La lotta delle donne per la parità di genere è più attuale e forte che mai – ancora – nel 2019, per questo motivo l’ammiraglio James Foggo, comandante NATO del Joint Force Command Naples e capo della Marina degli Stati Uniti, ha organizzato, in occasione della Giornata Internazionale della Donna lo scorso 8 marzo, una cerimonia per riconoscere il fondamentale ruolo delle donne della NATO, sottolineando con orgoglio come l’organizzazione internazionale abbia “nominato non meno di 31 ministre della difesa femminile dal 1990”.
Molte sono state le donne ad intervenire durante la cerimonia.
“Capire l’ambiente e adattare le nostre forze di conseguenza, includendo più donne nell’esercito, dovrebbe essere un processo logico nell’affrontare complesse operazioni internazionali. Sono molto felice di vedere l’impegno della Nato in questo processo” ha dichiarato il maggiore Liliana Bjelic, che ha poi ribadito quanto importante sia il ruolo delle figure femminili nella diplomazia e nella risoluzione dei conflitti, ma anche nella ricostruzione post-conflitto e ha sottolineato, inoltre, che la loro presenza nei conflitti armati aiuta a proteggere donne e ragazze da eventuali abusi.
Il consulente speciale della NATO Strategic Direction South Hub Marta Przenioslo ha, invece, senza mezzi termini, affermato che è difficile poter cambiare un ambiente nel quale la leadership è storicamente stata sotto il controllo maschile, per questo la trasformazione in questione richiede tempo, ma soprattutto la cooperazione del fronte femminile e quello maschile. “Diverse relazioni rivelano che sta cambiando l’atteggiamento di uomini e donne nei confronti dei tradizionali ruoli di genere” ha poi aggiunto, offrendo una speranza positiva perché le cose continuino ad andare verso la direzione che, negli ultimi tempi, il problema dell’emancipazione femminile ha preso.
La NATO celebra il ruolo fondamentale delle sue donne
Napoli Teatro Festival, tutte le novità della XII edizione
Non poteva esserci location più suggestiva del Teatrino di Corte del Palazzo Reale di Napoli per presentare la dodicesima edizione del Napoli Teatro Festival Italia.
Come di consueto nel periodo estivo, dall’8 Giugno al 14 Luglio, l’intero territorio campano sarà animato da oltre 150 eventi e circa 40 luoghi scelti per valorizzare le bellezze paesaggistiche e culturali della nostra regione.
La rassegna, diretta per la terza volta da Ruggero Cappuccio, è stata realizzata con il sostegno della Regione Campania, in primis del governatore Vincenzo De Luca, e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival presieduta da Alessandro Barbano, l’ormai ex direttore del quotidiano Il Mattino.
Napoli Teatro Festival: nasce la sezione Teatro Ragazzi
Il programma di quest’anno organizzato in 12 sezioni, una in più rispetto agli anni precedenti, vede sulla scena 19 prime internazionali tra prosa e danza e ben 44 prime di spettacoli italiani, confermandosi come una delle realtà del settore più interessanti e ricche non soltanto dal punto di vista spettacolare, ma anche nella sua accezione più marcatamente interdisciplinare.
Come hanno potuto sottolineare le istituzioni che hanno dato voce a questa iniziativa nei nomi di Anna Imponente -Presidente del Polo museale della Campania-, Alessandro Barbano, Vincenzo De Luca e Ruggero Cappuccio, il Napoli Teatro Festival si contraddistingue per la sua interdisciplinarietà, aperto non solo alle arti dello spettacolo dal vivo, ma anche al cinema, alla letteratura, alla sperimentazione, perciò si configura come un’esperienza culturale a tutto tondo, in cui si innestano sete di conoscenza e desiderio di innovazione.
L’innovazione è infatti la parola d’ordine nella costruzione del NTF, come anticipato alle 11 sezioni già consolidate -Italiana, Internazionale, Osservatorio, Danza, SportOpera, Musica, Letteratura, Cinema, Mostre, Laboratori, Progetti Speciali- si aggiunge la nuova sezione dedicata al Teatro Ragazzi, proposto dalla Puglia Showcase Kids. Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Regione Puglia e ideata e realizzata dal Teatro Pubblico Pugliese, in cui ci saranno momenti di approfondimento oltre che spettacoli rivolti ai ragazzi. Un Festival che guarda al futuro, alla multiculturalità considerando la provenienza di numerose pièce dalla Spagna, alla Cina, dall’Argentina, alla Lituania grazie ai fondi forniti dal programma Europa Creativa che ha consentito l’incontrarsi di culture e modi di approcciarsi al teatro così diversi e stimolanti.
Le nuove location
Anche i luoghi della città che accoglieranno le performance si arricchiranno di location suggestive come Palazzo Venezia, il Lanificio Borbonico nel complesso di Santa Caterina a Formello, oltre che il maestoso Palazzo Reale che torna ad essere la casa madre del Festival, senza escludere la collaborazione con il Pompeii Theatrum Mundi in coproduzione con il Teatro Stabile di Napoli, che ci porta nella soffusa atmosfera del cosiddetto teatro antico.
Il ricordo di Eimuntas Nekrosius e Pina Bausch
Non mancheranno novità in questa dodicesima edizione, che si apre con lo spettacolo ZINC in memoria del grande drammaturgo lituano Eimuntas Nekrosius. Ed è percorrendo il filone della memoria che nel decennale della scomparsa di Pina Bausch, una delle grandi innovatrici della danza contemporanea e dell’arte teatrale del ventesimo secolo, il NTF in collaborazione con la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee presenteranno il Progetto Pina Bausch, il cui prologo verrà mostrato già nelle date estive con Moving Pina: una conferenza danzata sulla poetica, la tecnica e la creatività della coreografa tedesca, ma il Progetto nella sua versione integrale sarà mostrato al pubblico in autunno.
Ruggero Cappuccio: “Il teatro è l’ultimo avamposto della metafora”
Se davvero esiste un tema in questa congerie teatrale che si appresta a concretizzarsi da qui a pochi mesi, quello sarebbe l’inclusione, un’inclusione spirituale che consente di godere della magia del teatro liberamente, con un’ampia possibilità di scelta, perché ricalcando le parole di Ruggero Cappuccio, la vera cultura è interesse di chi non dispone di somme ingenti di denaro con cui perseguire le tendenze artistiche, ciò che ha inficiato il concetto stesso di cultura riducendola a mero collezionismo. Ed è proprio nelle parole toccanti del direttore artistico della rassegna che si nasconde il vero cuore pulsante del Napoli Teatro Festival:
“Il teatro è l’ultimo avamposto della metafora, c’è una crisi di metafora in Italia, la metafora diventa al di là della figura linguistica, uno specchio in cui si riflette la congiunzione tra essere umano e cosa, la lingua è in crisi, sui giornali, sui mezzi di comunicazione, c’è crisi di metafore, però la metafora non riguarda soltanto le lingue, riguarda la pittura, la scultura, la letteratura, la concezione dell’arte in generale. Ma perché secondo me il teatro è l’avamposto della metafora? perché è un proiettore che produce intermittenza, suscita l’idea del fulmine, perché una vecchia sedia è un trono, e questo perché c’è la complicità tra chi siede in platea ed è vivente e la complicità di chi è sul palcoscenico ed è vivente. Perché il teatro celebra un concetto che è addirittura superiore a quello di democrazia cioè quello di comunione, la democrazia lascia sempre degli scontenti, la comunione no. Le scritture contemporanee in questo Festival fanno sì che la metafora difenda le persone dall’abbassamento di tutti i livelli culturali, ogni volta che un popolo perde una parola perde un sentimento e ogni volta che un popolo perde un sentimento, generalmente, perde una parola”.
Non resta che augurarsi, allora, che a perdersi non siano le parole se ne consegue una perdita di sentimenti, ma che siano gli insulti a cadere nell’oblio, magari ne risulta un perdersi di angherie. E se il teatro favorisce il proliferare della parola, delle emozioni, dei pensieri e dei sogni che il Napoli Teatro Festival, nella sua dodicesima edizione, possa essere epifania di un mondo in cui la cultura sia alla base della società e non ai margini.
Terra dei fuochi: a game of drones
La guerra della Terra dei fuochi si gioca a colpi di droni.
Il Governo schiera Forze dell’ordine, Esercito, Intelligence, Vigili del fuoco, Asl e tecnologia nella guerra della Terra dei fuochi. Per individuare i siti di sversamento, ricostruire percorsi e braccare chi compie reati, si utilizzeranno dei droni che da 500 piedi di altitudine (oltre 150 metri) riprenderanno nei minimi particolari il territorio della Terra dei fuochi. I corpi impegnati dispongono già di una quantità di dati tale da definire le mappe di ricerca aerea, che saranno utili ad ampliare e rendere più chirurgico il raggio d’azione.
Soprattutto su questo si basa il protocollo d’intesa sulla Terra dei fuochi firmato nei mesi scorsi a Caserta dal premier Giuseppe Conte e da sette ministri (protocollo che ha messo una pezza sulla questione inceneritori da costruire in Campania). Il piano d’azione del governo contro i roghi e gli sversamenti punta dunque molto sulla prevenzione, con un rafforzamento della sorveglianza nei punti sensibili. Per questo saranno impiegati Esercito e Carabinieri specializzati in reati ambientali, saranno aumentati i Vigili del fuoco pronti a intervenire sul territorio e l’azione sarà anche affidata alle Asl per controllare la qualità del territorio. Di qui, il coinvolgimento della Regione Campania, col Governatore Vincenzo De Luca che ha competenza sulla sanità. Nella task force svolgerà un ruolo di primo piano il Ministro dell’ambiente Sergio Costa, che da Generale ha perseguito i clan camorristici attivi nel settore.
L’idea dell’esecutivo è quella di esportare il modello Campania in altre regioni, perché, come ha detto il Vicepremier Luigi Di Maio, “i roghi tossici sono un fenomeno che riguarda tutte le zone d’Italia”. Nel lungo termine, l’obiettivo sarebbe il cosiddetto “end of waste“, la fine della dispersione dei rifiuti e la loro trasformazione nell’ambito di un’economia circolare. Per far ciò – ha detto Costa – “Io per il governo farò da pontiere per ottenere una differenziata di qualità e avviare il porta a porta con tariffa: chi inquina di meno paga di meno”. Del resto, secondo quanto stabilito dall’Unione Europea, entro il 2035 non più del 10% dei rifiuti dovrà andare in discarica.
Comunque, mentre si discute e si programmano interventi di prevenzione, nella Terra dei fuochi si continua a crepare di più rispetto al resto del Sud e rispetto a tutta Italia: il tasso complessivo di incidenza di tutti i carcinomi maligni arriva a essere più alto del 46% per gli uomini e del 21% in più per le donne (dati Sole24Ore). E chi è già crepato e chi creperà ancora spesso non ricevono giustizia da uno Stato che sappiamo essere stato complice degli illeciti.
Una voce da Oscar: Alberto Angrisano si racconta
Alberto Angrisano è un doppiatore e attore napoletano diplomato Bottega teatrale del Mezzogiorno diretta da Antonio Casagrande. Nel corso della sua carriera da doppiatore ha prestato la voce a personaggi animati dei Looney Tunes, Dean Norris in Breaking Bad, fino ad arrivare a Mahershala Ali in Green Book, film vincitore di ben 3 premi Oscar.
Partiamo da Greenbook, film vincitore di 3 premi oscar, tra cui “Miglior attore non protagonista” a Mahershala Ali, al quale ai prestato la voce per la versione italiana. Senti un po’ tuo questo premio?
“Beh, sentire un po’ mio il premio sarebbe eccessivo. Anche se, il giro mediatico che si è creata intorno a questa cosa mi ha fatto molto piacere. Diverse testate giornalistiche si sono prodigate per dare un volto “alla voce” che ha doppiato Mahershala Ali. L’ho sentito mio nel momento in cui ho avuto riscontri e ricevuto complimenti da molti colleghi, ma anche da sconosciuti. Io sono un esecutore, un replicante che ha cercato di fare il lavoro al meglio, cercando di “incollarmi” all’attore che ha fatto un lavoro straordinario“.
Il film è ambientato negli anni ’60 e la tematica centrale è il razzismo. Nel 2019, cinquant’anni dopo, ci ritroviamo ancora a parlare di razzismo, seppur in maniera differente. Cosa pensi della situazione socio-politica attuale in contrapposizione a quella di quegli anni?
“Non è cambiato niente. La politica di Salvini non mi piace, non mi è mai piaciuta. Questo è un film, secondo me, anche contro la politica di Trump. Nel mondo e, ovviamente, anche in Italia, sappiamo che non è cambiato niente. Sono cambiate le modalità, ma se rifliettiamo, le persone che in Italia vanno a raccogliere i pomodori, la frutta, sono tutte persone di colore. Le persone che consegnano il cibo a domicilio, per fare un altro esempio, sono sempre stranieri, proprio perchè non vengono ancora considerati nostri pari, purtroppo. Signori, il razzismo esiste ed esisterà sempre. Finché non ci sarà un’inversione di tendenza, ma la vedo dura“.
Quali sono le differenze di preparazione tra un personaggio da interpretare e uno da doppiare?
“Quando doppi un personaggio bisogna tener conto che l’attore il lavoro l’ha già fatto. Bisogna mettersi al servizio di quell’attore e non fare niente di più e niente di meno di quanto è stato fatto da lui, altrimenti c’è il rischio che, in gergo, viene chiamato “scollamento”, ovvero di non essere attaccato all’attore e alle sue azioni. Per quanto riguarda la recitazione, il discorso cambia. In base alle battute che hai, al ruolo che devi interpretare, devi adattarti e cercare di rendere quel personaggio. Nel caso de “I bastardi di Pizzofalcone”, lì parliamo di un padre che non prende sul serio il ruolo del figlio e lo mette nei guai. Quando reciti bisogna dare credibilità al personaggio, quando fai un doppiaggio il lavoro è già stato fatto, devi solo incollarti al personaggio, senza portare niente di tuo“.
Nel corso della tua carriera da doppiatore ci sono stati dei personaggi che ti hanno messo in difficoltà?
“Con i cartoni animati io mi diverto moltissimo. Ad esempio nei Looney Tunes doppio Foghorn Leghorn, questo enorme gallo che da piccolo mi faceva divertire moltissimo e non avrei mai immaginato di poter dare la mia voce ad un personaggio del genere. Per quanto riguarda le difficoltà, ci sono state serie televisive ed alcuni cartoni animati che mi hanno messo a dura prova. Ad esempio nelle anime giapponesi è molto difficili doppiare. I giapponesi urlano in modo bestiale, senza aprire molto la bocca ed è una fatica bestiale stargli dietro. La difficoltà dell’attore è quella di dover necessariamente urlare quando non hai la forza per farlo, ridere a crepapelle quando avresti voglia di piangere o viceversa“.
Cosa puoi dirci riguardo i tuoi progetti futuri?
“Mi piacerebbe mettere su una scuola ‘fatta bene’. Penso di avere l’esperienza giusta per poter insegnare qualcosa. Insegno in alcune scuole di colleghi come Christian Iansante e Roberto Pedicini che mi hanno la possibilità di ‘scontrarmi’ con l’insegnamento. Mi diverto molto, mi piace potermi donare ai giovani la mia esperienza in questo settore. Ho studiato alla “Bottega teatrale del mezzogiorno” con Antonio Casagrande, ho lavorato tanti anni a teatro e lì impari. Oggi i ragazzi non hanno queste possibilità ed incappano spesso in situazioni terrificanti in cui non vengono fatte cernite. In questo lavoro non si può mentire. Le doti sono evidenti, da subito e se non si posseggono bisogna guardare in faccia alla realtà, senza illudere nessuno“.
Non solo Mostra D’Oltremare, tutto il programma del COMIC(ON)OFF
Siamo stati alla Conferenza Stampa di presentazione del Comic(on)off la serie di eventi e mostre «fuori salone» che accompagnerà la ventunesima edizione del Salone Internazionale del Fumetto – che si svolgerà dal 25 al 28 Aprile alla Mostra d’Oltremare.
Il programma Off del Comicon
“Quando abbiamo iniziato” dice Claudio Curcio, direttore del Comicon “eravamo ragazzini; ci siamo posti la domanda, dopo vent’anni: come riprendere questo cammino, come continuare questo percorso per altri venti anni o anche di più? Il Comicon è diventato il nostro lavoro, ma anche e soprattutto un appuntamento importante per la città, e il programma OFF ne è la prova.”
Il programma del Comicon, infatti, è affiancato a quello del Comic(on)off, che si estende per un arco di tempo ben maggiore di quello della fiera: la città di Napoli e la Campania potranno godere di eventi ed attività legate al fumetto che si avvarranno di collaborazioni internazionali ed importanti a partire da Marzo fino a Settembre. “Noi abbiamo cercato di cambiare” continua Claudio Curcio “perché è importante adattarsi al tempo che cambia, ma mantenendo la nostra anima. Cambieremo rimanendo fedeli a noi stessi. Il manifesto del Comicon (e noi ne abbiamo parlato qui, ndr: ) è proprio questo: un augurio per il futuro.”
Al Goethe Institut si torna a raccontare nazionalsocialismo e socialismo
Tema del Comicon e del Comic(on)off saranno anche la multiculturalità e la crossmedialità. In tal senso è particolarmente rilevante la collaborazione con il Goethe Institut di Napoli che porta che è portata avanti ormai da dieci anni. Johanna Wand, che collabora alla direzione dei programmi culturali del Goethe Institut, ha sottolineato la presenza “soprattutto di illustratrici”, sottolinea – vengono portati nella città partenopea a raccontare e raccontarsi sia durante i giorni del salone del fumetto sia nei mesi in cui si svolge il Comic(on)off. Queste collaborazioni sono importanti perché “siamo sicuramente più forti quando lavoriamo insieme. Crediamo nel dialogo interculturale Europeo.”.
Il progetto di quest’anno è molto particolare e consiste in una mostra riguardante la seconda edizione di “Redrawing Stories from the Past”. La prima edizione si è svolta nel 2015 per mano un gruppo di giovanissimi di Lipsia, ed ha portato anche alla nascita di un libro. Il progetto consiste nel far sì che disegnatori provenienti da tutta l’Europa raccontino le storie delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo.
La prima edizione fu un successo, ed oggi per questo secondo atto del progetto, che porta il titolo di “Escape and migration in Europe”, ci saranno quattro graphic novel, molto diverse l’una dall’altra, provenienti da mani e paesi diversi. Le disegnatrici che parteciperanno a questa edizione sono: Lina Itagaki, dalla Lituania; Emilie Josso, nativa della Francia, ma che vive a Bologna; Alice Socal, italiana che lavora a Berlino; e infine Julia Kluge, dalla Germania, che sarà una degli ospiti presenti a Napoli. I progetti delle disegnatrici sono caratterizzati da grande accuratezza storica: la fase artistica è strettamente legata alla fase di ricerca. Le illustratrici hanno letto i documenti presenti negli archivi ed anche parlato con gli eredi di coloro che furono costretti a fuggire prima del 1945.
La mostra sarà inaugurata presso il Neutronian di Berlino il 16 Marzo, e sarà successivamente disponibile alla Mostra d’Oltremare dal 25 al 28 Aprile, mentre un estratto della mostra sarà disponibile al Goethe Institute dall’8 Aprile al 6 Luglio.
Corto Maltese al Mann
Uno degli eventi, delle iniziative più importanti del Comic(on)off è quella legata alla collaborazione tra la società CONG (che gestisce e promuove tutto il patrimonio artistico di Hugo Pratt), e Rizzoli Lizard, che cureranno, con il patrocinio del comune di Napoli e tramite l’organizzazione di Visiona, una mostra che si svolgerà al MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) e che avrà come protagonista il celebre personaggio di Corto Maltese.
“E’ la prima volta in ventuno anni di Comicon” precisa Claudio Curcio “che riusciamo a portare una mostra di Hugo Pratt a Napoli, uno degli ultimi autori storici che ci restavano da esplorare.” Aggiunge il direttore del MANN, Paolo Giulierini: “Questa è una mostra epocale, perché è un gigante della narrazione a fumetti che ha delle consonanze enormi con i contenuti del nostro museo.”.
La mostra rientrerà nel progetto Thalassa, che ha come protagonista il mar mediterraneo, seguendo quella che Daniela Savy, coordinatrice del progetto OBVIA, definisce come “una metodologia di sinestesie, cioè raccontare con un’arte diversa da quella del museo le opere di un museo”.
Corto Maltese è un viaggiatore, un personaggio collegato in maniera evidente al mare. E come sottolinea Paolo Giulierini: “Il tema del mare e il tema del viaggio sono temi che connotano la maggior parte dei reperti del nostro museo, che provengono ognuno da diverse avventure archeologiche – che siano scavi o che siano razzie. E il mare, in queste avventure, c’è sempre. Anche Farnesi arrivò a Napoli via mare.”
Il progetto si concluderà il 25 settembre con una mostra dedicata all’archeologia del mare e che “si aggancia ad un’altra iniziativa legata al Colosseo e che dovrebbe iniziare il 26 settembre.”, dedicata a Cartagine e al Mediterraneo. Corto Maltese naviga verso Rodi (da cui proviene una delle collezioni più importanti del MANN), viaggia verso Samarcanda per percorrere la via della seta e andare alla ricerca del tesoro di Alessandro il Grande (icona del museo). Corto Maltese diventa quindi in questa mostra il medium tramite il quale far conoscere al pubblico, in un percorso di ibridazione artistica, le potenzialità del Museo Nazionale. L’operazione è simile a quella svolta nel museo francese, ma diversa, personalizzata in base alle tipicità del MANN – mentre in Francia le tavole sono state affiancate agli oggetti reali che vi venivano riprodotti, una mostra di taglio etnografico, a Napoli associamo invece le tavole ai grandi rinvenimenti della Neapolis greca e del porto di Napoli.
“Il regalo più grande che può venire da questa mostra” conclude Paolo Giulierini “è uno spunto per il museo, cioè che noi dobbiamo cercare di cambiare la narrazione del nostro contenuto. Sta qui la sfida per il futuro: narrare in maniera efficace, immediata, attraverso il fumetto un contenuto importante. Il fumetto non è per un pubblico di bambini o di giovani, il fumetto è anche e soprattutto dedicato agli adulti.”. La mostra verrà inaugurata il 25 Aprile e si concluderà il 9 Settembre.
Per portare a Napoli Corto Maltese ci sarà anche una collaborazione con ANM, attraverso l’allestimento a tema delle stazioni dell’arte. Proprio come è successo in una stazione di Parigi, anche a Napoli le stazioni metropolitane di Toledo e Museo saranno personalizzate seguendo il leit motiv di Corto Maltese.
Serge Clerc, Mathieu Sapin e Igor all’Institut Français
Particolarmente rilevante sarà la collaborazione con l’Institut Français Napoli, i cui eventi racconteranno dell’incontro tra fumetto e cinema francese. Dal 26 Aprile al 3 Maggio l’Istitut ospiterà la mostra dedicata a Serge Clerc. Sarà possibile incontrare l’autore il giorno in cui verrà inaugurata la mostra, il 26 Aprile. L’istituto francese organizzerà, nell’ambito del ciclo “I dialoghi del centenario”, una discussione riguardante il tema del fumetto tra Mathieu Sapin e Igort, moderati da Sergio Brancato, il 26 Aprile.
Omaggio a Jorge Gonzàlez all’Istituto Cervantes
Dal 27 Aprile al 31 Maggio si svolgerà invece la mostra, presso l’Istituto Cervantes di Napoli, intitolata “Omaggio a Jorge Gonzàlez”. Per la prima volta in Italia, una mostra dedicata all’opera dell’autore argentino, che vive in Spagna da ormai venti anni, tra i più sofisticati artisti e illustratori ispanofoni viventi. Più volte premiato per Fueye. Il suono del tango, vincitore del Premio internazionale “FNAC-Sinsentido” e del “Premio Junceda Iberia”, Gonzàlez ha realizzato diversi graphic novel, storie per bambini, il cortometraggio animato Jazz Song e numerose illustrazioni per The New Yorker.
La Marvell a Palazzo Macchiarelli (AV)
“Ma le attività del Comic(on)off” sottolinea Claudio Curcio “Non si esauriscono a Napoli.”, e infatti una delle proposte più allettanti del programma del Comic(on)off si svolge a Palazzo Macchiarelli (Montoro, in provincia di Avellino) e si intitola: “Nel nome di Stan Lee – la Marvel tra fumetto, cinema e nuovi media digitali”. L’evento si svolgerà il 4 Aprile, e consisterà in attività che si snoderanno nell’arco di tutta la giornata: la mattina ci saranno dei laboratori dedicati alle scuole, mentre il pomeriggio ci sarà una tavola rotonda, un momento di riflessione sulla Marvel, durante la quale sarà presente Raffaele de Fazio. L’evento si concluderà con la proiezione serale di “Howard e il destino del mondo”, uno dei prodotti più atipici della Marvel. L’evento sarà ad ingresso libero.
Gipi, UE’ – underground e gli altri eventi
Certamente degni di nota sono inoltre l’incontro con Gipi, il magister del Comicon di quest’anno, che si svolgerà il 24 Aprile presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e che vedrà la collaborazione della Scuola Italiana di Comix, e l’evento “UE’ – underground eccetera”, festival dell’editoria indipendente e alternativa che si svolgerà dal 26 al 28 Aprile allo Scugnizzo Liberato. Ancora in divenire gli eventi di Live Painting legati al nuovo prodotto della Bonelli Editore “I Bastardi di Pizzo Falcone”, che verrà ad ogni modo presentato presso la Feltrinelli di Napoli il 16 Aprile.
Il Comic(on)off ci presenta un’offerta talmente ricca che è impossibile esaurirne la narrazione in un semplice articolo. L’unico consiglio che si può dare al lettore è quello di vivere la città e l’iniziativa al massimo delle proprie possibilità, di trarre il maggior godimento possibile dalle trasformazioni che può subire la nostra città attraverso lo sguardo inedito degli illustratori e dei disegnatori che quest’anno parteciperanno a un progetto ambizioso che, pur presentandosi puntuale ogni primavera, rinnova se stesso ad ogni sua stagione, continuando a riempirci di meraviglia e bellezza attraverso la narrazione ed il linguaggio propri del fumetto.
Ischia: cercasi comparse per “L’amica geniale”
A Ischia è già super attesa per “L’amica geniale”, la serie prodotta da RAI, HBO, Wildside e Tim Vision e ispirata ai romanzi di Elena Ferrante.
Soprattutto per chi avrà l’opportunità di esserci, esserci per davvero, in un secondo capitolo che vedrà l’isola ancor più protagonista, sfondo dell’amicizia tra Elena e Lila, come la Ferrante racconta in Storia del nuovo cognome.
L’annuncio
L’annuncio della Wildside, che si occupa dell’individuazione delle location e del reclutamento delle comparse, si è diffusa in un attimo: “Si cercano comparse”. Uomini (taglia massima 50) e donne (taglia massima 48), dai 18 agli 80 anni. Ma anche bambini dai 6 ai 12 anni.
Requisiti essenziali: nessun tatuaggio e obbligo di non tagliare capelli e sopracciglia fino alla chiusura del casting.
“Volti antichi bruciati dal sole e dal mare” per la tipologia popolare, gli isolani nei quali si imbatteranno le due protagoniste; colori chiari nord europei e tratti delicati per la tipologia borghese, essenzialmente costituita dai turisti dell’isola d’Antan (siamo negli anni ’60).
“Vi aspettiamo numerosi per mostrare la bellezza della nostra gente: Ischia sarà di nuovo protagonista”, è questo il bellissimo appello di Marianna Sasso, collaboratrice diretta della Wildside.
Ischia entrerà in ben due puntate e mezzo. Naturalmente c’è curiosità sulla scelta dei luoghi.
“Quel che è certo è che il ruolo di Ischia nella seconda stagione di una serie così importante avrà nuove ricadute positive sul nostro turismo – spiega Luca D’Ambra, presidente di Federalberghi Ischia e Procida – com’è del resto già accaduto grazie al successo dei libri di Elena Ferrante e della prima stagione: abbiamo per esempio partecipato al New York Times Travel Show, toccando con mano il crescente interesse del mercato americano per l’isola, mentre i numeri dell’incoming sottolineano anche il boom degli inglesi”.
Esserci, insomma, vorrà dire essere attori per un giorno, assecondare il proprio Ego, soprattutto, farsi portavoce di Ischia nel mondo. E mica è poco. Tutti in fila!
Universiadi: scontro tra De Laurentiis e l’assessore allo Sport Borriello
di Luigi Manzo – Ancora scintille tra il Comune di Napoli e il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. In occasione delle Universiadi, in programma a Napoli la prossima estate, dovranno essere effettuati vari ritocchi allo stadio San Paolo, tra cui la sostituzione dei seggiolini. Per discutere di queste tematiche si è tenuta una riunione a Palazzo San Giacomo, dove erano presenti Aurelio De Laurentiis, l’assessore allo Sport Ciro Borriello, il commissario delle Universiadi Gianluca Basile ed il il vicepresidente della giunta regionale Fulvio Bonavitacola.
A scatenare l’ira del presidente azzurro sembrerebbe essere stata una frase pronunciata proprio dall’assessore Borriello: “Presidente, compri i calciatori e vedrà come la gente verrà allo stadio“. Questa frase, insieme alla bocciatura della proposta di ADL di avere dei seggiolini multicolor allo stadio, ha acceso una vera e propria discussione, culminata con l’uscita di scena di De Laurentiis che è andato via contrariato esclamando “Siete degli str…Al Comune non migliorerete mai, non siete in grado. Non siete capaci“. “Borriello, se sei di Barra, allora sei colluso con la camorra…“, ha aggiunto il presidente del Napoli in merito alla questione dei tifosi “poco raccomandabili” che frequentano alcuni settori dello stadio San Paolo. Pronta la risposta dell’assessore “No, se ero colluso con la camorra non stavo nella giunta de Magistris“.
Francesco Emilio Borrelli: “Il porto di Napoli è off limits per i disabili”
di Maria D’Angelo – Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, insieme a Vincenzo Sannino dell’associazione Lo sportello dei diritti del cittadino hanno effettuato un sopralluogo al porto di Napoli per appurare tutte le difficoltà delle persone affette da disabilità nel muoversi all’interno della struttura portuale. Ecco le parole di Borrelli.
“Abbiamo avuto modo di riscontrare che il porto di Napoli è praticamente off limits per chi è affetto da disabilità. Le barriere architettoniche sono ovunque e la circolazione di chi si muove in carrozzina è praticamente impossibile a partire dall’ingresso do varco Immacolatella fino al Molo Beverello. Ci sono gradini ovunque e spesso gli scivoli sono ostruiti da catene obbligando le carrozzine a procedere in mezzo alle carreggiate destinate alle auto. Chiediamo al presidente Spirito di rimuovere le barriere rendendo così il porto fruibile per tutti. I disabili hanno diritto a non incontrare barriere che limitano la loro mobilità, in special modo in una struttura del genere. L’Autorità Portuale ha il dovere di intervenire al più presto, rimuovendo gli ostacoli. Vigileremo affinché questo accada. Nel 2019 non sono più accettabili limitazioni del genere per chi è affetto da disabilità“.
Noisy Naples Fest: all’Arena Flegrea arrivano i Subsonica e Salmo
di Luigi Carrara – Dopo i concerti già confermati per la prossima estate di Skunk Anansie (9 luglio) e Ludovico Einaudi (27 luglio), si arricchisce di due nuovi ospiti il cartellone della prossima estate del Noisy Naples Fest. Sono, infatti, attesi a luglio due tra gli artisti italiani più seguiti e acclamati del momento: SUBSONICA e SALMO.
Il gruppo torinese, reduce dal successo del tour europeo di dicembre e da quello nei palasport italiani, accompagnati da una scenografia mai vista prima in Italia (cinque piattaforme in movimento a simboleggiare le anime di una vera band), non accenna a fermarsi e annuncia adesso una serie di serie di speciali date estive nei più importanti festival del Paese. Giovedì 18 luglio alle ore 21 i Subsonica si esibiranno all’Arena Flegrea di Napoli con il loro nuovo show che segue la pubblicazione dell’ultimo lavoro discografico, “8” (uscito lo scorso ottobre per Sony Music). Un album, l’ottavo in studio, che segna il gran ritorno di Samuel (cantante), Max Casacci (produttore e chitarrista), Boosta (tastierista), Ninja (batterista) e Vicio (bassista). Intanto, è online il videoclip de “L’incubo”, il nuovo singolo che coinvolge il rapper torinese Willie Peyote e segue i precedenti, “Bottiglie rotte” e “Respirare”.
I biglietti per assistere al concerto dei Subsonica saranno messi in vendita dalle ore 10 di mercoledì 13 marzo su TicketOne e da sabato 16 marzo alle ore 10 sul circuito Etes e nelle principali rivendite regionali, al costo di 25 euro (più prevendita) per la cavea bassa e 20 euro (più prevendita) per la cavea alta.
Venerdì 26 luglio alle ore 21, invece, l’Arena Flegrea ospita il concerto di Salmo che porta in scena il “Playlist Summer Tour”, dopo il sold out completo della tournee precedente. Con un sound potente e performance impeccabili, Salmo (al secolo Maurizio Pisciottu) pionieristico artista sardo ormai di stanza a Milano – dove vive e lavora insieme alla sua crew in una factory warholiana animata da rappers, produttori, grafici e videomakers – continua a collezionare grandi risultati. Dopo aver infranto tutti i record su Spotify sia con il singolo “90 MIN” sia con l’album “Playlist” in testa alle classifiche FIMI-GfK, è anche il primo artista italiano a lanciare in esclusiva su Netflix un video musicale e ad avere un canale dedicato sul celebre sito hard “Pornhub” dove, con un’operazione di marketing fuori dagli schemi, ha lanciato l’ultimo album, “Playlist” già certificato doppio disco di platino.
Apre il Riff, il nuovo locale a degustazione musicale
Giovedì 14 marzo nel cuore del quartiere Chiaia, più precisamente in Via Giuseppe Martucci 87, inaugura un nuovo locale: il Riff.
Già dal nome che indica una frase musicale che si ripete di frequente all’interno di una composizione, il Riff chiarisce la sua identità: sarà un locale a degustazione musicale dove si uniranno la passione per il “bere bene” e per la musica.
Ogni dettaglio è, infatti, pensato per rievocare la musica di un tempo. Grazie allo stile industrial che caratterizza il Riff (lampade vintage a sospensione, mattoncini, tubi dell’acqua che fuoriescono dalle mura) ci si dimenticherà per un momento di essere a Napoli per ritrovarsi, con la fantasia, in una vecchia fabbrica americana degli anni ’50, riadattata a bar.
Non il solito baretto, dunque, ma un lounge bar pensato ad hoc per rispondere alle esigenze di un pubblico giovane. Ciò che rende il Riff un locale da seguire è, però, non solo l’ambiente o l’attenzione alla qualità delle materie prime, ma il fatto che nasce dalla voglia di mettersi in gioco e dall’energia di un’intera famiglia.
L’idea è nata, in una calda giornata d’estate, ad Andrea Giannino, che sarà il giovanissimo titolare e barman del Riff, coinvolgendo nell’avventura la mamma Emanuela, il papà Roberto e la sorella Alessia.
Frutto dell’estro creativo di Roberto, padre di Andrea, sono i dettagli che creano l’atmosfera un po’ retrò del locale: dal sottobicchiere al menù all’insegna, un plettro musicale su cui è inciso il nome del locale.
Giovedì 14 marzo in occasione dell’inaugurazione il pubblico potrà sorseggiare cocktail e vini di qualità, accompagnati da taglieri e stuzzichini vari, con un piacevole sottofondo musicale con uno special price: cocktail + shot + buffet a 5 euro.