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Campania, lunedì in consiglio regionale mozione sfiducia a De Luca

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Il consiglio regionale della Campania, presieduto da Gennaro Oliviero, si riunirà lunedì 11 novembre dalle 15,30 alle 16,30 per la mozione di sfiducia al presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca.

La mozione, sottoscritta dai consiglieri dei gruppi del centrodestra Stefano Caldoro (Moderati e Riformisti), Severino Nappi (Lega), Cosimo Amente (FdI), Livio Petitto (Moderati e Riformisti), Francesco Cascone (FI), Antonella Piccerillo (Lega), Carmela Rescigno (Lega), Aurelio Tommasetti (Lega), Nunzio Carpentieri (FdI), Alfonso Piscitelli (FdI), Raffaele Pisacane (FdI), Gennaro Cinque (Moderati e Riformisti), Massimo Grimaldi (Moderati e Riformisti) e dalla consigliera indipendente, Maria Muscarà (gruppo misto) è stata presentata ai sensi dell’art. 52 comma 2 dello Statuto della Regione Campania.

La norma statutaria prevede che “il Consiglio regionale può esprimere la sfiducia nei confronti del presidente della giunta mediante l’approvazione di una mozione motivata sottoscritta da almeno un quinto dei suoi componenti” e che essa “è approvata per appello nominale con voto palese a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio regionale”.

Nella premessa, la mozione sottolinea, tra l’altro, che “la stampa riporta, ormai quotidianamente, dichiarazioni ed interviste da parte dei dirigenti apicali, regionali e nazionali, del Pd che esprimono forte contrarietà all’attuale governo regionale “per i suoi modi di gestione della cosa pubblica inaccettabili”, affermazioni che, evidenziano i firmatari, “non possono essere interpretate diversamente da un vero e proprio atto di sfiducia, all’attualità, nei riguardi di De Luca e dei suoi metodi di governo” ed un “in insanabile contrasto non soltanto con le prossime scelte elettorali, ma, per quanto qui viene direttamente in evidenza, con la prosecuzione stessa dell’attuale esperienza di governo regionale”.

“Tutto ciò – continua la mozione – oltre a determinare sconcerto e preoccupazione nella stessa opinione pubblica, rende ineludibile verificare nell’aula consiliare – unico luogo deputato a determinare tale circostanza, al di là delle dichiarazioni giornalistiche, se il Presidente della Regione ancora goda della fiducia della maggioranza dei consiglieri regionali per poter continuare a governare”.

Pertanto, i consiglieri regionali presentano la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione e chiedono “che la stessa sia sottoposta alla votazione dell’assemblea consiliare nei termini e tempi dettati dallo Statuto, sottolineando – al di là della stessa tempistica statutaria – che la stessa sia immediatamente portata all’attenzione dell’assemblea”.

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Casoria: revocato abbattimento del palazzo abitato da 24 famiglie in via Indipendenza

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Arriva una buona notizia per le 24 famiglie dello stabile di Via Indipendenza a Casoria dichiarato abusivo dalla Procura di Napoli con sentenza definitiva.

Ieri il giudice della settima sezione penale del Tribunale di Napoli, Arminio Salvatore Rabuano, ha revocato l’ordine di abbattimento del fabbricato contenuto in due sentenze emesse dal Tribunale di Napoli nel 1995 e nel 1997.

L’avvocato Marina Scotto ha spiegato la vicenda a “La Repubblica”: ” Lo stabile fu costruito negli anni ’90 senza autorizzazioni. Fu condonato e venduto ai proprietari di oggi. Il Comune aveva anche attuato un nuovo piano urbanistico che prevedeva il passaggio da zona industriale a residenziale. Ad aprile scorso è stato notificato a tutti i proprietari un provvedimento che ordinava lo sgombero del loro appartamento per il 24 settembre perché il primo ottobre era prevista la demolizione, poi spostata al primo dicembre. Abbiamo presentato ricorso al provvedimento presso il giudice dell’esecuzione e siamo riusciti a ottenere una proroga.”

E così ieri è arrivata la sentenza del tribunale penale che sospende l’esecuzione di una di procedura R.e.s.a. (Registro Esecuzione Sentenze Abbattimenti) ovvero, di un procedimento esecutivo di una sentenza penale. “Era tutto assolutamente molto difficile che ciò potesse avvenire – dice ancora l’avvocato Scotto – ma abbiamo avuto la fortuna di trovare un giudice molto competente e responsabile e che soprattutto ha avuto capacità interpretativa delle norme che erano applicate in questa fattispecie”.

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Venerdì nero a Napoli per lo sciopero dei trasporti: traffico in tilt

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C’è solo la linea 2 della metropolitana, gestita dalle Ferrovie dello Stato, a garantire adesso a Napoli la mobilità dei napoletani. Blocco totale per i treni Eav, per le funicolari, tram e bus e per la linea 1 della metro che sospende il servizio alle ore 9.30.

Notevoli le conseguenze sul traffico cittadino che presenta in molti punti evidenti criticità.

E’ scattato ad inizio servizio, alle 5.30, lo sciopero nazionale di 24 ore di bus, metro e tram, con prestazioni ridotte nelle fasce di garanzia, ossia con l’utilizzo solo del 30% del personale viaggiante. Lo stop è stato proclamato dalla Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna.

Le fasce orarie di garanzia sono diverse da città a città: a Milano sono garantite le metro e alcune linee di superficie da inizio servizio alle 8:45 e dalle 15 alle 18; a Roma garantite sia le linee A e B della metro sia alcune linee di superficie da inizio servizio fino alle 8:30 e dalle 17 alle 20; a Napoli servizio limitato di bus nelle fasce oraria dalle 6.30 fino alle 9.30 e dalle 17 fino alle 20.

È coinvolto nello sciopero anche il personale di Ferrovie del Sud Est, dalla mezzanotte alle 23:59.

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Napoli: lavori al Cotugno mai eseguiti, sequestrati beni per 3 milioni

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I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, su delega della Procura Regionale per la Campania della Corte dei conti, hanno notificato un invito a dedurre nei confronti di 2 persone ritenute responsabili di aver cagionato un ingente danno patrimoniale all’Azienda Ospedaliera dei Colli.

Uno dei destinatari del provvedimento è stato contestualmente raggiunto da un sequestro conservativo di beni per un valore complessivo di 3.329.504,20 euro.

Le indagini di polizia erariale, scaturite anche da denunce della Direzione Generale dell’Azienda dei Colli, hanno permesso di accertare il pagamento di lavori di ristrutturazione e di manutenzione mai effettivamente svolti o lecitamente effettuati presso l’ospedale Cotugno di Napoli da parte di due società sprovviste di maestranze e della documentazione attestante la regolarità contributiva e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Dette società, in realtà vere e proprie “scatole vuote”, hanno beneficiato di reiterati e ingenti bonifici a fronte di prestazioni inesistenti grazie alla compiacenza dell’ex direttore dell’Ufficio tecnico manutentivo dell’ospedale Cotugno.

Quest’ultimo, avvalendosi di un fido sodale, ha presieduto tutte le fasi procedimentali, dall’avvio delle gare fino all’attestazione di regolare esecuzione dei lavori e di liquidazione dei corrispettivi. Una delle società beneficiarie della frode era amministrata di fatto dal nipote del principale responsabile, nei cui confronti si è proceduto, tra l’altro, al sequestro di due immobili di proprietà siti in provincia di Mantova.

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Concerto Al Bano a Napoli il 14 Novembre: Successo al botteghino e ultimi biglietti disponibili

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Manca poco all’atteso ritorno di Al Bano Carrisi nel capoluogo campano. Il 14 novembre, il Teatro Palapartenope ospiterà un concerto unico che celebra la straordinaria carriera di uno dei più grandi artisti italiani, in grado di unire generazioni e persone da tutto il mondo.

L’attesa è altissima, come testimoniano le vendite dei biglietti, con fan che si sposteranno da diverse città e persino dall’estero per partecipare a questo spettacolo. «Ero in Ungheria qualche settimana fa e degli ungheresi mi hanno mostrato i loro biglietti per il concerto di Napoli! Una cosa per me molto bella che dimostra come la musica non abbia confini. Metterò a disposizione la mia anima, il mio mestiere e la mia voglia di cantare per i napoletani e tutti quelli che saranno lì ad ascoltarmi» ha dichiarato Al Bano.

Napoli, accogliendo questo grande concerto, si conferma ancora una volta come una città sempre più polo e punto di riferimento di cultura, spettacolo e grandi eventi internazionali.

Un omaggio speciale a Pozzuoli: pranzo evento alla Tenuta Il Gruccione

Il giorno stesso del concerto, il 14 novembre, si terrà un pranzo speciale con l’artista presso la Tenuta Il Gruccione a Pozzuoli, uno degli sponsor del concerto. Al Bano ha da tempo un rapporto di amicizia e collaborazione con Antonio Iovino, noto produttore vitivinicolo e proprietario della Tenuta, e insieme hanno voluto dare un tributo al vino e al territorio campano. L’evento è patrocinato dal Comune di Pozzuoli, rendendolo un appuntamento che unisce la musica e l’enogastronomia della Campania.

Il concerto di Al Bano a Napoli, dopo oltre 10 anni di assenza, sarà un viaggio emozionante nella carriera dell’artista. Non mancherà un omaggio a Caruso e qualche sorpresa.

Il grande artista salentino canterà i suoi storici successi come Nel sole, con oltre un milione di copie vendute, Sharazan, Felicità, Nostalgia canaglia, È la mia vita, fino ai brani più recenti.

Al Bano sarà accompagnato da un team di musicisti d’eccezione: il Maestro Alterisio Paoletti, Adriano Pratesi, Arianna De Lucrezia Giulio, Maurizio Dei Lazzaretti, Eleonora Montagnana, e le coriste Luana Heredia e Alessandra Puglisi.

Artista e performer eccezionale, Al Bano ha conquistato riconoscimenti in tutto il mondo con 26 dischi d’oro e 8 di platino, ha partecipato a 15 edizioni del Festival di Sanremo e al concerto “4 volte 20” all’Arena di Verona, andato in onda in prima serata su Canale 5.

Il grande Concerto che ci sarò al Palapartenope è stato realizzato grazie anche ai partner che ne hanno condiviso la missione di promozione della cultura e della musica italiana. Tra i principali sponsor, ci sono Piccolo Supermercati, l’Università Giustino Fortunato, il Ristorante Scapricciatiello e 2R System. Un prezioso contributo per un evento di grande valore culturale e musicale.

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Napoli: screening gratuito per la prevenzione del tumore alla prostata

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“Novembre è il mese dedicato alla salute maschile. La prevenzione è il primo gesto di cura che un uomo può fare per sé e per chi gli sta accanto. Fondazione PRO, da circa 15 anni, si impegna a sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della salute al maschile”.

Lo ricorda il professor Vincenzo Mirone (Urologo), presidente della Fondazione Pro, che organizza periodicamente campagne di informazione e screening gratuiti dedicati alla popolazione maschile.

“Il maschio – spiega Mirone – non fa prevenzione per paura di scoprirsi il ‘sesso debole’. Esiste infatti un divario forte tra i due sessi: per ogni maschio che fa prevenzione già 30 donne la fanno regolarmente. Questa tendenza si ha anche tra i giovani. Infatti, secondo il Ministero della Salute, meno del 5% dei maschi sotto i 20 anni si sottopone a uno screening preventivo. Tra i maschi l’attenzione alla cura è minore, e i controlli periodici sono per molti ancora un tabù. La prevenzione maschile parte dalla visita urologica che rappresenta il primo passo per poter identificare precocemente le patologie più frequenti tra cui il tumore della prostata, il più diffuso nel maschio, che colpisce circa 37.000 uomini ogni anno e solo in Italia ci sono circa 650.000persone che vivono con diagnosi di tumore della prostata) e l’ipertrofia prostatica benigna (che interessa sei milioni di italiani), ma anche malattie più rare come il tumore del testicolo (la neoplasia più frequente tra i 15 e 35 anni) oppure le patologie della sfera sessuale come la disfunzione erettile e l’eiaculazione precoce”. La Fondazione ha organizzato tre giornate di visite e screening gratuiti a Napoli per la prevenzione del tumore alla prostata. L’unità mobile si troverà a Napoli in queste date: SABATO 9 NOVEMBRE in Piazza del Gesù Nuovo; SABATO 16 NOVEMBRE Piazza Dante. MARTEDI’ 19 NOVEMBRE in occasione dell’ANDRODAY presso Piazza Municipio.

Gli interessati possono recarsi dalle 9 alle 13 nelle piazze prestabilite, senza bisogno di prenotazione o di ticket: sul camper ci sarà un medico che farà compilare un questionario anonimo con i dati essenziali per l’anamnesi e procede poi alla visita. Al termine se c’è necessità, il medico prescrive ulteriori indagini che il paziente potrà fare dove preferisce.

Pompei: ingresso a numero chiuso, 20 biglietti al giorno

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Dal 15 novembre, i biglietti del Parco Archeologico di Pompei saranno personalizzati e riporteranno i nomi dei visitatori. Entra in vigore, inoltre, un limite giornaliero di 20mila ingressi, con una suddivisione in fasce orarie nel periodo estivo.

Una novità che arriva dopo un’estate record che ha visto afflussi mai visti prima nella storia degli Scavi, con oltre 4 milioni di visitatori, e punte di oltre 36mila visitatori in occasione di una delle prime domeniche del mese ad ingresso gratuito.

“Stiamo lavorando a una serie di progetti per attenuare la pressione antropica sul sito, che può essere un rischio sia per le persone, per esempio in caso di un sisma, sia per il patrimonio, così unico e fragile – ha dichiarato il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – In particolare, lavoriamo per ampliare le aree fruibili nella città antica e per sviluppare gli altri siti del territorio, tra cui Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia. Puntiamo su un turismo slow, sostenibile, gradevole e non di massa e soprattutto diffuso su tutto il territorio intorno al sito Unesco, che è ricco di gioielli culturali da scoprire.

Le misure per gestire i flussi e la sicurezza e la personalizzazione della visita si inseriscono in questa strategia. L’esperienza mostra che solo chi punta sulla qualità cresce in maniera sostenibile e noi puntiamo su questo, cercando al tempo stesso di aiutare il territorio e gli operatori del settore che stanno lavorando in un conteso che è profondamente cambiato dopo la pandemia e che cambierà ancora. Questi cambiamenti vanno gestiti in maniera condivisa e propositiva e non passivamente subiti. In questa fase di avvio osserveremo da vicino la situazione e continueremo il dialogo con tutti gli stakeholder per aggiustare eventualmente il corso”.

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Potenziamento videosorveglianza a Napoli: vertice in Prefettura

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Nella mattinata odierna, presieduta dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, si è tenuta
una riunione sulla tematica della videosorveglianza per il controllo del territorio
presso la città di Napoli, alla presenza del Capo di Gabinetto della Regione
Campania, Almerina Bove, dell’Assessore alla legalità e Polizia locale del Comune
di Napoli, Antonio De Iesu, del Questore Maurizio Agricola, del Comandante
provinciale dei Carabinieri Biagio Storniolo, del rappresentante del Comando
provinciale della Guardia di Finanza, Mauro Del Rosario e del Direttore della Zona
Telecomunicazioni Campania e Molise, Adriano Ardito.

Il Prefetto ha rappresentato che la riunione odierna è stata convocata a seguito della
disponibilità manifestata dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca,
a mettere a disposizione fondi dedicati per la realizzazione di sistemi di
videosorveglianza per il controllo del territorio. Ha inoltre fatto presente che, se pure
tali impianti risultino numerosi, appare necessario incrementarli per predisporre
ulteriori strumenti di supporto all’attività investigativa delle Forze dell’ordine, oltre
che un valido deterrente alle azioni delittuose.

A tale riguardo, il Capo di Gabinetto della Regione Campania ha confermato
l’intendimento dell’Ente, già espresso dal Presidente all’indomani dei recenti fatti di
cronaca, di stanziare somme dedicate all’installazione di nuovi sistemi tecnologici per
finalità di ordine e sicurezza pubblica nella città di Napoli, secondo le priorità che
saranno segnalate dalla Questura e tenuto conto delle esigenze anche di altri territori
della Città Metropolitana e delle diverse province.

Il Questore ha rappresentato che sulla questione è stato svolto uno specifico
approfondimento con l’Arma dei Carabinieri e la Polizia locale, all’esito del quale
sono state individuate alcune aree ove occorre potenziare la videosorveglianza.
Pertanto, al fine di pervenire alla quantificazione del relativo fabbisogno economico
da prospettare alla Regione Campania, è stato concordato che la Zona Telecomunicazioni effettui, in tempi brevi, uno specifico studio per far conoscere gli importi necessari che tengano conto delle priorità stabilite dalle Forze dell’ordine.

L’Assessore De Iesu ha sottolineato lo sforzo messo in campo dall’Amministrazione
comunale nella realizzazione di nuovi sistemi di controllo tecnologico del territorio,
da ultimo con l’avvio di due nuovi progetti finanziati dal Ministero dell’Interno, del
valore complessivo di circa 3.000.000 di Euro ed ha manifestato ampia disponibilità
anche in merito all’impegno necessario per le nuove progettualità che la Regione
Campania finanzierà sulla città di Napoli. Il Tavolo è stato pertanto aggiornato alle risultanze di tale attività di ricognizione.

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“La Campania ignora il rischio dei Campi Flegrei”, allarme della Consigliera Muscarà

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Oggi, in Commissione, si è discusso un tema cruciale con una superficialità inaccettabile: la sicurezza dei Campi Flegrei, una delle aree vulcaniche più pericolose al mondo. La gestione del rischio, che dovrebbe essere una priorità assoluta per tutelare i cittadini, continua a essere trattata in maniera insufficiente e priva di una visione incisiva per il futuro“.

Queste le parole della consigliera indipendente Marì Muscarà, che da anni si batte per una legislazione adeguata in tema di inedificabilità nelle aree a rischio bradisismico.

Ho presentato una legge per vietare nuove costruzioni nei Campi Flegrei, ispirandomi alla normativa già esistente sul Vesuvio, ma per quattro lunghi anni è stata ignorata. Solo di recente, dopo la pressione del Ministro Musumeci, la Regione è stata costretta ad agire, ma l’ha fatto con misure parziali e inefficaci” , ha detto Muscarà. La consigliera ha spiegato come la Giunta regionale abbia escluso dalle aree di massima attenzione gran parte della zona rossa, limitando le restrizioni edilizie a un’area ben più piccola.

Questo approccio non tiene conto della reale portata del rischio e, ancor peggio, permette la ricostruzione di edifici abbattuti nella stessa area vulnerabile. È un errore gravissimo. I miei emendamenti, che vietano la ricostruzione sia in area rossa che in area gialla, sono stati bocciati“. Muscarà ha sottolineato con preoccupazione che la zona rossa comprende circa 500.000 persone, una cifra che renderebbe impossibile un’evacuazione completa e tempestiva entro le 72 ore previste.

La sicurezza della nostra popolazione non è un’opzione, ma un obbligo. Purtroppo, questa Giunta ha preferito adottare misure che non proteggono pienamente i cittadini e che continuano a favorire le edificazioni nella stessa area, seppur limitate. Ho scelto di astenermi sul provvedimento finale – ha spiegato – non perché non abbia elementi positivi, ma perché manca una protezione completa. La Regione Campania ha avuto l’opportunità di agire con prontezza e lungimiranza, senza attendere richiami dal governo centrale. Ha scelto invece di non farlo, ignorando l’importanza della prevenzione in un territorio splendido quanto pericoloso; avrebbe potuto mostrare più coraggio, ma evidentemente i patti con i sindaci, non consentivano ciò!“.

La consigliera Muscarà rinnova il suo appello alla Giunta affinché riprenda in mano la questione con la serietà e l’urgenza che merita, evitando che l’inadeguatezza delle decisioni politiche di oggi si traduca in una tragedia domani.

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Il Comune modifica il piano traffico intorno al Centro Direzionale

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Il Comune di Napoli è corso ai ripari ed ha modificato il piano traffico nei pressi del Centro Direzionale. Dopo due giorni letteralmente d’inferno, sono state applicate le giuste modifiche e stamattina il traffico era nuovamente scorrevole.

Determinante le proteste dei cittadini del Quartiere Vasto, del Centro Direzionale, di Poggioreale e Gianturco, di cui si è fatto portavoce il consigliere della IV Municipalità, Giampiero Perrella. Che immediatamente aveva contattato gli uffici comunali competenti.

Il Comune è intervenuto sostanzialmente ripristinando il doppio senso di marcia su via Aulisio, dando così la possibilità al traffico veicolare incanalato su via Taddeo da Sessa di trovare uno “sfogo” in direzione delle autostrade e della tangenziale.

Dopo le nostre proteste arrivano le prime modifiche al nuovo dispositivo di viabilità di via Grimaldi e via Aulisio. Come suggerito anche dal sottoscritto nella nota di ieri, istituito il doppio senso di circolazione su Via Aulisio.

Le modifiche entreranno in vigore non appena l’impresa completerà le modifiche alla segnaletica stradale. Ovviamente restiamo sul pezzo e continueremo a monitorare anche in questi giorni l’andamento della viabilità.

Ringrazio la Municipalità e il Servizio Traffico e Viabilità del Comune di Napoli per aver raccolto tempestivamente le istanze del territorio.

Questo il post del consigliere Perrella.

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