Testo e regia di Fabio Pisano
con Luigi Credendino e Monica Palomby
da venerdì 7 a domenica 9 aprile a Napoli
Oud, tossicodipendente per passione e professione, dopo una vita di stenti e di delusioni, fa una scelta estrema: rinchiudersi per sempre in una roulotte, ai confini dell’umanità. Senza più giudizi e sentenze del mondo, lontano dagl’occhi di tutti. Accumula cibo e droghe, per dieci anni, come un povero Ulisse, si costruisce la sua Itaca perfetta. E’ solo, quando un pomeriggio, una donna, che lui chiama Amanda, gli sbatte contro la porta di casa, in piena crisi d’overdose da eroina. Lui la trascina dentro, la cura, la rimette in sesto e le fa una proposta: comprare la sua disperazione in cambio di vitto, alloggio, e ogni tipo di droga da lui posseduta. Lei accetta, e lo spettacolo s’apre proprio con i due che sembrano una vera coppia, forse, lo sono. Fanno di tutto, dall’ amore, al sesso violento, si sposano e arrivano a darsi da mangiare parti del corpo. Alla fine, però, quando Amanda s’accorge che tutto intorno a lei si sta consumando, decide di andarsene, uscire. I sei mesi di “contratto” non sono ancora terminati eppure lei, da buona opportunista in logica col consumismo, decide di cambiare aria.
Mito della Caverna; Platone. Schiavi di una società che ci inietta insicurezze, paure. E ci costringe a scelte estreme. Come quella fatta da Oud. E cioè, passare tutta una vita rinchiuso nella sua roulotte; vivendo, e credendo che il tempo lì, non passi. Che il consumo lì non esista. Oud, e poi Amanda. I due si amano, si odiano, si rallegrano e s’intristiscono le esistenze, in una stanza centro del “loro” mondo e al contempo fuor dal mondo vero. Lasciando che il tempo passi e logori tutto. La paura del “fuori” o del “dentro”, la paura di uscire dalla caverna, fa dello schiavo, schiavo prima di tutto di sé stesso. Questo è Oud; uno schiavo di sé. Padrone d’una esistenza tormentata, d’una esistenza ridotta all’osso, esaltazione della essenza stessa del vivere.
Questo è “lacerazioni”. O almeno, ci vuol provare.
RICONOSCIMENTI
– Selezione in RABBIA#11 – dispositivo di produzione di nuove scritture prodotto dal Teatro Valle Occupato e diretto da Cristian Ceresoli, con contributi esterni di Emanuele Trevi e Simon Boberg, presso Spin Time Lab, Via Santa Croce in Gerusalemme – Roma.
– Novembre 2015 – Vincitore del biglietto d’oro – UT.35, nell’ambito della rassegna teatrale UT.35, svoltasi al Nuovo Teatro Sancarluccio – Napoli.
– Ottobre 2016 – Segnalazione di merito per il testo “Lacerazioni” al Premio di Drammaturgia DCQ – Giuliano Gennaio, VII Edizione.
– Marzo 2017 – NOGU – Drammaturgia in movimento; focus sul testo Lacerazioni dal 14 al 19 Marzo presso il teatro Argot Studio – Roma.
LA COMPAGNIA
Liberaimago è un’organizzazione nata dalla volontà di esperti del settore del teatro, della formazione e del mondo turistico culturale, con l’intento di divulgare contenuti di interesse comune in chiave artistica. Attingendo dai rispettivi background culturali e dalla specifica formazione didattica e lavorativa, Fabio Pisano, Roberto Ingenito e Francesca Borriero, danno vita ad un progetto solido e continuativo di produzione teatrale e realizzazione di eventi collegati, indirizzati ad una classica platea di teatro, alle scuole primarie, alle scuole secondarie di primo e di secondo grado ed a gruppi in generale.