martedì, Marzo 11, 2025
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B&B fantasma: caccia alle attività abusive

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Di Martina Orecchio- Sono 20 i B&B fantasma scoperti a Napoli dalla Polizia Municipale in meno di quattro mesi. Attività che operano abusivamente, senza alcuna autorizzazione amministrativa o sanitaria.

Una piccola parte del lavoro che c’è ancora da fare, se si pensa che più del 30% delle strutture extralberghiere della città non hanno licenza, recando di conseguenza danno alle casse del Comune per la mancanza delle entrate che derivano drongalla tassa di soggiorno.

I controlli

Nel corso delle festività di Pasqua le guardie municipali di Chiaia (guidate dal capitano Sabina Pagnano) hanno incrementato i controlli sui B&B della zona, verificando 12 attività. Di queste, tre sono risultate abusive mentre una presentava un numero extra di posti letto.

In un immobile di pregio alla Riviera di Chiaia i caschi bianchi hanno riscontrato un’attività illecita di affittacamere, e hanno multato il proprietario per 3.330€, responsabile della mancata autorizzazione comunale e dell’omesso versamento della tassa di soggiorno.

Sempre alla Riviera di Chiaia, un altro B&B è stato verbalizzato per l’eccesso di posti letto (due in più rispetto a quelli concessi), nonché per la mancanza della tabella dei prezzi.

Nella zona di Piazza dei Martiri e in via Santa Maria a Cappella Vecchia, trovate due attività sprovviste di qualunque certificazione necessaria. I proprietari sono stati sanzionati.

Una casa vacanza in via Posillipo invece è stata multata per la mancata esposizione della tassa di soggiorno, e il proprietario denunciato per non aver fornito comunicazione degli alloggiati.

Le verifiche hanno riguardato anche 5 agenzie di viaggio di cui una, a via Toledo, è risultata abusiva.

Una ricerca afferma: non servono soldi, per la felicità basta fare sport

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sport

Di Nicola Avolio – Lo sport è importante? Una nuova ricerca proveniente da Yale e Oxford e pubblicata sulla prestigiosa rivista The Lancet, sostiene che il denaro non fa la felicità, lo sport invece sì. Esatto, secondo lo studio sarebbe l’attività fisica a regalare gioia e serenità e non il denaro.

La ricerca

Quali attività fisiche svolgi?” – “Quante volte ti sei sentito poco bene a livello mentale negli ultimi 30 giorni, a causa dello stress, della depressione o di problemi emotivi?” E infine si chiedeva di dare alcune indicazioni, più o meno riservate, su quanto guadagnassero al mese. Le domande degli scienziati.

Il risultato? Chi si allena di più sta meglio e , forse, non è una novità. Gli “atletici” soffrono solo 35 giorni all’anno. I meno attivi, in media stanno male 53 giorni. Due mesi di tristezza, insomma.

Ricchezza e sport

Ma veniamo al confronto tra ricchezza e attività. Chi fa sport in modo regolare (non è necessario essere campioni) è felice come chi guadagna, ogni anno, almeno 25mila dollari .Forse dovremmo allenarci di più.
Attenzione però: all’aumentare dello sport non diminuiscono i giorni di tristezza. Anzi: se l’attività sportiva diventa eccessiva, la salute mentale ne può risentire. L’ ideale ricade in una media che va da tre a cinque sessioni di esercizio comprese tra mezz’ora e un’ora alla settimana. E ancora: gli sport non sono tutti uguali. Quelli di squadra hanno gli effetti migliori. Lo sappiamo, dai, stare insieme ad altre persone regala sempre maggiore felicità.

Al Pan la mostra “Elements” di Flavio Falena

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Il Foyer del Pan ospiterà l’artista partenopeo Flavio Falena, con la sua mostra “Elements”, una raccolta di opere ispirate alla materia e a ogni suo stato, esplorando tramite l’uso di differenti materiali e tecniche il rapporto spirituale e non tra umanità e natura.


Ispirato da antropologia e scienza, sfrutta la combinazione di immagini, oggetti e sostanze come base per creare uno strato pittorico che riproduca la sua interpretazione della realtà. L’esposizione comprenderà numerose serie di sculture e dipinti a cui ha lavorato negli ultimi due anni, durante la ricerca del legame primordiale fra uomo e materia come “Ash”, “Black Holes” e “Altered StatesOf Consciousness“. La mostra è stata organizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e sarà disponibile dal 24 aprile al 13 Maggio presso il PAN in Via Dei Mille.

Napoli: devastata la sede de “Il ROMA”

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ROMA
ROMA

di Luigi Manzo – La redazione del Roma questa mattina ha trovato un’amara sorpresa: gli uffici sono stati letteralmente devastati durante la notte. La sede napoletana del noto giornale, situata in via Chiatamone 7, ha subito un irruzione da parte di ignoti che hanno ribaltato i cassetti, rovistato tra i documenti e rotto quasi tutte le serrature degli uffici.

La Digos ha immediatamente avviato le indagini, insieme agli esperti della scientifica che hanno visionato le immagini delle videocamere di sorveglianza.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Presidente dell’Anci Campania Domenico Tuccillo: “Solidarietà e vicinanza affettuosa al Roma e ai suoi giornalisti. L’episodio increscioso ed esecrabile verificatosi ieri notte con la vandalizzazione degli uffici dello storico quotidiano napoletano – continua Tuccillo – suscita sdegno e amarezza profonda per la sua gravità. Ogni tentativo di condizionare la vita di un giornale è sempre un segnale allarmante per la vita civile delle nostre comunità“.

Le redazioni de “La Bussola” e di “NanoTv” sono vicine ai giornalisti del ROMA.

Quanto fanno male le cannucce al nostro pianeta?

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Colorate e allegre o nere ed eleganti: le cannucce, ormai, sono diventate un oggetto di consumo – quasi –  quotidiano.

È difficile credere che un oggetto che sembra così innocuo, in voga dagli anni ’60 e mai passato di moda, possa rappresentare una minaccia consistente per il nostro pianeta, eppure è così.

Se, infatti, l’uso delle cannucce per il tempo di un drink è un vezzo che dura qualche minuto, il tempo che impiega la Terra perché esse siano assorbite dall’ambiente è assolutamente non proporzionale: si parla addirittura di centinaia di anni.

Ogni anno in tutto il mondo vengono utilizzate circa un miliardo di cannucce che, una volta usate e buttate via, aspettano secoli perché si consumino.

Nel frattempo, alcune di esse vanno a finire nei nostri mari, causando la morte di circa un milione e mezzo di animali marini.

Si tratta, però, di un male assolutamente non necessario.

È bene ricordare, in questi giorni dedicati alla salute del nostro pianeta, che queste cannucce non hanno alcuno scopo se non quello estetico: in parole povere, sono assolutamente inutili.

Non sarebbe un’idea assurda bandirne l’uso, ma qualora non fosse possibile privare l’essere umano di questa pratica, la soluzione meno nociva – e sicuramente più pratica – sarebbe quella di sostituire le cannucce in plastica con quelle in bambù o, ancora meglio, quelle in carta.

Torre Annunziata: bomba ad un minimarket nella sera di Pasquetta

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Torre Annunziata
Torre Annunziata

Di Martina Orecchio- Attimi di paura a Torre Annunziata, dove nella sera di Pasquetta una bomba è esplosa nei pressi della saracinesca del minimarket “Eccomi qua” sito in Corso Vittorio Emanuele III.

Sul posto sono intervenuti immediatamente le forze dell’ordine del commissariato di Torre Annunziata per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. I danni hanno interessato la saracinesca e le vetrate dell’ingresso dell’esercizio commerciale. Gli inquirenti sono a lavoro, con la collaborazione del proprietario dell’attività, per capire se dietro lo scoppio ci sia la criminalità organizzata.

Je so’ pazzo – Resistenza e Solidarietà a Napoli

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EX OPG
EX OPG

Giovedì 25 Aprile L’ex OPG – Je so’ pazzo scende in campo in Piazza Principe Umberto, adiacente Piazza Garibaldi.

La scelta della data non è casuale. Infatti, nel giorno della liberazione dell’Italia dal regime nazi-fascista, l’associazione dell’ex OPG si incontrerà con il Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli per discutere e riflettere sui temi dell’accoglienza, dell’immigrazione e dell’integrazione.

“Costruiamo resistenza e solidarietà”

In uno dei quartieri più a margini di Napoli, quello di Vasto, si metteranno al centro i rischi della marginalizzazione. Quella non solo degli abitanti del quartieri, ma di tutti coloro che trovano difficoltà di accoglienza. “All’odio tra i poveri prodotto dai potenti opponiamo la solidarietà tra gli sfruttati” scrive l’associazione.

Resistenza e solidarietà saranno le parole chiave dell’incontro. A seguire, musica e convivialità.

Riportiamo di seguito l’intero programma:

ore 16:00 – Assemblea con il Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli
ore 19:00 – Festa internazionale della solidarietà: musica contro il razzismo e lo sfruttamento!
Si esibiranno
– CBOY
– Youngest Dj
– Catene Movement
– ARMÉE ROUGE

La Madonna delle Galline: la festa paganese dove il sacro incontra il profano

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Come da tradizione, la domenica in albis la città di Pagani si anima al suon di castagnette e tammurriate. Al via i solenni festeggiamenti in onore della Madonna delle Galline: si inizierà venerdì 26 con l’apertura del Santuario.

Il conto alla rovescia è partito. Con Pasqua ormai alle spalle, a Pagani ci si prepara all’evento più atteso dell’anno. Da venerdì 26 a martedì 30 aprile si celebra la Madonna delle Galline, una festa che contraddistingue l’identità della cittadina dell’alto salernitano. Tante le novità quest’anno, in un programma ricco di appuntamenti, che vi farà venir voglia di vedere coi vostri occhi questo particolare connubio di fede e folklore.

Storia, tradizioni e religione si fondono perfettamente in un caleidoscopio di voci, colori e sapori, che rende unica ed indimenticabile questa festività tutta paganese, riconosciuta anche patrimonio immateriale d’Italia dall’Istituto centrale per la Demoetnoantropologia. Durante i giorni della festa, Pagani si ferma e si è catapultati in un’altra dimensione, quasi ossimorica: mondana e religiosa, gioconda e sacrale.

Perché “delle Galline”?

La festa della Madonna del Carmelo, detta “delle Galline”, affonda le proprie radici in un passato lontano.

Alcuni storici parlano di galline già tradizionalmente offerte alla Madonna dagli abitanti del luogo nel VII secolo. Tuttavia, la leggenda che attribuisce questo inconsueto appellativo alla Vergine è un’altra. In verità, sarebbe più corretto parlare di leggende. Si racconta che, per sopravvivere all’iconoclastia dell’VIII-IX secolo, una tavola lignea raffigurante Maria sia stata probabilmente portata in zona da alcuni monaci in fuga dall’Oriente. Situato in precedenza nella chiesa di Tramonti, si narra che il quadro mariano sia arrivato a Pagani in seguito ad un forte temporale, trascinato a valle da una valanga di fango e detriti. Nel XVI secolo, il quadro fu riportato alla luce, nel giorno dell’ottava di Pasqua, da alcune galline che razzolavano. Dopo i primi miracoli, si decise, quindi, di erigere una chiesa nel luogo del ritrovamento del quadro della Madonna del Carmelo, ribattezzata poi “delle Galline”. Dal 1958, la chiesa è anche un santuario. Tradizione vuole che, in segno di devozione alla Vergine, la comunità offra volatili, in particolare galline, alla Madonna durante la processione della domenica.

Come si svolge?

I festeggiamenti per la Madonna delle Galline coprono un arco di più giorni. La festa comincia il venerdì dell’ottava di Pasqua e si conclude il lunedì successivo, mentre la giornata clou è la domenica.

Dopo essere state chiuse alla fine delle celebrazioni pasquali, le porte del santuario vengono riaperte il pomeriggio del venerdì, ed è allora che comincia la festa della Madonna delle Galline. Ad attendere l’apertura del santuario, centinaia di fedeli in attesa, insieme ai tammorrari, i grandi protagonisti di questa festa.

Statua della Madonna delle Galline – Ph. AG

La processione della statua ottocentesca della Madonna prende il via dal santuario la domenica mattina, dopo la consueta celebrazione. La natura del corteo è sintetizzata perfettamente in uno dei canti più importanti della tradizione paganese (‘a ffigliola), dedicato alla jurnata soja (della Madonna), che recita “’A Madonna jesce ‘e nnove e s’arretira a calata ‘e ll’ora”. La processione, infatti, parte alle 9 dal santuario, e si ritira al “calar del sole”, dopo aver visitato tutte le strade della città, con la straordinaria partecipazione dell’intera comunità, tra cascate di coriandoli, innumerevoli batterie di fuochi d’artificio, e l’immancabile accompagnamento della banda musicale.

In un film-documentario disponibile su YouTube, Vincenzo Romano, noto cantore paganese, sottolinea la dimensione totalizzante della festa, poiché “[a] Pagani la Madonna delle Galline è Natale, Capodanno e Pasqua […]. È la festa proprio di Pagani. La viviamo in una maniera incredibile. A trecentosessanta gradi […]”. Prima di far ritorno al santuario al crepuscolo, lo scambio dei doni con i padri Redentoristi in piazza Sant’Alfonso.

Processione della Madonna delle Galline – Ph. AG

Canti e danze: la tammurriata

Preziose fonti di preservazione delle tradizioni e dei dialetti locali, i canti richiamano una passione oltre tempo, e rappresentano una perfetta commistione di sacro e profano. Dedicati alla Vergine, esprimono anche tutta l’anima ‘gitana’ della popolazione paganese, con la loro musica coinvolgente e le danze che l’accompagnano.

La tammurriata paganese è molto di più di un tipo di tarantella napoletana: viene suonata e ballata per tutta la durata della festa, fino alla simbolica deposizione delle tammorre da parte dei tammorrari il lunedì mattina. Questo passaggio segna ufficialmente la fine degli annuali festeggiamenti.

Come si intuisce dal nome, strumento principale è la tammorra, un grande tamburo a cornice, accompagnato spesso da altri strumenti della tradizione popolare locale. Tra gli altri, tipici sono il tamburo a frizione (“Putipù” o “Caccavella”), per produrre i bassi della tammurriata; uno strumento a tre pezzi con sonagli di latta, conosciuto come “Triccheballacche”; lo “Scacciapensieri”. Al suono della tammurriata, coppie di ballerini si incrociano in un ritmo sfrenato, con movimenti sinuosi e aggraziati, che coinvolgono principalmente busto, braccia e mani. Proprio con le mani, i ballerini accompagnano i tammorrari, usando le tradizionali castagnette (nacchere).

I toselli

Non è facile spiegare la natura del tosello. Non è il semplice allestimento di un altare alla Madonna, ma una roccaforte della tradizione paganese e luogo di aggregazione popolare in cui la dimensione sacra e quella profana si uniscono in un mélange che sottolinea quanto entrambe siano mutualmente indispensabili. Le vie del centro di Pagani sono costellate di toselli, pieni di vita, musica, buon cibo e preghiere. I toselli diventano il fulcro dei festeggiamenti e attirano maggiormente l’attenzione dei turisti, venuti da tutta la regione per ammirarli. Tra i più importanti, ricordiamo i toselli ‘e l’africano e ‘ngopp ‘e palazzin.

La tradizione in tavola

Non c’è tradizione che si rispetti senza il corredo dei piatti tipici. E la Madonna delle Galline, in questo, non si batte. Il vero cult della festa è il tagliolino, mangiato rigorosamente al ragù, col tradizionale ‘schizzo’. Completano il menu i carciofi arrostiti sulla ‘fornacella’, tortano e casatiello, pane e salame. Infine, sulle tavole paganesi troviamo la regina dei dolci pasquali, la pizza di grano, ovvero la pastiera. Il tutto è accompagnato dal buon vino rosso, che alla Madonna delle Galline non può mai mancare! Tutto questo non caratterizza esclusivamente le tavole delle famiglie paganesi, ma lo si può trovare anche in forma di street food per le strade della città e nei vari toselli.

Gli appuntamenti di quest’anno

Giri di tammurriata, degustazione dei piatti della tradizione nei toselli, visita al santuario: questi sono i must per vivere a pieno la festa. Tuttavia, quest’anno il programma è davvero fitto, con tante iniziative fresche e interessanti. Nel weekend, le associazioni “Le vie dei Colori” e “L’arte dell’associazione Madonnari”proporranno persino infiorate per le strade e in piazza D’Arezzo.

 Venerdì 26 aprile

Si inizia venerdì 26 aprile, con l’apertura del santuario alle 18. A seguire, una degustazione di prodotti tipici a cura dell’Associazione “Ritratti di Territorio”, presso Palazzo San Carlo, in piazza D’Arezzo. Alle 18:30, apertura del vernissage fotografico dell’associazione “Ambress Am…Press”, di cui vi parleremo più avanti. Alle 22, infine, presso il Santuario della Madonna delle Galline, l’appuntamento per Mistica – Concerto di Musica Sacra “Tra Laico e Popolare”, a cura di Vincenzo Romano e Laura Paolillo.

Sabato 27 aprile

Sabato si inizia alle 10:30, con il convegno “La Festa, la Tutela e la Valorizzazione del Patrimonio Orale e Immateriale”, organizzato dall’associazione “Ambress Am…Press”, che si svolgerà presso il salone dell’Annunziatella, annesso al santuario. L’evento sarà seguito alle 12 da una degustazione di tagliolini in piazza d’Arezzo, organizzata dalla Federazione Italiana Cuochi. Alle 18, Vincenzo Romano e Laura Paolillo cureranno “Per Choros”, un altro momento di canti e danze popolari, che si terrà presso la chiesa della Santissima Addolorata, in piazza d’Arezzo. Infine, nel tosello storico ‘e l’african (Via Matteotti), uno dei più antichi e importanti di Pagani, a partire dalle ore 20 verrà proiettato gratuitamente il film “L’Africano”, in onore di Franco Tiano, personalità di spicco della tradizione paganese, morto nel 2008.

Domenica 28 aprile

La domenica è il vero e proprio giorno della Madonna delle Galline. Si inizia con la processione e i festeggiamenti proseguono ininterrottamente fino a notte inoltrata. I toselli si aprono al passaggio della Madonna, pronti ad accogliere centinaia di visitatori che invadono l’intero territorio cittadino. Questa è la giornata in cui fede e folklore diventano un tutt’uno: le strade prendono vita grazie alla straordinaria partecipazione popolare. Una raccomandazione per domenica? Scarpe comode, zaino in spalla…e un paio di nacchere sempre a portata di mano. Per gli amanti della musica e del ballo, infatti, i toselli e, in particolare, la Villa Comunale diventano il cuore della tradizione musicale paganese. Qui si ritrovano tanti musicisti che cantano e suonano, attirando le persone che, spontaneamente, si raggruppano e cominciano a ballare. Un richiamo naturale, insomma. Basta una singola nota, un grido, un tocco di tammorra per scatenare una reazione a catena. Tutto questo si ripete fino a notte fonda.

Alle 12 è in programma anche un’altra degustazione di tagliolini organizzata dalla Federazione Italiana Cuochi, questa volta in Via Zito.

Il Ritmo Festival

Lunedì 29 e martedì 30 sono i giorni dedicati principalmente al Ritmo Festival. Alle ore 20 di lunedì 29 aprile  presso i diversi toselli avrà luogo il festival di musica popolare “Suoni dal Cuore”. Invece, evento di punta e momento conclusivo dell’edizione 2019 della Madonna delle Galline è il concerto di Eugenio Bennato, in programma il 30 aprile alle ore 21 in piazza Corpo di Cristo.

Il contest per gli amanti della fotografia

Anche quest’anno torna la rassegna fotografica Istantanee della Festa (XII edizione), promossa e organizzata dall’associazione culturale “Ambress…Am..Press”. La mostra sarà inaugurata venerdì 26 aprile alle 18:30 a Palazzo Pinto e sarà visitabile fino al 5 maggio 2019.

Come ogni anno, il progetto dell’associazione prevede un contest fotografico, al quale tutti possono partecipare con foto scattate dall’inizio alla fine della tradizionale festa, ovvero dalle 18 di venerdì 26 aprile alle 9 di lunedì 29 aprile. Il costo dell’iscrizione al concorso è di 10 euro; gratuito, invece, per gli under 14. La premiazione, domenica 5 maggio alle 20, presso il salone dell’Annunziatella.

Da venerdì 26 aprile a domenica 5 maggio sarà aperto anche l’Instagram Challenge #madonnadellegalline (VII edizione), al quale si potrà partecipare pubblicando le proprie foto accompagnate dagli hashtag #Istantantaneedallafesta, #Igers_salerno, #Igerscampania, #ambressampress. Qui trovate tutte le informazioni e i regolamenti.

La Madonna delle Galline vi aspetta questo weekend a Pagani! Per saperne di più, potete consultare la pagina web dell’Arciconfraternita del santuario, che organizza la festa, e le diverse pagine Facebook che si interessano della promozione, tra cui quella gestita dall’Associazione Eventi di Pagani.

 

Napoli: operaio minaccia di lanciarsi dal tetto della Federico II

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di Pasquale Spirito – Un addetto alle pulizie della facoltà di Biotecnologie dell’Università Federico II di Napoli, minaccia di buttarsi dal tetto del’ateneo in Via Mezzocannone. “Se non mi danno un contratto entro le 15:30 io mi butto giù“. Questo gesto estremo è stato compiuto da uno dei 18 operai che contestano alla ditta di pulizie, da poco subentrata, un abbassamento delle ore di lavoro del 75%. Sul posto sono intervenuti subito gli agenti di polizia.

I sette libri migliori su Napoli

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Il legame tra Napoli e la letteratura è un legame di sangue. Il ventre di Partenope non ha solo partorito scrittori famosi in tutto il mondo, ma ha anche accolto personaggi che si sono lasciati ispirare dalla città di Pulecenella. Se Leopardi non avesse vissuto a Napoli, non avrebbe scritto quel capolavoro de La Ginestra; se Boccaccio non avesse soggiornato a Napoli, la sua produzione letteraria avrebbe avuto pochi margini di crescita.

Nella giornata internazionale del libro, abbiamo selezionato i libri che sono stati in grado di cogliere le mille e colorate sfaccettature di Napoli

I classici su Napoli

Lo cunto de li cunti di Gianbattista Basile – È la raccolta di racconti per eccellenza della tradizione napoletana. Scritta in un dialetto vivo e ricco, l’opera intreccia con maestria realtà e finzione. La Napoli di Basile è popolata da orchi terribili, principesse capricciose, vecchie dalle pelli cascanti, vaiasse sboccate, cavalli parlanti. È un mondo alla rovescia, in cui l’esplosione del comico serve ad esorcizzare le ansie e le angosce dell’epoca barocca.

Viaggio a Napoli di Johann Wolfgang von Goethe – Vedere da lontano è forse la miglior conoscenza che possiamo raggiungere di noi stessi. È ciò che ci insegna Goethe nel suo romanzo. Viaggio a Napoli ci restituisce la descrizione più pura e sincera della nostra città vista attraverso gli occhi di uno straniero che, al termine del suo viaggio, la descrisse come la più meravigliosa del mondo.

La pelle di Curzio Malaparte – Quando nel 1943 le truppe alleate entrano a Napoli come liberatori, violentano e lacerano una città già straziata dalla miseria della guerra. Con una lucidità disturbante, la penna di Malaparte fruga nell’animo di un popolo vinto, la cui unica necessità diventa quella di salvaguardare non più l’onore, la dignità, l’onesta, ma la pelle.

Il ventre di Napoli di Matilde Serao – Alla scrittrice napoletana va innanzitutto attribuito il merito di aver dato vita ad un’espressione così visiva come quella che è il titolo del romanzo. Il ventre di Napoli è solcato dai vicoli dei quartieri più bassi, da pieghe sporche, ferite incrostate. Brulica di una folla che ha imparato ben presto il mestiere di vivere, e che risponde in maniera singolare alla povertà, alla malattia, alla morte. Pur senza ripulirlo dei tratti più ottocenteschi, il romanzo ci fornisce l’immagine di una Napoli quanto mai attuale.

Autori Contemporanei 

Il resto di niente di Enzo Striano – La breve vicenda della Repubblica Partenopea ha consentito ad Enzo Striano di tracciare magistralmente la storia della contessa napoletana Eleonora Pimentel Fonseca. È il racconto di una donna che lotta per difendere i suoi ideali compiendo così un atto d’amore, prima ancora che rivoluzionario. A fare da sfondo alla storia, il tragico affresco della Napoli di fine ‘700.

Così parlò Bellavista di Luciano De Crescenzo – Rientra a buon ragione tra i classici moderni della letteratura napoletana. Le riflessioni del professore Gennaro Bellavista ci raccontano e svelano quella che possiamo definire la filosofia napoletana. In uno dei passi più arguti del romanzo, così scrive De Crescenzo: “E chi lo sa! Chi lo sa come è Napoli veramente. Comunque io certe volte penso che anche se Napoli, quella che dico io, non esiste come città, esiste sicuramente come concetto, come aggettivo. E allora penso che Napoli è la città più Napoli che conosco e che dovunque sono andato nel mondo ho visto che c’era bisogno di un poco di Napoli”

L’amica Geniale di Elena Ferrante – Quadrilogia che racconta il rapporto di amore e odio di due ragazze nella Napoli del secondo dopoguerra. Il soffocante ambiente del rione da cui le due bambine sognano di scappare ingabbia i loro sogni e le loro aspirazioni, costringendole ad una continua lotta verso i propri amici, la propria famiglia ed infine sé stesse. La serie del primo volume, andata in onda lo scorso novembre su Rai Uno ha consacrato definitivamente il romanzo al successo.

 

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