lunedì, Marzo 31, 2025
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“Solo ma non troppo” Giovanni Block in concerto al Il Teatro cerca Casa

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Sabato 17 marzo alle ore 20.30, in zona Vomero

 

Continuano gli appuntamenti musicali del Teatro cerca Casa, che sabato 17 marzo alle ore 20.30, in zona Vomero, propone Giovanni Block in concerto con Solo ma non troppo, in scena sull’ormai storico palcoscenico di casa Egle, in via Girolamo Santacroce.
Per assistere agli spettacoli della rassegna organizzata da Livia Coletta e Ileana Bonadies, è necessaria la prenotazione chiamando al 3343347090 – 3470963808 – 081 5782460, oppure attraverso il sito www.ilteatrocercacasa.it. A chi prenota verrà fornito l’indirizzo del luogo che ospita lo spettacolo.

Il giovane cantautore napoletano, classe 1984, con all’attivo importanti riconoscimenti, tra cui la targa Siae/Club Tenco del Premio Tenco come miglior autore emergente e il primo premio assoluto del Festival Musicultura nel 2009, reduce dal successo dell’anteprima nel salotto teatrale di Portici, presenta il suo ultimo lavoro musicale al Teatro cerca Casa.

Personalità irrequieta e imprevedibile, autore e compositore lontano da ogni cliché e da sempre in direzione “Ostinata a e Contraria” come i suoi maestri gli hanno insegnato ad essere, Block con un pugno di canzoni, qualche storia e una chitarra, proverà a raccontare come la solitudine, per gli artisti (o presunti tali) o per i folli (o dichiarati tali) sia dietro ogni angolo, anche quando si è circondati da folla festante o in compagnia, e come la dimensione social svanisca nel nulla quando si resta di fonte al quadro che nessuno vorrebbe mai davvero osservare: se stessi.

«A 18 anni ‑ racconta Block ‑ volevo cambiare il mondo, a 25 il mondo della musica, a 30 il mondo della musica italiana. Oggi, a 33, non riesco nemmeno a cambiare me stesso o almeno a smettere di fumare. Insomma solo, ma non troppo, in tanti se la passano come me».

Foto di scena
Cesare Abbate

Organizzazione
Livia Coletta e Ileana Bonadies
info@ilteatrocercacasa.it
3343347090 – 3470963808 – 081 578 24 60

Tempo del vino e delle rose, eventi della settimana

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Martedì 14 Marzo

In questo evento speciale, il poeta Bruno Di Pietro racconterà di sè recitando suoi versi in un percorso che va da “Colpa del mare” a “Impero”. Da Elea a Metaponto.
Lo accompagnerà nell’occasione Floriana Coppola che leggerà “I poeti di Bruno”.​

Venerdì 16 Marzo

Viene presentata la recentissima opera poetica di Antonio Spagnuolo “Il canzoniere dell’assenza” – edizioni Kairòs, con introduzione di Silvio Perrella.

Dialogheranno con l’autore Ugo Piscopo ed Enzo Rega.

Antonio Spagnuolo è nato nel 1931 a Napoli, dove vive. Poeta e saggista, è specialista in chirurgia vascolare presso l’Università Federico II di Napoli. Ha pubblicato numerosi volumi di poesia tra i quali segnaliamo le ultime: “Dietro il restauro” (Ripostes, 1993), “Rapinando alfabeti” (L’assedio della poesia, 2001), “Per lembi” (Manni, 2004), “Fugacità del tempo (Lietocolle, 2007), “Ultime chimere” (L’arcafelice, 2008), “Fratture da comporre” (Kairòs, 2009), “Frammenti imprevisti” (Antologia della poesia contemporanea, Kairòs, 2011), “Misure del timore” (dai volumi 1985/2010, Kairòs, 2011), “Il canzoniere dell’assenza” (Kairòs, 2018). Attualmente dirige la collana “le parole della Sybilla” per Kairòs editore e la rassegna ”poetrydream” in internet. Tradotto in francese, inglese, greco moderno, jugoslavo, spagnolo.

Sabato 17 Marzo

Ritorna la storia della musica raccontata ed ascoltata, sempre a cura di Stefano Piccirillo, rigorosamente in vinile…

Ospiti: Sasa’ Capobianco. The Doctor. Parleremo del rock in discoteca.
Naturalmente preparate i vostri vinili da farci ascoltare.

Il tempo del vino e delle rose
Caffè letterario

piazza Dante 44/45, Napoli
Info 081 014 5940

Grande successo per il primo evento targato K’AMACommunication

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La pizzeria trattoria Vasinicola ha aperto le sue porte per una serata dedicata alla stampa e ai foodblogger.

Tantissimi ospiti hanno potuto assaggiare la sua cucina dove la tradizione ha regnato incontrastata, attraverso un tripudio di colori, profumi e gusti.

Vasinicola ha aperto a Caserta solo da qualche mese ed è già un punto di riferimento non solo per gli abitanti, ma anche per i tanti turisti che ogni giorno fanno visita alla Reggia.

 La loro principale peculiarità è proprio quella di far riscoprire i sapori di una volta, riprendendo le vecchie ricette delle nonne.

Siamo partiti con un assaggio di pizze, quali la “Montanara sbagliata” e “‘A dummeneca” e con un tris di antipasti, che ha visto protagoniste le polpettine al ragù, il pancotto con friarielli e fagioli e la frittata di Genovese.

Piatti poveri, ma ricchi di sapore. Si è proseguito con altri due piatti forti della nostra tradizione culinaria come la Pasta, patate e provola e la Genovese.

Il tutto servito in pentole d’alluminio con canovacci arrotolati ai manici.

Per finire in bellezza il migliaccio, tipico dolce napoletano. Le birre che hanno accompagnato la degustazione sono state gentilmente offerte dalla MBA micro birrificio artigianale.

Vasinicola, storia e informazioni

La storia di Vasinicola inizia a Napoli, quando Marco Colasanti e Massimiliano Penna decidono di aprire una piccola pizzeria da asporto in Via Manzoni. Il successo, poi, ha portato Marco Colasanti ad allargare gli orizzonti e così insieme a Fabio Trama, proprietario di “E’ divino” di Capri, il 29 settembre 2017 viene inaugurata la pizzeria trattoria di Caserta. All’inaugurazione presente anche Biagio Izzo, simbolo della napoletanità contemporanea.

Il locale è curato nei minimi dettagli: ogni angolo fa pensare a Napoli, dal ritratto di Maradona ai panni stesi, dai peperoncini al panariello, a tutte quelle che un tempo erano le stoviglie.

Non dimentichiamo, però, che Vasinicola ancor prima di essere trattoria è anche pizzeria: tantissimi tipi di pizza, da quelle semplici e tradizionali a quelle un po’ più particolari come “’A dummeneca”, una pizza con cornicione ripieno di ricotta e polpettine fritte, base di ragù, provola e per finire polpettine e vasinicola. Ma questa è solo una delle tantissime pizze, che propone il menù.

Durante l’evento dedicato alla stampa è stata svelata una novità: ben presto Vasinicola approderà anche a Napoli, a Torre Ranieri, con una sala da 50 coperti, dove ci si potrà sedere comodamente e gustare le pizze e tutti i piatti della tradizione.

Partono i preparativi per i 25 anni della Nuova Orchestra Scarlatti

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Concerto gratuito il 21 marzo al Teatro Mediterraneo

 

Sono passati 25 anni da quando a seguito dello scioglimento dell’Orchestra Scarlatti della RAI di Napoli, a raccoglierne idealmente il testimone, nasce la Nuova Orchestra Scarlatti. Venticinque anni di eventi e appuntamenti internazionali, in cui l’Orchestra napoletana si è fatta ambasciatrice musicale dell’Italia nel mondo, portando le sue note dalla Terra Santa alla Cina; ma anche venticinque anni di capillare presenza sul nostro territorio con eventi, rassegne, stagioni concertistiche, con l’obiettivo di portare la grande musica ovunque e a tutti: nei teatri, nelle scuole, nelle piazze.

L’appuntamento previsto per il 21 marzo prossimo sul palco del Teatro Mediterraneo, a venticinque anni esatti dalla data del concerto inaugurale tenutosi allora nel vicino Auditorium della RAI di Napoli, vedrà accanto alla Nuova Orchestra Scarlatti (arricchita  per l’occasione dalla presenza di alcuni fra i tanti musicisti che hanno collaborato con lei negli anni trascorsi) la più giovane delle sue nuove creature, l’Orchestra Scarlatti Junior (ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 20 anni di età): come a dire, il presente, radicato nella tradizione, e il futuro insieme. Uno spettacolo che si preannuncia suggestivo e appassionante, con un organico al gran completo di circa 160 elementi.

Per celebrare il quarto di secolo di attività, in questi giorni che ci separano dal suo ‘compleanno’ l’Orchestra ripercorrerà la sua storia attraverso i canali social: verranno condivisi alcuni fra i momenti più emozionanti della sua storia musicale, tappe significative di un percorso che l’hanno resa quell’importante riferimento culturale per Napoli, il Mezzogiorno e non solo che è oggi.

La parola d’ordine però non è guardare al passato ma festeggiare il traguardo nella prospettiva augurale dei prossimi 25 anni di attività. E d’altronde lo stesso concerto del 21 marzo questo vuole essere: un ponte tra passato e futuro.

 IL CONCERTO

Il concerto per i 25 anni della Nuova Orchestra Scarlatti è organizzato in sinergia con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli. Media partner dell’iniziativa è l’agenzia Livecode.

In programma alcuni ‘pezzi forti’ del repertorio sinfonico, da Alessandro Scarlatti a Schubert, da Beethoven a Ravel. Gaetano Russo (direttore artistico della NOS) dirigerà la Scarlatti Junior, mentre la Nuova Scarlatti sarà guidata da Daniele Giulio Moles, collaboratore storico della NOS.

L’appuntamento, è per il 21 marzo (ore 20:30) al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli (Viale Kennedy, 54). L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti.

Info: tel. 081.2535984 –  info@nuovaorchestrascarlatti.it

“Frida y Mexico” al TRAM

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giovedì / venerdì / sabato ore 21.00

domenica ore 18.00

presso TRAM Teatro Arte ricerca Musica

nell’ambito di Vissidarte Festival

voce Ana Rita Rosarillo

chitarra Roberto Trenca

chitarra Edo Puccini

letture Rita Russo

produzione Teatro TRAM | Vissidarte | Teatro dell’Osso

Lo spirito combattivo e la forza sono caratteristiche che appartengono alle donne latino-americane. Frida Kahlo è il simbolo di questa forza: la sua voglia di vivere e la sua pittura intima rappresentano al meglio lo spirito di libertà del popolo messicano.

Con questo concerto abbiamo voluto rendere un omaggio appassionato a Frida, alla donna prima che all’artista, alla donna che oppose la forza della sua volontà alla debolezza del suo corpo, che affrontò la gravità del suo incidente con la fronte sempre alta, che trasformò il suo dolore in arte universale. La sua scelta di indossare esclusivamente abiti delle donne di Tehuantepec fu un’affermazione di indipendenza e coraggio, un recupero della tradizione che guardava al futuro e all’identità della donna messicana.

La musica ebbe un grande ruolo nella vita di Frida Kahlo: la musica tradizionale del Messico, innanzitutto, con i mariachi e i balli di coppia, con le feste di paese e i canti al chiaro di luna. Ma anche il jazz americano, che lei amava moltissimo, e le canzoni francesi ed europee che ascoltò nei suoi pochi viaggi all’estero. Non era puro intrattenimento: la musica, per Frida, era passione, era la vibrazione dell’anima che entrava in sintonia con la sua terra e con i colori della sua pittura.

La straordinaria interprete Rosarillo, partendo dalla sua identità sud-americana, ha scelto di cantare Frida e il Messico attraverso una selezione di canzoni in gran parte tradizionali messicane: “La llorona”, “Paloma negra”, “Cielito lindo”. Altri brani appartengono al repertorio della danza, come la “Sandunga”, che Frida amava ballare. Ci saranno anche brani del repertorio argentino e sud-americano e un omaggio a Maxine Sullivan, la grande cantante jazz americana che Frida ascoltava spesso.

Ana Rita Rosarillo è una cantante italo-argentina: nasce a Buenos Aires, una città composta da un puzzle di culture migranti dove studia canto, teatro e flamenco, sviluppando una personalità artistica variegata che la porta ad oscillare agevolmente tra diversi generi e discipline: dal folklore e Tango argentino al popolare napoletano, dal Flamenco al teatro e alla danza. In seguito continua i suoi studi in Spagna, a Sevilla, dove si perfeziona in Cante Flamenco presso la Fundacion Cristina Heeren. Negli anni novanta si trasferisce in Italia dove collabora con diversi Artisti e Compagnie di Flamenco spagnole e italiane. Lavora da anni a progetti di musica mediterranea con Tony Cercola, insieme al quale collabora nello spettacolo “Siamo fatti di memoria” con Dario Fo, Enzo Gragnaniello, Carlo Faiello.

info e prenotazioni:

cell: 342 1785930 (anche whatsapp)

email: tram.biglietteria@gmail.com

Biglietti

intero: € 12,00

ridotto (<26 >65): € 10,00

acquista on line a € 10,00: http://www.teatrotram.it/biglietti/frida-y-mexico-concerto/

“Kebab” di AriaTeatro al NTs’

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10 e 11 marzo a Napoli

Kebab, il pluripremiato testo di Gianina Carbunariu, tradotto in sette lingue e già rappresentato in grandi teatri europei come lo Shaubuhne di Berlino, il Kammerspiele di Monaco, il Théatre-Studio d’Alfroville di Parigi e il Royal Courth di Londra, arriva a Napoli, il 10 marzo alle ore 21.00, sul palcoscenico del Nuovo Teatro Sanità.
In scena, Chiara Benedetti, Andreapietro Anselmi, Daniele Ronco, diretti da Riccardo Bellandi, interpretano tre ragazzi rumeni, che sullo scenario di un paese allo sbando, decidono comunque di realizzare i loro sogni a qualunque costo, anche quello della vita.

Lo spettacolo replica domenica 11 marzo alle 18.00, per info e prenotazioni al 3396666426 oppure all’indirizzo email info@nuovoteatrosanita.it. Il costo del biglietto è di 12 euro.

La storia di Kebab è una storia semplice e terribile insieme: tre giovani rumeni decidono di lasciare il loro paese per realizzare le loro vite come qualsiasi ragazzo del mondo desidera fare. Si recano in Irlanda, dove nessuno di loro ha intenzione di ridimensionare le proprie aspettative di vita: Madalina vuole diventare una pop-star, Voicu, guadagnare più soldi, e Bogdan, lavorare nel campo delle arti visive. Ma i sogni che li muovono verso la vita li mettono presto a confronto con la realtà e i tre personaggi si ritrovano dentro una spirale di crescente violenza e degrado che non riescono ad arrestare, troppo presi come sono dalla volontà di auto-realizzazione. Ogni mezzo sembra loro lecito, persino quelli più umilianti‑ Madalina arriva a prostituirsi e a girare un video hard, pur di ottenere il denaro sufficiente a richiedere la cittadinanza irlandese‑, fino ad arrivare a contemplare l’omicidio quale mezzo risolutivo per cambiare le loro vite.

Nulla è casuale o banale nella scrittura della Carbunariu: non è un caso che siano tre ragazzi giovani, non è un caso che tutti e tre abbiano un sogno da inseguire, non è un caso che scelgano di farlo in un paese “dove è meglio”.
Non è un caso che tutto finisca come andrà a finire.

KEBAB

drammaturgia Gianina Carbunariu

con Chiara Benedetti, Andreapietro Anselmi, Daniele Ronco

scene Lorenzo Rota

costumi Federica Rigon

musiche Mattia Balboni

video Giuseppe Zito

regia Riccardo Bellandi

Nuovo Teatro Sanità, piazzetta San Vincenzo, Rione Sanità – Napoli

Costo del biglietto: 12 euro
Info e prenotazioni3396666426
info@nuovoteatrosanita.it
www.nuovoteatrosanita.it

Al Nostos Teatro, l’anteprima nazionale “Andrej. L’assenza di sé”

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Nello spazio di Aversa un fuori cartellone

venerdì 9 marzo ore 21

Al Nostos Teatro va in scena venerdì 9 marzo alle ore 21 l’anteprima nazionale “Andrej. L’assenza di sé”. Un fuori cartellone per lo spazio di Aversa che accoglie il nuovo spettacolo di Francesco Chiantese, regista, attore e drammaturgo toscano di origini campane.

Lo spettacolo parte dalla passione verso l’opera di un grande maestro del cinema, Andrej Tarkovskij, e dal fascino esoterico di un omonimo, il pittore russo e santo protagonista del film “Andrej Rublëv”. Dopo “Requiem popolare” e “Cretti, o delle fragilità”, con “Andrej – l’assenza di sé (primo studio)” Chiantese torna a esplorare il tema dell’assenza completando quella che definisce come la sua “Trilogia dell’assenza”.

Nella pièce in scena al Nostos Teatro, il regista sperimenta la raffigurazione del «divenire assenza» e lo fa attingendo alle tematiche che affiorano dalla pellicola di Tarkovskij, intessendo tra l’Andrej artista e santo un legame con l’autenticità e la purezza del teatro d’ispirazione artaudiana.

Nel 1422 Andrej Rublëv realizzò la sua celebre icona della Trinità. Il concilio dei Cento Capitoli nel 1551 la dichiarò “protorivelata”, cioè ispirata da Dio. Eppure, nel realizzarla, il maestro di icone aveva sovvertito gli usi del tempo. Decise, per esempio, di non rappresentare più scene di punizioni o di inferni terribili che dovevano suggerire al fedele di mantenere una buona condotta. Iniziò a dipingere delle icone totalmente nuove, lievi, dove non c’era morte ma bellezza, e che, soprattutto, avessero in se stesse la rappresentazione della divinità.

«Per usare un termine riferito al sacro, l’assenza di sé dell’artista è come una sorta di trascendenza, di trasfigurazione. Questo per me vale molto in teatro – afferma il regista – perché io preferisco un attore che sia assente a sé affinché sia presente qualcos’altro che normalmente non riusciamo a vedere».

In Andrej quello che c’è, quello che accade, quello che è mostrato cerca di essere tramite per quello che non c’è, che non accade, che non si può mostrare senza, nel contempo, tradirlo.
Andrej avanza arretrando, osa temendo, risponde con delle domande.

Vista la disponibilità limitata dei posti, la prenotazione è obbligatoria.

Prossimo spettacolo al Nostos Teatro: “Egidiade,la saga del Nano Egidio” – 23, 24 marzo alle ore 21 e domenica 25 marzo alle ore 19.

Venerdì 9 marzo 2018 ore 21

ANDREJ 

l’assenza di sé 

uno spettacolo di e con Francesco Chiantese 

consulente alla regia Matteo Pecorini assistente alla regia Sara Bensi

colonna sonora da Tenebrae dei Blutwurst (ed. Tempo Reale, 2016)

produzione Accademia Minima del Teatro Urgente / Teatro dei Sintomi

residenze artistiche Chille de la balanza, Firenze | Cajka Teatro di avanguardia popolare, Modena 
Teatrino di Palazzo Chigi, San Quirico d’Orcia (SI) |Riserva Naturale di Pietraporciana, Sarteano (SI)

Nostos Teatro

Viale J. F. Kennedy, 137, trav. Brodolini, 6

81031 – Aversa (CE)

Info e Prenotazioni:

info@nostosteatro.it

Tel. 081 19 169 357

Cel. 389 24 714 39

Per raggiungerci in auto su Google Maps digita: Nostos Teatro Aversa

Per raggiungerci con il trasporto pubblico: Fermata Aversa Ippodromo della Metropolitana linea Arcobaleno (linea Napoli – Giugliano – Aversa)

Bio:

Francesco Chiantese è regista, attore, drammaturgo e pedagogo teatrale. Incontra il teatro come strumento di azione della controcultura napoletana e lo prende in prestito.

Nel suo percorso ha avuto modo di incontrare tra gli altri Claudio Ascoli, Michele Del Grosso, Laura Curino, Eugenio Barba, Marcel Marceau, Roberta Carreri, Judith Malina, Hanon Reznicov, Franco di Francescantonio, Simona Cieri, Mariaclaudia Massari, Tage Larsen, Yoshi Oida, Torgeir Wethal, Julia Varley, Wes Howord, Moni Ovadia, Mimmo Cuticchio, Mamadou Dioume, Eimuntas Nekrosius, Nicolai Karpov, Germana Giannini, Peppe Barra, Armando Punzo. Virgilio Sieni, Mario Barzaghi.

È autore di numerosi testi teatrali e del saggio In LimineAppunti per un Teatro dei sintomi (ed. Lampidistampa).

È direttore artistico della compagnia Teatro dei Sintomi e di Accademia Minima.

Attualmente collabora con Movimento pansessuale Siena – progetto PanTheatre; Compagnia Francesca Selva (Siena) – progetto l’Ora del Tè; Comune di San Gimignano, progetto Città Visibili; Cooperativa Sociale Pleiades – Progetti per l’infanzia, l’adolescenza e le famiglie www.pleiadesociale.it.; ed ha collaborato con Teatro dei venti (Modena) come consulente alla drammaturgia, Teatro delle apparizioni (Roma), Teatro delle balate (Palermo), Università degli studi di Siena, Centro di cultura italiana in Cluj-Napoca.

www.francescochiantese.it

Caffè amaro – giallo canonico al Nuovo Sancarluccio

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Da giovedì 8 a domenica 11 domenica marzo(giovedì, venerdì e sabato ore 21:00 e domenica alle ore 18:00), presso il Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli, si terrà lo spettacolo Caffè amaro- giallo canonico di e con Lino Volpe.

Sinossi breve

Caffè amaro è uno spettacolo di prosa, un noir ricco di colpi di scena, nel quale si intrecciano la vita ordinaria di un prete, con le vicende di un delitto. Un racconto narrato con ironia e perfidia, tratto da una storia sfuggita alla cronaca e ignota alla legge.

Protagonista assoluto della pièce è Don Armando, un prete ipocondriaco e ambiguo, sempre alle prese con malanni e sotterfugi.

La sua canonica è una metafora del mondo, un luogo animato di buoni diavoli e angeli crudeli. Un testo intenso, ironico e crudele, nel quale Lino Volpe trascina gli spettatori davanti al dubbio, nel quale condanna e assoluzione si fondono in un corpo unico.

Le musiche dello spettacolo, immaginate come una vera e propria colonna sonora cinematografica sono firmate da Pino Tafuto.

Hanno partecipato alla realizzazione della colonna sonora Franco Ponzo alle Chitarre, Peppe di Colandrea al Clarinetto basso.

Lo spettacolo si avvale inoltre di proiezioni e animazioni curate da Silvana Orsi.

La durata dell’inverno a Sala Ichòs

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Nell’ ambito di “Le Idi di Giulia”, la residenza teatrale di Giulia Lombezzi

Dal 9 all’11 marzo a Napoli

A Sala Ichòs continua la residenza teatrale “Le Idi di Giulia” con il secondo spettacolo in programma.  Dal 9 all’11 marzo la Compagnia Focus 2 presenta La durata dell’inverno, scritto e diretto da Giulia Lombezzi, con Eleonor Gusmano e Ania Rizzi Bogdan; scene di Francesco Prudente.

 Sinossi

Un inverno particolarmente freddo, di quelli che non finiscono mai. Una non precisata città del nord Italia. Un quartiere di periferia pieno di piccoli negozi con luci al neon, popolato di nebbia ed eccentrici vecchi signori.

Una stanza crivellata di spifferi, una stufa elettrica che non scalda abbastanza. Due donne, Tea e Anda, che si trovano a conviverci loro malgrado, lavorando al piano di sopra come prostitute. Il freddo sale dal pavimento, si mangia le ossa, rinchiude il cervello. La pelle è sempre più intrisa dei desideri e degli odori degli altri, di quei clienti il cui tragicomico universo si imprime suo malgrado sui corpi e sull’anima delle due donne. La distanza fra Anda e Tea pare immensa, ma la camera è troppo piccola per tenere separati a lungo i loro mondi, fatti di fantasmi, speranze e superstizioni. L’inverno si rivela troppo lungo per essere affrontato da sole. Ci siamo chieste, scrivendo questa storia, come si forma quell’istante tra gli esseri umani in cui l’indifferenza reciproca si tramuta in empatia. Alcune prostitute descrivono il loro lavoro come una “camera di compensazione” dove chiudono la testa per il tempo della prestazione, per essere fuori da sé.

Noi abbiamo cercato di raccontare cosa succede dentro e fuori da questa camera di compensazione.

“La durata dell’inverno” racconta il contraddittorio e disincantato cammino di un’amicizia, dei muri che questa può riuscire a sgretolare e dell’eredità che ogni legame inevitabilmente lascia dentro di noi.

Note di regia

Ho strutturato la regia di questa storia immaginando di andare a guardare dentro la finestra di Anda e Tea circa una volta al mese.

I quadri che si vedono sono ritagli di tempo nella vita delle protagoniste, dove la percezione dello spazio evolve di pari passo con l’evoluzione del legame fra le due.
Con la scenografia di Michele Tiberio abbiamo raccontato come a mano a mano che la vicinanza fra le due si accorcia, lo spazio si allarga, perché il mondo che hanno in comune cresce e si articola sempre di più, e un luogo che inizialmente era troppo stretto diventa un rifugio sicuro dove ogni cosa sembra finalmente al proprio posto e ognuna ha la libertà di esprimere il proprio universo contaminandolo con quello dell’altra.

Una serie di gesti reiterati, come lavarsi, truccarsi, vestirsi, struccarsi, lavarsi ancora, scandiscono giorni tutti uguali dove i due personaggi si svelano sempre di più a sé stessi e al pubblico. Nella monotonia che avvolge il loro lavoro, la variante che si viene a inserire è una confidenza sempre maggiore, che le porta ad altre azioni, come ballare, ridere insieme, farsi forza, lavarsi a vicenda per togliersi dalla pelle i clienti e scaldare via l’inverno che sembra non finire mai.

Una serie di effetti sonori raccontano il freddo che assedia le giornate e che torna sempre a manifestarsi, portando le protagoniste prima che psicologicamente, fisiologicamente a farsi più vicine, come animali in letargo, come se la primavera fosse sempre altrove.

Giulia Lombezzi

Per “Le Idi di Giulia” è previsto uno Speciale Mini Abbonamento: 2 spettacoli a 15 € 

Sala Ichòs

Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)

Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra

Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio.

Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)

Attivo per il pubblico di Sala Ichòs il servizio gratuito Vai a teatro in navetta! L’autobus preleverà gli spettatori a Napoli il sabato alle ore 19:45 e la domenica alle 18 a piazza Borsa (adiacenze fermata metropolitana) e li accompagnerà nello spazio di San Giovanni a Teduccio. Garantito anche il ritorno, con destinazione finale sempre piazza Borsa. Il servizio è gratuito ed è possibile effettuare la prenotazione (sempre durante la settimana, entro e non oltre le ore 12 il sabato e la domenica), tramite whatsapp al numero 329 6264 545, indicando il cognome e il numero di passeggeri.

Giorni e Orari: venerdì e sabato ore 21 e domenica ore 19

La durata dell’inverno


Compagnia Focus 2
regia e drammaturgia Giulia Lombezzi
con Eleonora Gusmano e Ania Rizzi Bogdan
scene Francesco Prudente

PERT, continua il tuor al carcere di Turi

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L’attore Aldo Rapè con PERT incontra l’Uomo Sandro Pertini

Vita e miracoli del partigiano Sandro Pertini

 

“Un momento magico e speciale” così lo ha definito l’autore ed attore siciliano, prossimo direttore artistico del Teatro Comunale di Caltanissetta, il suo incontro con il mondo di Sandro Pertini e la prossima tournée per tutta Italia.

Rapè è stato ospite del sindaco del Comune di Stella (SV), dott.ssa Marina Lombardi ed ha potuto conoscere e visitare i luoghi della memoria del mai dimenticato presidente ligure. La casa natale, ora casa museo, ed il cimitero dove è sepolta la famiglia Pertini.

Un giro d’Italia, partito dal Teatro Elicantropo di Napoli dal 22 al 25 Febbraio 2018 (data della morte del Presidente), toccherà le principali città d’Italia. Appuntamento da non perdere è quello nel carcere di Turi giorno 07 Marzo 2018, luogo simbolo dove Pertini scontò in parte la sua condanna e dove conobbe nel 1931 Antonio Gramsci.

La dott.ssa Mariateresa Susca, direttrice della Casa di Reclusione di Turi, commenta così: “Si apprezza l’importanza dell’iniziativa che rende omaggio al Partigiano, al Presidente ma soprattutto all’Uomo che con la propria Esistenza ha dato un contributo essenziale significativo alla storia del nostro Paese. L a scelta di ricordare il Presidente Pertini individuando questo Istituto come una tra le location per la rappresentazione teatrale a Lui dedicata, assume particolare rilievo sia per il fatto che abbia espiato in questa Casa di Reclusione la condanna per la Sua opposizione al regime, sia per il messaggio di grande valore storico, culturale e morale che viene rivolto alla popolazione detenuta”.

Un viaggio di Resistenza da Nord a Sud, senza distinzioni, come un unico paese ed un unico popolo. Una liberazione del nostro paese, senza combattimenti o guerre, che intende porre una riflessione sui valori quali la libertà, l’impegno personale come bussola per una partecipazione attiva e coerente alla cosa pubblica, la coerenza e la fedeltà alle proprie idee come disciplina di vita, l’ascolto obbediente alle voci profonde della coscienza, il sacrificio della propria sfera personale a favore dell’impegno per il bene comune.  

“In un momento di grave crisi ideologica dove l’azione politica si è svuotata di riferimenti alti di pensiero per ridursi a becero tatticismo e a convenienza bassa del momento, recuperare la figura di Sandro Pertini può servire da antidoto efficace per un impegno rinnovato di tutti. Una “Resistenza” intesa non solo nell’accezione storica della lotta partigiana al nazi-fascismo in Italia, ma anche nel suo significato di battaglia interiore per rompere gli argini dell’intimismo e del mero soddisfacimento dei propri bisogni personali in favore dell’impegno per la costruzione di un domani migliore per tutti, racconteremo l’uomo di esempio in un’epoca dove esistono solo uomini di parole e dove la libertà di parola è divenuta parole in libertà” cosi ha dichiarato Aldo Rapè presentando il lavoro. Scritto a quattro mani col fratello Giuseppe e con la consulenza alla regia di Lauro Versari, registra collaborazioni importanti come quella di Annalisa Ciaramella ai costumi, Marco Ghidelli sul disegno luci e CARTURA nella creazione degli elementi scenici di cartapesta, unici nel loro genere.

Molti enti ed istituzioni, nazionali ed internazionali importanti hanno sostenuto il progetto come il Consolato generale d’Italia a Nizza, il Ministero di Grazia e Giustizia, la Fondazione Sandro Pertini, Coop Liguria e l’associazione Libertheatrum di Ventimiglia di Diego Marangon che ha curato la distribuzione in terra ligure ed il Teatro Civico 14 di Caserta che ha offerto la residenza artistica insieme al Comune di Caltanissetta.

Il progetto prevede anche l’edizione di un libro inedito con un racconto dal titolo “È arrivata la primavera” scritto da Giuseppe Rapè, con le illustrazioni del giovane Salvatore Fama.

Tutte le date e le informazioni sul progetto sono reperibili sul sito personale di Aldo Rapè www.aldorape.com e sulla pagina FB PRIMA QUINTA, produttrice dello spettacolo.

Di seguito gli appuntamenti

Dal 22 al 25 Febbraio 2018 – Teatro Elicantropo / Napoli

02 Marzo 2018 – Teatro Marconi / San Cataldo (CL)

07 Marzo 2018 – Carcere di Turi (BA)

12 Marzo 2018 – Pescara / Associazione A.n.f.e

15 Marzo 2018 – Teatro Miela / Trieste

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