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Centro Teatro Spazio: stagione 2017/2018

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Quando si crea un progetto, una stagione teatrale, un evento di qualche genere, perché questa venga presa in considerazione da qualcuno, si cerca la notizia. Allora tutti a chiedersi, qual è la notizia? C’è qualche nome importante? Qualche novità apportata? Un progetto avveniristico e nuovo? Molto spesso in giro, di nuovo non c’è proprio niente e la notizia va più inventata che presa dalla realtà dei fatti.

Ecco però, forse una notizia c’è: il Centro Teatro Spazio esiste ancora. Tanti spazi chiudono, altri se ne aprono, ma il teatro in cui ha militato Massimo Troisi è lì, sopravvive da un trentennio e migliora, e non certo grazie al compianto artista di San Giorgio a Cremano.

Sopravvive grazie a una serie di progetti importanti. Sopravvive, per il quarto anno O’ Curto (inizi di giugno), festival di corti teatrali che l’anno scorso ha visto professionisti dello spettacolo provenire da tutta Italia.

Sopravvive l’accademia e contemporaneamente incrementa i propri iscritti, grazie a un progetto serio e a una serie di insegnanti tutti formatisi al Centro Teatro Spazio, che ne condividono, dunque, la progettualità e assicurano la continuità fra le materie e gli anni di corso, garantendone le finalità educative e di formazione allo spettacolo.

Continua la rassegna amatoriale, che offre la possibilità agli amanti del teatro, seppur non in stagione teatrale, di recitare davanti a un pubblico in uno spazio che è sempre stato votato al professionismo, ma che si apre ora a nuove proposte e lascia spazio a chi il teatro lo fa solo per passione. Sopravvive la stagione teatrale, con un filo conduttore preciso: professionisti del teatro e lavori di qualità.

Vincenzo Borrelli, direttore artistico del teatro, firmerà le regia di un autore come Brecht (VITA, MISERIE E QUASI MORTE DI MACKIE MESSER tratto da L’opera da tre soldi di BRECHT) proponendo anche però spettacoli contemporanei come MACEDONIA E VALENTINA di Pasquale ferro e 1647 da lui scritto e diretto.

La stagione comincerà con MACEDONIA E VALENTINA, dal 27 ottobre, ma dopo si avvicenderanno sul palco tanti professionisti dello spettacolo, come Sannino, che metterà in scena un adattamento del MEDICO DEI PAZZI, ancora Vincenzo Borrelli con Maurizio Tieri firma la regia di  VITA, MISERIE E QUASI MORTE DI MACKIE MESSER Myriam Lattanzio e PMS con Maria Pacilio porta in scena STORIE DI DONNE. Andrà poi in scena lo spettacolo di Libero De Martino dal titolo I FIORI DEL KAOS tratto da opere di Pirandello cui seguiranno S’AMAVANO, scritto e diretto da Enrico Maria FalconiNiko Mucci metterà in scena LOCAS, Rodolfo Fornario un inedito Beckett con ASPETTANDO DON GODO’, ancora Giovanni Meola con TRE.

LE SORELLE PROZOROV da Cechov, c’è poi nel mese di Aprile lo spazio dedicato ai giovani: si parte con Simone Somma e Francesco Spiedo con COSI’ NON SI VA AVANTI, Francesco Rivieccio in BAGARìA,Giulia Cacciamani con FRAMMENTI (spettacolo vincitore del premio ‘O CURT 2016) chiude lo spazio dedicato ai giovani Valerio Bruner con MEA CULPA.  A Maggio concludono il cartellone gli spettacoli di Stefano Ariota dal titolo I DEMONI E GLI DEI e 1647 di Vincenzo Borrelli.

Nasce per questa stagione PALCOSCENICI IRREGOLARI, una rete regionale che unisce il CENTRO TEATRO SPAZIO alle realtà del LABORATEATRO (Salerno), MAGMA TEATRO (Torre del Greco) e TEATRO DI SOTTO (Napoli). La scelta di inaugurare un circuito campano di collaborazione tra spazi si pone come finalità la diffusione di una cultura teatrale su tutto il territorio. Il progetto prevede la realizzazione di uno spettacolo coprodotto dalle diverse realtà ed eventi site specific in location suggestive della regione.

Insomma, una stagione ricca, nel segno della qualità e delle continuità, che promette di regalare sorprese , sempre in nome della collaborazione reciproca e della stima fra tutti gli artisti, uniti per un solo scopo, fare teatro, e farlo bene.

Foto conferenza stampa: Carmine De Falco Photographer

MOSTRA OPERAZIONE SAN GENNARO  ART 2017

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Sabato 23 settembre alle ore 11 a Napoli

“All’Appartamento Storico del Domenichino del II piano del Museo del Tesoro di San Gennaro in via Duomo sabato 23 settembre alle 11 sarà inaugurata con un vernissage la VII edizione della mostra Operazione San Gennaro Art 2017, organizzata dal Club per l’UNESCO di Napoli in collaborazione con la Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, e con il patrocinio morale del Comune di Napoli. La mostra Operazione San Gennaro Art 2017 sarà visitabile fino all’1 ottobre”.

Saranno presenti, oltre agli artisti partecipanti, il presidente del Club per L’UNESCO di Napoli professor Fortunato Danise, il rappresentante della Deputazione Dott. Mariano Bruno, il consigliere comunale professor Francesco Vernetti, la professoressa Margherita Calò Storico e il critico d’arte Daniela Wollmann.

Questo evento rientra nel percorso formativo che il Club per l’UNESCO di Napoli sta realizzando in  vari settori culturali come la poesia, l’artigianato, la letteratura. Attraverso l’arte, e con la rappresentazione di questo personaggio e del suo mito, gli artisti hanno realizzato opere con lo stile personale e la tecnica che li caratterizza, spaziando dalla pittura alla fotografia, e ovviamente fino alla scultura.

La Mostra, oltre ad essere un omaggio al santo protettore e patrono di Napoli e alla Deputazione di San Gennaro (istituzione che risale al 1600 e che comprende i rappresentanti dei sedili napoletani e del popolo, con il compito di amministrare la cappella e il tesoro), vuole essere un omaggio alla città e un contributo alla diffusione di conoscenze. Le stesse che rientrano in quel percorso umano di  “educazione permanente”  alla base della pace e del rispetto dei diritti umani nel mondo, secondo il monito dell’Unesco.

Elenco artisti pittori, scultori e fotografi partecipanti alla mostra collettiva (da inserire e lasciare se possibile):

RENATO AIELLO

CIRO DI COSTANZO

LUCIA VECCHIARELLI

GIOVANNI DI CECCA

LORETTA BARTOLI

ROGER PEERAERTS

ENA VILLANI

PASQUALE MANZO

STEFANIA COLIZZI

CHRISOPHE MOUREY

VITTORIO MUSELLA

PINA CATINO

MASSIMO MACI

DANIELE GALDIERO

FRANCISCO ANTONIO. BASILE PASCALE

CAMILLA DE FALCO

ANNAMARIA BALZANO

FORTUNATO  DANISE

ARTURO VASTARELLI

PASQUALE  GATTA

MARISA PERROTTA

AURORA MICIELI DE BIASE

Lisistrata al Mann

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Regia di Nicola Laieta, in collaborazione e con la partecipazione degli educ-attori dell’Associazione Trerrote

Domenica 24 settembre, alle ore 18 a Napoli

 

Domenica 24 settembre, alle ore 18, al MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, va in scena Lisistrata – Colei che scioglie gli eserciti da Aristofane, con la regia di Nicola Laieta.

«Per me e per i ragazzi è la realizzazione di un sogno – spiega il regista Nicola Laieta – Sin dalla sua prima rappresentazione, abbiamo sognato di recitare Lisistrata in un luogo che richiamasse le radici comuni dei giovani e dei luoghi  culturali della città. Produrre bellezza insieme ai nostri giovani allievi è per noi la maniera migliore di creare in loro consapevolezza del proprio valore. Rappresentare le loro capacità in uno dei siti più significativi e conosciuti di Napoli, rientra in un processo di cittadinanza e di riappropriazione della città nella sua interezza e del contesto storico-culturale di cui fanno parte anche loro».

Lisistrata di Aristofane è interpretata dai giovani allievi del Laboratorio Territoriale delle Arti dei Maestri di Strada attivo nella periferia di Napoli Est, insieme agli educ-attori dell’Associazone Trerrote, con le coreografie di Ambra Marcozzi, i costumi di Annalisa Ciaramella e le scene di Peppe Cerillo. Per questa speciale replica, lo spettacolo si arricchirà della musica dal vivo di Francesco Di Cristoforo.

Duemilacinquecento anni fa i greci, dopo aver affrontato insieme il nemico esterno, cominciano a scannarsi tra di loro nella guerra del Peloponneso. La tragedia è grande ma Aristofane ne fa una commedia, inventandosi lo sciopero dell’amore di Lisistrata e delle donne per la pace sullo sfondo tragico della lotta fratricida. Quando a questa commedia hanno assistito le famiglie dei nostri giovani allievi, anch’esse schierate in opposte fazioni di una guerra che insanguina le nostre periferie in modo cronico, riunite di nuovo insieme, hanno riso e si sono commosse come i greci di due millenni orsono: le emozioni non cambiano nel tempo.

Lo sciopero del sesso che Lisistrata conduce insieme alle giovani ateniesi affinché termini la guerra fratricida che insanguina la Grecia, è stato rappresentato più volte e ha ispirato riproposizioni importanti e divertenti da Monicelli a Spike Lee fino a Radu Mihăileanu che riscrisse qualche anno fa una versione di Lisistrata ambientata nel mondo medio-orientale ispirandosi ad un fatto realmente accaduto: in un villaggio della Turchia, le donne improvvisarono uno sciopero del sesso per ottenere maggiore rispetto e ascolto dai loro uomini nonché il loro aiuto nel lavoro quotidiano del villaggio. Una storia vera che racconta il cambiamento di un piccola comunità musulmana , per affermare la necessaria partecipazione attiva delle donne alla vita sociale come nell’Atene sognata di Aristofane.

Il presidente di Maestri di Strada, Cesare Moreno racconta così Lisistrata: «Syria (la giovane attrice che interpreta Lisistrata n.d.r.) quando si muove sul palco, non muove il suo corpo ma dirige un’orchestra: gli attori sulla scena e il pubblico sono nelle sue mani. Anche dopo tante prove, la sera della prima sono stato rapito dallo spettacolo in un modo che mi auguro possa coinvolgere i fortunati spettatori che parteciperanno alle repliche del Bellini».

Lisistrata – colei che scioglie gli eserciti

da Aristofane

adattamento e regia Nicola Laieta

coreografia Ambra Marcozzi

scene Peppe Cerillo

costumi Annalisa Ciaramenella

musica dal vivo Francesco Di Cristoforo

con Domenico Bisogni, Gabriele Buo, Rosa Capuano, Nadia Carfagna, Filomena Carillo, Roberta Chianese, Alessio Dava, Giuseppe Di Somma, Salvatore Esposito, Veronica Formisano, Gabriele Gigante, Francesco Giglio, Syria Giulietti, Maria Improta, Francesca Liberti, Luca Navarra, Carmine Marino, Antonio D’Amato, Giuseppe Esposito, Giulia Menna, Lucia Pia Noviello, Gennaro Pantaleo, Chiarastella Riccio, Martina Scognamiglio, Antonio Taurisano

produzione Maestri di Strada Onlus in collaborazione con Trerrote con il sostegno del Centro Giovanile Asterix di San Giovanni a Teduccio

Kami Beach: club supremo dell’estate

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Il club estivo si conferma location di successo

Sabato 23 settembre ore 23:45 Yang Saturday

 Il Kami Beach anche quest’anno ha regalato ai suoi affezionati eventi unici ed interessanti.

Il club estivo non ha deluso le aspettative, promuovendo serate di alto livello durante tutta l’estate 2017, tra ospiti, spettacoli, djs, dancers, e tanti effetti speciali.

Eventi vissuti intensamente dal fedele pubblico partenopeo.

Ad impreziosire questa incredibile stagione del Kami Beach sarà uno show che fonderà ancora una volta buona musica, sano divertimento e tanti effetti speciali: Yang Saturday.

Tra Gli Eventi principali svolti quest’estate ricordiamo:  

Janice Robinson, artista americana che in questi ultimi anni ha fatto cantare e ballare tutto il mondo.

Voce di importanti brani di musica house, tra cui la hit mondiale “There must be love” insieme al dj David Morales.

Kami Sutra: Il manuale del divertimento e del piacere, un evento assolutamente originale durante il quale tutti sono stati protagonisti.

Una serata che ha onorato la sensazione che femmine e maschi vorrebbero sempre provare: l’orgasmo.

Strepito poi l’evento: Circo Nero, Circo della Musica e delle Passioni che urlano dentro, una storia con tanti personaggi e performer con la loro teatralità.

Spazio anche al Fitness con Imperial: il sabato delle emozioni e della musica per una vera e propria Notte da Leoni.

Una serie di eventi che assieme ad altre serate di successo hanno impreziosito la stagione vincente del Club Supremo.

 Il Club Supremo

Il concept del Club estivo Kami Beach deriva dalla parola giapponese “Kami” appunto, che indica gli oggetti di venerazione nella fede shintoista.

I “Kami” sono identificati, in alcuni casi, come vere e proprie divinità, simili agli Dei dell’antica Grecia o dell’antica Roma.

In altri invece, come il fenomeno della crescita, gli oggetti naturali, o forze della natura.

Location ideale anche per eventi privati.

Stabilimento balneare con più servizi per eventi di vario tipo Il Kami Beach si presta con un ristorante esclusivo in riva al mare.

Una struttura che unisce tradizione e comfort per la realizzazione di eventi indimenticabili.

Il Club Supremo che si rinnova ogni anno, stupendo i suoi clienti anche questa stagione.

La sua atmosfera suggestiva nasce da una serie di combinazione geniali come la spiaggia di sabbia fine, i tendaggi di lino bianco, i particolarissimi divani scultura su cui si poggiano i soffici cuscini e le antiche lanterne.

Un servizio curato nei minimi particolari, da uno staff attento e professionale insieme alla maestria di Chef capaci di soddisfare i palati più esigenti, sono l’ultimo valore aggiunto di questa incantevole location.

INFO

Quando: sabato 23 settembre ore 23:45

Dove: Via Marina di Varcaturo, 43 a Giugliano in Campania

I VIAGGI DI CAPITAN MATAMOROS – STORIE DI MIGRANZA

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Giovedì 21 settembre ore 21 alla Basilica dello Spirito Santo

Nella Basilica dello Spirito Santo di Napoli, giovedì 21 settembre alle ore 21, appuntamento con Claudia Contin Arlecchino, in scena con lo spettacolo “Né serva né padrona“. In questa confessione buffa Claudia Contin Arlecchino, che convive da decenni con la carriera teatrale del carattere di Arlecchino, si “spoglia” sulla scena dei panni maschili, evocando due figure femminili di grande spessore come la famosa attrice comica padovana Isabella Andreini e la indimenticabile cantante napoletana Adriana Basile, accompagnandoci a scoprire la sua filosofia autoironica sulla femminilità e sul mestiere d’attrice. Le musiche dello spettacolo, testimonianza delle emozioni e delle passioni dell’epoca, sono state ricomposte e ri-arrangiate dal musicista Luca Fantinutti.

Lo spettacolo sarà preceduto da una visita guidata alla Basilica dello Spirito Santo, che partirà alle 20, a cura dell’Associazione culturale Medeart. La visita è compresa nel prezzo del biglietto con prenotazione obbligatoria.

Si segnala, inoltre, che Clauda Contin Arlecchino sarà presente nella Basilica di via Toledo 402 anche mercoledì 20 settembre alle ore 10.30, in veste di relatrice nella tavola rotonda “La donna nella cooperazione dal 1500 ad oggi”, con l’intervento “La rivoluzione del mestiere di attrice nella Commedia dell’Arte”. Il convegno, organizzato dalla Coop En Kai Pan in collaborazione con Legacoop Campania e CulTurMedia, nasce per analizzare l’emancipazione femminile nei settori del teatro e dell’impresa sociale.

Info e prenotazioni:

biglietti: 12,00 € intero, 10,00 € ridotto (studenti e over 65)

web: www.iviaggidicapitanmatamoros.com

mail: info@enkaipan.com

tel: 339 523 52 95 (anche whatsup)

 

Basilica dello Spirito Santo

Via Toledo, 402, a 100 metri da Metropolitana linea 1 e 2, funicolare di Montesanto e Cumana.

Per informazioni sulla Basilica: www.basilicaspiritosanto.it

EbbaneSiS : musica allo ZTN

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Sabato 30 settembre alle ore 21.00 a Napoli

A pochi giorni dall’inizio della nuova stagione, lo ZTN apre le porte al duo canoro, composto da Viviana Cangiano e Serenza Pisa in concerto con EbbaneSiS.

Si tratta di un lavoro targato Serenvivity, un progetto nato quasi per caso, dall’incontro fortuito di due voci, quelle di Viviana e Serena, che un giorno si sono scoperte accordate in una magica sintonia.

Serenvivity parola che risuona dell’armoniosa fusione dei loro nomi, richiama appunto il concetto di Serendipity (Serendipidità), neologismo poco usato nella lingua italiana che indica “l’attitudine a fare scoperte fortunate ed impreviste; la capacità di cogliere ed interpretare correttamente un fatto rilevante che si presenti in modo inatteso e casuale.

Proprio come è successo a loro.

E così ecco che le due interpreti attingono dall’inesauribile patrimonio musicale della tradizione napoletana del ‘900, leggendolo in una chiave moderna ed inedita, donando ai celebri brani dalla memoria secolare una nuova vita, e tinte inaspettate e del tutto imprevedibili.

Serena e Viviana saranno allo ZTN con EbbaneSiS domenica 1 ottobre, alle ore 20.00. Il sold-out di questa data, insieme all’enorme domanda da parte del pubblico, ha spinto il duo a fissare una seconda data anticipata, sabato 30 settembre alle ore 21.00.

Lo spettacolo sposa l’ideologia dell’ “offerta a cappello”, ovvero ad offerta volontaria da parte del pubblico, ormai formula ufficiale adottata dallo ZTN, luogo di sperimentazione e innovazione. Lo spazio si trova in vico Bagnara 3/A, Napoli.

“La vita è fatta di incontri, che determinano dei percorsi alle volte unici ed inaspettati. Tutto nasce dal caso, durante una prova, dietro le quinte, oppure in auto tornando a casa dopo un concerto”-si legge nel comunicato stampa dell’evento.

Leo Gullotta racconta l’Alzheimer  in “Lettere a mia figlia”

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In occasione della Giornata Mondiale per la lotta contro l’Alzheimer, il 21 settembre, Studio Universal (Mediaset Premium DT) presenta con Paradise Pictures, il pluripremiato cortometraggio “Lettere a mia figlia” di Giuseppe Alessio Nuzzo, interpretato da Leo Gullotta nei panni di un anziano padre che scrive delle lettere alla figlia nel tentativo di spiegare la sua malattia.

Il corto sarà in onda, sul Canale del grande cinema americano classico il 21 Settembre alle 15.15 all’interno del magazine A Noi Piace Corto.

«Un corto che serve a far entrare chi guarda in questa piccola storia di una malattia terribile, l’Alzheimer» così Leo Gullotta, protagonista del film breve “Lettere a mia figlia”, finalista in centinaia di festival in tutto il mondo e vincitore di decine di premi tra cui la menzione speciale ai Nastri d’Argento e il premio come migliore cortometraggio al Giffoni Film Festival.

Girato in Campania tra Napoli e provincia e prodotto da Paradise Pictures con Pulcinella Film, vede la regia di Giuseppe Alessio Nuzzo, che lo scorso Aprile ha esordito con il suo primo lungometraggio “Le verità” con Francesco Montanari, Nicoletta Romanoff, Anna Safroncik e la partecipazione di Maria Grazia Cucinotta.

«La storia che si racconta è quella di un uomo che ha vissuto la sua vita gioiosa in famiglia con la moglie e la bambina che diventerà presto donna – racconta Gullotta – In questo percorso lo aggredisce la malattia che porterà lui e la sua famiglia ad attraversare un dolore quasi “cosciente”».

«Raccontare di una malattia così delicata non è facile – dichiara il regista partenopeo, già direttore generale del Social World Film Festival – Ho ritenuto necessario far trasparire sin dai primi script il rispetto della dignità della persona in quanto tale cercando collaborazione nella stesura della sceneggiatura da parte di scienziati ed esperti in materia».

Il 21 settembre uscirà in distribuzione nazionale l’omonimo libro, edito da Pulcinella Editore e a cura di Giuseppe Alessio Nuzzo con la prefazione di Leo Gullotta. Il testo, che ripercorre la malattia di Alzheimer, le origini, le motivazioni e la vera storia di “Lettere a mia figlia”, contiene il DVD con il film breve integrale e contenuti extra.

VIDEO

XHU LIVE AL FERRO 3 DI SCAFATI

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La rivoluzione di nuovo linguaggio musicale

Venerdì 22 settembre – Ore 22.00 – Free Entry

 

Parte dalla Campania il tour degli XHU, band di origine napoletana ma con un respiro più che internazionale.

Il 22 settembre live al Ferro 3 di Scafati per la prima serata della stagione autunnale del locale (ore 22.00 – free entry).

Lo scorso  22 maggio è uscito per MArteLabel, Nheven, il primo singolo degli XHU che è anche il primo lavoro in assoluto che sia totalmente musicale e non legato alle Lab Session, format con cui la band e il progetto, sono stati presentati al pubblico negli ultimi anni.

La caratteristica principale ed esclusiva degli XHU è sicuramente la forma comunicativa. La band canta in una lingua di fonemi, la lingua Xhu, da cui prende il nome, nata inizialmente come codice solo visivo ma con il tempo sviluppato in fonemi a metà tra il simbolico e il sonoro.

Una lingua concepita partendo dal gusto pittorico e non dal rigore logico di un linguista, curata nel visivo e che continua a svilupparsi su questo intento, tra significato, senso e suono. Lo Xhu è una scrittura basata su crittogrammi e ideogrammi, con corrispondenti fonemi per ogni segno e simbolo. Questo permette oggi di scrivere a parlare in lingua Xhu. Sul sito della band è possibile trovare una vera e propria grammatica di questo codice primitivo(https://goo.gl/g55stt ).

Dal punto di vista sonoro i fonemi permettono di fondere lo strumento vocale con quello musicale per dare vita ad un’unica pasta sonora ed emotiva. Il risultato è un sound fortemente evocativo.

Nheven ha rappresentato il tentativo di sintetizzare in un unico brano e in modo non banale, diversi mondi musicali, molteplici sfere sonore: è possibile rintracciare sfumature del rock melodico, orecchiabilità del pop, tracce elettroniche.

Se dovessimo definire in un unico genere quello che gli XHU fanno e che veicolano in questo primo singolo, potremmo sicuramente definirlo new wor(l)d. Dove convive un legame forte con la world music e l’intento di dare vita ad un nuovo linguaggio.

La band attualmente è a lavoro sul secondo singolo e sul disco, in uscita il 2018.

LA BAND

XHU è una band. Un progetto di ricerca sonora con l’intento di proporre una visione alternativa della musica; un laboratorio in cui sperimentare nuove soluzioni ritmiche e sonore, attraverso un linguaggio inedito e rivoluzionario.

Uno spazio nato dalla necessità di Alessandro Capasso di fondere in una band la produzione artistica fluita all’interno delle Lab sessions, format audio-visivo curato e prodotto dal Collettivo Cerchi, fondato dallo stesso Alessandro nel 2014; Il Collettivo è un’officina di ricerca creativa di più arti, in cui la musica fa da mastice/collante universale. XHU è anche un codice espressivo, in origine solo visivo, ma che con il tempo e la ricerca si è evoluto fino a diventare fonetico, quindi trasmissibile oralmente. Un nuovo idioma generato da grafemi prima inesistenti, una scrittura primitiva con una propria grammatica coerente e un corrispondente apparato fonetico. Ogni testo viene composto e cantato in lingua Xhu, da cui la band prende, appunto, il nome.

L’esclusività del progetto e la sua innovazione sta proprio nella forma espressiva utilizzata. Alessandro Capasso ha dato vita ad una vera e propria grammatica, un linguaggio, una forma di comunicazione rivoluzionaria. In principio nata come l’esperimento di un bambino per nascondere agli altri i propri pensieri, anche se lasciati sotto gli occhi di tutti, divenuta poi un sistema comunicativo più complesso. Dopo anni di lavoro su crittogrammi e ideogrammi si è arrivati ad una maturazione tale dello Xhu, da rendere possibile scriverlo e parlarlo. Un linguaggio concepito da un bambino, che si è evoluto anche sulla base delle suggestioni, degli esperimenti, delle empatie provenienti dal percorso di maturazione e crescita di un individuo.

In tutta Europa e forse anche oltre, attualmente, non esiste un progetto artistico che sia spinto in una sperimentazione espressiva così profonda e radicale, arrivando a sovvertire la forma di comunicazione più elementare e istintiva che è il linguaggio.  Né esiste, o quantomeno non è mai stato pubblicato, un tentativo di dare vita ad una nuova forma di linguaggio come questo, con una grammatica e una struttura che ne permette la traduzione e l’utilizzo.
Il sound degli XHU è fortemente ispirato da artisti come Peter Gabriel, Genesis, TV on the Radio e altri nomi della scena world rock mondiale. Ma a plasmare più di ogni cosa il suono sono le suggestioni sonore raccolte in giro per il mondo, durante gli innumerevoli viaggi di Alessandro. Le diverse sfumature che è possibile rintracciare nei brani degli XHU hanno radici proprio nei luoghi fotografati, filmati, ripresi e custoditi in questi viaggi di ricerca-azione. Africa, India, Cina, Medioriente, Europa. Un’unica rotta: il loro suono, la loro matrice sonora.

Non è possibile riassumere in un unico genere il sound della band. La matrice è sicuramente l’elettronica, ma nell’accezione più ampia del termine. Se elettronica definisce  l’utilizzo della tecnologia a favore della composizione musicale e della “sintetizzazione” del suono allora gli XHU sono un gruppo di musica elettronica; con la capacità però di dialogare contemporaneamente con elementi multipli,  dai futuristi synth fino alle vibrazioni profonde e ancestrali di legni, ottoni, tamburi. Alessandro sperimenta costantemente l’utilizzo di oggetti apparentemente lontani dall’ iconografia musicale, ma che possono essere reinventati e impiegati sotto nuova forma,  come ad esempio le macchine da scrivere.

La musica degli XHU è una alchemica miscela: Rock, Pop, World Electro e tanta sperimentazione. L’impronta è quella della contaminazione sonora. Il suono come mappa del mondo ha portato a mettere, in tutti i brani, in scontro e in tensione, sonorità estreme, diverse, facendole convivere nello stesso arrangiamento, cercando sempre il comfort orecchiabile e musicale. L’utilizzo degli archi accompagna i “riff” di chitarre . Synth analogici impastati con frequenze puramente digitali; il tutto con una cura maniacale del ritmo, della modulazione, dell’emozione semplice e potente.
Il sound degli XHU, insieme all’utilizzo cantato dei fonemi, restituisce al pubblico un’esperienza sensoriale unica che si sintetizza in una pasta emotiva e musicale senza precedenti.

Gli XHU sono Alessandro Capasso (testi, voce, vocoder, tastiere, synth, synth bass theremin, programming); Gian Marco Libeccio alla chitarra, Marco Sarracino alla batteria, Francesco Lapenna al basso, Armando Taranto sound engineer della band

Ferro 3 – Scafati – Via Chiesa Madre 14

Il Posto Giusto: concerto di Saverio D’Andrea

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Venerdì 22 settembre alla Reggia di Caserta

L’artista campano Saverio D’Andrea si esibirà alla Reggia di Caserta il prossimo 22 settembre, nella performance “Il posto giusto” con Vincenzo Mazzarella, Michelangela Lanzante e Domenico Palmiero.

Nell’ambito del piano di valorizzazione 2017 della mostra d’arte contemporanea Terrae Motus, allestita presso la Reggia di Caserta sin dal 1994, l’associazione di promozione sociale Idea22 presenterà, in due repliche alle ore 18,30 e alle ore 20,30, la suddetta performance teatrale e musicale, presso il salone centrale dell’esposizione.

La collezione Terrae Motus, allestita dopo il sisma del 1980 che colpì la Campania e la Basilicata, nacque per iniziativa del gallerista napoletano Lucio Amelio, personalità di notorietà internazionale e amico di molti artisti contemporanei. Artisti come Andy Warhol, Keith Haring, Joseph Beuys, Jannis Kounellis e Michelangelo Pistoletto accettarono l’invito di Amelio a rappresentare la propria idea di terremoto e a riflettere sul ruolo che l’arte può avere nella ricostruzione di un territorio martoriato da una catastrofe.

“Il posto giusto” è un dialogo ideale tra Luigi Vanvitelli e Lucio Amelio che, raccontando la storia della collezione, invita l’architetto settecentesco a riflettere ed esporsi sul rapporto spesso difficile tra autorità istituzionali e arte.

Ispirato dall’idea che Lucio Amelio avesse voluto sfidare i grandi artisti degli anni ’80 a produrre delle opere sulla propria visione della ricostruzione dopo la distruzione, il cantautore Saverio D’Andrea ha voluto centrarsi nel mirino di Amelio accettando la sua provocazione e scrivendo i brani “Trema”, “Terraemotus” e “Il posto giusto” a partire dall’idea di catastrofe e rinascita.

Le tre canzoni, che egli stesso eseguirà durante la performance, sono nate durante la stesura del testo scritto da Vincenzo Mazzarella, e pensate per esserne un completamento.

Per la realizzazione dell’iniziativa si ringrazia la Direzione della Reggia di Caserta e l’associazione Amici della Reggia di Caserta.

Un’occasione irripetibile per accedere per la prima volta alle sale della collezione potendo anche godere di una performance unica il tutto al simbolico costo di 1 euro.

A sua Maestà la Pizza domina la solidarietà

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Si è svolta ieri 18 settembre alle ore 19.30 l’inaugurazione per il rinnovo locale di Sua Maestà la Pizza presso l’omonimo ristorante in via Manzoni a Napoli.

Tema dell’evento la presentazione del “Nuovo menù pizza gourmet ” a cura dello chef Maestro Vincenzo Varlese, pizzaiolo pluricampione del mondo, che per l’occasione ha presentato il babà pizza.  Varlese a cui è  stato chiesto quale fosse la sua specialità ha semplicemente risposto “la pizza”.

La serata, che tra l’altro è stata allietata da esperienze degustative grazie alla partecipazione di numerosi chef stellati, ha avuto uno scopo benefico.

A tal riguardo l’intervento di Pina Pascarella presidentessa dell’associazione ” Donare ….è amore” : ” Quando il console mi propose  questa collaborazione accettai di buon grado, con donazioni simili abbiamo creato una scuola in Benin che ha dato la possibilità a 250 ragazzi di istruirsi”.

Di nota anche quello del Console del Benin Gambardella.

Proprio quest’ultimo ha rimarcato la problematicità dell’immigrazione oggi e quindi la necessità di elargire donazioni che, come questa ,si trasformino in progetti e formazione in loco.

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