domenica, Aprile 20, 2025
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Da Napoli telefonavano in tutta Italia, scoperto call center che truffava anziani

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CALL CENTER TRUFFA
CALL CENTER TRUFFA

Le indagini sono partite a giugno 2023 dopo una truffa consumata a Genova e hanno poi delineato i presunti ruoli di ogni singolo partecipante. La base era nel Comune di Napoli con una base logistica ad Aversa.

Gli accertamenti hanno accertato che il gruppo era composto da telefonisti esperti, incaricati di raggirare le vittime, e da “trasfertisti”, addetti al ritiro del denaro e dei beni, spesso preziosi, sottratti agli anziani.

Dalle indagini è emerso che i vertici della struttura, utilizzando appartamenti adibiti a call center, facevano tra le 600 e le 1200 chiamate giornaliere per ognuno (operando contestualmente in 4/5 nel ruolo di “telefonisti”) per poi utilizzare tra le 5 e le 7 pattuglie di “operativi” (addetti alla riscossione dei soldi dalle vittime) dislocate in svariate province italiane.

L’organizzazione forniva persino, attraverso sodali “intermediari” dedicati a questo aspetto, supporto logistico ed assistenza legale in caso di intervento delle forze dell’ordine. Nel corso dell’indagine sono state arrestate 75 persone.

La polizia di Stato invita tutti i cittadini, in particolare gli anziani e le loro famiglie, a prestare la massima attenzione a telefonate sospette e a segnalare immediatamente tentativi di truffa al Numero Unico di Emergenza 112. Si invita inoltre a sporgere sempre denuncia alle forze di polizia, infatti, le denunce, costituiscono un elemento prezioso, anche a distanza di tempo, per individuare i responsabili di odiose condotte come quelle delle truffe agli anziani. Infine, si vuole ricordare che le forze dell’ordine non chiedono, per nessun motivo, di fornire denaro contante o beni preziosi ai cittadini.

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Casoria conferisce la cittadinanza onoraria a Pasquale La Rocca, campione di Ballando con le Stelle

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PASQUALE LA ROCCA CASORIA
PASQUALE LA ROCCA CASORIA

Un tributo sentito e partecipato ha avuto luogo oggi nella Sala Consiliare del Comune di Casoria, dove il Sindaco Raffaele Bene ha conferito la cittadinanza onoraria a Pasquale La Rocca, ballerino di fama internazionale, originario di Casoria e vincitore di tre edizioni del celebre show televisivo Ballando con le Stelle – due in Italia e una in Belgio.

La cerimonia si è svolta in un clima di grande emozione, con una sala gremita di giovani, amici e concittadini che hanno voluto rendere omaggio a un talento cresciuto proprio a Casoria, e partito da qui per inseguire – e realizzare – i suoi sogni. A moderare l’incontro è stato Nando Troise, direttore di Casoria Due, che ha ripercorso la carriera straordinaria di La Rocca e il legame profondo con la sua città d’origine.A proporre la cittadinanza onoraria è stato il consigliere comunale Francesco D’Anna, che ha sottolineato come Pasquale rappresenti un modello per tanti giovani: l’atto venne approvato in Consiglio Comunale lo scorso dicembre.

“Pasquale La Rocca è un orgoglio ed un’eccellenza per la nostra Città – ha dichiarato il sindaco Raffaele Bene nel consegnare la cittadinanza –. Il suo talento ha incantato il pubblico internazionale, ma la cosa più bella è che non ha mai dimenticato le sue radici. Oggi celebriamo non solo un artista, ma un esempio di passione, umiltà e perseveranza. Questa cittadinanza onoraria è il nostro modo di dirgli: Casoria ti ha visto partire, ma è fiera di accoglierti ancora, oggi più che mai, come uno dei suoi figli migliori.” Nel consegnare l’onorificenza Bene ha strappato alla star la promessa di tornare in Città quando partiranno le attività del teatro comunale in corso di realizzazione nel plesso della scuola Carducci-King.

Emozionato da tanto affetto, Pasquale La Rocca ha ringraziato l’Amministrazione e tutti i presenti:
“Casoria è casa mia, sempre. Sono partito da qui con una valigia piena di sogni e oggi torno con un cuore pieno di gratitudine. Voglio dire ai ragazzi presenti che i sogni non hanno confini: credeteci, lavorate duro, non abbiate paura di cadere. Sono partito da Casoria per girare il mondo ma conservo nel cuore gli affetti e gli insegnamenti della mia terra.”

L’Amministrazione comunale, con questa onorificenza, ha voluto sottolineare l’importanza di celebrare le eccellenze del territorio che diventano simboli positivi e punti di riferimento per le nuove generazioni.

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Aggressione Gaia: convalidato arresto dell’ex fidanzato, resta a Poggioreale

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GAIA CAPUTO BACOLI POZZUOLI
GAIA CAPUTO BACOLI POZZUOLI

Il Gip di Napoli, Leda Rossetti, ha convalidato l’arresto di A.C., il 36enne che sabato notte ha massacrato con calci e pugni l’ex compagna Gaia Caputo, 26enne madre di suo figlio.

Dopo essere stata quasi gettata da un dirupo, picchiata e sottoposta ad un tentativo di sequestro, Gaia Caputo, perseguita del suo ex, ora in carcere per tentato omicidio, sta vivendo giorni difficili.

Non sono solo le ferite riportate la causa del suo malessere ma anche il terrore che l’incubo possa ripetersi. “Appena lo liberano, torna e mi ha ammazza” -è stato il suo pensiero che va anche ai due complici dell’ex compagno da lei denunciati che sono a piede libero. Così per lei è scattata una misura di prevenzione. I Carabinieri le hanno applicato il braccialetto elettronico per poterla tenere sempre sotto osservazione.

Una misura di sicurezza assolutamente necessaria”- dichiara il deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli che sin dal primo momento è stato vicino alla vittima – “Dopo che Gaia ci aveva riferito la vicenda, io e Josi Della Ragione, sindaco di Bacoli, avevamo richiesto per lei un sistema di sorveglianza e quindi ringraziamo i carabinieri per aver agito in fretta. Ora non resta che fare giustizia, condannare il suo ex compagno e i suoi eventuali complici”.

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Pozzuoli: tre soggetti hanno distrutto il segnale anti violenza. La denuncia del Civico Flegreo

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POZZUOLI SEGNALE ANTI VIOLENZA DISTRUTTO
POZZUOLI SEGNALE ANTI VIOLENZA DISTRUTTO

Episodio inquietante registrato poche ore fa al belvedere di Pozzuoli, dove Gaia, una giovane mamma di Bacoli, è stata quasi scaraventata nel vuoto dal suo ex e due suoi complici.

Antonio Maione, del Civico Flegreo, ha documentato con foto, che ieri sera tre soggetti arrivati sul belvedere hanno distrutto il segnale anti violenza con la scritta “Vietato fa l’omm e merd” installato li poche ore prima. Un episodio inquietante che sicuramente non trasmette tranquillità per l’incolumità della giovane mamme sopravvisuta ad una violentissima aggressione.

Pochissime ore. Tanto sono durati i cartelli affissi al Belvedere di Pozzuoli, che con parole semplici e forti chiedevano una sola cosa: rispetto per le donne. Cartelli simbolici, messi dopo l’aggressione subita da Gaia, una giovane mamma bacolese, avvenuta proprio lì pochi giorni fa. Un gesto silenzioso ma potente, che parlava a nome di tutti noi. Eppure, qualcuno ha deciso di distruggerli.

Tre ragazzi, evidentemente maggiorenni (visto che guidavano), sono arrivati ieri sera, hanno preso a pugni quei messaggi e li hanno buttati giù. Un atto vigliacco, spregevole. Un vandalismo che grida vergogna. Sappiamo chi siete. Abbiamo la vostra targa. Ma più ancora di questo, sappiate che avete dato prova di quanto ancora abbiamo da imparare come comunità.

Perché se dopo l’aggressione a Gaia, in quello stesso luogo, c’è chi risponde a un messaggio di civiltà con la violenza, allora è evidente che la lezione non l’abbiamo ancora imparata. Non arretriamo di un passo. Il rispetto non si strappa. Non si prende a pugni. Non si spezza. Si pretende. Questo il contenuto del post pubblicato su Facebook da Antonio Maione, presidente del Civico Flegreo.

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(Video) Pomigliano: maestra schiaffeggia bimbo dell’asilo, è stata allontanata

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POMIGLIANO ASILO NIDO
POMIGLIANO ASILO NIDO

Maestra prende a ceffoni un bambino dell’asilo a Pomigliano d’Arco“, in provincia di Napoli, e “la direzione scolastica la allontana“. A rendere noto l’episodio, con un comunicato, è il deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che ha anche diffuso un video.

Era in periodo di prova che non ha superato per i suoi metodi non in linea con il nostro metodo educativo“, fa ancora sapere Borrelli insieme con Carmine D’Onofrio (AVS) che sottolineano: “Non siamo più nel medioevo. Chi usa la violenza non può lavorare nelle scuole“.

I bambini giocano nel cortile della scuola, – spiegano i due politici – qualcuno fa i capricci e non si attiene alle direttive non volendo restituire una pallina e così l’educatrice tira gli tira un ceffone e lo fa cadere al suolo“.

L’episodio, si legge nella nota, è accaduto nella scuola dell’infanzia partitaria “infanzia felice” di Pomigliano d’Arco “alla cui direzione si sono rivolti diversi genitori, che hanno anche denunciato l’episodio al deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, preoccupati per i metodi educativi dell’insegnante“.

La risposta della direzione scolastica non ha tardato ad arrivare: la maestra picchiatrice non farebbe parte del personale scolastico ma era, come viene comunicato nella nota della direzione, in un periodo di prova. Prova non superata poiché ‘il soggetto protagonista dell’episodio non è consono ed in linea con il nostro metodo educativo”.

Per quello che si vede, si tratta di una persona che non può lavorare a stretto contatto con i bambini“, commenta Borrelli con il responsabile territoriale di Europa Verde Carmine D’Onofrio, “metodi arcaici che hanno provocato tanti danni e che oggi non sono minimamente ammissibili, soprattutto in un asilo. Chi vorrebbe ‘educare’ in questo modo dei bambini non dovrebbe lavorare in nessuna scuola e ci aspettiamo che sia così“.

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Napoli, sequestrata discarica abusiva nella zona del Parco del Vesuvio di 2mila metri

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Discarica abusiva di rifiuti speciali sequestrata nella zona del parco del Vesuvio: una persona denunciata a Torre del Greco (NAPOLI).

Da vecchie vasche da bagno a panchine ormai inutilizzabili, da pedane in legno a pneumatici di varie dimensioni, da grossi tubi in plastica ad attrezzi per il giardinaggio. Sotto quella coltre di rifiuti speciali visibile in superficie, la paura è che vi possano essere tanti altri scarti sotterrati.

È la discarica abusiva, dal potenziale pericolo ancora tutto da valutare, che hanno scoperto ieri pomeriggio gli agenti del nucleo ecologia della polizia municipale (comandante Gennaro Russo, responsabile la tenente Giuliana Lorenzi) nella zona di via Ruggiero, nel cuore del parco nazionale del Vesuvio.

Un’operazione che ha portato al sequestro dell’area interessata – posta a ridosso di altri appezzamenti dove insistono colture di vario genere e di altre aree verdi liberamente fruibili – ma anche di un furgone, con la denuncia all’autorità giudiziaria del proprietario, la cui posizione è adesso al vaglio della Procura di Torre Annunziata.

Tutto è accaduto nel corso di uno dei tanti controlli che in queste settimane stanno interessando Torre del Greco in merito al corretto smaltimento della spazzatura, controlli che vedono gli agenti della polizia municipale impegnati a far rispettare quanto previsto dalle leggi in materia e dall’ordinanza firmata dal sindaco Luigi Mennella che disciplina il conferimento dei rifiuti in città.

Durante lo svolgimento del lavoro di routine, una pattuglia del nucleo ecologia ha individuato un furgone carico di rifiuti di varia natura, apparentemente di tipo speciale e con ogni probabilità destinati ad essere smaltiti di lì a poco. A questo punto, tenendosi a debita distanza, gli uomini della Municipale hanno seguito il mezzo, venendo di fatto ”accompagnati” ad un’area dove il materiale sarebbe stato poi depositato. Si tratta di un terreno, risultato di circa 2mila metri quadrati nella zona di via Ruggiero.

L’uomo a bordo del mezzo, stando a quanto appurato dagli agenti, era proprietario anche dell’area dove sono state trovate depositate alla rinfusa tonnellate di scarti di varia natura. Insieme denuncia presentata all’autorità giudiziaria, è stato chiesto anche l’ausilio dei tecnici dell’Arpac, in modo da poter verificare nei prossimi giorni non solo se le sensazioni sono corrette, ma anche se questa eventuale pratica possa avere provocato danni al terreno e soprattutto abbia potuto compromettere eventuali corsi d’acqua.

Dopo le formalità di rito, l’area e il mezzo sul quale erano stati trasportati i rifiuti fino a via Ruggiero sono stati sequestrati, mentre il proprietario del terreno e del furgone è stato denunciato per reati di natura ambientale.

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Turismo, indagine TheFork: Roma, Napoli e Torino città più gettonate a Pasquetta per pranzo fuori porta

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Per gli italiani, Pasquetta e i ponti primaverili rappresentano momenti ideali per godersi un pranzo fuori casa o un viaggio alla scoperta di sapori e tradizioni locali. Dai ristoranti delle grandi città ai borghi più suggestivi, le prenotazioni su TheFork – la principale piattaforma per la prenotazione online di ristoranti e leader nei gestionali per la ristorazione con TheFork Manager – confermano una tendenza in crescita verso le esperienze gastronomiche fuori casa e le occasioni di turismo enogastronomico durante le festività.

In base a un sondaggio condotto da TheFork a inizio anno, su oltre 2.000 utenti il 14% di questi prevede di trascorrere Pasqua al ristorante. Inoltre, l’analisi dei dati storici di prenotazioni su TheFork mostra una tendenza in crescita: sempre più italiani scelgono di trascorrere la Pasquetta al ristorante.

Questo fenomeno è particolarmente evidente nelle regioni del Nord Ovest e del Sud. Tra le città più frequentate spiccano Roma, Napoli e Torino, ma anche le località fuori dai grandi centri urbani attraggono gli appassionati di buona cucina.

In Toscana, destinazioni come Viareggio, Pietrasanta e Montepulciano sono tra le più gettonate, mentre nel Sud e nelle Isole si fanno notare Sorrento, Pompei e Taormina.

Se Pasquetta rappresenta già un’occasione consolidata per mangiare fuori, il trend si intensifica ulteriormente durante i ponti del 25 Aprile e del 1 Maggio.

Questo fenomeno coinvolge l’intero territorio nazionale, con una crescita particolarmente marcata nel Nord Est e nel Sud.

Tra le città più richieste figurano Firenze, Torino e Napoli, mentre tra i borghi e le cittadine emergono Frascati, Sirmione e Cefalù come destinazioni di punta. I dati confermano che la primavera rappresenta un momento di slancio per il turismo enogastronomico, con un impatto significativo sul settore della ristorazione.

Nel 2025, caratterizzato da un calendario particolarmente favorevole con numerosi ponti festivi, si stima che oltre 12 milioni di italiani trascorreranno almeno una notte fuori casa, generando un indotto di circa 9 miliardi di euro tra spese per alloggi, ristorazione, trasporti ed esperienze culturali.

Oltre a stimolare il turismo locale, la primavera attira un numero crescente di visitatori stranieri, con francesi, britannici e tedeschi tra le nazionalità più presenti secondo i dati storici di TheFork. In questo caso, le mete gastronomiche più apprezzate continuano a essere città iconiche come Venezia, Como e Siena, che si confermano destinazioni turistiche di riferimento per vivere esperienze culinarie e culturali autentiche.

Se Pasquetta rappresenta già un’occasione consolidata per mangiare fuori, il trend si intensifica ulteriormente durante i ponti del 25 Aprile e del 1 Maggio.

Questo fenomeno coinvolge l’intero territorio nazionale, con una crescita particolarmente marcata nel Nord Est e nel Sud. Tra le città più richieste figurano Firenze, Torino e Napoli, mentre tra i borghi e le cittadine emergono Frascati, Sirmione e Cefalù come destinazioni di punta. I dati confermano che la primavera rappresenta un momento di slancio per il turismo enogastronomico, con un impatto significativo sul settore della ristorazione.

Nel 2025, caratterizzato da un calendario particolarmente favorevole con numerosi ponti festivi, si stima che oltre 12 milioni di italiani trascorreranno almeno una notte fuori casa, generando un indotto di circa 9 miliardi di euro tra spese per alloggi, ristorazione, trasporti ed esperienze culturali. Oltre a stimolare il turismo locale, la primavera attira un numero crescente di visitatori stranieri, con francesi, britannici e tedeschi tra le nazionalità più presenti secondo i dati storici di TheFork.

In questo caso, le mete gastronomiche più apprezzate continuano a essere città iconiche come Venezia, Como e Siena, che si confermano destinazioni turistiche di riferimento per vivere esperienze culinarie e culturali autentiche.

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Polemiche dopo l’intervista dell’arbitro Marco Guida

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MARCO GUIDA
MARCO GUIDA

Marco Guida, arbitro internazionale della sezione di Torre Annunziata, è stato intervistato dai colleghi di Radio Crc. Le sue dichiarazioni sul tema dell’eliminazione del criterio di territorialità hanno sollevato non poche polemiche.

Eliminazione limiti territoriali? Ci tengo ad essere trasparente sulla questione. Non c’è nessun retropensiero, il nostro designatore arbitrale Gianluca Rocchi può scegliere il miglior arbitro per la miglior partita. Noi siamo persone per bene. Io e Fabio Maresca possiamo arbitrare tranquillamente a Napoli ed è molto probabile che avvenga. Sia io che Fabio abbiamo deciso di non arbitrare a Napoli poiché il calcio viene vissuto in maniera diversa da altre città come Milano anche se abbiamo avuto la proposta. Non ci sono linee territoriali, abbiamo fatto solo quello che riteniamo fosse più opportuno“.

Io vivo la città di Napoli e abito in provincia. Ho tre figli e mia moglie ha un’attività. È una scelta personale. La mattina devo andare a prendere i miei figli e voglio stare tranquillo. Il calcio da noi viene vissuto con molta emotività. Quando ho commesso degli errori non era così sicuro passeggiare per strada così come andare a fare la spesa. Pensare di sbagliare ad assegnare un calcio di rigore e di non poter uscire 2 giorni di casa per svolgere le mie attività sportive non mi fa sentire sereno. L’AIA ci ha dato piena libertà di poter arbitrare qualsiasi squadra in qualsiasi momento“.

Qualche ora dopo è arrivata la risposta del Consigliere Comunale di Napoli, Nino Simeone:

In merito alle recenti dichiarazioni dell’arbitro Marco Guida e, a suo dire, anche del collega Fabio Maresca, ritengo inaccettabile che un funzionario sportivo, un arbitro internazionale, scelga di non dirigere una squadra per timore delle reazioni nella propria città.

Comprendiamo le pressioni emotive, ma chi ricopre un ruolo pubblico – nel calcio come nelle istituzioni – ha il dovere di agire con coraggio, responsabilità e senso di giustizia, anche quando le scelte possono risultare impopolari. Che esempio offrono, dunque, questi due signori – ai quali, suppongo, nessun medico abbia prescritto di arbitrare per mestiere – alle migliaia di arbitri più giovani, o a quelli che ogni settimana affrontano con dignità campi difficili e situazioni ben più complesse?

E ora, cosa dirà l’Associazione Italiana Arbitri al ragazzo di 19 anni aggredito in Sicilia, e a tutti i suoi colleghi che ogni domenica subiscono insulti e rischi per 30 euro a partita?
Il valore umano dei napoletani non può e non deve essere ridotto a una narrazione di paura o sospetto. Napoli è una città che vive il calcio con passione, sì, ma anche con straordinaria umanità, dignità e intelligenza.

Lo stesso principio guida chi, come noi, porta avanti battaglie – forse impopolari, ma necessarie – come quella per la gestione dello stadio Maradona. Una battaglia per difendere il bene pubblico da chi vorrebbe trasformarlo in proprietà privata, affermando invece una visione equa, trasparente e rispettosa delle regole.

Serve più fiducia nei cittadini, non meno. E soprattutto, serve più coraggio da parte di chi è chiamato a decidere. Una caduta di stile grave, che non possiamo né ignorare né giustificare.

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Aurora morta in culla a Santa Maria a Vico, le parole dei genitori rivolte ai Carabinieri: “Che ci siete venuti a fare?”

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“Che siete venuti a fare”: furono queste le parole rivolte ai carabinieri dai genitori e familiari della piccola Aurora Savino, la neonata morta a Santa Maria a Vico (Caserta) il 2 settembre 2023 sul cui corpo furono trovate ustioni ed ecchimosi.

È emerso nel processo in corso davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in cui sono imputati per omicidio i genitori della bimba, il 28enne Emanuele Savino e la 21enne Anna Gammella, che hanno anche altri due figli piccoli.

A raccontare l’accoglienza poco amichevole ricevuta nell’abitazione della coppia, sono stati in aula i due carabinieri intervenuti, tra cui il comandante della stazione di Santa Maria a Vico Luisiano D’Ambrosio, che ha riferito, rispondendo alle domande del pm Stefania Pontillo, di essere arrivato su segnalazione del 118, che aveva accertato la morte sospetta di una bambina di 45 giorni.

Prima circostanza anomala riscontrata dal militare fu la presenza a casa della coppia, oltre al personale del 118, “dell’impresario delle pompe funebri Pasquale Russo”; c’erano poi il nonno paterno Gennaro Savino, Emanuele e Anna, genitori di Aurora, “con i quali discussi perché non volevano che fossimo lì”. Il carabiniere ha ricordato che “Aurora era nella culla con gli occhi semichiusi e i lividi vicino all’occhio”.

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Napoli: truffa su crediti d’imposta, sequestro da 347 mln a 39 società. Perquisizioni a commercialisti di Casoria

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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza di sequestro preventivo emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord, per l’ammontare di 347 milioni di euro di crediti nei confronti di 39 società, ubicate principalmente tra le province di Napoli e Caserta, nonché a numerose perquisizioni nei confronti di alcuni commercialisti tra Casoria e le province di Roma e Milano.

In particolare, dalle indagini condotte dai finanzieri del Gruppo di Frattamaggiore, è emerso che alcune società, già raggiunte da provvedimenti di sequestro di crediti per investimenti nel mezzogiorno mai sostenuti, avevano trasmesso numerose dichiarazioni all’Agenzia delle Entrate, comunicando la disponibilità di ulteriori crediti derivanti dalla trasformazione di presunte attività da imposte anticipate in crediti fiscali, sfruttando illecitamente le agevolazioni introdotte dal Governo col decreto 34/2019 c.d. “Crescita Italia”.

La norma, nel dettaglio, prevede la possibilità di trasformare, in credito di imposta le perdite fiscali accumulate nel tempo e non ancora portate in deduzione del reddito, ovvero le eccedenze ACE, anch’esse non fruite, nella misura del 20% di eventuali crediti deteriorati ceduti a terzi entro la data del 31 dicembre 2020, termine poi prorogato, mediante applicazione dell’aliquota IRES.

L’importo che ne deriva, costituente il credito da DTA, può essere fruito in compensazione delle imposte dovute, ceduto a terzi o richiesto a rimborso all’Agenzia delle Entrate.Le Fiamme Gialle, partendo dai requisiti dettati dalla norma, hanno ricostruito la falsità dei dati indicati nelle dichiarazioni, non avendo le società accumulato, nel tempo, eccedenze di aiuti alla crescita economica o perdite fiscali per importi compatibili con i crediti, milionari, indicati nelle rispettive dichiarazioni.

Al termine delle ricostruzioni, i finanzieri hanno cosi individuato 39 società che risultavano detenere, a vario titolo, crediti da imposte anticipate (cosiddette DTA – deferred tax assets) per un ammontare complessivo pari a 328,5 milioni di euro e crediti per 18,5 milioni di euro derivanti da presunti investimenti nel mezzogiorno di fatto mai eseguiti, pervenendo al sequestro di dette somme anche nei confronti dei successivi cessionari che avevano indebitamente ricevuto parte delle illecite risorse.

La ricostruzione dei flussi creditizi illeciti, infatti, ha consentito di individuare anche due società “veicolo”, una società di capitali e un fondo comune di investimento lussemburghese, con sede secondaria in Italia, che hanno ricevuto 129 milioni di euro di crediti da parte di alcune società coinvolte nella frode, negoziando parte di dette risorse con ulteriori soggetti, per trarne un indebito profitto.

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