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Salta l’incontro con la Regione, la protesta del movimento disoccupati 7 novembre

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Disoccupati 7 novembre
Disoccupati 7 novembre

Momenti di tensione stamattina fuori Santa Lucia, all’ingresso della Regione Campania con azione di lotta, torce e fumogeni.  Un corteo improvviso con centinaia di disoccupati (organizzati nel movimento di lotta al lavoro – disoccupati 7 novembre) ha beffato il dispositivo di sicurezza all’ingresso per ottenere un incontro interistituzionale.

Secondo quanto si apprende da un comunicato stampa, l’incontro era stato già stabilito e slittato tre volte.

Lo scorso 24 gennaio 2019  Sonia Palmieri, l’Assessore al Lavoro della Regione Campania, e Enrico Panini, l’Assessore al Lavoro del Comune di Napoli, insieme alla consigliera Enza Amato e Maria Antonietta D’Urso (Direttore Generale al Lavoro Regione Campania), alla presenza di una delegazione del movimento 7 novembre, avevano assunto l’impegno e la disponibilità di riconvocarsi per il giorno 28 Febbraio alle 9:30 in Regione Campania dopo aver verificato la presenza di finanziamenti europei ad hoc da indirizzare all’amministrazione comunale, implementando anche lo staff tecnico sul tema.

La Regione – sostengono i manifestanti – ribadiva la disponibilità degli uffici dell’assessorato a verificare tutte le possibilità di collaborazione. Inoltre tutte le parti sollecitavano – su richiesta stessa dei disoccupati – la convocazione di un tavolo per una vertenza alla presenza del Ministero del Lavoro Luigi di Maio.

Passaggio “conquistato” con l’azione del movimento a Roma la settimana scorsa, avendo strappato addirittura la disponibilità del Ministero a sostenere con gli strumenti a disposizione i progetti esposti e da sviluppare e di svolgere un ruolo di interfaccia tra il Movimento e gli Enti Locali chiedendo da quest’ultimi un più dettagliato quadro rispetto la progettualità anche con l’individuazione di eventuali risorse, completo dei lavoratori inoccupati al momento da noi rappresentati.

A quanto pare, però, il tavolo è stato posticipato per impegni istituzionali con un preavviso di poco più di 24 ore. Stamattina, dunque, i lavoratori hanno rivendicato con la protesta risposte concrete: “Sappiamo che oramai è troppo tempo che oltre la mobilitazione e la lotta abbiamo proposto anche soluzioni e progetti concreti da poter sperimentare se solo ci fosse la volontà politica di farlo. Continua questo gioco delle tre carte al quale non possiamo più stare”.

Villa Rufolo, il gioiello di Ravello, gratis per tutti i Campani

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Villa Rufolo Ravello
Villa Rufolo Ravello

Di Nicola Avolio – Per la prima volta, a partire da oggi, Villa Rufolo, gioiello architettonico di Ravello (SA),  sarà visitabile gratuitamente da tutti i cittadini  della Campania secondo un calendario suddiviso per provincia.

L’iniziativa ha lo scopo di far conoscere il monumento principe di Ravello ai conterranei, conquistarli alle bellezze di questa terra, incentivare il “brand Campania”. Obiettivi condivisi sia da Secondo Amalfitano, Direttore della fondazione ed ex sindaco di Ravello  sia da Mauro Felicori,  ex direttore della Reggia di Caserta e ora commissario a Villa Rufolo.

Appartenente in origine alla potente e ricca famiglia dei Rufolo che eccelleva nei commerci, Villa Rufolo è un edificio del centro storico il cui impianto iniziale risale al XIII secolo.  In seguito passò  ad altri proprietari quali i Confalone, i Muscettola ed i d’Affitto e, intorno alla metà dell’800 fu venduta allo scozzese Francis Neville Reid che ne curò un restauro generale, attribuendole l’odierna ambientazione. Il Lord scozzese, esperto d’arte e botanica, conferì alla Villa un aspetto in linea con le tradizioni europee e quelle tipiche di fine Ottocento, rendendola un capolavoro architettonico che presto divenne sede di un grande fervore culturale.

Qui, per fare un esempio, il celebre musicista Richard Wagner  immaginò il giardino di Klingsor nel secondo atto del Parsifal e, per questo motivo, ogni anno il giardino inferiore di Villa Rufolo ospita, con successo di pubblico, i Concerti Wagneriani.

Per usufruire dell’ingresso omaggio sarà sufficiente presentarsi alla biglietteria di Villa Rufolo esibendo un documento valido che attesti la residenza o la nascita nella provincia di turno, secondo il seguente calendario:

  • da lunedì 11 a domenica 17 marzo ingresso gratuito per tutti i nati o i residenti in provincia di Salerno;
  • da lunedì 18 a domenica 24 marzo ingresso gratuito per tutti i nati o i residenti in provincia di Avellino, Benevento e Caserta;
  • da lunedì 25 a domenica 31 marzo ingresso gratuito per tutti i nati o i residenti in provincia di Napoli;

I Cenci di Artaud al Teatro Elicantropo di Napoli

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I Cenci di Antonin Artaud
I Cenci di Antonin Artaud

Giovedì 14 marzo 2019 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 17), la compagnia Contestualmente Teatro  porterà in scena I Cenci di Antonin Artaud, con l’adattamento e la traduzione di Gennaro Vitiello.

La pièce vedrà interpreti Roberta Aprea, Marco Aspride, Michelangelo Esposito, Simone di Meglio, Francesco Perrone, Sabrina Silvestri, per la regia di Riccardo Pisani.

Il dramma di Artaud

Un cubo metallico campeggia al centro della scena, dove giace una giovane donna, Beatrice, bianca come la purezza che rappresenta. Dorme, come per sfuggire ai suoi incubi popolati da bestie affamate, mentre uomini rapaci si scagliano su di lei come a dilaniarne il suo essere. Al pari di Prometeo la giovane donna non può nulla.

Quando il delitto è compiuto, non le resta che rifugiarsi all’interno di un luogo protetto dal quale può ascoltare senza essere vista. Intorno a lei si palesa un mondo in guerra: affari, potere, soprusi e congiure raccontano l’ineluttabile destino di una famiglia che si nutre di crudeltà.

La sintesi perfetta di tutto questo marciume è il conte Cenci, un padre/padrone autoritario, tronfio e beffardo. E’ un uomo disposto a sbarazzarsi della propria progenie, rinchiudere i propri familiari e soddisfare i suoi incestuosi desideri, unicamente per affermare la sua personale leggenda. Un uomo considerato troppo ingombrante dal potere costituito.

Tratto da una storia veraI Cenci, fu scritto da Artaud per concretare la sua idea di ‘dramma crudele’. La storia della famiglia Cenci è qualcosa di molto contemporaneo e, in qualche modo, racconta con agghiacciante chiarezza le piaghe più oscure dell’animo umano. È una storia potenzialmente inesauribile, che si rigenera nel tempo e nello spazio, mostrando la grandezza dell’opera del drammaturgo francese.

Alla ricerca del tempo vissuto. Una finestra sull’opera di Gennaro Vitiello

Al Teatro Elicantropo di Napoli farà tappa la prima edizione del concorso per compagnie teatrali Under 35 Alla ricerca del tempo vissuto. Una finestra sull’opera di Gennaro Vitiello, organizzato dall’Associazione Scena Sperimentale Gennaro Vitiello in collaborazione con Teatro Avanposto Numero Zero e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.

Le compagnie selezionate, protagoniste di una “finestra” di studio, approfondimento e svelamento sull’attività culturale di Gennaro Vitiello, tra gli operatori più incisivi della scena napoletana ed europea del ‘900, porteranno in scena, entro il mese di giugno 2019, le sue rielaborazioni e traduzioni dai testi dei maggiori autori europei.

La commissione che giudicherà tutte le creazioni sceniche in concorso è composta dai giornalisti e critici teatrali Giulio Baffi, Paola De Ciuceis, Stefano De Stefano, Stefania Maraucci, e dall’attore e regista Mariano Rigillo.

Mondo Marcio presenta a Napoli l’album: UOMO!

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Martedì 12 marzo ore 18.00, il rapper Mondo Marcio sarà alla Feltrinelli di piazza Garibaldi, a Napoli, per incontrare i fan e firmare le copie del suo nuovo album: UOMO!

Anticipato dai singoli “DDR (Dio del Rap)”, “Vida Loca” e “Leggenda Urbana”, il nuovo disco che segna il grande ritorno sulle scene di MONDO MARCIO è acquistabile in pre order -> qui

L’album ha come cardine il credere in sé stessi e il sognare in grande. Nell’era dove l’immagine patinata di Photoshop fa da padrona, e dove il numero di like sotto alle nostre foto definisce il nostro stato sociale, “Uomo!” è una celebrazione della natura umana, una dichiarazione d’amore a tutto ciò che la rende umana, quindi difettata, e perciò unica proprio perché difettata. Da qui il claim della copertina: eliminare i propri difetti significa rimuovere ciò che ci rende unici.

Prodotto da nomi internazionali come Swede di 808 Mafia di Miami (production team che vanta crediti di Dj Khaled, Jay Z, Future, Gucci Mane), Muzicheart e Fastlife  Beats di NY e lo stesso Mondo Marcio e mixato e masterizzato da Marco Zangirolami, contiene al suo interno importanti featuring tra cui la partecipazione della straordinaria Mina.

Con la leggenda della musica italiana il rapper canta “Angeli e demoni “, traccia n 7 dell’album che sta già avendo un discreto successo radiofonico.

Nel weekend di lancio dell’album è stato allestito alla Key Gallery di Milano un temporary store che racconterà Mondo Marcio a 360°: una full immersion di tre giorni dedicata a tutti i fan e gli appassionati del rapper. Inoltre, Mondo Marcio tornerà ad esibirsi dal vivo con il Rap God Tour in partenza il 1aprile dal Razzmatazz di Barcellona. Il tour proseguirà, poi, con i seguenti appuntamenti: 2 aprile a Dublino (Whelan’s), 3 aprile a Londra (93 Feet East), 4 aprile ad Amsterdam (Q Factory). Dopo il tour europeo, Mondo Marcio ritornerà in Italia con due date evento in programma il 10 aprile a Roma (Largo Venue) e il 18 aprile a Milano (Fabrique).

A Napoli, Mondo Marcio incontrerà i fan martedì 12 marzo.

Stop all’invasione di bus lungo la Statale Amalfitana

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Statale Amalfitana
Statale Amalfitana

Ha già raccolto più di 3.000 firme la petizione lanciata sulla piattaforma internet change.org per dire: “Stop all’invasione dei pullman Gran Turismo lungo la Statale 163 Amalfitana”.

Promossa dal coordinamento associazioni della Costiera Amalfitana che, dopo gli incontri delle settimane scorse, sono passati al contrattacco indirizzandola al prefetto, all’Anas, al presidente della Regione Campania, ai sindaci, al presidente della Provincia di Salerno, ai ministri delle Infrastrutture, dell’Ambiente, e della Salute, e per conoscenza alla Commissione Unesco, la petizione denuncia una situazione particolarmente critica.

Le ragioni della petizione

Negli ultimi anni, infatti, si è registrato un aumento esponenziale dei flussi turistici in Costiera amalfitana e ad essere interessata dal traffico è soprattutto (se non esclusivamente) la storica Strada Statale 163 che collega i Comuni della Costiera amalfitana da Vietri sul Mare a Positano.

Considerata tra le dieci strade più belle al mondo, però, la Statale con i suoi circa 40 km di curve e tornanti mal si adatta ad una mole di traffico eccessivo in entrambi i sensi di marcia.

Eppure, nei periodi di alta stagione tra marzo e ottobre, qui si si registrano quotidianamente (e senza alcuna programmazione) diverse centinaia di bus turistici che, per le loro grandi dimensioni, rendono impossibile la circolazione anche pedonale in determinati punti del tracciato.

Il risultato sono pesanti ingorghi, che rendono difficile la vita ai residenti (anche recarsi a scuola o a lavoro negli orari prestabiliti diventa un’impresa), ma soprattutto gravi problemi di sicurezza.

Nel testo della petizione, infatti, si evidenzia che “La sicurezza di cittadini residenti e visitatori viene messa continuamente a rischio dal traffico veicolare” dato che è “Impossibile creare le circostanze giuste a garantire il Pronto Soccorso, o semplicemente assicurare l’accesso”.

La storica Strada Statale 163 è  così caratterizzata, oltre che dai suggestivi scorci sullo splendido panorama costiero, anche da numerosi episodi di “vite spezzate da autobus in transito o da condizioni di pericolo create dagli stessi”.

No ai bus turistici di grandi dimensioni

Le associazioni Acarbio, Agenda Praiano, Club per l’Unesco di Amalfi, Fiab, Italia Nostra Salerno, Io Salerno, Macchia Mediterranea, Posidonia hanno elaborato, dunque, una richiesta ufficiale. Tradotta anche in inglese per un coinvolgimento internazionale, essa chiede divietare “il transito, in entrambi i sensi di marcia, agli autobus turistici superiori a metri 10,36 di lunghezza e agli 8 metri nei giorni di Pasqua e ponti festivi eccetto ai bus già presenti e in sola uscita dalla Costiera in possesso di deroga concessa dal Comune che ha rilasciato licenza di trasporto. Trattasi di bus persone fisiche o giuridiche residenti nei Comuni della Costiera amalfitana».

È possibile trovare (ed eventualmente firmare) il testo della petizione -> qui.

Il registro del professore: i docenti

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Il registro del professore
Il registro del professore

Con questo breve articolo, se le Muse (e il Direttore del giornale) vorranno, inizia una rubrica che si occuperà del continente Scuola. Con dosi di ironia e satira, come fossero borracce d’acqua, tenteremo di tracciare una cartografia di questo misterioso territorio, di narrare la geografia di un luogo per iniziati, individuando i deserti e segnalando le oasi. Sorridendo ma non troppo.

Il mondo della scuola

La Scuola è un mondo, un universo parallelo e tangente alla realtà. È un’idea di mondo, nonostante si cerchi di trasformarla in una copia del mondo. Essa tuttavia resiste, ostinata e affaticata, cercando disperatamente di veicolare saperi e di formare coscienze. La Scuola ci accoglie bambini e ci saluta giovani, e noi porteremo nell’animo le sue tracce indelebili, per tutta la vita.

I professori

È doveroso cominciare da coloro che eroicamente si sono immolati in difesa dell’estinzione di questa terra, assediata da alternanze, edifici fatiscenti, paghe da minatori dell’800, genitori scalmanati, registri elettronici, formazioni elettroniche, lavagne multimediali, allievi elettronici: i professori!

Il docente dimostra la sua indole titanica fin da ragazzo: nonostante la famiglia tutta lo scoraggi, egli, col piglio del martire moderno, affronta venti anni di studio come requisito minimo, possibili dottorati e specializzazioni (per almeno un altro lustro), scuole di formazione, concorsi abilitanti, attese messianiche al provveditorato, incarichi spezzettati, anni di precariato, fasce di abilitazione per ricevere: la Chiamata!

Come un novello mistico, finalmente vede la luce dell’incarico a tempo indeterminato. Alcuni ci arrivano con l’artrosi, altri con l’esaurimento nervoso, tuttavia questo percorso biblico non è la conseguenza degli istinti sadici del Ministero, ma no!, bensì è una sacrosanta darwiniana palestra per temprare gli animi e i corpi dei futuri docenti della pubblica istruzione. Eppure l’immissione in ruolo riscatta tutto: l’inferno è alle spalle, le soglie del paradiso attendono. La vocazione religiosa si compie; perché se non è vocazione, allora è masochismo. L’Eden raggiunto prende la forma di austere sale professori, in cui tutti corrono, di aule tappezzate delle scritte più improbabili, su cui muri gli allievi esercitano i loro talenti poetici, di classi finlandesi composte da una trentina di giovani e attentissimi virgulti, assetati di conoscenza e in attesa di abbeverarsi.

La vita d’aula

Quando non è impegnato in Consigli di classe, Collegi dei docenti, prove Invalsi, simulazioni d’esame, PON, esercitazioni antincendio, piani di evacuazione, piani di lavoro, programmazioni, scrutini, incontri scuola-famiglia, uscite didattiche, il docente dovrebbe anche insegnare.

La vita d’aula è la vera soddisfazione del professore. I suoi mirabolanti studenti sono il senso del suo agire. Il primo quarto d’ora trascorre nel sedare i trenta giovani individui, detti alunni, che intendono il cambio d’ora come la liberazione dalla guerra di trincea, poi c’è l’invito (sarebbe un obbligo in realtà) a spegnere i telefonini, poi c’è chi deve urgentemente uscire (i problemi precoci di incontinenza sono l’emergenza medica degli anni nostri), chi ha bisogno della merendina alla macchinetta perché ha il calo di zuccheri, chi finge un pallore da anemia mediterranea, chi svenimenti compulsivi, chi mostra la giustifica per non aver studiato, scritta su papiri egiziani da genitori contriti che mandano “distinti saluti”, chi ha già falcidiato un’intera famiglia e non sa più come giustificarsi.

Finalmente si inizia: il docente intona la sua lezione, in cui immette il suo pathos e vede comparire negli occhi degli alunni un pesciolino che galleggia tra cellule neuronali acquatiche. Coglie l’attenzione degli studenti da teste che si muovono ritmicamente come se fossero nel coro della chiesa. Qualcuno sembra dormire con gli occhi aperti usando tecnica yoga.

I professori, proprio come credono gli alunni, non sono esseri umani come gli altri; anzi qualcuno azzarda che non siano proprio umani ma appartengano a una categoria esistenziale a sé. Dio creò il mondo, gli esseri viventi e poi, percependo che qualcosa mancasse: i professori.

Le tipologie di docenti

Le tipologie di questa speciale forma dell’Essere sono molteplici e, solo per comodità di narrazione, potrebbero essere sintetizzate in alcuni particolari archetipi.

Il/la severo/a:

Solitamente insegna matematica, o comunque discipline scientifiche, è temutissima, spesso incomprensibile, si esprime attraverso formule, che restano, orfane e incomprese, sulla lavagna. Non lascia trasparire emozioni.

L’annoiata/o:

Gli studenti non hanno e non avranno mai voglia di far niente, il suono della campanella è la Nona di Beethoven, la scuola non cambierà nulla, ha ben altro da fare.

La materna-il democratico:

Gli alunni sono tutti bravi ragazzi, cresceranno, bisogna comprenderli, l’adolescenza è difficile, le regole sono opprimenti, i voti non servono, per cui dall’8 in su a tutti!

L’ignorante:

C’è sempre un errore nel libro di testo, le date non sono importanti, leggete e spieghiamo, qualcosa può sfuggirmi, ero distratta, siete sicuri che sia così?, il libro di testo è la Bibbia.

Il peggio per un professore

Il peggio per un professore o per una professoressa tuttavia non è la burocrazia che li assedia e li strangola, non la scarsa attenzione degli studenti, non gli obblighi schizofrenici del ministero, non la diminuita considerazione sociale, non le orde caucasiche dell’intervallo bensì gli incontri con le famiglie. L’incontro scuola-famiglia è la vera esperienza al di là della realtà. In questa circostanza apocalittica, schiere di genitori iperprotettivi e ipercritici si riversano nelle scuole con la foga dei barbari alla conquista dell’Impero romano per sgranare un rosario di luoghi comuni.

I professori hanno torto per principio, hanno antipatie e simpatie, il mio ragazzo è penalizzato e non ciuccio o sfaticato, è un genio incompreso, non sono mai stati ragazzi loro? Sono presuntuosi, non sanno insegnare l’educazione (!), fanno quattro mesi di ferie all’anno e Natale a casa. Insomma la colpa dell’effetto serra, del riscaldamento globale, dello scioglimento dei ghiacciai, della crisi economica e del stavamo meglio quando stavamo peggio è della Scuola, cioè dei professori!

 

Articolo a cura di Michele Salomone, docente al liceo “F. Brunelleschi” di Afragola (Na)

Digitale: Campania e Sicilia top per investimenti UE

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digitale

Campania e Sicilia sono le due regioni europee che stanno investendo di più nell’economia digitale.  

Il Parlamento europeo ha ordinato uno studio che mostra come la maggior quantità di fondi di coesione investiti nel digitale abbiano interessato l’Europa meridionale e orientale. In particolare, la Campania, con 676 milioni, e la Sicilia, con 642 milioni, sono le due regioni europee che, in termini assoluti, nel 2014-2020 investiranno di più. Questo studio, condotto dal Centro studi industria leggera (CSIL), fornisce un’analisi critica del contributo della Politica di coesione e dei Fondi strutturali e di investimento europei (ESIF) all’Agenda digitale per l’Europa e al Mercato unico digitale.

Sulla base dell’analisi di modelli passati e attuali degli investimenti ESIF e di casi specifici, questo studio mostra che la Politica di coesione dovrebbe concentrarsi laddove il suo valore aggiunto è più elevato, vale a dire il sostegno alla formulazione di efficaci strategie digitali regionali e la promozione di partenariati tra le parti interessate, a livello regionale e oltre. Per potenziare la crescita digitale delle regioni, lo studio suggerisce di continuare a puntare sulle cosiddette ‘Strategie di specializzazione intelligente’, favorendo sinergie fra fondi strutturali e altri finanziamenti come Horizon 2020, il Programma Quadro europeo per la Ricerca e l’Innovazione.

Le aree in cui i fondi strutturali potrebbero fare di più per promuovere soluzioni e applicazioni digitali sono quelle del clima e dell’agricoltura. A proposito, uno dei casi esaminati è quello dell’Emilia-Romagna, dove, per il periodo 2014-20, il Fondo Ue agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) ha finanziato il progetto Irrinet, che ha l’obiettivo di migliorare la tecnologia dell’irrigazione dei campi. Un caso che mostra il potenziale del FEASR per investimenti digitali che vadano oltre lo sviluppo della banda larga.

Aleida Guevara, figlia del “Che”, a San Giovanni a Teduccio

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La figlia del rivoluzionario e uomo politico Ernesto “Che” Guevara, Aleida Guevara, ha festeggiato la sua festa delle donne a Napoli e, più precisamente,  al NEST Napoli Est Teatro di San Giovanni a Teduccio.

L’incontro con Padre Alex Zanotelli

 

Adelaide Guevara
Adelaide Guevara a Napoli

Qui, l’attivista per i diritti umani, nella giornata di ieri, 8 marzo, ha incontrato Padre Alex Zanotelli, missionario e attivista della non violenza, critico delle dinamiche politico-economiche odierne, che favoriscono l’arricchimento dei paesi sviluppati e deteriorano le condizioni di vita dei “senza voce” a Sud del Mondo.

La serata ha poi visto coinvolti alcuni artisti del territorio. Per un primo momento musicale, si sono esibiti il “The Beggar’s Theatre e la “Corale per San Giovanni”, oltre che la “Santoro Music Accademy” insieme al “Progetto Canta Suona e Cammina”. Per spiegare gli scopi dell’incontro è poi intervenuto l’attore Francesco Di Leva, membro del “Collettivo Nest”, gruppo di artisti che gestisce, insieme all’associazione organizzatrice dell’evento “Gioco-Immagine e Parole”, il Teatro Nest.

Gli incontri con Jorit e Rosaria Capacchione

Anche oggi, Aleida Guevara, sarà a San Giovanni a Teduccio. Stamattina, ha potuto scoprire i murales del quartiere dedicati al “Che” proprio in compagnia del loro creatore, il celebre writer Jorit, insieme al il “Comitato di lotta Ex Taverna Del Ferro”.

Alle 18.30, invece, è previsto un incontro con Rosaria Capacchione, giornalista, membro della commissione parlamentare antimafia e nota per la sua opposizione alla criminalità organizzata. Le due si confronteranno sul tema “Donne socialmente utili”.

A fine incontro sarà inoltre possibile partecipare, previa prenotazione, alla cena sociale.

Il ruolo delle donne in ambito sociale e politico

La due giorni organizzata dall’Associazione Gioco-Immagine e Parole e promossa dai giovani del centro culturale Art33-Cultural Hub ha infatti lo scopo di spingere a riflettere sulle conquiste delle donne in ambito sociale e politico, oltre che per contrastare il pericolo ancora attuale delle discriminazioni di genere.

Si centra dunque l’attenzione sulla necessità dell’impegno e l’emergenza delle azioni, nei Sud del mondo, sia sotto aspetti umanitari che politici.

Pediatra, membro del Partito Comunista cubano, attivista per la cancellazione del debito dei paesi cosiddetti in via di sviluppo, Aleida Guevara sul ruolo delle donne nella politica ha detto: “Sono una donna cubana. Ci hanno insegnato che un processo rivoluzionario non è reale se non c’è la partecipazione attiva delle donne, che non difendono sola la rivoluzione ma la vita, il futuro, le nuove generazioni. Questo ci dà una forza doppia per lottare per il cambiamento del mondo.”

Napoli Città Libro, presentata la II edizione del salone dell’editoria

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Napoli Città Libro
Napoli Città Libro

La prima edizione di “Napoli Città Libro”, salone del libro e dell’editoria, ha contato ben ventimila presenze. Il 7 marzo a Palazzo Zevallos Stigliano è stata annunciato il ripetersi di questo evento straordinario, previsto dal 4 al 7 aprile, nella suggestiva location di Castel Sant’Elmo.

Napoli Città Libro alla II edizione

Alessandro Polidoro, editore e presidente di Liber@rte  (associazione che promuove la fiera), durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento ha affermato che questa seconda edizione “non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza”.  Un approdo, dunque, ma anche un porto da cui far salpare nuove iniziative legate alla cultura ed alla letteratura. La scelta del tema di quest’anno è in tal senso significativa:  Approdi. La cultura è un porto sicuro”.

“Napoli – continua l’editore – rappresenta un punto di riferimento dal punto di vista culturale, e questa edizione del salone del libro vuole attraverso la visione della cultura come approdo rileggere l’attualità”. Il porto è un luogo nel quale trovare rifugio, ma anche da cui ripartire, e la cultura – come specificato nella descrizione dell’evento – una luce che ci permetta di resistere al canto delle Sirene che non ci permettono di raggiungere la verità. “La cultura è una fortezza, un presidio.”

Le tematiche

Sirene

“Sirene” è, in effetti, uno dei percorsi tematici che saranno presenti alla fiera. Le Sirene ingannano e portano alla morte i marinai che si lasciano sedurre dal loro canto: questa edizione del salone del libro e dell’editoria è un appello a ritrovare la ragione, a resistere alle moderne sirene del populismo e della demagogia. Nel corso dei quattro giorni di fiera vi saranno a riguardo interventi degli antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola, dell’ex direttore del mattino Alessandro Barbano.

Ancore

La fiera porterà avanti anche altre tematiche come “Ancore”  che ci invita ad aggrapparci alla realtà utilizzando gli strumenti della cultura, della responsabilità e della politica. Si rifletterà riguardo all’attuale fenomeno dei flussi migratori e delle frontiere, sulla recrudescenza razzista che l’assenza delle ancore di cui sopra ha generato. Interverranno saggisti, giornalisti, storici e missionari come Armando Torno, Carlo Greppi, Giovanni de Luna, Alex Zanotelli e Valentina Furlanetto.

Rotta su Napoli

Nonostante la visione cosmopolita dell’evento, tra gli argomenti proposti non manca un tocco partenopeo nella sezione “Rotta su Napoli”, che prevede l’intervento di personalità di spicco quali Renzo Arbore e Vincenzo Salemme, Enrico Ianniello e Lorenzo Marone.

Flavia Cristiano: “Napoli una città che legge”

Napoli città libro
Napoli città libro

Durante la conferenza stampa che ha annunciato l’evento, Flavia Cristiano, direttore del Centro per il Libro e la Letteratura, presenta Napoli come una“città che legge”  e che, in quanto tale, deve e può proporsi come un punto di riferimento culturale nel Sud Italia.

Attraverso la creazione di un Festival come NapoliCittàLibro si propone “un’occasione gioiosa per avvicinarsi alla lettura, che non è” continua il direttore “solo un passatempo solitario: leggendo si crea necessariamente un rapporto con l’altro. La lettura è e deve essere uno strumento di mediazione culturale, qualcosa che genera connessioni, un incontro tra popoli.”. Il centro per il libro e la letteratura si è interessato e si interessa dei grandi saloni del libro già presenti sul suolo italiano – Torino, Bologna, Roma.

“Queste città” conclude Flavia Cristiano “in un tempo greve e plumbeo come quello che viviamo trovano spazio per la cultura”. Cultura che NapoliCittàLibro presenta in questa edizione come un faro, unica fonte di luce che ci permette di orientarci nella nostra complicata realtà – non a caso, gli spazi in cui si svolgerà la fiera si chiameranno Rosa dei Venti, Sala Levante, Sala Ponente e Sala Libeccio.

Tra gli ospiti: Licia Troisi, Pippo Baudo, Rita dalla Chiesa

L’ambizioso proposito che questa seconda edizione di NapoliCittàLibro si propone è quella di mostrare la parola scritta in tutte le sue sfaccettature. Numerosi, celebri autori saranno presenti all’evento: dall’astrofisica e scrittrice fantasy Licia Troisi a Marco Buticchi, che snoda le sue storie tra leggende e storia; al Salone non mancherà una parentesi dedicata alla poesia con “Poeti allo specchio”, celebre collana italiana, che proporrà letture di autori come Maurizio Cucchi, Giancarlo Pontiggia ed Elio Pecora.

Sarà presente anche la RAI, come ci racconta Antonello Perillo – giornalista dal 1988, in RAI dal 1992: Carlo de Cesare, che conduce su RAI 3 Campania “Lo Scaffale”, parteciperà alla fiera anche per consigliare e parlare ai giovani autori esordienti, categoria particolarmente corposa a Napoli ed in Campania, che si confermano anche in questo caso luoghi carichi di cultura e vivacità intellettuale. Interverranno inoltre altre personalità del mondo dello spettacolo, come Pippo Baudo, Renzo Arbore e Rita dalla Chiesa.

L’evento

NapoliCittàLibro si  prospetta dunque come un’esperienza ricca e stimolante, diversa dagli altri saloni del libro italiani eppure a loro affine nell’amore per la parola scritta e per la cultura che, come ricorda Flavia Cristiano, sono legate a doppio: “laddove c’è cultura c’è anche l’amore per i libri, laddove c’è amore per i libri c’è anche cultura“.

Il salone del libro e dell’editoria si svolgerà dunque a Sant’Elmo, a Napoli, dal quattro al sette Aprile 2019, al prezzo di cinque euro (sei nel caso in cui si desiderasse visitare anche il resto del museo), e chiunque ami i libri e navigare tra le loro pagine non può non presentarsi a questo invitante appuntamento.

Articolo di Simona Lazzaro

Pronto il nostro cartaceo di informazione regionale: in distribuzione La Bussola

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“La stampa, la polvere da sparo e la bussola: queste tre invenzioni hanno completamente cambiato la faccia e lo stato delle cose in tutto il mondo”, scriveva Bacone nel 1620. (Scarica la versione PDF sul nostro portale o clicca quì)

Lanciare un nuovo progetto editoriale e chiamarlo “La Bussola” vuol dire essere d’accordo con il filosofo inglese: nulla quanto queste tre scoperte meccaniche ha determinato così numerosi e così profondi cambiamenti. Vuol dire, però, anche essere ambiziosi.

Con La Bussola – che sarà disponibile in formato cartaceo e digitale all’indirizzo www.labussolanews.it – proveremo a offrire un nuovo punto di riferimento nell’informazione stampata e – come richiede il nome – nella navigazione on line. La nostra sarà una Bussola nuova, che non punta a nord, ma comunque in alto: soffermandosi sulla Campania, sulle sue emergenze (nel senso di situazioni critiche, ma anche di nuove realtà che emergono), e sulle sue eccellenze.

In questo primo numero, si parlerà delle elezioni che ci aspettano in primavera (in Europa e in 175 su 550 comuni campani), della tanto discussa autonomia differenziata, dei movimenti in difesa dell’ambiente in Campania, dei ritardi e delle polemiche che stanno accompagnando l’arrivo delle Universiadi e dell’insegnamento dell’italiano agli stranieri e ai madrelingua. Grande spazio, poi, alla cultura. In primo piano, un focus sul teatro e i suoi protagonisti: Eduardo Scarpetta ci ha parlato del suo DNA da attore; Gianfranco Gallo delle difficoltà di fare tournée al sud, Giuseppe Miale Di Mauro del NEST: piccolo ma esemplare teatro di San Giovanni a Teduccio. Ci siamo spostati a Sanremo: dall’ascoltatissimo vincitore Mahmood a Livio Cori che, dopo la partecipazione al Festival insieme a Nino D’Angelo, sta girando l’Italia per presentare il suo primo album. Infine, ci siamo occupati del fenomeno del razzismo sugli stadi e di un libro che, invece, porta Uhuru, un piccolo principe africano, dal rione Sanità alla Svizzera. Sul nostro portale continuerete a trovare tante news, interviste video e approfondimenti.

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