale“, ha proseguito il Prefetto che si è detto soddisfatto dalla presenza di “tanti giovani e ragazzi” che saranno sicuramente educati alla bellezza.

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Consulta smantella impianto Autonomia Differenziata, De Luca: “accolte richieste della Campania”

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La sentenza sulla legge Calderoli smantella la Legge Calderoli e difende l’unità del Paese“. Lo dichiara il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “La Corte Costituzionale – sottolinea il governatore campano – ha accolto in gran parte e in tutto il suo nucleo essenziale, le censure mosse nel ricorso promosso dalla Regione Campania e dalle altre Regioni ricorrenti, e sostanzialmente ‘riscrive’ la legge nei termini che la stessa Regione Campania ha proposto con un disegno di legge emendativo della Calderoli trasmesso alle Camere ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione qualche settimana fa“.

In una nota la Regione Campania esamina nel dettaglio la decisione della Consulta: “La pronuncia chiarisce in primo luogo che, contrariamente a quanto previsto dalla legge Calderoli, l’intesa può avere ad oggetto esclusivamente singole e specifiche funzioni legislative o amministrative e deve essere giustificata in relazione alla singola Regione interessata dal trasferimento. Dunque, nessun trasferimento indiscriminato e generalizzato di funzioni. È inoltre accolto tutto il gruppo di censure relative alla determinazione dei Lep: la Corte accoglie il motivo di ricorso con il quale si era denunciato che la legge Calderoli contiene, di fatto, una delega in bianco, in quanto non detta i necessari criteri direttivi e principi generali per la determinazione dei LEP. È altresì accolta la censura relativa alla illegittimità della previsione che demanda ad un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri anziché al legislatore l’aggiornamento dei Lep“.

La Regione Campania sottolinea che “viene accolta la censura relativa all’illegittimità delle previsioni riguardanti il finanziamento delle funzioni trasferite alle Regioni all’esito dell’intesa. La Regione Campania aveva lamentato la mancanza di un meccanismo di correzione dell’entità delle risorse nell’ipotesi in cui le stesse fossero risultate eccedenti rispetto a quanto necessario per l’espletamento delle funzioni. Viene inoltre rilevata l’illegittimità della previsione della mera facoltà, e non dell’obbligo, per le Regioni ammesse alla firma dell’intesa, di concorrere agli obiettivi di finanza pubblica“.

Con riferimento alla portata dei poteri delle Camere, “del tutto sviliti dalla formulazione della legge Calderoli“, la Regione Campania evidenzia che “la pronuncia in sede di interpretazione delle norme chiarirà, tra l’altro, che il Parlamento non sarà tenuto a ratificare o meno l’Intesa, ma potrà modificarne il contenuto. Analogamente, in sede interpretativa, la Corte correggerà la portata della legge in ordine alle materie cosiddette no-Lep chiarendo che i relativi trasferimenti di funzioni non potranno avere ad oggetto i diritti civili e sociali. Infine la sentenza chiarirà anche l’effettiva portata della clausola di invarianza finanziaria, precisando che, al momento della conclusione dell’intesa e dell’individuazione delle risorse per il finanziamento delle funzioni trasferite, andrà verificato non soltanto il rispetto dei costi e dei fabbisogni standard e dei criteri di efficienza, ma andranno altresì attualizzate le valutazioni finanziarie. Spetterà inoltre al Parlamento colmare i vuoti derivanti da alcune altre questioni sollevate nei ricorsi, in modo da assicurare la piena funzionalità della legge. Il comunicato dà conto, infine, di un importante monito, contenuto nella sentenza, in merito al potere della Corte di vagliare anche le singole leggi di differenziazione“, conclude la nota della Regione Campania.

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Banda di “rapina Rolex” in trasferta da Napoli e Malaga: arrestati

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Una banda di “rapina-Rolex” napoletani in trasferta in Spagna è stata sgominata dalla Polizia iberica in collaborazione con la polizia di stato italiana. Lo riferiscono i media spagnoli.

Le forze dell’ordine locali anche grazie alla collaborazione da remoto con la Squadra Mobile della Questura di Napoli hanno arrestato e messo in carcere cinque persone tra cui una donna che mettevano a segno rapine ai danni dei turisti a Marbella.

Le indagini sono scattate dopo la rapina di un prezioso Rolex da 50mila euro a un britannico in vacanza a Puerto Banùs. Gli arrestati hanno un’età compresa tra i 18 e i 52 anni e sarebbero legati alla criminalità organizzata partenopea. Per le loro azioni violente utilizzavano delle moto. Era la donna a individuare la vittima. A indagare e a effettuare gli arresti sono stati gli agenti del Gruppo rapine della Stazione di polizia provinciale di Malaga e il Gruppo Rolex della Questura di Marbella che da circa due anni collaborano con le autorità italiane.

La centrale della banda era stata localizzata a Mijas (Málaga) dove sono stati presi poco prima di mettere a segno un altro colpo: sequestrati documenti falsi, 2.710 euro in contanti, due veicoli – un’auto e una moto – e numerosi caschi di motocicli e indumenti utilizzati durante le rapine.

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Temperature in picchiata in gran parte dell’Italia

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Temperature minime in crollo verticale su gran parte del Paese, gelate al Nord e su alcune aree del Centro. Questo lo scenario meteorologico del prossimo weekend secondo le previsioni di Antonio Sanò, fondatore del sito ‘iLMeteo.it’.

“Roma con una minima di 2 gradi – sottolinea – raggiungerà il valore più basso degli ultimi 12 anni nella seconda decade, mentre il record rimarrà ben lontano: il 18 novembre del 1981 si scese a -3,2 gradi a Ciampino, ma allora era tutto un altro clima, prima del riscaldamento globale”.

Anche a Firenze, precisa l’esperto, si registreranno per 48 ore minime vicine allo zero nelle zone periferiche della città, mentre su tutta la Pianura Padana gelate diffuse imbiancheranno il paesaggio dal Veneto al Piemonte. A causare il forte abbassamento delle temperature è una massa di aria fredda proveniente dalla Svezia transitata nelle ultime ore sulla fascia adriatica, responsabile anche di nevicate su Romagna, Marche, Abruzzo e Molise oltre i 900 metri di quota. Dal punto di vista dello stato del cielo e dei fenomeni, continua Sanò, “nelle prossime ore avremo gli ultimi rovesci ‘freddi’ all’estremo Sud, su Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia tirrenica con quota neve intorno ai 1500 metri, poi il tempo migliorerà anche su questi settori sebbene disturbato da un vento frizzante e teso”. Durante il pomeriggio, di contro, grazie al sole si starà bene: si prevedono massime fino a 20°C in Sicilia e Sardegna, 17°C anche a Napoli e Roma.

Le prime indicazioni per la prossima settimana sono per un forte peggioramento da mercoledì con piogge e forte vento. Nel dettaglio: – Venerdì 15. Al Nord: cielo sereno, gelate al mattino. Al Centro: venti freddi, minime vicino a zero anche in pianura. Al Sud: piogge e neve, poi migliora. – Sabato 16. Al Nord: cielo sereno, freddo al mattino. Al Centro: bel tempo, freddo al mattino. Al Sud: bel tempo. – Domenica 17. Al Nord: piogge in Liguria. Al Centro: piogge in Toscana, buono altrove. Al Sud: bel tempo. . Tendenza: forte peggioramento da mercoledì con piogge; tempeste di vento su gran parte del Paese fino a venerdì.

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Castellammare di Stabia: 19enne con pistola giocattolo modificata fermato dai Carabinieri

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Sono le 4 del mattino, a Castellammare di Stabia, i Carabinieri sono impegnati nei controlli notturni in tutta la provincia, non solo a Napoli, nell’ambito dei servizi volti al controllo dei giovani per frenare la diffusione di armi.

I militari della locale compagnia stanno setacciando la zona e osservano i ragazzi della movida quando salta all’occhio un giovane che passeggia in via Napoli.

Ha 19 anni – poi si accerterà che è anche incensurato – e il suo atteggiamento cambia quando vede i carabinieri. Scatta il controllo e inizia la perquisizione. Agganciata alla cinta dei jeans un’arma. Si tratta di una pistola giocattolo modificata con all’interno un caricatore pieno di 15 colpi calibro 9×17. I carabinieri estendono la perquisizione anche a casa del 19enne. Lì vengono rinvenuti e sequestrati 113 grammi di hashish e un altro caricatore con 7 colpi.

Il 19enne è stato arrestato, deve rispondere di detenzione illegale di arma da fuoco clandestina e detenzione di droga a fini di spaccio.

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Intensificati i controlli dei Carabinieri a Napoli: sequestri tra armi e alimenti

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I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno svolto in queste ultime ore diverse operazioni straordinarie di controllo in alcuni quartieri del capoluogo Nel quartiere Vomero, i controlli dei militari della compagnia locale si sono concentrati nell’area del mercato storico di Antignano.

Con loro Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, agenti della Polizia Locale, tecnici dell’ASL Napoli 1 e dell’Enel. Nel mirino la sicurezza alimentare e il rispetto delle normative nei negozi e nelle bancarelle del mercato.

Sono state ispezionate 18 attività commerciali: tra carenze igieniche e mancanza dei requisiti di sicurezza, diverse attività sono state sospese. Sequestrati circa 400 chili di alimenti conservati in condizioni non idonee.

Inoltre, sono state comminate multe per un totale di oltre 30mila euro per violazioni sanitarie, occupazione abusiva della sede stradale e veicoli in sosta irregolare. A Scampia, invece, i Carabinieri della compagnia Stella hanno intensificato i controlli nei rioni popolari. Due le persone denunciate: un 28enne per possesso di un coltello a serramanico e un 41enne per aver allestito una struttura abusiva adibita alla vendita di dolciumi, alimentata da un allaccio illegale alla rete elettrica.

E’ stata sequestrata. Non sono mancati controlli alla circolazione, 25 le infrazioni al codice della strada notificate, per un totale di 23mila euro. Sono stati anche rimossi veicoli abbandonati, presenti da tempo nel parcheggio del lotto K .

Controlli dei militari della compagnia Stella anche in Piazza Garibaldi e nelle aree circostanti. 2 persone sono state denunciate per ricettazione e riciclaggio. Erano in sella ad un motociclo con telaio contraffatto. Anche qui i controlli stradali hanno interessato decine di veicoli, con sanzioni per numerose infrazioni e multe per oltre 2mila euro.

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Napoli: turista rapinato di un orologio del valore di 110mila euro, arrestato 21enne

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Un ragazzo di 21 anni è ai domiciliari per rapina aggravata a Napoli. Il provvedimento firmato dal gip partenopeo dopo indagini dei carabinieri riguarda un ‘colpo’ commesso nelle vie dei Quartieri Spagnoli, nei pressi del murales di Maradona, ai danni di un turista messicano.

Grazie all’analisi delle telecamere di videosorveglianza e alle testimonianze della vittima e di alcuni passanti, ricostruito come il ventunenne, con mossa rapidissima, ha afferrato il braccio della vittima sfilandogli un orologio Patek Philippe del valore di circa 110 mila euro, per poi fuggire in sella a uno scooter, guidato da un complice in fase di identificazione.

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