giovedì, Novembre 28, 2024
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Doppio appuntamento al Teatro Civico 14

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Con Tonino Taiuti e Lino Musella

VERSO IL MARE – 27 e 28 ottobre, ore 21:00

L’AMMORE NUN’È AMMORE – 29 ottobre, ore 19:00

 

 Venerdì 27 e sabato 28 ottobre (ore 21) debutta in anteprima al Teatro Civico 14 di Caserta il nuovo spettacolo di Tonino Taiuti: VERSO IL MARE – un naufragio attraverso la parola poetica. A seguire, in data unica domenica 29 ottobre (ore 19), L’AMMORE NUN’È AMMORE – 30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti da Dario Jacobelli con Lino Musella.

Tonino Taiuti e Lino Musella ritornano per il secondo anno consecutivo al Teatro Civico 14 dopo il successo di PLAY DUETT. Tonino Taiuti presenterà un nuovo spettacolo, pensato appositamente per l’occasione, dal titolo VERSO IL MARE, un personale percorso di ricerca per una possibile fuga attraverso la parola poetica, partendo da frammenti di scrittori, poeti e drammaturghi affini alla sua arte. Una forma anarchica di scrittura scenica, un concerto visivo, uno assolo teatrale che come schiuma del mare si apre con l’incontro/scontro del palcoscenico. Lino Musella, in L’AMMORE NUN’È AMMORE, esalta la riscrittura dei sonetti del Bardo “traditi” e tradotti da Dario Jacobelli accompagnato dalle musiche dal vivo di Marco Vidino (cordofoni e percussioni).

“VERSO IL MARE non è un’antologia, è la costruzione di una storia fatta con richiami, evocazioni, frammenti, ma anche relitti, resti e avanzi che dal fondo del mare vengono a galla. È il messaggio nella bottiglia che viene portato in scena”. A queste parole Tonino Taiuti affida la sua nuova creazione in anteprima assoluta al Teatro Civico 14. In questo concerto teatrale di poesia per attore solo con chitarra elettrica, il mare serve a svelare la magia del teatro e il mistero della vita, dove onde di parole e vortici di musica affiorano e si consumano in un gioco scenico che coinvolge e intrappola lo spettatore.

Attore, performer, studioso, musicista, sperimentatore, dopo oltre trent’anni di carriera ed esponente “involontario” della nuova scena napoletana degli anni ottanta. Taiuti condivise con Antonio Neiwiller, Enzo Moscato, Annibale Ruccello, Silvio Orlando e molti altri un periodo di grande fermento culturale della città di Napoli. Recentemente premiato a “Le Maschere del Teatro Italiano 2017” come Migliore attore non protagonista per lo spettacolo AMERICAN BUFFALO per la regia di Marco D’Amore.

Lino Musella, fondatore della Compagnia Musella/Mazzarelli e apprezzato attore diretto negli ultimi anni da registi come Andrea Baracco e Antonio Latella, nonché noto volto della serie tv GOMORRA, interpreta il ruolo di un inconsueto Bardo per condurre il pubblico in un delicato viaggio nella parola poetica shakespeariana reinterpretata, però, nel teatralissimo napoletano dei sonetti “traditi e tradotti” da Dario Jacobelli, pubblicati postumi dalla casa editrice partenopea ad est dell’equatore .

“I sonetti – sottolinea Lino Musella – sono, per loro natura, battute senza personaggio e, nella traduzione di Jacobelli, quelli del grande drammaturgo ritrovano teatralità. Il suo napoletano attinge da una parte a una lingua teatrale e letteraria, dall’altra a contaminazioni contemporanee che vanno dallo slang al linguaggio di strada. I Sonetti in napoletano suonano bene. Battono di un proprio cuore. Indossano una maschera che li costringe a sollevarsi dal foglio per prendere il volo, tenendo i piedi per terra”. Lino Musella alterna così la maestria dei comici dell’arte, il ritmo mai insipido della grande commedia partenopea, le declinazioni barocche della sceneggiata, i registri doppi e multipli della farsa, per comporre il suo nuovo copione di uno spettacolo in cui l’Amore si fa materia attraverso il Teatro.

 INFO E PRENOTAZIONI

Teatro Civico 14

Via F. Petrarca (Parco dei Pini) c/o Spazio X – 81100, Caserta

  1. (+39)0823.441399

info@teatrocivico14.it

www.teatrocivico14.org

27 e 28 ottobre, ore 21:00 > VERSO IL MARE

29 ottobre, ore 19:00 > L’AMMORE NUN’È AMMORE

Intero > € 12,00

Ridotto > € 10,00

CREDITI

VERSO IL MARE – un naufragio attraverso la parola poetica

uno spettacolo con Tonino Taiuti

regia e musica dal vivo Tonino Taiuti

assistente alla regia Luca Taiuti

costumi Sara Marino

produzione Mutamenti/Teatro Civico 14

L’AMMORE NUN’È AMMORE – 30 sonetti di Shakespeare

traditi e tradotti da Dario Jacobelli

con Lino Musella

musiche Marco Vidino

produzione Elledieffe

Sally Cangiano in Solo Project a Sala Ichòs

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Concerto inaugurale della stagione teatrale – sabato 28 ottobre ore 21

 

Dopo il successo registrato per l’anteprima campana del “Cantico dei cantici” di Fortebraccio Teatro, arriva sul palco di Sala Ichos (via Principe di Sannicandro – San Giovanni a Teduccio, Na) sabato 28 ottobre alle ore 21, Sally Cangiano con il suo innovativo progettoSolo Project.

Il chitarrista e compositore originario di Piedimonte Matese inaugurerà la nuova stagione dello spazio di San Giovanni a Teduccio e durante la serata la compagnia Ichòs Zoe Teatro ne presenterà i protagonisti.

Grazie a delle particolari corde – ideate con la collaborazione della D’Orazio strings e dell’uso di amplificatori DV-MARK – Sally Cangiano riesce ad ottenere dalla sua chitarra anche le sonorità di un vero e proprio basso che unite all’uso di due loop machines rendono la sua musica uno spettacolo da ascoltare e osservare. L’artista tesse la struttura ritmica percuotendo la chitarra e usando oggetti vari, come spazzole e forchette, il cui suono viene registrato in tempo reale sulla loop machines, a cui poi si aggiunge la sua chitarra/basso preparata, sovrapponendo basso e armonia.

Con l’ausilio di effetti veri, Cangiano riesce ad imitare anche le tastiere e altri strumenti e la sua chitarra si trasforma in questo modo in una vera e propria band, grazie alla quale è libero di cantare e fare i suoi “assoli”.

Dopo le molteplici esperienze al fianco di artisti tra i più vari e stimolanti della scena nazionale, l’eclettico musicista propone con Solo Project grandi classici d’autore italiani e stranieri, da Pino Daniele a Sting passando per Paolo Conte, riuscendo a costruire da solo un live in cui tecnologia e tradizione diventano alleate di una particolare esperienza sonora.

Da questo link, l’invito di Sally Cangiano a venire a Sala Ichòs:

https://www.facebook.com/sally.cangiano/videos/10155657313331221/

Sala Ichòs

Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)

Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra

Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio

Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)

Giorno e Orario concerto: sabato 28 ottobre, ore 21

Centro Teatro Spazio, parte la nuova stagione

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“Macedonia e Valentina”, in scena dal 27 ottobre una storia d’amore tra due donne in un carcere

La stagione del Centro Teatro Spazio di San Giorgio a Cremano si apre il 27 ottobre alle ore 21 con “Macedonia e Valentina” di Pasquale Ferro, con la regia di Vincenzo Borrelli. Una storia forte che racconta l’amore tra due donne, una suora e una detenuta, all’interno di un carcere.

Le donne hanno sempre fatto parte della storia. Spesso hanno fatto la storia. Eroine, politiche, sante e guerriere, compagne battagliere di uomini battaglieri.

A loro si sono ispirati grandi poeti e letterati, ma è tutto scontato se si pensa alle donne nel quotidiano: casalinghe, mamme, mogli e lavoratrici, tanti ruoli per un grande compito che solo loro possono adempiere.

Il testo di “Macedonia e Valentina” è accompagnato dal sottotitolo “‘o curaggio d’ ’e femmine”. I personaggi femminili del libro da cui è tratta la messinscena sono caratteri forti: carceriere e carcerate, combattenti in nome dell’amore. Le due protagoniste (detenuta e suora) si scontreranno con una società bigotta, classista, benpensante. E con la violenta realtà del carcere.

La storia è tratta da una vicenda realmente accaduta, nomi e luoghi sono un’idea dell’autore. In scena Cristina Ammendola, Nancy Fontanella, Marina Billwiller, Antonio Tatarella, Vincenzo Borrelli e Myriam Lattanzio, anche autrice delle musiche originali.

Lo spettacolo sarà in scena nello spazio di San Giorgio a Cremano fino al 12 novembre.

Dal 27 OTTOBRE al 12 NOVEMBRE

“MACEDONIA E VALENTINA”

di PASQUALE FERRO

Regia VINCENZO BORRELLI

Con

CRISTINA AMMENDOLA

NANCY FONTANELLA

MARINA BILLWILLER

ANTONIO TATARELLA

VINCENZO BORRELLI

e con

MYRIAM LATTANZIO

 

Scene C.T.S.

costumi C.T.S.

Musiche originali Myriam Lattanzio

Produzione Uno Spazio per il Teatro

 

Date e orari:

Venerdì 27 ottobre ore 21

Sabato 28 ottobre ore 21

Domenica 29 ottobre ore 18.30

 

Venerdì 3 novembre ore 21

Sabato 4 novembre ore 21

Domenica 5 novembre ore 18.30

 

Venerdì 10 novembre ore 21

Sabato 11 novembre ore 21

Domenica 12 novembre ore 18.30

 

Centro Teatro Spazio

Via San Giorgio Vecchio, 31

San Giorgio a Cremano (Napoli)

Info e prenotazioni:

unospazioperilteatro@libero.it

La mia musa allo ZTN

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A cura di Non Solo Art

con Roberta Astuti, Mairlia Marciello e Riccardo Citro e diretto da Riccardo Citro 

Da venerdì 27 a domenica 29 ottobre
È in scena allo ZTN, da venerdì 27 a domenica 29 ottobre, La mia musa, uno spettacolo diretto da Riccardo Citro.
Luigi Pirandello, nelle sue opere, ha trattato diversi aspetti della natura e del comportamento dell’uomo:le maschere, la crisi dell’io, il contrasto tra vita e forma. Ma l’aspetto che necessita ancora di approfondimenti e che emana maggior mistero è il ruolo assunto dalla donna nell’opera di quest’uomo geniale.
La donna, per Pirandello, rappresenta il contrasto tra due realtà:una positiva, nella quale si riflette la vita con i suoi aspetti generici, e una negativa, dove si riflettono le convenzioni imposte dalla società, anche se questa ambivalenza rischia di rendere semplicistica e riduttiva la visione pirandelliana della donna. Analizzando, infatti, le diverse figure femminili presenti nelle opere pirandelliane si può avere la conferma di quanto questa visione assuma molteplici sfumature.
La donna è l’ombra,ora spaventosa ora affascinante, dell’uomo: lo attrae e allo stesso tempo lo spaventa. Essa viene associata al mondo dei sentimenti, dell’affettività e dell’imprevedibilità in opposizione al mondo razionale, pratico e prevedibile dell’uomo. Quando i due mondi vengono a contatto, le loro sicurezze si dissolvono, creando un’instabilità di genere.

La musa accompagna Pirandello in ogni scelta,creando un’armonia,un equilibrio. Una figura, quindi, importantissima che quando non è presente o addirittura sparisce comporta la rottura di questo equilibrio che si è stabilito,tutte le certezze che si sono create in un momento si sono perdute rendendo il mondo di Pirandello un mondo a lui ora più buio e incerto,lasciando in lui un senso di sospensione e incompletezza.

NOTE DI REGIA:

Per La mia musa ho immaginato un gran luogo dei ricordi, uno spazio vuoto di memoria, una  perenne evocazione di ombre e fantasmi, un sorgere di anime vaganti che man mano prendono i colori dei personaggi pirandelliani, ma non solo.  Per sottrazione, brandelli di memoria sono stati portati via, come frammenti di  un esistenza lontana. Il denominatore comune sono le paure e il bisogno di esorcizzarle dietro una qualche forma di maschera, imposta dagli altri e infine accettata, per quieto sopravvivere. Tra l’essere e l’apparire“.

L’appuntamento con La mia musa è fissato alle 21.00 di venerdì 27 sabato 28 ottobre, e alle 18.30 per la replica di domenica 29 ottobre. Lo spettacolo è “A Cappello”, dunque sarà il pubblico a stabilire alla fine il valore dello spettacolo a cui ha assistito.

INFO E PRENOTAZIONItelefonare al 3398120927 o inviare una mail a navigantiinversi@gmail.com

TERRA DEI FUOCHI, TUCCILLO (ANCI): LE BONIFICHE NON SONO ANCORA PARTITE

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“Ministero e Regione accelerino le bonifiche di Terra dei fuochi. Finora è stata fatta l’individuazione e la verifica delle aree, ma le attività vere e proprie non sono ancora partite”.
La denuncia dei ritardi arriva dal presidente Anci Campania e sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, che, nel corso di un’intervista all’emittente NanoTv, parla anche dei rifiuti abbandonati nelle aree pubbliche. “Come sindaci della Terra dei fuochi abbiamo inviato il 9 agosto un ‘pacchetto’ di proposte alla Regione che riguarda sia la pulizia delle aree sottoposte a sversamenti abusivi, sia l’impiego di aree di deposito per i mezzi sequestrati, sia infine l’utilizzo di nuove risorse per il controllo del territorio.
“Si sono create – conclude Tuccillonel corso degli anni delle mini discariche, a volte incendiate: veri e propri pericoli a cielo aperto. Con quali risorse dobbiamo intervenire? Diciamolo: è un carico finanziario che non può essere messo sulle spalle dei nostri Comuni. Se lo facessimo, non saremmo più in grado di amministrare le nostre comunità”.

“ADDOSSO” di Antonio Mocciola

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Un libro fotografico di ironia e di denuncia

120 frasi omofobe “vip” su 120 corpi nudi, quando l’odio lascia tracce

Presentazione martedì 24 ottobre, ore 18.30, Teatro Zona Vomero

“Addosso” é un progetto fotografico di sconvolgente attualità, dal forte impatto e che farà discutere: sui corpi nudi di uomini e donne il giornalista Antonio Mocciola ha scritto 120 frasi omofobe, tratte dall’ampio repertorio di personaggi politici, ecclesiastici, istituzionali.

Da Alessandra Mussolini (“Meglio fascista che frocio”) a Joseph Ratzinger (“I matrimoni gay sono un pericolo per la pace”), arrivando a Gianfranco Fini (“I gay non possono fare i maestri di scuola”), queste frasi, gravissime perché amplificate dai media, hanno contribuito all’isolamento sociale di tante persone e dato fiato al bullismo verso tanti giovanissimi che, nei peggiori dei casi, non hanno saputo reggere al dolore inferto da una società invelenita.

Utilizzando la tecnica della scrittura su corpo, Mocciola scrive queste frasi addosso ai suoi modelli gridando il proprio sdegno e denunciando la condizione di deplorevole degrado in cui versa l’italia degli anni ’10, amplificando con il candore dei corpi imbrattati la violenza del messaggio omofobo.

Addosso!” gridavano i fascisti al nemico del giorno; che fosse un dissidente politico, un omosessuale o un povero eritreo era uguale. “All’armi! All’armi! All’armi siam Fascisti/ Terror dei comunisti / addosso ai socialisti che non si son mai visti e poi per far la pari addosso ai popolari”.

Addosso alla nostra pelle portiamo le cicatrici della vita, e le cose che ci hanno ferito. Nella vita, e in televisione, e sui giornali, ne ho ascoltate e lette tante, troppe, di parole contro i gay.

E allora mi sono vendicato. Ho raccolto un centinaio di frasi, le ho dipinte sul corpo inerme, come fosse una bandiera bianca, di meravigliosi artisti o attivisti o scrittori o gente comune, e le ho esibite, impudiche più dei corpi nudi, davanti ai vostri occhi.

Non mi é stato difficile trovarle. In rete, sui giornali, su youtube, nella mia memoria. Sono frasi odiose, razziste, disgustose, esibite con orgoglio, spesso davanti a una canaglia inferocita, che con lo stesso livore si scaglia poi su donne, stranieri, nani, obesi, calciatori avversari, vicini di casa. Tutti gli odii hanno la stessa radice.

E se vi faranno impressione, al primo impatto, i corpi nudi, leggete bene la frase che indossano: è lì, e solo lì, lo scandalo. E lì, e solo lì, l’oscenità”. – spiega Antonio Mocciola

L’autore

Antonio Mocciola, (Napoli, 1973), è autore di teatro e di narrativa. Tra i suoi successi, “Le belle addormentate”, viaggio tra i borghi-fantasma d’Italia (primo posto su Amazon – viaggi) ed il romanzo “Il tempo degli amaranti” (primo posto su Kobo – glbt).

Tra le opere teatrali “Mediterranea Passione” per Piera Degli Esposti, “Bella da morire” per Rosaria De Cicco”, “La cella zero” sullo scandalo delle carceri italiane, “Leopardi amava Ranieri” e “Gli amici se ne vanno” sulla vita di Umberto Bindi. Scrive i booklet di diversi cd di Giuni Russo e del Dvd di Franco Battiato “La sua figura”.

TEATRO ZONA VOMERO
VIA MARIO DE CICCIO, 18 (parallela via Cilea)

Concerti d’Autunno: applausi per la prima della Nuova Orchestra Scarlatti

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con Beatrice Venezi

Prossimo appuntamento venerdì 27 ottobre con la Scarlatti Young e un altro giovanissimo solista.

 

Un lungo e scrosciante applauso, dopo l’ultima nota della Sinfonia n. 39 in mi bemolle di Mozart, ha salutato la brillante performance della Nuova Orchestra Scarlatti che ha aperto il ciclo dei Concerti d’Autunno 2017 con un appuntamento suggestivo, realizzato nella Basilica di San Giovanni Maggiore di Napoli in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Napoli.

Vivo apprezzamento per i musicisti guidati per l’occasione dalla lucchese Beatrice Venezi, appena 27 anni e già direttore d’orchestra apprezzato sia in Italia che all’estero, che dal 2014 collabora assiduamente con la Nuova Scarlatti.

Il ciclo di concerti, organizzato grazie alla partnership tra Nuova Orchestra Scarlatti e Università Federico II di Napoli si sposta per le prossime tre date nella Chiesa SS. Marcellino e Festo (Largo San Marcellino). Il prossimo appuntamento è per il 27 ottobre: sulle note di Fauré, Mozart e Dvorak, si esibirà la Nuova Scarlatti Young sotto la direzione di Marco Attura. Anche in questo caso, un solista giovanissimo: il 18enne Erik Buchberger, proveniente dalla “scuderia” della Scarlatti Junior. Il violinista segue idealmente Raffaela Cardaropoli, violoncellista – anch’essa giovanissima – di Bracigliano, che è stata la solista della serata d’apertura del 20 ottobre nel Concerto per violoncello in re di Haydn e che ha già calcato prestigiosi palcoscenici internazionali come la Carnegie Hall e la Royal Albert Hall di Londra.

“È nostra convinzione –  spiega Gaetano Russo, fondatore e direttore artistico della Nuova Orchestra Scarlatti – che questi nostri giovani, a cui abbiamo riservato i primi due concerti della rassegna, possono esprimere un livello che permette un convincente confronto con le pagine eseguite, con l’aggiunta di quella vivacità e freschezza che rende il tutto più attraente. Il successo di questa sera, con Beatrice alla conduzione, con una solista così giovane ma che ha già suonato a Londra e New York e che ha riconfermato il suo valore dinanzi al nostro pubblico, dimostra che le nostre convinzioni sono fondate e continueremo a perseguirle”.

Non solo promuovere i giovani talenti, quindi, ma anche coinvolgere le nuove generazioni come pubblico della musica classica sono aspetti caratterizzanti di tutta l’attività della NOS e dunque anche di questi Concerti d’Autunno. L’attenzione ai giovani, inoltre, è rilanciata anche dalle nuove campagne di comunicazione rivolte a un target più giovane – che NOS sta mettendo a punto insieme alla digital company napoletana Livecode, media partner della Nuova Scarlatti da questo ciclo di concerti – e da una politica dei prezzi estremamente accessibili, con ulteriori facilitazioni per gli studenti e il mondo universitario.

I CONCERTI D’AUTUNNO 2017

Archiviata l’apertura, la prossima data è fissata il 27 ottobre con la Scarlatti Young. Poi, seguiranno appuntamenti ricchi di spunti e contaminazioni non convenzionali: il 17 novembre sempre alla chiesa dei SS. Marcellino e Festo Soldaten, un progetto che vede i solisti della Nuova Orchestra Scarlatti affiancata da Enzo Salomone in un percorso drammaturgico-musicale che ripercorre l’Europa durante la Grande Guerra; una settimana dopo stessa location ma concerto teatrale, Giaguara Suite, per “piccola orchestra e voce” di Federico Odling con brani di autori come Fo e Soldati.

Chiude il ciclo di concerti l’appuntamento dell’8 dicembre 2017 al Museo Diocesano di Napoli con ScarlattinJazz, con il classico di Scarlatti che incontra il jazz di Duke Ellington in uno spettacolo diretto da Bruno Persico. Per gli studenti e il personale della Federico II, attraverso la convenzione stipulata tra università e orchestra, è possibile partecipare ai Concerti d’Autunno con uno sconto sul prezzo del biglietto.

INFORMAZIONI E PREVENDITA

CONCERTI D’AUTUNNO 2017

venerdì 27 ottobre     FAURÉ/MOZART/DVOŘÁK  Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, ore 20.30
venerdì 17 novembre SOLDATEN   Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, ore 20.30
venerdì 24 novembre GIAGUARA SUITE  Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, ore 20.30
venerdì 8 dicembre    SCARLATTInJAZZ  Museo Diocesano Napoli, ore 20.30

Biglietto concerti San Giovanni Maggiore e Museo Diocesano: € 14
Biglietto concerti San Marcellino: € 12

prevendita
on line su www.azzurroservice.net 
punti vendita TicketOnLine

vendita
presso le sedi dei concerti da un’ora prima dell’inizio

Prezzi riservati ai soci Ami Scarlatti e studenti e Personale Federico II:
San Giovanni Maggiore e Museo Diocesano € 12 –  San Marcellino € 10
 (acquistabili on line suwww.azzurroservice.net o presso le sedi dei concerti)

Info: 081 410175 – 320 7031182 –  info@nuovaorchestrascarlatti.it

la NOS sui social:flickr / facebook / twitter

Per condividere le nostre iniziative puoi aderire ad Ami Scarlatti

LIVECODE - Media Partner Nuova Orchestra Scarlatti

Continua la XXIII edizione dell’Autunno Musicale

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Continua la XXIII edizione dell’Autunno Musicale con la collaudata formula del week-end itinerante ed è articolata in diverse sezioni. In questo week-end, presso la Chiesa dei SS. Rufo & Carponio di Capua, suoneranno il pianista olandese Henry Kelder (venerdì 20) e con un doppio concetto con una delle principali formazioni cameristiche della nuova generazione Amatis Piano (sabato 21 e domenica 22).

Venerdi 20 Ottobre – 19.30
Capua Chiesa dei SS. Rufo & Carponio
PIANOFESTIVAL
Henry Kelder pianoforte

Edvard Grieg / John Cage / Gerard Hengeveld / Willem Pijper / Remy Alexander / Henry Kelder / Anatoly Lyadov / Franz Liszt 

Progetto realizzato nell’ambito: Il Pianoforte nel ‘900 / in Olanda
Intero 2,00 euro | Ridotto 1,00 euro (ridotto per giovani fino a 25 anni)

Sabato 21 Ottobre – 19.30
Capua Chiesa dei SS. Rufo & Carponio
MUSICA DA CAMERA 
Amatis Piano Trio
Lea Hausmann violino
Samuel Shepherd violoncello
Mengjie Han pianoforte

Franz Joseph Haydn / Felix Mendelssohn Bartholdy /Dimitri Shostakovich 
Intero 4,00 euro | Ridotto 2,00 euro (ridotto per giovani fino a 25 anni)

Domenica 22 ottobre – 19.30
Capua Chiesa dei SS. Rufo & Carponio
MUSICA DA CAMERA
Amatis Piano Trio
Lea Hausmann violino
Samuel Shepherd violoncello
Mengjie Han pianoforte

Maurice Ravel / Franz Schubert
Intero 4,00 euro | Ridotto 2,00 euro (ridotto per giovani fino a 25 anni)

 

Nasce Progetto Zeta, il primo incubatore di imprese artistiche

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Una grande boccata di ossigeno per i tanti artisti bloccati dalla burocrazia

 

Da oggi tutti gli artisti campani avranno una chance in più per partecipare e ottenere finanziamenti dagli enti pubblici e privati. Parliamo di tutti quei soggetti e strutture che si occupano di arti sceniche e cultura (spazi off, artisti e compagnie indipendenti) e che per mancanza di requisiti strutturali, economici e formali non riescono ad accedere ai finanziamenti pubblici e privati destinati al settore degli spettacoli e della cultura. Per la prima volta un aiuto concreto a queste realtà, che potranno trovare nel Progetto Zeta, a cura della cooperativa Mestieri del Palco, un supporto burocratico e di consulenza.

Mestieri del Palco è una realtà giovane, ma composta da elementi con lunga esperienza nel settore della gestione ed organizzazione della progettualità del mondo dello spettacolo.

 

La cooperativa e il Progetto Zeta nascono grazie a Giorgio Rosa, attore, regista, fondatore e Presidente della cooperativa, Beatrice Baino, attrice, regista e organizzatrice teatrale, e Lucia Civale, consulente del lavoro per il mondo dello spettacolo.

 

«Mestieri del Palco opera un monitoraggio costante di tutte le opportunità di fondi locali, nazionali ed internazionali. Diamo un valore alle idee nel campo delle arti sceniche e della cultura – spiegano Giorgio, Beatrice e Lucia – e traduciamo questo valore in sostegno economico; coordiniamo e sviluppiamo progetti in condivisione, consentendo a chi produce arte e cultura, sopratutto se piccole realtà imprenditoriali, di concentrarsi esclusivamente sul proprio artigianato svincolandosi dai problemi “requisiti” e “burocrazia”. Per permettere così di godersi Solo il bello dello spettacolo».

Al Progetto Zeta possono aderire associazioni riconosciute e non, spazi teatrali, artisti solisti oppure organizzati in gruppi o compagnie, formatori, operatori culturali. L’adesione ha una durata minima triennale poiché una buona progettualità, sviluppata nell’arco di 36 mesi, ha più probabilità di produrre esiti significativi per la ciclicità dei bandi.

 

Come si aderisce?

L’ adesione alla coopertiva è semplice: basta prendere un appuntamento nell’ufficio di Via de Gasperi 45 a Napoli,  (beatrice@mestieridelpalco.it).

Attraverso una scheda di adesione e successivamente un contratto verranno indicati in maniera chiara, semplice ed inequivocabile i termini della convenzione.

Giorgio Rosa spiega ancora: «Mestieri del Palco si prende cura della performance e della  prestazione lavorativa, dall’ingaggio alla chiusura del progetto, avvalendosi di professionisti esperti nel settore della consulenza tributaria e del lavoro nel campo artistico, sollevagli artisti da queste incombenze permettendo loro di dedicare energie, creatività ed ingegno esclusivamente all’essenza del loro lavoro».

 

Come nasce Mestieri del Palco

Nel 2014 si concretizzò la necessità di creare un soggetto in grado di gestire professionalmente l’amministrazione contabile, fiscale e contrattuale della compagnia di improvvisazione QFC Teatro, di cui Giorgio Rosa fa parte. Nasce così Mestieri del Palco.

La scelta cadde sulla città partenopea grazie alle tante professionalità presenti sul terrertorio. Quì Giorgio incontrò la consulente del lavoro Lucia Civale, è fu subito feeling.

In breve tempo il lavoro di Giorgio e Lucia attirò l’attenzione di altri artisti in cerca di professionalità e praticità. Spiega Giorgio: «La scena artistica contemporanea obbliga singoli performers, compagnie, impresari, ad occuparsi universalmente di ogni aspetto del proprio lavoro, comprimendo il tempo e l’attenzione da dedicare a creatività, ricerca artistica, cura dell’etica e dell’estetica a favore di burocrazia e pratiche amministrative. Il claim della cooperativa Solo il bello dello spettacolo esprime in pieno la filosofia di base: liberare gli artisti da ogni impegno e responsabilità extra artistica per dedicarsi solo al cuore del proprio lavoro».

Incontrare nel proprio percorso Beatrice Baino ha quadrato il cerchio di MdP; le competenze dell’attrice, autrice e regista napoletana completano l’insieme di servizi ed opportunità offerte al mondo degli operatori di piccole e medie dimensioni.

 

Come nasce Progetto Zeta

Ideato da Beatrice Baino, Progetto Zeta nasce soprattutto dalla sua esperienza di attrice e organizzatrice. Beatrice racconta: «Purtroppo come sta accadendo per i piccoli esercizi commerciali e le botteghe artigianali soppiantate dai grandi centri commerciali, anche il mondo dello spettacolo dal vivo stanno vivendo un grave momento di crisi. Tutti i cambiamenti legislativi degli ultimi anni stanno portando le grandi organizzazioni a essere le sole in grado di programmare e gestire eventi culturali di un certo rilievo, mentre le piccole realtà, pur creative e coraggiose dal punto di vista artistico, restano indietro, senza fondi e senza possibilità. Progetto Zeta è un esperimento che ho iniziato nel 2014. Il primo a crederci è stato Giorgio Rosa. Il progetto si è pian piano ampliato trovando la collaborazione del teatro A’ Casarella di Arzano, del Teatro Tram di Napoli, del Teatro Rostocco di Acerra, del CTS di Caserta e tanti altri. Abbiamo deciso quindi di esplorare le potenzialità di quest’idea (mettere insieme le attività dei “piccoli” in un unico “grande progetto”) in maniera più ampia e organica, allargando il progetto ad altre realtà e altri territori».

 

 

BIO

Giorgio Rosa è fondatore e Presidente della cooperativa di servizi per lo spettacolo “Mestieri del Palco” e fa parte della compagnia QFC Teatro. Nel 2003 inizia il suo percorso da attore e formatore nell’improvvisazione teatrale, collaborando con i principali interpreti nazionali ed internazionali di questa disciplina. Nel 2005 apre la scuola Improteatro di Latina e nel 2009 la scuola Improteatro di Napoli. Nel 2013 è ideatore e direttore artistico dell’Improteatro Festival di Napoli.

Lucia Civale, calabrese e adottata da Napoli, è da sempre amante della musica e del teatro partecipa in prima persona in numerosi spettacoli come corista in noti cori della scena musicale napoletana. Consulente del lavoro, titolare del suo studio ormai da più di dieci anni continua ad affacciarsi al mondo del lavoro nello spettacolo cercando di tutelare al meglio gli interessi degli Artisti/lavoratori.

Beatrice Baino è attrice, autrice, regista, esperta in organizzazione di eventi, consulente per le attività di spettacolo. Dal 2007 ad oggi cura e gestisce tutti i progetti della coop CRASC (Centro di Ricerca sull’Attore e Sperimentazione Culturale) sovvenzionati dal MIBACT per la produzione teatrale, e quelli della Regione Campania per la produzione e distribuzione teatrale, la distribuzione di spettacoli di danza.

I corti della formica: terza serata

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XII edizione
direzione artistica Gianmarco Cesario
 
GIOVEDÌ‘ 19 OTTOBRE
ORE 21,00
 
 
Guerre vicine,, vicinissime, o anche lontane, ma comunque guerre che modificano il vivere quotidiano delle donne e degli uomini contemporanei, che danno per scontata una pace illusoria. Questi i temi dei due corti in scena in questa terza serata de I Corti della Formica.
AL BUIO 
di Vittorio Passaro
con Francesco Saverio Esposito e Marco Serra
allestimento Movimento in-Stabile di Tradizione
regia  Vittorio Passaro

SINOSSI  – Siamo al buio, in futuro, non molto lontano, in cui kamikaze e attacchi terroristici sono ancor più all’ordine del giorno. Un uomo, Simon, entra in un ufficio, per ripararsi degli eventi esterni. Qui incontra un altro fuggitivo, Gabriel. I due cominciano a discutere dei sistemi della vita e a scambiarsi opinioni a riguardo; e lo fanno completamente al buio.
Al buio delle loro identità, al buio dei loro segreti, al buio di una stanza che solo per il momento pare sicura. Il dialogo prende varie forme e strade, fino a diventare: convinzione di una morte certa, certezza di una speranza assente, motivo dei due di suicidio.
Con un colpo di scena sul finale, che vuole lasciare nello spettatore l’aspra verità su un mondo che va a rotoli, su una distrazione generale che ormai si è tramutata in un vero, profondo e crude disagio.

NOTE DI REGIA  – Due attori, completamente al buio, con il solo ausilio di due torce; una luce che arriverà solo sul finale, a portare soluzioni a quesiti importanti, che ci riguardano ormai sempre più da vicino, ma sui quali, forse, non ci soffermiamo più di tanto.
Un corto, al buio, con un disegno luci praticamente estemporaneo, messo tra le abili mani di due attori. Una scena ridotta al minimo: ad un quadrato, minuscolo spazio vitale dove avviene una vera e propria lotta per la difesa del genere umano. Un vero e proprio ring, per scoprire dov’è quella linea sottile, che separa l’uomo dal suo essere animale e fino a che punto l’uomo desidera superarla.

628,7 
(STORIA DI GUERRA IN TEMPO DI PACE) 
di Daniele Acerra
con Franco Nappi
regia Daniele Acerra

Come si percepiscono le distanze? Ci danno una mano gli astri che ogni sera vediamo lontani in maniera inimmaginabile. Eppure, il mondo in cui viviamo, non riusciamo a vederlo se non entro uno spazio limitato. Se infuria una guerra poco distante, noi potremmo non accorgercene. Ma se questa stessa guerra dovesse entrare a far parte del nostro campo di percezione, in un modo o nell’altro, sarebbe diverso? Ecco, è sempre questione di prospettive.
Marzo 2011: infuria la guerra in Libia e i cacciabombardieri europei attraversano l’Italia per arrivare a colpire le postazioni lealiste. Sotto le rotte di quegli aerei c’è un “adolescente banale”, che tutto vuole tranne che preoccuparsi di una guerra in un mondo lontano. Ma la lontananza non è questione di chilometri. Lo ha imparato osservando le stelle: 628,7 milioni di chilometri possono sembrarti un niente se quello che guardi è grande come Giove. Tra le stelle, un giorno, molto più vicino e nel momento meno appropriato, quello che vede è proprio la linea disegnata da un aereo che sa diretto alla guerra. E se per un istante, un solo piccolo istante, i nostri pensieri si intersecassero con quelle traiettorie?
Sono passati anni da quel giorno ed egli ricorda che quella sera il suo pensiero voleva essere solo la ragazza che lo aveva invitato ad uscire. Ed invece la guerra ha colpito anche lui, in modo particolare, attraverso i bagliori della sera, togliendogli la spensieratezza di un amore giovanile. Di colpo, la tragicità degli eventi, che gli sembravano più lontani di un pianeta, gli è piombata nella testa con il rombo di un motore. Non potrà più ignorare quali sono le distanze reali del mondo in cui vive.

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