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“Un Principe in frac”: spettacolo teatrale ispirato alla vita di Totò

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Uno spettacolo teatrale scritto e diretto da Aldo Manfredi

Protagonista dello spettacolo Yari Gugliucci

Martedì 10 ottobre ore 21:00 al Teatro Troisi

Spettacolo patrocinato dal Comune di Napoli e dall’Assessorato ai Giovani, Creatività, Innovazione.

 “Un Principe in frac”, spettacolo teatrale liberamente ispirato alla vita di Antonio De Curtis in arte Totò debutta a Napoli, martedì 10 ottobre ore 21:00 al Teatro Troisi di Fuorigrotta.

Una commedia scritta e diretta da Aldo Manfredi, esperto di napoletanità e allievo della Scuola del Cinema di Napoli.

Lo spettacolo

La pièce ripercorre la storia di Antonio De Curtis dalla gioventù fino a pochi anni prima della sua morte, con citazioni, interpretazioni legate alla sua carriera e con gli incontri più importanti della sua vita, da Peppino De Filippo a Liliana Castagnola, da Franca Faldini a Mario Castellani, suo fidato amico.

Ad interpretare Antonio De Curtis sarà Yari Gugliucci, attore salernitano di spessore internazionale, recentemente protagonista al cinema nei film “Noi eravamo” di Leonardo Tiberi e “Mister felicità di Alessandro Siani nonché al fianco del grande Woody Allen durante i suoi show dal vivo a New York.

Per me è un onore interpretare Antonio De Curtisha dichiarato GugliucciHo accettato la sfida proprio perché si parla della persona, non del personaggio. Totò è inimitabile. Antonio era un uomo sensibile e generoso ma come tutti gli uomini – nel suo privato – ha anche sofferto”.

L’attore Protagonista

Attore di teatro e cinema, esordisce nel 1996 con il film “Isotta” di Maurizio Fiume. Vanta collaborazioni con grandi registi come Lina Wertmuller e i fratelli Taviani e grandi attori come Michelle Pfeiffer e Kevin Kline.

Recentemente viene diretto dal grande Woody Allen nel monologo d’apertura dei concerti dello stesso Allen e della Eddy Davis New Orleans band al Carlyle Hotel.

È autore del romanzo Billy Sacramento.

La compagnia teatrale

Oltre a Yari Gugliucci la compagnia è composta da Giuseppe Abramo, Francesca Romana Bergamo, Giulia Carpaneto e Gianluca D’Agostino, e in aggiunta agli attori ci saranno due giovani ballerini, Emilio Caruso e Doriana Barbato, coordinati dal noto coreografo Roberto D’Urso, già primo ballerino dello show di Massimo Ranieri.

I costumi sono di Roberto Conforti, la scenografia di Gianluca Franzese e la colonna sonora è di Luca Napolitano.

Lo spettacolo è prodotto dalla Alfiere productions di Daniele Urciuolo che ha dichiarato:

Abbiamo messo in piedi uno spettacolo di qualità con molta umiltà e rispetto nei confronti del mito che è il principe Antonio De Curtis.

Sono emozionato per il debutto napoletano visto che lo spettacolo è già stato presentato con successo al Festival internazionale di Edimburgo, a Cava de Tirreni e a S. Egidio del Monte Albino, dove l’attore Yari Gugliucci ha ricevuto vari special awards per il suo indiscusso talento.

Ringrazio il regista Aldo Manfredi per il suo grande impegno e mi auguro una piacevole accoglienza qui a Napoli.

Il 12 novembre saremo al Teatro Orione di Roma“.

Lo spettacolo è patrocinato dal Comune di Napoli e dall’Assessorato ai Giovani, Creatività, Innovazione del Comune di Napoli ed è sponsorizzato da ISAIA, Antica Distilleria Petrone, Food & Co Distribuzione.

Quando: Martedì 10 ottobre ore 21:00

Dove: Teatro Troisi (via G. Leopardi 192 – Napoli, zona Fuorigrotta)

Per info e prenotazioni:

Contattare la produzione al numero 327 88 14 485

Contattare la biglietteria del Teatro Troisi – Napoli al numero 081 629 908

Consultare il sito internet EventBrite – “Un Principe in frac”

Ex Motorizzazione Civile, Sindaco e Vice Sindaco affidano la struttura alla parrocchia del SS Rosario: doposcuola e sport per bambini e famiglie

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Oggi alla presenza del Sindaco, On. Domenico Tuccillo, e del Vice Sindaco con delega al Patrimonio, Avv. Giovanni Giglio, è stato firmato il verbale di affidamento della struttura della Motorizzazione Civile nel quartiere Salicelle alla parrocchia del Santissimo Rosario.
«Abbiamo affidato – ha dichiarato il Sindaco Tuccilloa padre Guglielmo Trillard, della parrocchia del Santissimo Rosario, la struttura dell’ex Motorizzazione Civile che il Comune ha acquisito dal Demanio pubblico. Padre Guglielmo da 15 anni presta la sua opera nel centro storico e si è impegnato a creare un nuovo luogo di socialità per il quartiere Salicelle. Continuiamo a lavorare per offrire nuovi servizi alle famiglie, soprattutto indirizzate ai bambini e alle fasce più deboli».
«La parrocchia – ha proseguito il Vice Sindaco Gigliosi adopererà per rinnovare la struttura secondo le finalità sociali indicate dall’Amministrazione nell’avviso pubblico per l’affidamento del complesso. Qui bambini e famiglie potranno svolgere attività sportive e di doposcuola in un ambiente che sarà completamente rinnovato, grazie a interventi di cui si farà carico la parrocchia e quindi a costo zero per il Comune».
Dopo le formalità di rito, una stretta di mano ha sancito il passaggio di consegne del bene tra il primo cittadino, On. Domenico Tuccillo e Padre Guglielmo Trillard della parrocchia del Santissimo Rosario.

Unico Teatro allo ZTN

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In scena allo ZTN, da giovedì 5 ottobre a domenica 8, Unico Teatro si presenta come l’apice di un percorso, quello dei ragazzi di TeatroZero, che durante il 2017 hanno seguito i corsi di recitazione tenutisi allo ZTN.

Unico Teatro è un produzione Naviganti InVersi, divisa in due opere.

La prima è un corto teatrale Palcoon, la guerra del teatro.

I toni esilaranti dei Naviganti raccontano con ironia le vicissitudini di una compagnia teatrale, trasformandola in un esercito, che combattono all’ombra di un palco/trincea a colpi di cultura una guerra contro i burocrati, le istituzioni, i critici prezzolati, le produzioni disoneste e i registi dall’ego ipertrofico che sfruttano i giovani.

La seconda opera è invece una atto unico, Non ci credo, adattamento de Il veleno del teatro di Rodolf Sirera. Una commedia nera che mette in opposizione due mondi, quello della politica e quello dell’arte, e due personaggi, un politico cinico e spietato e un umile attore in cerca di finanziamenti.

Un gioco crudele, spietatamente divertente, che ci farà riflettere sul concetto di realtà e finzione. Lo spettacolo andrà in scena alle ore 21.00 nei giorni di giovedì, venerdì e sabato, e alle 18.00 per la replica della domenica. Lo spettacolo è “a Cappello”, come l’intera stagione dello ZTN: non c’è un prezzo fisso del biglietto, ma sarà lo spettatore a stabilirne il valore.

Cantico dei cantici a Sala Ichòs

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Giovedì 12 e venerdì 13 ottobre a Napoli

 

Prima di dare il via ufficialmente sabato 28 ottobre alla stagione teatrale 2017/2018, Sala Ichos (via Principe di Sannicandro – San Giovanni a Teduccio, Na) riparte con un fuori programma d’eccezione.

Il 12 e 13 ottobre, alle ore 21, Fortebraccio Teatro presenta Cantico dei cantici, adattato, diretto e interpretato da Roberto Latini, con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi ed il contributo di MiBACT e Regione Emilia-Romagna.

Dopo Primavera dei Teatri 2017 e la XX edizione del Festival Inequilibrio, Latini ha scelto lo spazio di San Giovanni a Teduccio per rappresentare in anteprima in Campania il suo nuovo spettacolo.

Note di regia

Il Cantico dei Cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letterature.

Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante,  un  bolero  tra  ascolto  e  relazione,  astrazioni  e  concretezza,  un balsamo per corpo e spirito.

Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se si prova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano.

Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile.

Ho  tradotto  alla  lettera  la  sensazione,  il  sentimento,  che  mi  ha  da  sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature.

Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme.

“vi prego, non svegliate il mio amore che dorme”

Roberto Latini

 

Sala Ichòs

Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)

Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra

Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio

Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)

Giorni e Orari: 12 e 13 ottobre, ore 21

Mediapartner della stagione 2017/2018 di Sala Ichòs: il giornale web dedicato al teatro “QuartaParete” e il sito d’informazione “Il Mezzogiorno.info”

 

Fortebraccio Teatro

Cantico dei cantici

 

adattamento e regia

Roberto Latini

 

musiche e suoni

Gianluca Misiti

 

luci e tecnica

Max Mugnai

 

con

Roberto Latini

 

organizzazione

Nicole Arbelli

produzione

Fortebraccio Teatro

 

con il sostegno di

Armunia Festival Costa degli Etruschi

con il contributo di

MiBACT

Regione Emilia-Romagna

“Nuovi Scenari” la rassegna del Nuovo Teatro Sancarluccio

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La rassegna avrà inizi il giorno 6 ottobre 2017 alle ore 21:00

Quest’anno il Nuovo Teatro Sancarluccio apre le porte a “Nuovi Scenari” rassegna dedicata a quelle Compagnie non inserite nei circuiti professionali che operano su tutto il territorio nazionale ed internazionale.

Cinque le Compagnie selezionate: Gli Ignoti, La Coperta Zazzà, Pipariello, Il Sipario, I Mastacanà che saranno valutate da una giuria di esperti composta da: Bruno Tabacchini (autore teatrale), Daniela Cenciotti (attrice), Marco Mario De Notaris (regista/attore) Giuseppe Giorgio (critico teatrale del quotidiano Roma).

Nella serata di premiazione che avrà luogo, alla fine della rassegna, a ciascuna Compagnia verrà consegnato un attestato di partecipazione.

Alla Compagnia prima classificata sarà assegnato il premio “Nuovi Scenari” con diritto ad una replica dello spettacolo in giorno e data da concordare senza alcuna spesa per il fitto sala del Teatro Sancarluccio.

Lo spazio

Il Sancarluccio è lo storico teatro di via San Pasquale a Chiaia dove hanno debuttato i mostri della comicità italiana e napoletana come Roberto Benigni e La Smorfia di Arena Troisi Decaro, e dove sono nati artisticamente Martone, Servillo, Mastelloni e tanti altri importanti rappresentanti dell’avanguardia partenopea.

Oggi il NuovoTeatroSancarluccio torna ad essere fucina di talenti e casa di artisti affermati, con un prestigioso cartellone improntato sul teatro comico d’autore e tante iniziative collaterali, sotto la direzione artistica de I Virtuosi di San Martino.

Dal 6 all’8 ottobre 2017

Compagnia Gli Ignoti in

Variazioni enigmatiche

 

Dal 13 al 15 ottobre 2017

Compagnia La Coperta di Zazzà in

Alla corte d’’o rre piccerillo

 

26 ottobre 2017

Compagnia Pipariello in

Fatemi capire

 

Dal 27 al 29 ottobre 2017

Compagnia il Sipario in

Cornuti e contenti

 

Dal 22 al 25 febbraio 2018

Compagnia I Mastacanà in

I figli di San Gennaro

ZTN presenta: “Giù il cappello 2.0” la nuova stagione teatrale

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Si spazia da Pinter a Goldoni, passando per testi inediti

Si è svolta in questi giorni la conferenza stampa di apertura della nuova stagione teatrale dello ZTN, spazio off tra i più interessanti ed innovativi del sottobosco partenopeo e non solo.

I Naviganti InVersi e le compagnie ospiti hanno illustrato il nuovo cartellone, che sarà inaugurato giovedì 5 ottobre.

Quello dell’anno scorso è stato un successo sorprendente e del tutto inaspettato.

Ed è per questo che con orgoglio, anche quest’anno, sono pronti a tirar “Giù il Cappello”.

Niente tessere, niente biglietti per assistere allo spettacolo, solo la magia del teatro, coniugata ad una genuina e sincera fiducia nel pubblico.

Anche stavolta sarà il pubblico a stabilire il valore degli spettacoli e prodotti teatrali misurandone personalmente la qualità attraverso le emozioni e le sensazioni che maturano in platea.

Un metodo, che secondo i “Naviganti” restituisce dignità ed essenza al lavoro di artisti e compagnie.

Insieme ai Naviganti, in cartellone, altre 8 compagnie esterne hanno accettato la sfida.

Si spazia da Pinter a Goldoni, passando per testi inediti. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, non resta che scoprirle una per una.

Lo Spazio

Nato dall’intuizione di Maurizio Capuano, giovane stand up comedian e unico rappresentante del genere a Napoli e in Campania, e dal gruppo teatrale Naviganti InVersi, è uno spazio sito nel cuore del centro di Napoli, a vico Bagnara 3a, di fronte a Piazza Dante.

Lo ZTN ha come obiettivo quello di rappresentare un punto di incontro, dialogo, e appoggio per tutte le giovani compagnie teatrali che operano nel territorio e che sempre più spesso si trovano in grande difficoltà a lavorare in un ambiente, come quello teatrale, arduo e talvolta poco tutelato.

Uno spazio che vuole essere un bacino di idee, un’ancora per le compagnie emergenti, un luogo dove partecipazione e collaborazione sono protagoniste indiscusse.

XHU Live al CellarTheory

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La rivoluzione di nuovo linguaggio musicale

Venerdì 6 ottobre  – Ore 22.00

 

Parte dalla Campania il tour degli XHU, band di origine napoletana ma con un respiro più che internazionale.  Dopo Scafati, suoneranno al CellarTheory di Napoli (ore 22.00- vico Acitillo 58 – 6 euro comprensivo di consumazione) il prossimo 6 ottobre.

Lo scorso  22 maggio è uscito per MArteLabel, Nheven, il primo singolo degli XHU che è anche il primo lavoro in assoluto che sia totalmente musicale e non legato alle Lab Session, format con cui la band e il progetto, sono stati presentati al pubblico negli ultimi anni.

La caratteristica principale ed esclusiva degli XHU è sicuramente la forma comunicativa. La band canta in una lingua di fonemi, la lingua Xhu, da cui prende il nome, nata inizialmente come codice solo visivo ma con il tempo sviluppato in fonemi a metà tra il simbolico e il sonoro.

Una lingua concepita partendo dal gusto pittorico e non dal rigore logico di un linguista, curata nel visivo e che continua a svilupparsi su questo intento, tra significato, senso e suono. Lo Xhu è una scrittura basata su crittogrammi e ideogrammi, con corrispondenti fonemi per ogni segno e simbolo. Questo permette oggi di scrivere a parlare in lingua Xhu. Sul sito della band è possibile trovare una vera e propria grammatica di questo codice primitivo(https://goo.gl/g55stt ).

Dal punto di vista sonoro i fonemi permettono di fondere lo strumento vocale con quello musicale per dare vita ad un’unica pasta sonora ed emotiva. Il risultato è un sound fortemente evocativo.

Nheven ha rappresentato il tentativo di sintetizzare in un unico brano e in modo non banale, diversi mondi musicali, molteplici sfere sonore: è possibile rintracciare sfumature del rock melodico, orecchiabilità del pop, tracce elettroniche.

Se dovessimo definire in un unico genere quello che gli XHU fanno e che veicolano in questo primo singolo, potremmo sicuramente definirlo new wor(l)d. Dove convive un legame forte con la world music e l’intento di dare vita ad un nuovo linguaggio.

La band attualmente è a lavoro sul secondo singolo e sul disco, in uscita il 2018.

LA BAND

XHU è una band. Un progetto di ricerca sonora con l’intento di proporre una visione alternativa della musica; un laboratorio in cui sperimentare nuove soluzioni ritmiche e sonore, attraverso un linguaggio inedito e rivoluzionario.

Uno spazio nato dalla necessità di Alessandro Capasso di fondere in una band la produzione artistica fluita all’interno delle Lab sessions, format audio-visivo curato e prodotto dal Collettivo Cerchi, fondato dallo stesso Alessandro nel 2014; Il Collettivo è un’officina di ricerca creativa di più arti, in cui la musica fa da mastice/collante universale. XHU è anche un codice espressivo, in origine solo visivo, ma che con il tempo e la ricerca si è evoluto fino a diventare fonetico, quindi trasmissibile oralmente. Un nuovo idioma generato da grafemi prima inesistenti, una scrittura primitiva con una propria grammatica coerente e un corrispondente apparato fonetico. Ogni testo viene composto e cantato in lingua Xhu, da cui la band prende, appunto, il nome.
L’esclusività del progetto e la sua innovazione sta proprio nella forma espressiva utilizzata. Alessandro Capasso ha dato vita ad una vera e propria grammatica, un linguaggio, una forma di comunicazione rivoluzionaria. In principio nata come l’esperimento di un bambino per nascondere agli altri i propri pensieri, anche se lasciati sotto gli occhi di tutti, divenuta poi un sistema comunicativo più complesso. Dopo anni di lavoro su crittogrammi e ideogrammi si è arrivati ad una maturazione tale dello Xhu, da rendere possibile scriverlo e parlarlo. Un linguaggio concepito da un bambino, che si è evoluto anche sulla base delle suggestioni, degli esperimenti, delle empatie provenienti dal percorso di maturazione e crescita di un individuo.
In tutta Europa e forse anche oltre, attualmente, non esiste un progetto artistico che sia spinto in una sperimentazione espressiva così profonda e radicale, arrivando a sovvertire la forma di comunicazione più elementare e istintiva che è il linguaggio.  Né esiste, o quantomeno non è mai stato pubblicato, un tentativo di dare vita ad una nuova forma di linguaggio come questo, con una grammatica e una struttura che ne permette la traduzione e l’utilizzo.
Il sound degli XHU è fortemente ispirato da artisti come Peter Gabriel, Genesis, TV on the Radio e altri nomi della scena world rock mondiale. Ma a plasmare più di ogni cosa il suono sono le suggestioni sonore raccolte in giro per il mondo, durante gli innumerevoli viaggi di Alessandro. Le diverse sfumature che è possibile rintracciare nei brani degli XHU hanno radici proprio nei luoghi fotografati, filmati, ripresi e custoditi in questi viaggi di ricerca-azione. Africa, India, Cina, Medioriente, Europa. Un’unica rotta: il loro suono, la loro matrice sonora.

Non è possibile riassumere in un unico genere il sound della band. La matrice è sicuramente l’elettronica, ma nell’accezione più ampia del termine. Se elettronica definisce  l’utilizzo della tecnologia a favore della composizione musicale e della “sintetizzazione” del suono allora gli XHU sono un gruppo di musica elettronica; con la capacità però di dialogare contemporaneamente con elementi multipli,  dai futuristi synth fino alle vibrazioni profonde e ancestrali di legni, ottoni, tamburi. Alessandro sperimenta costantemente l’utilizzo di oggetti apparentemente lontani dall’ iconografia musicale, ma che possono essere reinventati e impiegati sotto nuova forma,  come ad esempio le macchine da scrivere.
La musica degli XHU è una alchemica miscela: Rock, Pop, World Electro e tanta sperimentazione. L’impronta è quella della contaminazione sonora. Il suono come mappa del mondo ha portato a mettere, in tutti i brani, in scontro e in tensione, sonorità estreme, diverse, facendole convivere nello stesso arrangiamento, cercando sempre il comfort orecchiabile e musicale. L’utilizzo degli archi accompagna i “riff” di chitarre . Synth analogici impastati con frequenze puramente digitali; il tutto con una cura maniacale del ritmo, della modulazione, dell’emozione semplice e potente.
Il sound degli XHU, insieme all’utilizzo cantato dei fonemi, restituisce al pubblico un’esperienza sensoriale unica che si sintetizza in una pasta emotiva e musicale senza precedenti.

Gli XHU sono Alessandro Capasso (testi, voce, vocoder, tastiere, synth, synth bass theremin, programming); Gian Marco Libeccio alla chitarra, Marco Sarracino alla batteria, Francesco Lapenna al basso, Armando Taranto sound engineer della band

CellarTheory – Napoli – Vico Acitillo 58

 

Positano gourmet” all’hotel Le Agavi di Positano

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Cena a 4 mani con gli chef Luigi Tramontano e Vincenzo Guarino

 Venerdì 6 ottobre ore 20.30

Quarto ed ultimo appuntamento con la rassegna “Positano Gourmet” venerdì 6 ottobre al ristorante “La Serra” dell’Hotel Le Agavi di Positano (via G. Marconi, 169 – www.leagavi.it – 089 81 19 80)

Un sorprendente incontro di cucine, un dialogo fra culture e tradizioni diverse in nome del gusto: sapori decisi, cotture sapienti e reinterpretazioni della cucina classica nel vernissage a 4 mani che questa volta vede protagonisti il Resident ChefLuigi Tramontano, e l’ospite, lo Chef Vincenzo Guarino, stella Michelin del “Ristorante Il Pievano” nel Chianti, dove tradizione e rispetto per i prodotti di ogni stagione, si sposano con estro e originalità.

Gli chef

 Luigi Tramontano, chef originario della Campania formatosi all’Etoile Academy, ha collaborato con alcuni dei più apprezzati alberghi e ristoranti italiani, tra cui il De Russie di Roma ed il Grand Hotel Quisisana di Capri, ma anche il “Don Alfonso 1890”, 2 stelle Michelin di Sant’Agata sui due Golfi, che lo ha consacrato come uno dei massimi interpreti della cucina mediterranea. Grazie al suo tocco di Re Mida “Il Flauto di Pan” a Villa Cimbrone (Ravello) ha ottenuto la stella Michelin, e la “Terrazza Bosquet” del Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento – dove ha lavorato come Executive Chef – è stata inserita nella Guida Michelin. Da quest’tanno è alla guida delle cucine dell’albergo Le Agavi, che domina l’intera baia di Positano.

Grazie a una vasta conoscenza gastronomica ottenuta con esperienze In Italia e all’Estero, lo chef Vincenzo Guarino è in grado di proporre interessanti rivisitazioni delle specialità tradizionali in chiave moderna e creativa. La sua è una cucina che ha conquistato le vette della ristorazione, riuscendo a sorprendere e sedurre anche i palati più esigenti. Una grande passione e tutta l’abilità dello chef stellato Guarino, rendono la cucina del “Ristorante Il Pievano” un’esperienza di gusto indimenticabile.

Il ristorante

Aperto dal 1982 con un terrazzo da cui è possibile ammirare tutta la splendida baia, il ristorante “La Serra” è stato completamente rivisitato quest’anno dallo scenografo Gennaro Amendola. La sala è dominata da cupole decorate con foglie dorate e pavimento in maiolica azzurra. I tavoli per l’esterno, particolarissimi, sono stati realizzati a mano su disegno, che si è ispirato a differenti tipologie di marmo, le tappezzerie ed il tovagliato sono realizzati ad hoc, sempre su disegno. Propone piatti tipici e specialità nazionali ed internazionali a pranzo, gourmet solo la sera. La cantina, curata da Nicoletta Gargiulo, con annessa champagneria guarda il mare e gode di una vista eccezionale.

La cena

 

Finger Food

–       Gamberi crudi di Mazara con scomposta di parmigiana melanzana

–       Mazara prawns with eggplant parmigiana

–       Rocher di tartare di Chianina in granella di nocciole su crema di pecorino

–       Beef “Chianina” rocher tartar, in hazelnuts crumble and pecorino cheese sauce

 

Il sottobosco…

Tagliolini alle alghe con ricci di mare taratufi erba cipollina e pomodori confit

 

Antipasto

–       Astice, Guancia di maiale ,cavolfiore e tartufo

–       Risotto Carnaroli con pomodorino giallo, stacciata di bufala, triglia e polvere di basilico

–       Maiale nero con confit di limone, spuma di patate affumicate, caviale e salsa di alici di Cetara

Predessert

Mont Blanc evoluzione del momento

Dessert

Ganache soffice di the verde, gel di amarene e gelato alla cannella di Ceylon

Posti limitati.  Prenotazione obbligatoria.

Informazioni e prenotazioni: telefono: 089811890 | email: laserra@agavi.it |WhatsApp: 3317232960 (segnando nome, cognome ed e-mail)

 

La scrittrice Stefania Serrapica a “Ricomincio dai libri” – Fiera del libro di Napoli

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Sabato 30 settembre Stefania Serrapica incontra i lettori a Napoli, all’indomani dell’uscita del suo primo romanzo
“Bienvenue en Miles Gris”

A “Ricomincio dai libri” – Fiera del libro di Napoli, sarà presente Stefania Serrapica, giovane autrice campana di “Bienvenue en Miles Gris”, a cura di Edizioni Eiffel. All’indomani dell’uscita del suo romanzo d’esordio, prevista per il 29 settembre, la scrittrice sarà presente in fiera con uno stand per incontrare i lettori e introdurli nel suo racconto noir – fantasy, primo di una trilogia. Un romanzo dalle atmosfere gothic, scelto per essere ospitato all’interno della fiera “Ricomincio dai libri” che darà spazio soltanto a dieci scrittori esordienti al giorno, per un totale di trenta per tutta la durata della manifestazione.

La fiera, ad ingresso gratuito, sarà ospitata nei locali dell’Ex Ospedale della Pace, in via dei Tribunali 227 (Napoli).
L’appuntamento con Stefania Serrapica e il suo romanzo d’esordio, “Bienvenue en Miles Gris”, è previsto per sabato 30 settembre, dalle 10 alle 21.

Titolo: Bienvenue en Miles Gris
Autrice: Stefania Serrapica
Edizione: Edizioni Eiffel
Copertina:
Data di uscita: 29 Settembre 2017

“Per un attimo chiudete gli occhi e immaginate di vedere qualcosa che nessun altro può vedere: il mostro più terribile di tutti, la morte. È questo il “dono” di Mina, la protagonista di Bienvenue en Miles Gris, romanzo d’esordio della giovane scrittrice e artista visiva Stefania Serrapica. Mina è una studentessa sola, senza famiglia, né amici che cerca di mantenersi vendendo per strada ritratti a buon mercato e provando a difendersi dalle sue visioni dando loro forma attraverso la pittura. Tutto sembra andare storto nella sua vita, la madre in manicomio, gli incubi dai quali non riesce a liberarsi, la sua povertà estrema, finché un giorno un incontro inaspettato rovescia completamente le sorti della sua esistenza, catapultandola in una dimensione sospesa in mezzo al tempo. In una combinazione di atmosfere gotico fantastiche, la scrittrice è capace di costruire un anti-mondo la cui sorte, inestricabilmente legata a quella del nostro, è nelle mani di una piccola comunità di prescelti senza speranze ma dotati di capacità fuori dal comune. Non mancano l’avventura, la tensione e la suspense e soprattutto non ci si dimentica che la cosa più importante è incontrare e lasciarsi incontrare.”

BIOGRAFIA DELL’AUTRICE
Stefania Serrapica nasce a Pompei nel 1981. Figlia di un’artista e di un numismatico, si appassiona all’arte all’età di 13 anni. Durante l’adolescenza subisce il fascino del cinema horror, scoprendo i due maestri John Carpenter e George Romero, che fungono da ispirazione per molti dei suoi dipinti. Ha frequentato la scuola d’Arte e successivamente la facoltà di Scultura, all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2005 crea e dirige il progetto Artesia, galleria itinerante d’arte. La sua produzione, vanta centinaia di opere, tra sculture e dipinti. È nel 2014 che entra a far parte del collettivo letterario Gruppo9.

Pagina Facebook Stefania Serrapica: https://www.facebook.com/stefaniaserrapicascrittrice/

Contatti casa editrice Edizioni Eiffel
Via Tazzoli n. 81 Caserta
http://www.edizionieiffel.com/

 

“SISIFO FELICE” A preta ca’ cammina

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Un’azione ludico-performativa promossa dai Maestri di strada ed il collettivo ATI suffix nei quartieri di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio in collaborazione con la Biennale di Architettura di Orlenas

 

Giovedì 28 settembre, a partire dalle ore 15 da Viale Due Giugno (San Giovanni a Teduccio), si terrà laParata per le strade dei 3 quartieri (Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio) con “Sisifo Felice: A’ Preta ca’ Cammina”.

L’idea nasce dal desiderio di immaginare la scuola del futuro, coinvolgendo tutti i protagonisti della comunità educante, aperta ai sogni dei giovani.

Tra settembre e ottobre 2016 l’Associazione Maestri di Strada ONLUS apriva l’anno scolastico, partendo dal territorio, dalle sue contraddizioni, con la Fiera dell’Est.

Fiera dell’est riprende un titolo da favola per proporre un’esperienza favolosa: la favola di abitanti delle periferie emarginate della città, che si trasformano in guide turistiche di un paesaggio desolato ma in realtà ricco di significati, ri-significato proprio attraverso le esperienze ed i racconti degli abitanti.

La premessa è che è più forte chi ha accesso alle risorse della città, le conosce, ed è capace di usarle. Così recita il documento base del “cantiere di una città del noi”. Duemila e cinquecento anni fa qualcuno si era espresso in termini simili:

“Non sono le case di bei tetti né le pietre di mura ben costruite, né i canali o i cantieri navali che fanno la città bensì gli uomini nobili capaci di usare le occasioni che si offrono loro” (Aristide il Giusto).

Possiamo leggere questa citazione anche al contrario: gli uomini diventano ‘nobili’ quando sono capaci di usare le risorse della città. E sono poveri gli uomini che non hanno accesso alle risorse della città, ossia a quelle relazioni, a quei beni culturali, a quei servizi che rendono la vita della città più desiderabile della vita solitaria (Cesare Moreno).

Quest’anno Maestri di Strada e ATI suffix* propongono l’apertura di un cantiere comune finalizzato alla rappresentazione metaforica delle complesse dinamiche dei territori fisici e psichici, per sognare un futuro per sé pensando anche al quartiere in cui si vive. Per esplorare e condividere i fondamenti educativi immaginando il futuro, è stato scelto il mito di Sisifo. Basandoci sulla reinterpretazione di Camus ci domandiamo come si possa immaginare Sisifo, l’uomo che si prese gioco degli dei, felice mentre trasporta per l’eternità il suo assurdo masso.

L’idea è di costruire questa grande pietra evocando i fardelli personali e collettivi che ognuno porta con sè su e giù per la montagna, ricominciando ogni volta daccapo.

A questo proposito nel mese di settembre i giovani e gli adulti coinvolti nelle attività di Maestri di Strada e gli allievi delle scuole Cavalcanti, Don Milani, Marino, Moro, Vittorino da Feltre sono stati invitati a riflettere su se stessi e sui loro pesi più grandi, su come raffigurarli e come trascinarli per le strade al seguito della Preta ca’ cammina. Contemporaneamente, per emanciparsi dall’esistenzialismo esasperato della metafora, i ragazzi si confrontano sulla componente salvifica dell’assurdo di Sisifo, così facendo sono spinti a sognarsi come oggi non sono, passando quindi dal fardello al sogno.

 

28 SETTEMBRE giovedì:

 

ore 15.00- 19.00 Parata per le strade dei 3 quartieri con “Sisifo Felice: A’ Preta ca’ Cammina”.

Concepita come una sfilata festosa e comunitaria, la pietra sarà sospinta dal cortile del Liceo Don Milani all’altezza del Parco Troisi ( viale due giugno, San Giovanni  )  al plesso lotto G della Scuola Marino( Ponticelli). Lì il corteo  terminerà con una azione Teatrale , intitolata “SisiFu Felice“ , e tutti i partecipanti saranno accolti da un piccolo rinfresco “A’ PRETA CA’ S’ MANGIA – fardelli commestibili”. preparato anche grazie all’aiuto delle mamme.

Al termine del percorso spingeremo il masso verso il Ponte sul nulla, che per l’occasione trasformeremo concettualmente nel Ponte dei sogni interrotti e potenziali.

Per a preta ca’ cammina sògnati è la consegna di questo momento e sognàti è il risultato del progetto educativo.

 

Percorso:

il percorso della parata sarà il seguente

– Ore 15:00 Partenza da Viale Due Giugno (San Giovanni a Teduccio – altezza Liceo Statale Don Milani)

– Alla rotonda la parata proseguirà su Via Gerardo Chiaromonte

– Superata la stazione della Circumvesuviana di Barra e la rotonda si svolterà a sinistra, prendendo Via Ponte Cavalcavia Ponticelli

– Alla rotonda proseguiremo su Via Luigi Volpicella continuando poi su Via Angelo Camillo de Meis

– Successivamente si svolterà a destra su Via Bartolo Longo

– per poi giungere in via Curzio Malaparte

 

* ATI suffix è un collettivo romano interdisciplinare e dall’identità aperta. Lo spirito del gruppo è ben rappresentato dalla scelta poetica di cambiare costantemente nome e metodologia nelle azioni e negli interventi artistici proposti. L’adozione del suffisso grammaticale -ATI racconta l’intento di concepire ogni progetto come un’azione reciproca: un imperativo verso il pubblico e allo stesso tempo una trasformazione autonoma degli stessi membri del progetto. Nel corso degli anni il collettivo artistico ha partecipato con nomi diversi a numerose esposizioni internazionali, tra gli altri: Biennale di Istanbul, Biennale di Venezia, Amsterdam Light Festival, Joanneum Museum, Istanbul Modern ecc.

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