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Cesar Brie al Nest con “La Mite” tratto dal racconto di Fëdor Dostoevskij

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Unica data sabato 28 aprile ore 21

adattamento e regia di César Brie

Liberamente tratto dal racconto di Fëdor Dostoevskij

in scena Clelia Cicero e Daniele Cavone Felicioni

bambola ralizzata da Tiziano Fario

musiche originali Pietro Traldi

costumi Elisa Alberghi

scene Roberto Spinacci

disegno luci Sergio Taddo Taddei

produzione Teatro Presente

Uno spettacolo di Teatro Presente

Questo interrogativo è l’inizio della vicenda. La Mite è un racconto che Dostoevskij ha scritto prima de I fratelli Karamazov, ispirandosi a un fatto di cronaca che lo aveva molto colpito: il suicidio di una ragazza definito dai titoli dei giornali un suicidio mite. L’originale ci presenta un uomo che vuole comprendere perché sua moglie si è uccisa e fa un lungo soliloquio nel quale ricerca le ragioni di questo atto disperato. Nello spettacolo Teatro Presente sceglie invece di far parlare entrambi. Il testo è del 1876 e lei, la Mite, disegna un’inquietudine che ha già la complessità della questione di genere.

Lo spettacolo La Mite si inserisce nelle cosiddette “ConNESTioni” del Nest. La connessione nasce da una linea di azione che spinge a portare al Nest quelle compagnie giovani, premiate e menzionate nei vari festival premi d’Italia, che hanno difficoltà a presentare i propri lavori nelle nostre città. Questa linea è condivisa con un’altra realtà coraggiosa campana, quella dell’associazione Erreteatro e della rassegna salernitana Mutaverso Teatro diretta da Vincenzo Albano e giunta alla terza sedizione.

“Con ErreTeatro abbiamo deciso di unire le forze e di dare non solo due date ad una compagnia interessante, ma di creare un focus portando in scena all’interno dei cartelloni delle 2 realtà gli ultimi due spettacoli. La compagnia è Teatro Presente e gli spettacoli che verranno presentati sono :The hard way to understand each other (premio scintille 2016) ultimo lavoro con regia collettiva, andrà in scena a Salerno il 27 aprile, mentre La Mite, penultimo lavoro con la regia di Cesar Brie, andrà in scena al Nest il 28 aprile”

Note del regista César Brie:

“A raccontarci la storia è lui, l’usuraio, l’uomo freddo e severo del banco dei pegni, che poco prima aveva sposato una ragazza buona e mite, e ora cerca una ragione che spieghi il suo suicidio. I due sono in scena senza separarsi mai, in un dialogo di azioni e parole. Lui cerca di capire l’accaduto, torna indietro, ricorda, si confonde, capisce, sale dolorosamente verso la coscienza di ciò che ha scatenato, provocato. Lei lo aiuta a ricostruire, descrive i fatti, aggiunge, conferma, tace. Poiché è morta, non può argomentare, ragionare o giustificare. Lei è la sua memoria, la sua vittima, la sua colpa, il suo amore ferito, il suo silenzio”.

Teatro Presente è una compagnia indipendente composta da sette giovani attori, che vengono scelti da César Brie all’interno del Cantiere delle Arti promosso da ERT – Emilia Romagna Teatro. Il gruppo inizia un percorso formativo che si conclude con Karamazov, uno spettacolo che sarà in tournée dal 2012 al 2015 in Italia e Argentina. A partire da questa esperienza, fondano nel 2013 Teatro Presente e realizzano, sempre con il regista argentino, Il Vecchio Principe, InDolore, La Mite e Orfeo ed Euridice, spettacoli immersi nell’attualità, che interrogano i classici per parlare del contemporaneo. The hard way to understand each other è la loro ultima produzione, vincitrice del Premio Scintille 2016, Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2016 e il Bando Visionari 2017. Lo spettacolo rappresenta un momento di cesura e allo stesso tempo di continuità. La volontà di prendere ora in mano la direzione artistica della compagnia, ponendo come forte base gli insegnamenti e la poetica del maestro.

il trailer dello spettacolo: https://www.youtube.com/watch?v=YOcq46XjMr8,

INFO E CONTATTI

Nest Napoli Est Teatro – Via Bernardino Martirano 17 – San Giovanni a Teduccio , Napoli

La Mite, adattamento e regia César Brie – 28 aprile 2018

biglietto unico 12 euro

+39 3208681011

Info.teatronest@gmail.com

WWW.NAPOLIESTTEATRO.COM

A Frattamaggiore, nella scuola “M.SS di Casaluce” tra Sindaco e bambini un incontro di anime

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Questo è il nostro dovere nei confronti del bambino: gettare un raggio di luce. “M.Montessori”

di Giuseppe Costantino

Tutto nasce da un’attività di routine, organizzata dalla scuola nell’ambito del progetto “Educazione alla cittadinanza attiva”. I bambini avevano chiesto ed ottenuto di poter visitare la casa comunale di Frattamaggiore ed incontrare la responsabile del settore scuola. Dopo aver letto e commentato in piazza gli articoli più significativi della Costituzione sono entrati nel Comune. Effettuata la visita dei locali i bambini si sono visti accolti non da un funzionario, anche se di rango come si aspettavano, ma dal vice sindaco e assessore alla Pubblica Istruzione Giuseppina Maisto. Qui sono cominciate le sorprese. I bambini hanno iniziato ad illustrare il valore dell’educazione e della Costituzione e quando hanno spiegato il significato del diritto alla salute c’è stato un vero e proprio colpo di teatro.

La piccola Valeria Capuozzo della classe quinta ha narrato la sua storia segnata dalla lotta al mal sottile che sta colpendo molti cittadini della terra dei fuochi e, felice di poter continuare a vivere, ha voluto abbracciare la vicesindaco. Quest’ultima, già commossa perché segnata anch’essa da una vicenda simile per una propria figlia, ha interrotto l’incontro e ha chiesto l’intervento del sindaco Marco Antonio Del Prete, giovane medico e speranza di riscatto e progresso per il territorio non solo frattese. Il dottore, in tutt’altre faccende affaccendato, non si è fatto pregare e subito ha raggiunto i bambini che lo aspettavano. Ha voluto ascoltare la storia della bambina e si è commosso. Quando poi ha rilevato l’attenzione che tutti ponevano alle sue parole e la ricchezza spirituale di cui gli scolari della”M.SS di Casaluce” erano portatori si è autoinvitato, con grande gioia di tutti i presenti, ad una visita in tempi brevi presso la struttura scolastica che aveva organizzato l’incontro. E, cosa rara in questi tempi, a stretto giro di posta ha onorato il suo impegno.

Pochi giorni fa il 16 aprile Marco Antonio (mi piace chiamarlo così) si è recato presso la scuola dei suoi giovanissimi fans e ha stabilito con loro un rapporto bellissimo fatto di complicità, giochi, affetto e capacità di ascolto. Non solo ha voluto conoscere l’ambiente di vita della “M.SS di Casaluce” scoprendone l’efficienza, la funzionalità e la bellezza, ma anche i bisogni formativi dei suoi piccoli concittadini. Ha visitato i locali, ha pranzato con i bambini, ne ha ascoltato i pensierini improvvisati e a lui dedicati e li ha ricambiati con carezze ed applausi. Non solo li ha voluti tutti e a tutti ha ricambiato un augurio di successo formativo e di condivisione del progetto di vita, ma li ha invitati a continuare nel cammino intrapreso promettendo il suo appoggio e condivisione. A mensa è passato tra i tavoli per familiarizzare con tutti e ciascuno. Mai ha fatto capire che avesse altri impegni come è giusto che sia per uno che occupa un posto di grande responsabilità, anzi ha voluto fare in modo che ogni bambino si sentisse importante per lui e questo è stato bello per i tanti progetti di vita che si sono rivolti a lui per avere una possibilità di sperare in un domani migliore e da cittadini consapevoli. Con i fatti e senza paroloni o enfasi si è realizzato un momento proprio della cosiddetta città dei bambini che ne sono stati insieme a Marco Antonio attori e protagonisti. Infine quando ha preso commiato dalla scuola ha voluto gratificarla con un suo commento sulla bellezza e funzionalità della stessa che al di là di ogni ragionevole dubbio oggi costituisce un fiore all’occhiello per la realtà scolastica di Frattamaggiore ed un punto di riferimento per quanti vorranno formare i nuovi e prossimi cittadini di Frattamaggiore. Insomma una bella giornata in cui si sono incontrate anime belle che insieme stanno già lavorando per lo sviluppo ed il progresso della comunità frattese. Perciò grazie a Giuseppina Maisto e la piccola Valeria è cominciato un dialogo che come hanno detto gli interessati è appena cominciato. Un grazie anche alle Suore Compassioniste e a Sr. Filomena Vitiello che a Fratta ne è l’anima.

Casoria, approvato il regolamento urbanistico edilizio comunale

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Il Consiglio Comunale di Casoria nella seduta del 19 aprile u.s. ha approvato il Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale, in attuazione alla Legge Regione Campania n. 16/2004 “Norme sul Governo del territorio” e dell’Intesa Stato – Regioni del 20 ottobre 2016, così come recepita dalla Regione Campania con DGR n. 287 del 23.05.2017.

Si tratta del primo Regolamento edilizio per la città di Casoria, infatti il precedente risaliva al 1939, antecedente anche alla legge fondamentale urbanistica n. 1150/1942, e superato in ogni sua parte dalle norme intervenute negli anni successivi, quindi non vigente da vari decenni.

Il Ruec rappresenta uno degli strumenti per governare le trasformazioni edilizie ed urbanistiche del territorio soprattutto per facilitare il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.

LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO DI CASORIA

Il Sindaco, avv. Pasquale Fuccio, nella qualità di delegato all’Urbanistica ed alla Programmazione del Territorio ha espresso grande soddisfazione: “Fuori da ogni retorica si può affermare che per la prima volta dal dopoguerra ad oggi, la Città di Casoria ha finalmente un Regolamento Edilizio, come da me illustrato nel consiglio comunale. questo dato dovrebbe interrogare l’intera classe dirigente di Casoria degli ultimi 70 anni, riflettere sulle motivazioni per cui mai era stato approvato uno strumento di disciplina delle trasformazioni edilizie che si realizzano sul territorio comunale.

Alla luce di queste riflessioni, l’entrata in vigore del regolamento edilizio rappresenta un passo importante nelle azioni di rafforzamento dei presidi di legalità in ambito urbanistico ed edilizio. Oltre a recepire le norme in materia, tra le quali le definizioni unificate introdotte dal governo nel 2016, si caratterizza anche per degli elementi di novità, coerenti con le esigenze di riqualificazione della città di Casoria: la disciplina della certificazione di idoneità statica per gli edifici realizzati da più di cinquant’anni, per incentivarne la riqualificazione anche a tutela della pubblica e privata incolumità; prima disciplina per i requisiti energetico-ambientali degli edifici; norme per la riqualificazione degli immobili inseriti nel centro storico; disciplina per gli immobili in disuso, ampliando le possibilità per la pubblica amministrazione di intervenire in caso di inerzia; regolamenta le sanzioni pecuniarie per gli abusi edilizi in attuazione del Testo Unico Edilizia.

Infine, ringrazio sinceramente tutto l’ufficio tecnico per aver contribuito con il proprio lavoro al raggiungimento di un altro pezzo del mio programma elettorale.”

22 aprile 2018

Luca De Fusco e Paolo Coletta al Teatro cerca Casa

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Prosegue il ciclo appuntamenti del Teatro cerca Casa dal titolo In veritàin verità vi dico… Incontri ravvicinati di teatro, che permette agli spettatori della rassegna ideata da Santanelli di conocere da vicino i mestieri dello spettacolo. Martedì 24 aprile alle ore 17.00, nel corso del secondo appuntamento, il pubblico avrà l’opportunità di porre domande e discutere con Luca De Fusco, direttore dello Stabile di Napoli e Paolo Coletta, musicista per il teatro. L’evento sarà l’occasione per conoscere lo spettacolo da un altro punto di vista: quello di chi dirige uno Stabile, tra i 7 Teatri Nazionali italiani, e quello di chi costruisce la drammaturgia musicale degli spettacoli.
Per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione chiamando ai numeri 3343347090 – 3470963808 – 081 5782460, oppure compilando il form sul sito www.ilteatrocercacasa.it.

Il ciclo di incontri con personalità di spicco del mondo del teatro va incontro all’opera di formazione del pubblico che Il Teatro cerca Casa ha avviato sin dalle origine dell’operazione e che resta lo scopo principale della rassegna diretta da Santanelli. Tra gli ospiti che hanno dato loro adesione, anche l’attrice Isa DanieliMariano RigilloRocco Papaleo.
Il titolo scelto per il progetto richiama l’idea di una confessione importante da realizzarsi nel corso di incontri faccia a faccia che gli artisti regaleranno al pubblico del Teatro cerca Casa quando si troveranno nei paraggi. Per questo motivo le date non sono ancora fissate, ma restano sospese al passaggio a Napoli degli artisti coinvolti. Per una sera, gli appartamenti del circuito Il Teatro cerca Casa avranno la possibilità di ospitare un personaggio importante del mondo dello spettacolo e di intrattenere una chiacchierata informale su quello che è il senso e l’importanza del lavoro teatrale oggi.

A proposito del nuovo progetto, il direttore artistico Manlio Santanelli spiega: «É sempre tanta la curiosità dei nostri ospiti nei confronti degli artisti che si esibiscono nella nostra rassegna, così abbiamo pensato ad un momento che potesse soddisfare la loro voglia di saperne di più sui mestieri dello spettacolo. Cominciamo con un’attrice e un direttore di scena, che ci trasporteranno direttamente sul palcoscenico per farci vedere da molto vicino in che cosa consiste il loro lavoro. In questi incontri ravvicinati di teatro speriamo di restituire al pubblico qualche segreto che lo aiuti a comprendere le ragioni profonde e le difficoltà di una scelta di vita come quella di dedicarsi all’arte della scena. L’idea che portiamo avanti è che conoscere da vicino il teatro possa formare un nuovo pubblico, più preparato, più curioso, che affolli finalmente le sale teatrali in maniera più consapevole. Un pubblico che recuperi il suo ruolo di spettatore in maniera più attiva. Per questo speriamo che a partecipare siano soprattutto i giovani».

“L’immoralista” al Tram

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Di Luisa Guarro ed Antonio Mocciola, dal romanzo di André Gide

 Dal 26 al 29 aprile a Napoli

con

Giovanni Esposito e Marilia Marciello

disegno luci

Paco Summonte

realizzazione scenografia

Laura Simonet

direzione allestimento

Marco Perrella

allestimento a cura degli allievi della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli

Chiara Carnevale e Giulia Suriano.

André Gide non credeva ne “L’immoralista” . Lo scrisse, ma non ci credeva. Impose all’editore di stamparne non più di 300 copie, perché non ne servivano altre. Aveva ragione. Il libro restò lì, tra l’imbarazzo della critica e il silenzio-dissenso del pubblico. Ben altre glorie avrebbero atteso lo scrittore francese, omosessuale tormentato, penna sbarazzina in anticipo su tutti i tempi. Nessuno aveva osato, finora, portare sulla scena Michel e Marceline, i protagonisti di una vicenda che può raccapricciare, oggi come allora (si era nel 1901), per la totale assenza di consolazione moralistica. Giovani sposi, appartenenti all’alta borghesia della Francia colonialista, la loro è la storia di una coppia infelice, intrappolata in un perpetuo viaggio di nozze. L’infelicità di cui soffrono non è dovuta tanto alla mancanza d’amore, che entrambi sinceramente cercano di imparare, ma ad una più profonda condizione di costrizione. L’ educazione morale del tempo è rigida, impone modelli di vita assoluti e angusti, il sistema sociale ipocrita, inquadra a danno dell’autenticità. La repressione dell’autenticità debilita e fa ammalare. Per guarire Michel fa appello alle sue forze vitali e istintive, entra in contatto con le sue intime e inesplorate pulsioni, per “imitazione della salute dei bambini selvaggi, conosciuti in Africa”, per la prima volta, sperimenta viscerali sussulti di vita. Di quei bambini s’innamora, in tutti i sensi, si ribella alla morale corrente e con entusiasmo scopre la vita, i colori e gli umori. Ma i suoi impeti istintivi sono inadeguati, totalmente inconsapevoli e incontrollati, non accordati alla realtà e alle relazioni nel corso di una libera crescita. Marceline, dal canto suo, è assorbita dal progetto di vita cattolico, borghese e ben pensante e combatte la sconsiderata ribellione di Michel: diventa per lui riferimento materno, amorevole e severo; disposta ad accettare le sue “stravaganze”, rispetto alle quali evita indagini approfondite, ha come unico obiettivo trattenerlo entro i limiti del suo disegno. Marceline non aiuta Michel ad indirizzare le nuove energie, lascia che egli compia gli errori, che ne soffra e torni continuamente sui suoi passi, disperato e domito, fino a quando quelle energie esplodono e diventano inarginabili …

giovedì, venerdì e sabato: ore 21.00
domenica: ore 18.00

info e prenotazioni:
cell: 342 1785930 (anche whatsapp)
email: tram.biglietteria@gmail.com

biglietti:
intero: € 12,00
ridotto (<26 >65): € 10,00

“Nessun dorma”: serata – concerto tra le statue de “L’esercito di terracotta e il Primo Imperatore della Cina”

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Mercoledì 25 aprile, concerto del soprano Elena Kozina-Claps nella Basilica dello Spirito Santo di Napoli

Mercoledì 25 aprile, alle 20.30, la Basilica dello Spirito Santo ospita il concerto del soprano Elena Kozina-Claps, con l’accompagnamento del pianoforte di Gabriella Iorio e del flauto di Flavia Sabia.

“Nessun dorma” è un recital tra lirica e di canzoni da film e dal repertorio classico napoletano, un viaggio svelato al pubblico tra le statue dell’esercito di terracotta. Ad accompagnare gli spettatori le molteplici suggestioni di tutte le arti, con la riproduzione delle millenarie statue cinesi, ospitate dalla Basilica dello Spirito Santo in via Toledo 402, e l’immortalità della musica.

Elena Kozina-Claps (soprano) è stata insignita, nel 2018, del “Leone d’Oro” per meriti professionali. Il suo vasto repertorio comprende ruoli d’opera (Serpina “La serva Padrona” da G.B.Pergolesi, Gilda nel “Rigoletto” di G.Verdi, Adina ne “L’Elisir D ‘Amore” di G.Donizetti, Musetta nella “Boheme” di G.Puccini e altri), concerti (“Le vie dell`amore”, “O bella notte”, “Una luce nella notte”, “Da Napoli a Vienna”, “Sed fieri sentio”,”Donne in musica”…), musica sacra e napoletana.

Ad ospitare il concerto, la Mostra “L’Esercito di Terracotta e il Primo Imperatore della Cina”, prorogata fino al 1 luglio 2018 nella Basilica dello Spirito Santo a Napoli, in via Toledo 402. L’esposizione è visitabile ogni giorno dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso ore 19) nella Basilica dello Spirito Santo in via Toledo 402, a Napoli fino al 1 luglio 2018.

Mercoledì 25 aprile ore 20.30

“Nessun dorma”

arie liriche, musiche da film, canzoni classiche napoletane

Elena Kozina-Claps (soprano)

Gabriella Iorio (pianoforte)

Flavia Sabia (flauto)

Posti limitati: prenotazione obbligatoria.

Per info e prenotazioni: 351 0394836

Contributo associativo: 20 euro

Mostra “L’esercito di Terracotta e il Primo Imperatore della Cina”

PRIMA ITALIANA A NAPOLI

Prorogata fino al 1 luglio

Una produzione LiveTree e Terminal 2 con la collaborazione di Medea Art e Vivaticket

Basilica dello Spirito Santo

Via Toledo, 402 (a 100 metri da Metropolitana linea 1 e 2, funicolare di Montesanto e Cumana)

ORARI MOSTRA (aperta tutti i giorni):

Dal Lunedì alla Domenica:         h 10.00 – 20.00

L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura. Giorni e orari possono essere soggetti a variazioni, aggiornamenti sul sito www.esercitoditerracotta.it

 

PROROGATA FINO AL 1 LUGLIO!

l ritorno di Aurelio Gatti con uno spettacolo dedicato al mito di Apollo e Dafne

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27, 28 e 29 aprile 2018

COMPLESSO SAN DOMENICO MAGGIORE

SALA DEL CAPITOLO

Vico S. Domenico

NAPOLI

con

Carlotta Bruni, Rosa Merlino, Luca Piomponi

drammaturgia e coreografia

Aurelio Gatti

Spettacolo è inserito nell’ambito del Maggio dei Monumenti 2018

Il mito di Apollo e Dafne è la storia di un amore mai realizzato., ma anche di un paradosso: proprio il dio protettore delle arti mediche non riesce a trovare un farmaco per la ferita infertagli da Eros; proprio il nume che conosce presente, passato e futuro, lascia che la sua mente onniveggente sia offuscata dalla tenace passione per la bellissima Dafne, figlia del fiume Peneo e di Gea.

Apollo, nel vederla, se ne innamora, ma la fanciulla, nel vedere il dio, fugge ed egli la invoca …

«Ninfa penea, férmati, ti prego: non t’insegue un nemico;
férmati! Così davanti al lupo l’agnella, al leone la cerva,
all’aquila le colombe fuggono in un turbinio d’ali,
così tutte davanti al nemico; ma io t’inseguo per amore!
Ahimè, che tu non cada distesa, che i rovi non ti graffino
le gambe indifese, ch’io non sia causa del tuo male!

Quando ormai sta per essere ghermita, Dafne, esausta, rivolge una preghiera al padre (o alla madre), affinché la sua forma, causa di tanto tormento, sia tramutata in qualcos’altro. In pochi istanti la giovinetta si irrigidisce, i piedi divengono radici, le braccia rami, il corpo si ricopre di una ruvida scorza: si sta trasformando in un albero di alloro . Apollo la raggiunge, ma è troppo tardi; riesce appena a rubarle un bacio, prima che anche la sua bocca sia ricoperta dalla corteccia.

Questo il mito, narrato da Ovidio nelle Metamorfosi.

Viene naturale prendere le parti di Dafne, che fugge da un accanito e possessivo spasimante, forse intento a soddisfare la sua passione senza tener conto della volontà dell’amata, eppure merita una attenzione la sofferenza di Apollo, il dolore di chi ama senza essere ricambiato….. Il dio potrebbe avere tutte le fanciulle che vuole, ma desidera Dafne, non per un capriccio, ma perché è stato ferito dalla freccia d’amore di Eros. … Non si sceglie di amare e chi amare.

Perchè innamorarsi di una creatura che susciterà di certo dolore e rifiuto? Apollo, che può conoscere il futuro, avrebbe potuto prevedere le tragiche conseguenze della sua passione eppure, insegue Dafne. Egli è il dio dell’ordine e del raziocinio, eppure compie atti irrazionali per amore. La ragione viene sconvolta per colui o colei che si desidera ardentemente. L’amore, suscita un sentimento di totalità e interezza, trasfonde nell’idea di armonia, idealizza la vita futura accanto alla persona amata a tal punto da idealizzare l’altro: il rifiuto è quasi un omicidio; è come se la persona amata, respingendo, uccidesse l’immagine ideale che di lei ci si è costruiti, …

Il rifiuto è ingiusto. Saffo, nella celebre ode ad Afrodite, invoca la dea perché ristabilisca gli equilibri e faccia rispettare la legge cosmica dell’amore, secondo la quale chi è amato ha il dovere di ricambiare con altrettanto amore. Il rifiuto costituisce un atto di ingiustizia (adikia).

Nella realtà, però, non c’è alcuna legge che obblighi ad amare.

Se Dafne è una vittima, Apollo non va certo giustificato, ma compatito.

Il grande sgomento è che una corsa straordinaria, rocambolesca, meravigliosa viene interrotta – per sempre. Se non importano le ragioni e i disegni di Apollo, ugualmente vale per quelle del rifiuto di Dafne. La corsa di Dafne si è fermata nella preghiera di metamorfosi, di sottrazione della forma, ma anche di sviluppo e dinamica …. e la ninfa che correva ora è solo tronco immobile.

Una danza per un mito che, malgrado gli usi e gli abusi funzionali alle diverse mode o epoche, ripropone – integro e autentico il mistero dell’eros: due interpreti per Dafne – Carlotta Bruni e Rosa Merlino, un Apollo – il giovane Luca Piomponi … eppoi una corsa infinita.

Aurelio Gatti

ORARI:

venerdì e sabato h 21,00

domenica h 17,00

INFO E PRENOTAZIONI: 333 7097449

CARL VERHEYEN AL TEATRO MARIA APREA

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Arriva uno tra i migliori chitarristi al mondo

Martedì 24 aprile 2018-ore 21 a Piazzale Vanvitelli n° 15, Volla (Na)

24 aprile 2018: Centro Commerciale ‘Le Ginestre’, ore 18 INCONTRO CON I FAN

Al Teatro Maria Aprea di Volla si fa la storia della musica. Il 24 aprile di scena ci sarà uno tra i migliori chitarristi al mondo a calcare il palco del teatro vollese: Carl Verheyen.

Session man ricercatissimo sia in studio che sul palco, si forma al Berklee College of Music di Boston, dove studia jazz, classica, e country-style. Dopo le prime esperienze con nomi come Max Roach, John Patitucci, Dave Marotta e Chad Wackerman, agli inizi degli anni Ottanta troviamo le sue prime incisioni con Dan Siegel e Richard Elliott; in seguito registra dei dischi con Stanley Clarke e Dave Grusin in area fusion.

Nel 1985 entra nella storica rock band inglese dei Supertramp, rimpiazzando il dimissionario Roger Hodgson, partendo in un tour di due anni che si chiude con un concerto speciale alla Royal Albert Hall di Londra davanti al Principe Carlo d’Inghilterra e alla scomparsa principessa Diana. Tre anni dopo arriva il debutto solistico, NO BORDERS, in cui conferma il suo talento di chitarrista eclettico e ricco di energia e nel 1992 presenta l’interessante video didattico INTERVALLIC ROCK GUITAR. Il secondo album solo, GARAGE SALE, del 1994, riscuote molti consensi e la fama di Verheyen diventa internazionale, soprattutto per le sue innovazioni stilistiche e un approccio improvvisativo molto personale. Dopo altre esperienze con Jon Anderson (Yes) e Alphonso Johnson, esce il terzo episodio solistico, SLANG JUSTICE, che colloca Carl tra i migliori virtuosi blues-rock moderni, oltre a mostrare le sue ottime doti di compositore. Successivamente viene richiamato dai Supertramp, con i quali registra SOME THINGS NEVER CHANGE. Nel 1997 la Carl Verheyen Band inizia il primo di numerosi tour europei.

La fine dell’estate vede di nuovo in tour la Carl Verheyen Band seguito subito dopo da un altro tour dei Supertramp che pubblicano anche il doppio live IT WAS THE BEST OF TIMES. All’inizio del 1998 Carl entra in studio per registrare il suo quarto disco, SLINGSHOT e con Chad Wackerman alla batteria la band parte per un nuovo tour europeo. Il 2000 vede la pubblicazione di ATLAS OVERLOAD, con Cliff Hugo al basso e Steve Di Stanislao alla batteria, mentre subito dopo viene registrato CARL MEETS KARL, un album strumentale assieme al chitarrista austriaco Karl Ratzer. Nel 2001 esce un disco acustico intitolato Solo Guitar Improvisations, seguito da alcuni concerti acustici.

L’anno successivo esce il nuovo album dei Supertramp, ‘Slow Motion’ seguito da un tour mondiale di 6 mesi. Infine arriva l’album “Take one step”.

Al Maria Aprea di Volla, Verheyen sarà accompagnato da Dave Marotta al basso, Marco Corcione alle tastiere e John Mader alla batteria. Ad aprire la performance: Andrea Palazzo. Appuntamento alle ore 21. Evento promosso dall’Accademia Giuseppe Verdi in collaborazione con l’Accademia Bellini. Alle ore 18 il chitarrista incontrerà i fan presso il Centro Commerciale ‘Le Ginestre’ di Volla.

Info e prenotazioni pagina Fb Teatro Maria Aprea.

Applausi per Barthold Kuijken, si apre così la Primavera della Nuova Orchestra Scarlatti

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Il concerto anticipato da una lectio del maestro di musica barocca. Prossimo appuntamento con i Concerti di Primavera il 13 maggio

Nella chiesa dei SS. Marcellino e Festo, in un’atmosfera quasi intima ma non per questo meno prestigiosa, i musicofili napoletani ieri hanno accolto e ammirato l’esibizione di Barthold Kuijken, esponente di spicco mondiale della musica barocca, flautista e studioso: il suo concerto (arricchito dai duetti con Fiorella Andriani, componente dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, e Ugo Piovano, specialista in musica antica e musicologo) ha dato ufficialmente il via agli appuntamenti di primavera della Nuova Orchestra Scarlatti

Barthold Kuijken, che con i fratelli Wieland e Sigiswald rappresenta il gotha della musica barocca, ha incantato i presenti con le melodie del suo flauto traverso in legno, su un repertorio che spaziava da Bach a Weiss e Telemann. La giornata di grande musica è stata aperta da una lezione rivolta dallo stesso Kuijken agli studenti dell’università Federico II, i membri più giovani del collettivo di orchestre della NOS e i musicofili appassionati.

È stata anche l’occasione di presentare La notazione non è la musica, Riflessioni sulla pratica e sull‘esecuzione della musica antica”scritto da Kuijken e edito in italiano dalla VigorMusic, guida preziosa all’interpretazione di un testo musicale.

I CONCERTI DI PRIMAVERA

I Concerti di Primavera della Nuova Orchestra Scarlatti proseguono con un ricco cartellone di appuntamenti orchestrali e cameristici fino al 7 luglio. Prossimo appuntamento, sempre a San Marcellino il 13 maggio con suggestivi Tableaux vivants su Caravaggio e i Caravaggeschi con musica interamente dal vivo, dove la Nuova Orchestra Scarlatti “duetterà” con il gruppo Teatri 35.

Somma, strisce blu: con la mediazione del Comune rientra lo sciopero

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SOMMA VESUVIANA. Rientra lo sciopero annunciato “ad oltranza” dagli ausiliari del traffico grazie alla mediazione portata a termine questa mattina dall’’amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Di Sarno.

In mattinata in municipio si sono tenute due riunioni separate, una con la società che ha in appalto il servizi la Tmp, e la seconda con i lavoratori e i rappresentanti sindacali del SI.NA.P.

E’ stato stabilito che lunedì ci sarà una riunione congiunta per discutere delle motivazioni che hanno portato i dieci addetti in servizio a Somma Vesuviana a scioperare.

“Ringraziamo l’impegno profuso dal sindaco e dalla sua Amministrazione”, spiega il sindacalista Giacinto Leone, “l’impegno è quello di far recuperare ai lavoratori la 14° e le mancate applicazioni contrattuali . Riteniamo che l’impegno delle istituzioni con la garanzia di un incontro la prossima settimana servirà a risolvere le tematiche discusse per questo sospendiamo, temporaneamente, lo sciopero che era a tempo indeterminato anche per evitare ulteriori disservizi ai cittadini”.

Soddisfatto il primo cittadino Di Sarno: “Il nostro ruolo in questa vicenda non poteva essere che di mediazione, avevamo l’esigenza di non interrompere il servizio e di tutelare i lavoratori, riteniamo di esserci riusciti”.

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