martedì, Marzo 18, 2025
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La nuova stagione di Sala Ichòs tra teatro e musica

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Riparte Sala Ichòs con una nuova stagione teatrale, composta da spettacoli di compagnie provenienti da tutta Italia, una residenza teatrale e due incursioni musicali. Dopo il successo di pubblico dell’anteprima campana del “Cantico dei cantici” di Fortebraccio Teatro, diretto e interpretato da Roberto Latini, lo spazio di San Giovanni a Teduccio inaugura il suo nuovo anno di programmazione sabato 28 ottobre con una festa ed il concerto “Solo Project” di Sally Cangiano. Un momento di condivisione e di conoscenza aperto alla stampa e al pubblico che rappresenta appieno lo spirito della compagnia Ichòs Teatro.

Oltre agli spettacoli in calendario da novembre ad aprile, la rassegna MusIchòs ritorna a maggio per il secondo anno consecutivo.

Per i dettagli e le scelte della stagione 2017/2018 di Sala Ichòs, lasciamo la parola a Salvatore Mattiello, che cura la direzione artistica:

«Eccoci di nuovo e ancora qui.

Come ogni anno in piedi in equilibrio sulla linea del precipizio.

Fermarsi? Continuare? Andare giù?

Ogni volta, ogni anno tutte e tre le eventualità sono all’ordine del giorno.

Tutti e tre i possibili esiti non ci dispiacciono e non ci angosciano.

La tristezza vera sarebbe continuare essendo fermi dentro e nella testa.

La tristezza vera sarebbe sentirsi la morte dentro e continuare a ignorarla.

La tristezza vera sarebbe che i resti di noi continuassero a dire cose.

Morire è un dovere! Direbbe la nostra Antigone semmai dovessimo riuscire a rappresentarla.

Non tutto il Teatro che si pensa vede la scena e tuttavia non si può smettere di pensarlo.

Così un uomo non può smettere di pensare se gli si rinfacci che nella realtà di tutti i giorni dimostra di non essere all’altezza dei suoi pensieri.

Pena: lui smette di pensare e l’umanità di crescere.

Inoltre il dato di realtà che di per sé potrebbe scoraggiare deve soccombere di fronte alla capacità di immaginazione!

Bisogna immaginarsi forti consapevoli determinati per compiere nella realtà il gesto di esserlo.

In questo senso l’immaginazione è il massimo della realtà possibile.

Per questo il realismo esasperato il sangue le pistole i bambini i figli e i cani veri in carne e ossa messi sulla scena non giovano al Teatro e nemmeno alla Realtà che tenta di raccontare.

Perché la fa sembrare l’unica possibile.

Così forte da occupare persino la scena del Teatro.

Così estrema da affascinarci con il carico di Tragico che si trascina dietro.

Così pericolosa da farci rischiare di ridurre il senso del Tragico al solo Gesto che lo compie.

Per questa ragione continuiamo a confrontarci col Tragico greco tentando di riscrivere – ricevendola – una nostra Antigone e di metterla in scena.

Per questo lo abbiamo fatto con Medea in parallelo e in intersezione con Filumena Marturano provando a mettere in relazione Eduardo col Tragico greco e non con il genere Gomorra.

Per questo la rimettiamo in scena come prima stazione di una nuova Mappa Concettuale che come sempre e ancora una volta proviamo a disegnare all’interno delle nostre stagioni.

Fuje Filumena a cura di Magnifico Visbaal Teatro è la seconda stazione della nostra Mappa e dove una Filumena non femmina compie il gesto che fu di Medea.

D’altronde in molte narrazioni Medea uccide non tanto i suoi figli ma i figli di Giasone.

Nella nostra Mappa Concettuale avrebbe potuto esserci una possibile altra diramazione da questa Filomena non femmina verso la nostra Jennifer (bisogna immaginarsi donna per compiere nella realtà il gesto di esserlo) purtroppo però non è stato possibile avendo ricevuto una diffida dagli eredi di Ruccello che ci impedisce di rimetterla in scena.

Dalle ceneri di Jennifer spazzando via tutti i riferimenti di riscrittura del testo originario stava nascendo Princesa ma ci siamo fermati: sentivamo – questa volta sì! – di tradire Annibale e la sua creatura.

La terza stazione della nostra Mappa è Addà passà ‘a nuttata di Meridiano Zero con un evidente riferimento a Eduardo il quale però qui non è messo in relazione con il Tragico greco ma con quello shakespeariano del Macbeth: se il buio entra nella nostra vita, questa si configura come una notte che deve passare.

Ecco come il naturale tranquillizzante eduardiano ciclo del giorno e della notte si sospende nel buio.

In questo buio dove si è precipitati e dove tutto il Teatro sembra precipitare si muovono anche gli altri due segmenti della trilogia trash che Meridiano Zero dedica a Shakespeare e che sono anche rispettivamente quarta e quinta stazione della nostra Mappa.

B-Tragedies – Macbeth Amleto Otello – dice Meridiano Zero “rappresenta il degradamento di opere altissime di cui rimangono solo gli avanzi, rappresenta un movimento dal basso che cerca di elevare quei resti in un processo di trasformazione e riciclo dei rifiuti”.

Otello alzati e cammina della Compagnia Garbuggino-Ventriglia è la sesta stazione.

In terra in cielo, “blues donchisciottesco”, è invece solo il secondo lavoro della Compagnia Garbuggino-Ventriglia che abbiamo deciso di ospitare nella nostra stagione. Solo nel senso che non è una stazione. È semplicemente il nostro modo di entrare in contatto con una nuova Compagnia per provare a capire da dove viene con un suo lavoro storico e dove sta andando con il suo l’ultimo lavoro.

Morte di Zarathustra di Teatro Akropolis è un percorso di ricerca sulla nascita della Tragedia ispirato a Nietzsche che non poteva non essere una stazione della nostra Mappa Concettuale in cui era obbligatorio fermarsi per provare a toccare con mano quella materia mitica e tragica che viene prima delle parole.

Quelle parole con le quali gli Autori hanno tentato e tentano di impadronirsi del Teatro e ancora oggi ci illudono e si illudono di poter dire l’indicibile.

Ma Teatro lo ripetiamo ancora una volta è anagramma di Attore.

Per fortuna o meglio per magia.

La restante parte della stagione è fuori Mappa Concettuale e risponde ad altre esigenze e ad altre strategie.

Esodo è al contempo il secondo lavoro della Confraternita del Chianti che ospitiamo a Sala Ichòs e segmento di un progetto triennale internazionale Pantateuco: ciclo di cinque lavori sulla migrazione costruiti su cinque Attori e prodotti insieme a cinque Partner esteri (Romania Croazia Svezia Spagna Regno Unito).

Ovviamente ci siamo mossi per avere presso di noi anche gli altri quattro segmenti nelle stagioni prossime fermo restando il precipizio lungo il quale camminiamo.

Ovviamente rimane difficile immaginare oggi una Mappa Concettuale che non agganci anche il tema delle migrazioni della accoglienza della ospitalità della integrazione (basti pensare a Medea).

Oggi che al Crimine contro l’Umanità siamo riusciti a contrapporre il Crimine di Umanità!

Ma forse persino in questo non siamo stati originali e per questo la contrapposizione di cui sopra appare ancora più grave!

Per certe sfumature molto sottili già il gesto di Antigone di seppellire suo fratello contro le regole dettate dal re può essere configurato come Crimine Umanitario.

Stratria di Ortika Gruppo Teatrale Nomade approderà alla sua stesura finale in residenza presso Sala Ichòs, dove sarà messo in scena in anteprima. Dare residenza ospitalità struttura a nuovi progetti teatrali è una funzione e una responsabilità che ci piace sempre più di assumere.

Giulia Lombezzi è il nome della giovane drammaturga in cui crediamo molto e alla quale abbiamo deciso di affidare l’intero mese di marzo 2018 per un ciclo di messe in scena di quattro suoi testi.

Agganciata Giulia abbiamo deciso di tenercela stretta per il solo tempo necessario e poi lasciarla andare.

In ultimo qui ma in realtà Anteprima di stagione Il cantico dei cantici ultima produzione di Fortebraccio Teatro, in extremis ma ancora una volta presente nella stagione di Sala Ichòs, dove, riportando un pensiero di Roberto Latini, siamo già stati così tante volte da sentirla come un’unica volta divisa in tante fasi.

Buona stagione Ichòs a tutti».

Salvatore Mattiello – Direzione Artistica Sala Ichòs

Òmm.. un napoletano in Tibet  al Sancarluccio

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scritto e diretto da Ettore Massa
Da giovedì 2 novembre a domenica 5 novembre

Da giovedì 2 novembre a domenica 5 novembre (giovedì-venerdì-sabato ore 21:00/ domenica ore 18:00), presso il Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli (via San Pasquale a Chiaia,49), si terrà lo spettacolo di e con Ettore Massa “Omm…un napoletano in Tibet”.

 

 Breve Sinossi

Il fascino dell’Oriente ha sempre più presa su noi occidentali che, a causa di uno stress ormai insostenibile, sentiamo sempre di più il bisogno di pace e tranquillità. Frequentare ristoranti giapponesi o centri di yoga è diventata oramai una vera e propria mania.

Lo spettacolo è un viaggio divertente e ironico prendendo spunto dalla filosofia buddista tibetana.

Parlando dei rapporti di coppia, amore, gelosia, rabbia, si alternano racconti e personaggi: l’uomo maniaco della precisione e del controllo; l’uomo “iperfobico” che per superare una paura ne genera altre e per superare queste ne crea altre ancora; lo scienziato che studia i comportamenti dei single che frequentano le discoteche.

Con le musiche originali e gli arrangiamenti del maestro e pianista Ettore Gatta lo spettacolo attraverso monologhi, poesie e canzoni (Fossati, Silvestri) vuole far sorridere e riflettere su quelle che sono le nostre manie, i nostri limiti, e cerca di esorcizzarli attraverso il sorriso.

Casoria, assemblea pubblica sui beni comuni

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Presente anche il Sindaco Fuccio  

Per il riconoscimento dei beni comuni a Casoria, a partire dall’esperienza di Terranostra

 

Giovedì 26 alle ore 18, presso la biblioteca comunale di Casoria, si terrà un’assemblea pubblica sui beni comuni, organizzata dal collettivo Terranostra.

Saranno presenti il Sindaco Pasquale Fuccio, l’assessore ai beni comuni del Comune di Napoli, Carmine Piscopo, docenti di architettura e attivisti degli spazi autogestiti.

Il tema del dibattito è il riconoscimento dell’uso civico e collettivo degli spazi, uno su tutti a Casoria l’ex deposito militare di via Boccaccio, liberato nel luglio 2015 su iniziativa di un gruppo di abitanti. Questa assemblea pubblica avrà anche un ruolo di formazione, per cittadini e istituzioni locali, riguardo le forme di gestione dal basso degli spazi e i nuovi strumenti di partecipazione.

Terranostra, verde liberato, è autogestita da un’assemblea aperta che si incontra ogni lunedì e vive ormai da oltre due anni di attività culturali e sociali, di solidarietà, di mutuo soccorso, di aggregazione. Nonostante la totale assenza di servizi (acqua, corrente, ritiro rifiuti…) e nonostante sei denunce e un’istanza di sgombero, quest’esperienza di riappropriazione continua a consolidarsi.

Questi primi due anni di esperienza hanno portato alla bonifica popolare del terreno, in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, che ha dato ottimi riscontri riguardo le analisi sulla vegetazione. Grazie a questo, tra le tante prossime attività sarà prioritaria la nascita di un orto urbano! Tra le varie realtà che animano questo spazio è giusto segnalare la partecipazione attiva dell’associazione La Mescolanza  , la costruzione del percorso #fuorimercato e della #retesolidale e la nascita del collettivo femminista e di mutuo soccorso ConsultoriA e dell’osservatorio sull’ambiente e sui beni comuni Casoria Commons.

Partire da quest’assemblea pubblica per costruire un percorso cittadino verso il riconoscimento dei #benicomuni significa ridare speranza a un territorio che merita certamente più dell’l’abbandono, delle speculazioni e dell’inquinamento.

All’assemblea interverranno:

Pasquale Fuccio, Sindaco di Casoria

– Enrico Formato, docente di architettura, Urbact Casoria

– Giuseppe Micciarelli, avvocato, assegnista di ricerca Università di Salerno, attivista dell’Asilo Filangieri.

– Luca Recano, attivista spazi sociali di Napoli, NDO

– Carmine Piscopo, docente di architettura, assessore all’urbanistica e ai beni comuni di Napoli

Concerti d’Autunno della Nuova Scarlatti

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Seconda data con la Scarlatti Young diretta da Marco Attura

Musiche di Fauré, Mozart e Dvořák

 

 Venerdì 27 ottobre 2017 ore 20:30 complesso Monumentale SS. Marcellino e Festo

(largo San Marcellino, Napoli)

 


Era il 1775 ed un Mozart appena 19enne finiva di comporre il suo Concerto per violino e orchestra n. 3. Erik Buchberger, 18 anni, già diretto da Riccardo Muti e vincitore di concorsi come il “Luigi Denza” (2015) e il “Leopoldo Mugnone”, con il celebre compositore ha in comune l’amore per il violino e le origini austriache (anche se napoletano di nascita). Sarà lui il violino solista scelto dalla Nuova Orchestra Scarlatti per l’interpretazione – il prossimo venerdì – di quel Concerto, luminosa pagina che ha definitivamente rotto gli schemi del Concerto barocco.

È uno degli spunti di maggior interesse del secondo appuntamento coi Concerti d’Autunno 2017 della Nuova Scarlatti che vedrà in scena la Scarlatti Young, l’orchestra di giovani del circuito della Nuova Orchestra Scarlatti. In scaletta il sognante Prélude da Pelléas et Mélisande (1898) di Gabriel Fauré, il Concerto per violino n. 3 di Mozart e per chiudere la Serenata op. 44 per fiati e archi di Antonín Dvořák, lo ‘Schubert boemo’ che in questa pagina musicale del 1878 riversa in una forma classica la sua fluente invenzione arricchita dagli accenti popolari della sua terra.

Alla direzione ci sarà Marco Attura. Classe ’85, nonostante la giovane età vanta già un curriculum straordinario ricco di riconoscimenti e esperienze di alto livello.

Il concerto si terrà il 27 ottobre 2017 a partire dalle 20:30, presso il Complesso Monumentale SS. Marcellino e Festo (largo San Marcellino) nel centro storico di Napoli. Anche questo appuntamento è reso possibile dalla partnership ormai consolidata tra la Nuova Orchestra Scarlatti e l’Università degli studi di Napoli Federico II che mette a disposizione le sue sedi.

 I CONCERTI D’AUTUNNO 2017

Al concerto della Scarlatti Young del 27 ottobre seguiranno appuntamenti ricchi di spunti e contaminazioni non convenzionali: il 17 novembre sempre alla chiesa dei SS. Marcellino e Festo Soldaten, un progetto che vede i solisti della Nuova Orchestra Scarlatti affiancata da Enzo Salomone in un percorso drammaturgico-musicale che ripercorre l’Europa durante la Grande Guerra; una settimana dopo stessa location ma concerto teatrale, Giaguara Suite, per “piccola orchestra e voce” di Federico Odling con brani di autori come Fo e Soldati.

Chiude il ciclo di concerti l’appuntamento dell’8 dicembre 2017 al Museo Diocesano di Napoli con ScarlattinJazz, con il classico di Scarlatti che incontra il jazz di Duke Ellington in uno spettacolo diretto da Bruno Persico. Per gli studenti e il personale della Federico II, attraverso la convenzione stipulata tra università e orchestra, è possibile partecipare ai Concerti d’Autunno con uno sconto sul prezzo del biglietto.

 INFORMAZIONI E PREVENDITA

CONCERTI D’AUTUNNO 2017

venerdì 27 ottobre     FAURÉ/MOZART/DVOŘÁK  Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, ore 20.30
venerdì 17 novembre SOLDATEN   Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, ore 20.30
venerdì 24 novembre GIAGUARA SUITE  Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, ore 20.30
venerdì 8 dicembre    SCARLATTInJAZZ  Museo Diocesano Napoli, ore 20.30

Biglietto concerti Museo Diocesano: € 14
Biglietto concerti San Marcellino: € 12

Prevendita
on line su www.azzurroservice.net
punti vendita TicketOnLine

Vendita
presso le sedi dei concerti da un’ora prima dell’inizio

Prezzi riservati ai soci Ami Scarlatti e studenti e Personale Federico II:
Museo Diocesano € 12 –  San Marcellino € 10
(acquistabili on line su www.azzurroservice.net o presso le sedi dei concerti)

Info: 081 410175 – 320 7031182 –  info@nuovaorchestrascarlatti.it

la NOS sui social: flickr / facebook / twitter

Per condividere le nostre iniziative puoi aderire ad Ami Scarlatti

Doppio appuntamento al Teatro Civico 14

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Con Tonino Taiuti e Lino Musella

VERSO IL MARE – 27 e 28 ottobre, ore 21:00

L’AMMORE NUN’È AMMORE – 29 ottobre, ore 19:00

 

 Venerdì 27 e sabato 28 ottobre (ore 21) debutta in anteprima al Teatro Civico 14 di Caserta il nuovo spettacolo di Tonino Taiuti: VERSO IL MARE – un naufragio attraverso la parola poetica. A seguire, in data unica domenica 29 ottobre (ore 19), L’AMMORE NUN’È AMMORE – 30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti da Dario Jacobelli con Lino Musella.

Tonino Taiuti e Lino Musella ritornano per il secondo anno consecutivo al Teatro Civico 14 dopo il successo di PLAY DUETT. Tonino Taiuti presenterà un nuovo spettacolo, pensato appositamente per l’occasione, dal titolo VERSO IL MARE, un personale percorso di ricerca per una possibile fuga attraverso la parola poetica, partendo da frammenti di scrittori, poeti e drammaturghi affini alla sua arte. Una forma anarchica di scrittura scenica, un concerto visivo, uno assolo teatrale che come schiuma del mare si apre con l’incontro/scontro del palcoscenico. Lino Musella, in L’AMMORE NUN’È AMMORE, esalta la riscrittura dei sonetti del Bardo “traditi” e tradotti da Dario Jacobelli accompagnato dalle musiche dal vivo di Marco Vidino (cordofoni e percussioni).

“VERSO IL MARE non è un’antologia, è la costruzione di una storia fatta con richiami, evocazioni, frammenti, ma anche relitti, resti e avanzi che dal fondo del mare vengono a galla. È il messaggio nella bottiglia che viene portato in scena”. A queste parole Tonino Taiuti affida la sua nuova creazione in anteprima assoluta al Teatro Civico 14. In questo concerto teatrale di poesia per attore solo con chitarra elettrica, il mare serve a svelare la magia del teatro e il mistero della vita, dove onde di parole e vortici di musica affiorano e si consumano in un gioco scenico che coinvolge e intrappola lo spettatore.

Attore, performer, studioso, musicista, sperimentatore, dopo oltre trent’anni di carriera ed esponente “involontario” della nuova scena napoletana degli anni ottanta. Taiuti condivise con Antonio Neiwiller, Enzo Moscato, Annibale Ruccello, Silvio Orlando e molti altri un periodo di grande fermento culturale della città di Napoli. Recentemente premiato a “Le Maschere del Teatro Italiano 2017” come Migliore attore non protagonista per lo spettacolo AMERICAN BUFFALO per la regia di Marco D’Amore.

Lino Musella, fondatore della Compagnia Musella/Mazzarelli e apprezzato attore diretto negli ultimi anni da registi come Andrea Baracco e Antonio Latella, nonché noto volto della serie tv GOMORRA, interpreta il ruolo di un inconsueto Bardo per condurre il pubblico in un delicato viaggio nella parola poetica shakespeariana reinterpretata, però, nel teatralissimo napoletano dei sonetti “traditi e tradotti” da Dario Jacobelli, pubblicati postumi dalla casa editrice partenopea ad est dell’equatore .

“I sonetti – sottolinea Lino Musella – sono, per loro natura, battute senza personaggio e, nella traduzione di Jacobelli, quelli del grande drammaturgo ritrovano teatralità. Il suo napoletano attinge da una parte a una lingua teatrale e letteraria, dall’altra a contaminazioni contemporanee che vanno dallo slang al linguaggio di strada. I Sonetti in napoletano suonano bene. Battono di un proprio cuore. Indossano una maschera che li costringe a sollevarsi dal foglio per prendere il volo, tenendo i piedi per terra”. Lino Musella alterna così la maestria dei comici dell’arte, il ritmo mai insipido della grande commedia partenopea, le declinazioni barocche della sceneggiata, i registri doppi e multipli della farsa, per comporre il suo nuovo copione di uno spettacolo in cui l’Amore si fa materia attraverso il Teatro.

 INFO E PRENOTAZIONI

Teatro Civico 14

Via F. Petrarca (Parco dei Pini) c/o Spazio X – 81100, Caserta

  1. (+39)0823.441399

info@teatrocivico14.it

www.teatrocivico14.org

27 e 28 ottobre, ore 21:00 > VERSO IL MARE

29 ottobre, ore 19:00 > L’AMMORE NUN’È AMMORE

Intero > € 12,00

Ridotto > € 10,00

CREDITI

VERSO IL MARE – un naufragio attraverso la parola poetica

uno spettacolo con Tonino Taiuti

regia e musica dal vivo Tonino Taiuti

assistente alla regia Luca Taiuti

costumi Sara Marino

produzione Mutamenti/Teatro Civico 14

L’AMMORE NUN’È AMMORE – 30 sonetti di Shakespeare

traditi e tradotti da Dario Jacobelli

con Lino Musella

musiche Marco Vidino

produzione Elledieffe

Sally Cangiano in Solo Project a Sala Ichòs

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Concerto inaugurale della stagione teatrale – sabato 28 ottobre ore 21

 

Dopo il successo registrato per l’anteprima campana del “Cantico dei cantici” di Fortebraccio Teatro, arriva sul palco di Sala Ichos (via Principe di Sannicandro – San Giovanni a Teduccio, Na) sabato 28 ottobre alle ore 21, Sally Cangiano con il suo innovativo progettoSolo Project.

Il chitarrista e compositore originario di Piedimonte Matese inaugurerà la nuova stagione dello spazio di San Giovanni a Teduccio e durante la serata la compagnia Ichòs Zoe Teatro ne presenterà i protagonisti.

Grazie a delle particolari corde – ideate con la collaborazione della D’Orazio strings e dell’uso di amplificatori DV-MARK – Sally Cangiano riesce ad ottenere dalla sua chitarra anche le sonorità di un vero e proprio basso che unite all’uso di due loop machines rendono la sua musica uno spettacolo da ascoltare e osservare. L’artista tesse la struttura ritmica percuotendo la chitarra e usando oggetti vari, come spazzole e forchette, il cui suono viene registrato in tempo reale sulla loop machines, a cui poi si aggiunge la sua chitarra/basso preparata, sovrapponendo basso e armonia.

Con l’ausilio di effetti veri, Cangiano riesce ad imitare anche le tastiere e altri strumenti e la sua chitarra si trasforma in questo modo in una vera e propria band, grazie alla quale è libero di cantare e fare i suoi “assoli”.

Dopo le molteplici esperienze al fianco di artisti tra i più vari e stimolanti della scena nazionale, l’eclettico musicista propone con Solo Project grandi classici d’autore italiani e stranieri, da Pino Daniele a Sting passando per Paolo Conte, riuscendo a costruire da solo un live in cui tecnologia e tradizione diventano alleate di una particolare esperienza sonora.

Da questo link, l’invito di Sally Cangiano a venire a Sala Ichòs:

https://www.facebook.com/sally.cangiano/videos/10155657313331221/

Sala Ichòs

Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)

Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra

Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio

Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)

Giorno e Orario concerto: sabato 28 ottobre, ore 21

Centro Teatro Spazio, parte la nuova stagione

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“Macedonia e Valentina”, in scena dal 27 ottobre una storia d’amore tra due donne in un carcere

La stagione del Centro Teatro Spazio di San Giorgio a Cremano si apre il 27 ottobre alle ore 21 con “Macedonia e Valentina” di Pasquale Ferro, con la regia di Vincenzo Borrelli. Una storia forte che racconta l’amore tra due donne, una suora e una detenuta, all’interno di un carcere.

Le donne hanno sempre fatto parte della storia. Spesso hanno fatto la storia. Eroine, politiche, sante e guerriere, compagne battagliere di uomini battaglieri.

A loro si sono ispirati grandi poeti e letterati, ma è tutto scontato se si pensa alle donne nel quotidiano: casalinghe, mamme, mogli e lavoratrici, tanti ruoli per un grande compito che solo loro possono adempiere.

Il testo di “Macedonia e Valentina” è accompagnato dal sottotitolo “‘o curaggio d’ ’e femmine”. I personaggi femminili del libro da cui è tratta la messinscena sono caratteri forti: carceriere e carcerate, combattenti in nome dell’amore. Le due protagoniste (detenuta e suora) si scontreranno con una società bigotta, classista, benpensante. E con la violenta realtà del carcere.

La storia è tratta da una vicenda realmente accaduta, nomi e luoghi sono un’idea dell’autore. In scena Cristina Ammendola, Nancy Fontanella, Marina Billwiller, Antonio Tatarella, Vincenzo Borrelli e Myriam Lattanzio, anche autrice delle musiche originali.

Lo spettacolo sarà in scena nello spazio di San Giorgio a Cremano fino al 12 novembre.

Dal 27 OTTOBRE al 12 NOVEMBRE

“MACEDONIA E VALENTINA”

di PASQUALE FERRO

Regia VINCENZO BORRELLI

Con

CRISTINA AMMENDOLA

NANCY FONTANELLA

MARINA BILLWILLER

ANTONIO TATARELLA

VINCENZO BORRELLI

e con

MYRIAM LATTANZIO

 

Scene C.T.S.

costumi C.T.S.

Musiche originali Myriam Lattanzio

Produzione Uno Spazio per il Teatro

 

Date e orari:

Venerdì 27 ottobre ore 21

Sabato 28 ottobre ore 21

Domenica 29 ottobre ore 18.30

 

Venerdì 3 novembre ore 21

Sabato 4 novembre ore 21

Domenica 5 novembre ore 18.30

 

Venerdì 10 novembre ore 21

Sabato 11 novembre ore 21

Domenica 12 novembre ore 18.30

 

Centro Teatro Spazio

Via San Giorgio Vecchio, 31

San Giorgio a Cremano (Napoli)

Info e prenotazioni:

unospazioperilteatro@libero.it

La mia musa allo ZTN

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A cura di Non Solo Art

con Roberta Astuti, Mairlia Marciello e Riccardo Citro e diretto da Riccardo Citro 

Da venerdì 27 a domenica 29 ottobre
È in scena allo ZTN, da venerdì 27 a domenica 29 ottobre, La mia musa, uno spettacolo diretto da Riccardo Citro.
Luigi Pirandello, nelle sue opere, ha trattato diversi aspetti della natura e del comportamento dell’uomo:le maschere, la crisi dell’io, il contrasto tra vita e forma. Ma l’aspetto che necessita ancora di approfondimenti e che emana maggior mistero è il ruolo assunto dalla donna nell’opera di quest’uomo geniale.
La donna, per Pirandello, rappresenta il contrasto tra due realtà:una positiva, nella quale si riflette la vita con i suoi aspetti generici, e una negativa, dove si riflettono le convenzioni imposte dalla società, anche se questa ambivalenza rischia di rendere semplicistica e riduttiva la visione pirandelliana della donna. Analizzando, infatti, le diverse figure femminili presenti nelle opere pirandelliane si può avere la conferma di quanto questa visione assuma molteplici sfumature.
La donna è l’ombra,ora spaventosa ora affascinante, dell’uomo: lo attrae e allo stesso tempo lo spaventa. Essa viene associata al mondo dei sentimenti, dell’affettività e dell’imprevedibilità in opposizione al mondo razionale, pratico e prevedibile dell’uomo. Quando i due mondi vengono a contatto, le loro sicurezze si dissolvono, creando un’instabilità di genere.

La musa accompagna Pirandello in ogni scelta,creando un’armonia,un equilibrio. Una figura, quindi, importantissima che quando non è presente o addirittura sparisce comporta la rottura di questo equilibrio che si è stabilito,tutte le certezze che si sono create in un momento si sono perdute rendendo il mondo di Pirandello un mondo a lui ora più buio e incerto,lasciando in lui un senso di sospensione e incompletezza.

NOTE DI REGIA:

Per La mia musa ho immaginato un gran luogo dei ricordi, uno spazio vuoto di memoria, una  perenne evocazione di ombre e fantasmi, un sorgere di anime vaganti che man mano prendono i colori dei personaggi pirandelliani, ma non solo.  Per sottrazione, brandelli di memoria sono stati portati via, come frammenti di  un esistenza lontana. Il denominatore comune sono le paure e il bisogno di esorcizzarle dietro una qualche forma di maschera, imposta dagli altri e infine accettata, per quieto sopravvivere. Tra l’essere e l’apparire“.

L’appuntamento con La mia musa è fissato alle 21.00 di venerdì 27 sabato 28 ottobre, e alle 18.30 per la replica di domenica 29 ottobre. Lo spettacolo è “A Cappello”, dunque sarà il pubblico a stabilire alla fine il valore dello spettacolo a cui ha assistito.

INFO E PRENOTAZIONItelefonare al 3398120927 o inviare una mail a navigantiinversi@gmail.com

TERRA DEI FUOCHI, TUCCILLO (ANCI): LE BONIFICHE NON SONO ANCORA PARTITE

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“Ministero e Regione accelerino le bonifiche di Terra dei fuochi. Finora è stata fatta l’individuazione e la verifica delle aree, ma le attività vere e proprie non sono ancora partite”.
La denuncia dei ritardi arriva dal presidente Anci Campania e sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, che, nel corso di un’intervista all’emittente NanoTv, parla anche dei rifiuti abbandonati nelle aree pubbliche. “Come sindaci della Terra dei fuochi abbiamo inviato il 9 agosto un ‘pacchetto’ di proposte alla Regione che riguarda sia la pulizia delle aree sottoposte a sversamenti abusivi, sia l’impiego di aree di deposito per i mezzi sequestrati, sia infine l’utilizzo di nuove risorse per il controllo del territorio.
“Si sono create – conclude Tuccillonel corso degli anni delle mini discariche, a volte incendiate: veri e propri pericoli a cielo aperto. Con quali risorse dobbiamo intervenire? Diciamolo: è un carico finanziario che non può essere messo sulle spalle dei nostri Comuni. Se lo facessimo, non saremmo più in grado di amministrare le nostre comunità”.

“ADDOSSO” di Antonio Mocciola

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Un libro fotografico di ironia e di denuncia

120 frasi omofobe “vip” su 120 corpi nudi, quando l’odio lascia tracce

Presentazione martedì 24 ottobre, ore 18.30, Teatro Zona Vomero

“Addosso” é un progetto fotografico di sconvolgente attualità, dal forte impatto e che farà discutere: sui corpi nudi di uomini e donne il giornalista Antonio Mocciola ha scritto 120 frasi omofobe, tratte dall’ampio repertorio di personaggi politici, ecclesiastici, istituzionali.

Da Alessandra Mussolini (“Meglio fascista che frocio”) a Joseph Ratzinger (“I matrimoni gay sono un pericolo per la pace”), arrivando a Gianfranco Fini (“I gay non possono fare i maestri di scuola”), queste frasi, gravissime perché amplificate dai media, hanno contribuito all’isolamento sociale di tante persone e dato fiato al bullismo verso tanti giovanissimi che, nei peggiori dei casi, non hanno saputo reggere al dolore inferto da una società invelenita.

Utilizzando la tecnica della scrittura su corpo, Mocciola scrive queste frasi addosso ai suoi modelli gridando il proprio sdegno e denunciando la condizione di deplorevole degrado in cui versa l’italia degli anni ’10, amplificando con il candore dei corpi imbrattati la violenza del messaggio omofobo.

Addosso!” gridavano i fascisti al nemico del giorno; che fosse un dissidente politico, un omosessuale o un povero eritreo era uguale. “All’armi! All’armi! All’armi siam Fascisti/ Terror dei comunisti / addosso ai socialisti che non si son mai visti e poi per far la pari addosso ai popolari”.

Addosso alla nostra pelle portiamo le cicatrici della vita, e le cose che ci hanno ferito. Nella vita, e in televisione, e sui giornali, ne ho ascoltate e lette tante, troppe, di parole contro i gay.

E allora mi sono vendicato. Ho raccolto un centinaio di frasi, le ho dipinte sul corpo inerme, come fosse una bandiera bianca, di meravigliosi artisti o attivisti o scrittori o gente comune, e le ho esibite, impudiche più dei corpi nudi, davanti ai vostri occhi.

Non mi é stato difficile trovarle. In rete, sui giornali, su youtube, nella mia memoria. Sono frasi odiose, razziste, disgustose, esibite con orgoglio, spesso davanti a una canaglia inferocita, che con lo stesso livore si scaglia poi su donne, stranieri, nani, obesi, calciatori avversari, vicini di casa. Tutti gli odii hanno la stessa radice.

E se vi faranno impressione, al primo impatto, i corpi nudi, leggete bene la frase che indossano: è lì, e solo lì, lo scandalo. E lì, e solo lì, l’oscenità”. – spiega Antonio Mocciola

L’autore

Antonio Mocciola, (Napoli, 1973), è autore di teatro e di narrativa. Tra i suoi successi, “Le belle addormentate”, viaggio tra i borghi-fantasma d’Italia (primo posto su Amazon – viaggi) ed il romanzo “Il tempo degli amaranti” (primo posto su Kobo – glbt).

Tra le opere teatrali “Mediterranea Passione” per Piera Degli Esposti, “Bella da morire” per Rosaria De Cicco”, “La cella zero” sullo scandalo delle carceri italiane, “Leopardi amava Ranieri” e “Gli amici se ne vanno” sulla vita di Umberto Bindi. Scrive i booklet di diversi cd di Giuni Russo e del Dvd di Franco Battiato “La sua figura”.

TEATRO ZONA VOMERO
VIA MARIO DE CICCIO, 18 (parallela via Cilea)

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