martedì, Marzo 18, 2025
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Concerti d’Autunno: applausi per la prima della Nuova Orchestra Scarlatti

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con Beatrice Venezi

Prossimo appuntamento venerdì 27 ottobre con la Scarlatti Young e un altro giovanissimo solista.

 

Un lungo e scrosciante applauso, dopo l’ultima nota della Sinfonia n. 39 in mi bemolle di Mozart, ha salutato la brillante performance della Nuova Orchestra Scarlatti che ha aperto il ciclo dei Concerti d’Autunno 2017 con un appuntamento suggestivo, realizzato nella Basilica di San Giovanni Maggiore di Napoli in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri di Napoli.

Vivo apprezzamento per i musicisti guidati per l’occasione dalla lucchese Beatrice Venezi, appena 27 anni e già direttore d’orchestra apprezzato sia in Italia che all’estero, che dal 2014 collabora assiduamente con la Nuova Scarlatti.

Il ciclo di concerti, organizzato grazie alla partnership tra Nuova Orchestra Scarlatti e Università Federico II di Napoli si sposta per le prossime tre date nella Chiesa SS. Marcellino e Festo (Largo San Marcellino). Il prossimo appuntamento è per il 27 ottobre: sulle note di Fauré, Mozart e Dvorak, si esibirà la Nuova Scarlatti Young sotto la direzione di Marco Attura. Anche in questo caso, un solista giovanissimo: il 18enne Erik Buchberger, proveniente dalla “scuderia” della Scarlatti Junior. Il violinista segue idealmente Raffaela Cardaropoli, violoncellista – anch’essa giovanissima – di Bracigliano, che è stata la solista della serata d’apertura del 20 ottobre nel Concerto per violoncello in re di Haydn e che ha già calcato prestigiosi palcoscenici internazionali come la Carnegie Hall e la Royal Albert Hall di Londra.

“È nostra convinzione –  spiega Gaetano Russo, fondatore e direttore artistico della Nuova Orchestra Scarlatti – che questi nostri giovani, a cui abbiamo riservato i primi due concerti della rassegna, possono esprimere un livello che permette un convincente confronto con le pagine eseguite, con l’aggiunta di quella vivacità e freschezza che rende il tutto più attraente. Il successo di questa sera, con Beatrice alla conduzione, con una solista così giovane ma che ha già suonato a Londra e New York e che ha riconfermato il suo valore dinanzi al nostro pubblico, dimostra che le nostre convinzioni sono fondate e continueremo a perseguirle”.

Non solo promuovere i giovani talenti, quindi, ma anche coinvolgere le nuove generazioni come pubblico della musica classica sono aspetti caratterizzanti di tutta l’attività della NOS e dunque anche di questi Concerti d’Autunno. L’attenzione ai giovani, inoltre, è rilanciata anche dalle nuove campagne di comunicazione rivolte a un target più giovane – che NOS sta mettendo a punto insieme alla digital company napoletana Livecode, media partner della Nuova Scarlatti da questo ciclo di concerti – e da una politica dei prezzi estremamente accessibili, con ulteriori facilitazioni per gli studenti e il mondo universitario.

I CONCERTI D’AUTUNNO 2017

Archiviata l’apertura, la prossima data è fissata il 27 ottobre con la Scarlatti Young. Poi, seguiranno appuntamenti ricchi di spunti e contaminazioni non convenzionali: il 17 novembre sempre alla chiesa dei SS. Marcellino e Festo Soldaten, un progetto che vede i solisti della Nuova Orchestra Scarlatti affiancata da Enzo Salomone in un percorso drammaturgico-musicale che ripercorre l’Europa durante la Grande Guerra; una settimana dopo stessa location ma concerto teatrale, Giaguara Suite, per “piccola orchestra e voce” di Federico Odling con brani di autori come Fo e Soldati.

Chiude il ciclo di concerti l’appuntamento dell’8 dicembre 2017 al Museo Diocesano di Napoli con ScarlattinJazz, con il classico di Scarlatti che incontra il jazz di Duke Ellington in uno spettacolo diretto da Bruno Persico. Per gli studenti e il personale della Federico II, attraverso la convenzione stipulata tra università e orchestra, è possibile partecipare ai Concerti d’Autunno con uno sconto sul prezzo del biglietto.

INFORMAZIONI E PREVENDITA

CONCERTI D’AUTUNNO 2017

venerdì 27 ottobre     FAURÉ/MOZART/DVOŘÁK  Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, ore 20.30
venerdì 17 novembre SOLDATEN   Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, ore 20.30
venerdì 24 novembre GIAGUARA SUITE  Chiesa dei SS. Marcellino e Festo, ore 20.30
venerdì 8 dicembre    SCARLATTInJAZZ  Museo Diocesano Napoli, ore 20.30

Biglietto concerti San Giovanni Maggiore e Museo Diocesano: € 14
Biglietto concerti San Marcellino: € 12

prevendita
on line su www.azzurroservice.net 
punti vendita TicketOnLine

vendita
presso le sedi dei concerti da un’ora prima dell’inizio

Prezzi riservati ai soci Ami Scarlatti e studenti e Personale Federico II:
San Giovanni Maggiore e Museo Diocesano € 12 –  San Marcellino € 10
 (acquistabili on line suwww.azzurroservice.net o presso le sedi dei concerti)

Info: 081 410175 – 320 7031182 –  info@nuovaorchestrascarlatti.it

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Per condividere le nostre iniziative puoi aderire ad Ami Scarlatti

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Continua la XXIII edizione dell’Autunno Musicale

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Continua la XXIII edizione dell’Autunno Musicale con la collaudata formula del week-end itinerante ed è articolata in diverse sezioni. In questo week-end, presso la Chiesa dei SS. Rufo & Carponio di Capua, suoneranno il pianista olandese Henry Kelder (venerdì 20) e con un doppio concetto con una delle principali formazioni cameristiche della nuova generazione Amatis Piano (sabato 21 e domenica 22).

Venerdi 20 Ottobre – 19.30
Capua Chiesa dei SS. Rufo & Carponio
PIANOFESTIVAL
Henry Kelder pianoforte

Edvard Grieg / John Cage / Gerard Hengeveld / Willem Pijper / Remy Alexander / Henry Kelder / Anatoly Lyadov / Franz Liszt 

Progetto realizzato nell’ambito: Il Pianoforte nel ‘900 / in Olanda
Intero 2,00 euro | Ridotto 1,00 euro (ridotto per giovani fino a 25 anni)

Sabato 21 Ottobre – 19.30
Capua Chiesa dei SS. Rufo & Carponio
MUSICA DA CAMERA 
Amatis Piano Trio
Lea Hausmann violino
Samuel Shepherd violoncello
Mengjie Han pianoforte

Franz Joseph Haydn / Felix Mendelssohn Bartholdy /Dimitri Shostakovich 
Intero 4,00 euro | Ridotto 2,00 euro (ridotto per giovani fino a 25 anni)

Domenica 22 ottobre – 19.30
Capua Chiesa dei SS. Rufo & Carponio
MUSICA DA CAMERA
Amatis Piano Trio
Lea Hausmann violino
Samuel Shepherd violoncello
Mengjie Han pianoforte

Maurice Ravel / Franz Schubert
Intero 4,00 euro | Ridotto 2,00 euro (ridotto per giovani fino a 25 anni)

 

Nasce Progetto Zeta, il primo incubatore di imprese artistiche

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Una grande boccata di ossigeno per i tanti artisti bloccati dalla burocrazia

 

Da oggi tutti gli artisti campani avranno una chance in più per partecipare e ottenere finanziamenti dagli enti pubblici e privati. Parliamo di tutti quei soggetti e strutture che si occupano di arti sceniche e cultura (spazi off, artisti e compagnie indipendenti) e che per mancanza di requisiti strutturali, economici e formali non riescono ad accedere ai finanziamenti pubblici e privati destinati al settore degli spettacoli e della cultura. Per la prima volta un aiuto concreto a queste realtà, che potranno trovare nel Progetto Zeta, a cura della cooperativa Mestieri del Palco, un supporto burocratico e di consulenza.

Mestieri del Palco è una realtà giovane, ma composta da elementi con lunga esperienza nel settore della gestione ed organizzazione della progettualità del mondo dello spettacolo.

 

La cooperativa e il Progetto Zeta nascono grazie a Giorgio Rosa, attore, regista, fondatore e Presidente della cooperativa, Beatrice Baino, attrice, regista e organizzatrice teatrale, e Lucia Civale, consulente del lavoro per il mondo dello spettacolo.

 

«Mestieri del Palco opera un monitoraggio costante di tutte le opportunità di fondi locali, nazionali ed internazionali. Diamo un valore alle idee nel campo delle arti sceniche e della cultura – spiegano Giorgio, Beatrice e Lucia – e traduciamo questo valore in sostegno economico; coordiniamo e sviluppiamo progetti in condivisione, consentendo a chi produce arte e cultura, sopratutto se piccole realtà imprenditoriali, di concentrarsi esclusivamente sul proprio artigianato svincolandosi dai problemi “requisiti” e “burocrazia”. Per permettere così di godersi Solo il bello dello spettacolo».

Al Progetto Zeta possono aderire associazioni riconosciute e non, spazi teatrali, artisti solisti oppure organizzati in gruppi o compagnie, formatori, operatori culturali. L’adesione ha una durata minima triennale poiché una buona progettualità, sviluppata nell’arco di 36 mesi, ha più probabilità di produrre esiti significativi per la ciclicità dei bandi.

 

Come si aderisce?

L’ adesione alla coopertiva è semplice: basta prendere un appuntamento nell’ufficio di Via de Gasperi 45 a Napoli,  (beatrice@mestieridelpalco.it).

Attraverso una scheda di adesione e successivamente un contratto verranno indicati in maniera chiara, semplice ed inequivocabile i termini della convenzione.

Giorgio Rosa spiega ancora: «Mestieri del Palco si prende cura della performance e della  prestazione lavorativa, dall’ingaggio alla chiusura del progetto, avvalendosi di professionisti esperti nel settore della consulenza tributaria e del lavoro nel campo artistico, sollevagli artisti da queste incombenze permettendo loro di dedicare energie, creatività ed ingegno esclusivamente all’essenza del loro lavoro».

 

Come nasce Mestieri del Palco

Nel 2014 si concretizzò la necessità di creare un soggetto in grado di gestire professionalmente l’amministrazione contabile, fiscale e contrattuale della compagnia di improvvisazione QFC Teatro, di cui Giorgio Rosa fa parte. Nasce così Mestieri del Palco.

La scelta cadde sulla città partenopea grazie alle tante professionalità presenti sul terrertorio. Quì Giorgio incontrò la consulente del lavoro Lucia Civale, è fu subito feeling.

In breve tempo il lavoro di Giorgio e Lucia attirò l’attenzione di altri artisti in cerca di professionalità e praticità. Spiega Giorgio: «La scena artistica contemporanea obbliga singoli performers, compagnie, impresari, ad occuparsi universalmente di ogni aspetto del proprio lavoro, comprimendo il tempo e l’attenzione da dedicare a creatività, ricerca artistica, cura dell’etica e dell’estetica a favore di burocrazia e pratiche amministrative. Il claim della cooperativa Solo il bello dello spettacolo esprime in pieno la filosofia di base: liberare gli artisti da ogni impegno e responsabilità extra artistica per dedicarsi solo al cuore del proprio lavoro».

Incontrare nel proprio percorso Beatrice Baino ha quadrato il cerchio di MdP; le competenze dell’attrice, autrice e regista napoletana completano l’insieme di servizi ed opportunità offerte al mondo degli operatori di piccole e medie dimensioni.

 

Come nasce Progetto Zeta

Ideato da Beatrice Baino, Progetto Zeta nasce soprattutto dalla sua esperienza di attrice e organizzatrice. Beatrice racconta: «Purtroppo come sta accadendo per i piccoli esercizi commerciali e le botteghe artigianali soppiantate dai grandi centri commerciali, anche il mondo dello spettacolo dal vivo stanno vivendo un grave momento di crisi. Tutti i cambiamenti legislativi degli ultimi anni stanno portando le grandi organizzazioni a essere le sole in grado di programmare e gestire eventi culturali di un certo rilievo, mentre le piccole realtà, pur creative e coraggiose dal punto di vista artistico, restano indietro, senza fondi e senza possibilità. Progetto Zeta è un esperimento che ho iniziato nel 2014. Il primo a crederci è stato Giorgio Rosa. Il progetto si è pian piano ampliato trovando la collaborazione del teatro A’ Casarella di Arzano, del Teatro Tram di Napoli, del Teatro Rostocco di Acerra, del CTS di Caserta e tanti altri. Abbiamo deciso quindi di esplorare le potenzialità di quest’idea (mettere insieme le attività dei “piccoli” in un unico “grande progetto”) in maniera più ampia e organica, allargando il progetto ad altre realtà e altri territori».

 

 

BIO

Giorgio Rosa è fondatore e Presidente della cooperativa di servizi per lo spettacolo “Mestieri del Palco” e fa parte della compagnia QFC Teatro. Nel 2003 inizia il suo percorso da attore e formatore nell’improvvisazione teatrale, collaborando con i principali interpreti nazionali ed internazionali di questa disciplina. Nel 2005 apre la scuola Improteatro di Latina e nel 2009 la scuola Improteatro di Napoli. Nel 2013 è ideatore e direttore artistico dell’Improteatro Festival di Napoli.

Lucia Civale, calabrese e adottata da Napoli, è da sempre amante della musica e del teatro partecipa in prima persona in numerosi spettacoli come corista in noti cori della scena musicale napoletana. Consulente del lavoro, titolare del suo studio ormai da più di dieci anni continua ad affacciarsi al mondo del lavoro nello spettacolo cercando di tutelare al meglio gli interessi degli Artisti/lavoratori.

Beatrice Baino è attrice, autrice, regista, esperta in organizzazione di eventi, consulente per le attività di spettacolo. Dal 2007 ad oggi cura e gestisce tutti i progetti della coop CRASC (Centro di Ricerca sull’Attore e Sperimentazione Culturale) sovvenzionati dal MIBACT per la produzione teatrale, e quelli della Regione Campania per la produzione e distribuzione teatrale, la distribuzione di spettacoli di danza.

I corti della formica: terza serata

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XII edizione
direzione artistica Gianmarco Cesario
 
GIOVEDÌ‘ 19 OTTOBRE
ORE 21,00
 
 
Guerre vicine,, vicinissime, o anche lontane, ma comunque guerre che modificano il vivere quotidiano delle donne e degli uomini contemporanei, che danno per scontata una pace illusoria. Questi i temi dei due corti in scena in questa terza serata de I Corti della Formica.
AL BUIO 
di Vittorio Passaro
con Francesco Saverio Esposito e Marco Serra
allestimento Movimento in-Stabile di Tradizione
regia  Vittorio Passaro

SINOSSI  – Siamo al buio, in futuro, non molto lontano, in cui kamikaze e attacchi terroristici sono ancor più all’ordine del giorno. Un uomo, Simon, entra in un ufficio, per ripararsi degli eventi esterni. Qui incontra un altro fuggitivo, Gabriel. I due cominciano a discutere dei sistemi della vita e a scambiarsi opinioni a riguardo; e lo fanno completamente al buio.
Al buio delle loro identità, al buio dei loro segreti, al buio di una stanza che solo per il momento pare sicura. Il dialogo prende varie forme e strade, fino a diventare: convinzione di una morte certa, certezza di una speranza assente, motivo dei due di suicidio.
Con un colpo di scena sul finale, che vuole lasciare nello spettatore l’aspra verità su un mondo che va a rotoli, su una distrazione generale che ormai si è tramutata in un vero, profondo e crude disagio.

NOTE DI REGIA  – Due attori, completamente al buio, con il solo ausilio di due torce; una luce che arriverà solo sul finale, a portare soluzioni a quesiti importanti, che ci riguardano ormai sempre più da vicino, ma sui quali, forse, non ci soffermiamo più di tanto.
Un corto, al buio, con un disegno luci praticamente estemporaneo, messo tra le abili mani di due attori. Una scena ridotta al minimo: ad un quadrato, minuscolo spazio vitale dove avviene una vera e propria lotta per la difesa del genere umano. Un vero e proprio ring, per scoprire dov’è quella linea sottile, che separa l’uomo dal suo essere animale e fino a che punto l’uomo desidera superarla.

628,7 
(STORIA DI GUERRA IN TEMPO DI PACE) 
di Daniele Acerra
con Franco Nappi
regia Daniele Acerra

Come si percepiscono le distanze? Ci danno una mano gli astri che ogni sera vediamo lontani in maniera inimmaginabile. Eppure, il mondo in cui viviamo, non riusciamo a vederlo se non entro uno spazio limitato. Se infuria una guerra poco distante, noi potremmo non accorgercene. Ma se questa stessa guerra dovesse entrare a far parte del nostro campo di percezione, in un modo o nell’altro, sarebbe diverso? Ecco, è sempre questione di prospettive.
Marzo 2011: infuria la guerra in Libia e i cacciabombardieri europei attraversano l’Italia per arrivare a colpire le postazioni lealiste. Sotto le rotte di quegli aerei c’è un “adolescente banale”, che tutto vuole tranne che preoccuparsi di una guerra in un mondo lontano. Ma la lontananza non è questione di chilometri. Lo ha imparato osservando le stelle: 628,7 milioni di chilometri possono sembrarti un niente se quello che guardi è grande come Giove. Tra le stelle, un giorno, molto più vicino e nel momento meno appropriato, quello che vede è proprio la linea disegnata da un aereo che sa diretto alla guerra. E se per un istante, un solo piccolo istante, i nostri pensieri si intersecassero con quelle traiettorie?
Sono passati anni da quel giorno ed egli ricorda che quella sera il suo pensiero voleva essere solo la ragazza che lo aveva invitato ad uscire. Ed invece la guerra ha colpito anche lui, in modo particolare, attraverso i bagliori della sera, togliendogli la spensieratezza di un amore giovanile. Di colpo, la tragicità degli eventi, che gli sembravano più lontani di un pianeta, gli è piombata nella testa con il rombo di un motore. Non potrà più ignorare quali sono le distanze reali del mondo in cui vive.

Encefalo allo ZTN

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Spettacolo a cura di Progetto Encefalo

Con Silvia Romano e Federica Palo

Sabato 21 e domenica 22 ottobre a Napoli

 

È in scena allo ZTN, sabato 21 e domenica 22 ottobre, Encefalo, uno spettacolo che nasce da un’idea del duo costituito da Silivia Romano e Federica Palo. 

Encefalo racconta a più livelli e a più linguaggi una mondanità virtuale, i suoi tranelli, le sue aberrazioni.

L’euforia del singolo, l’esaltazione della massa senza ideali, la costante e strisciante necessità di essere al centro della scena anche prima di morire.  Il vuoto e gli stimoli esterni a cui l’individuo reagisce come può, seguendo le logiche  meccaniche, creative, alle volte imprevedibili di un enorme encefalo,  sempre costretto ad adattarsi ai nuovi contesti. Il tutto a partire dall’intreccio di musica e teatro, sempre tesi alla ricerca di una descrizione amara, sarcastica, grottesca, a tratti rassegnata dei singoli temi dell’esistenza (vanità, amore, morte..).

Il teatro canzone del duo Encefalo è rappresentato dalla rivisitazione di testi di autori classici e contemporanei, da Stefano Benni a Karl Valentine, passando per Nazim Hikmet, e musicato da brani editi e inediti.

Silvia Romano è voce e piano e Federica Polo, attrice in scena.

L’appuntamento con Encefalo è fissato alle 21.00 di sabato 21 ottobre e alle 18.30 per la replica di domenica 22 ottobre. Lo spettacolo è “A Cappello”, dunque sarà il pubblico a stabilire alla fine il valore dello spettacolo a cui ha assistito.

“Encefalo è un abbaglio 

Encefalo è uno sbaglio 

Encefalo è un bambino birichino

Encefalo lancia i sassi dal cavalcavia

Encefalo è una spia…”

 

INFO E PRENOTAZIONItelefonare al 3398120927 o inviare una mail a navigantiinversi@gmail.com

Megaride, un week end ricco di eventi

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Le mille luci di New York nelle meraviglie di Palazzo Zevallos

Sabato 21 Ottobre – ore 17.00

La mostra “​Le mille luci di New York​”, ​curata da Luca Beatrice, intende rileggere gli anni Ottanta partendo dai suoi principali protagonisti attraverso due chiavi di lettura: la pittura​ e New York​.

Nell’esposizione viene sottolineato in particolare il legame con Napoli con i soggiorni di Andy Warhol​ e Keith​ Haring​ in relazione alle esperienze promosse dal gallerista Lucio Amelio e al lavoro del pittore napoletano Francesco​ Clemente​.

La visita, tuttavia, partirà dalla storia di questo straordinario palazzo, sorto durante il viceregno spagnolo, snodandosi lungo la storia della collezione ricchissima di opere di artisti tra i più importanti, quali Francesco Solimena, Luca Giordano, Artemisia Gentileschi, Domenico Morelli, Vincenzo Gemito.

Accoglienza: Ore 17.00 presso Ingresso Palazzo Zevallos per dare inizio all’attività culturale alle ore 17.30

Termine attività culturale: ore 19.15-19.30 circa

Costo riservato a Soci Megaride, in possesso della Fidelity Card: € 7

Costo riservato a Soci Megaride senza Fidelity Card: € 9

Entrambi i costi includono visita guidata e servizio whisper

Biglietto di ingresso Palazzo Zevallos: € 5

Come da regolamento della Galleria di Palazzo Zevallos, in presenza di un gruppo di quindici partecipanti, il costo del biglietto di ingresso sarà di  € 3

Numero massimo partecipanti: 25

Prenotazioni: www.megarideart.commegarideart@gmail.com – 3481149647

 Tra Arte e Colori al Museo Correale di Sorrento

Domenica 22 Ottobre – ore 10.00

Una mattina al Museo Correale per immergersi nel gusto di una casa-museo ma anche per vivere i colori di una magica Sorrento.

La visita al Museo Correale è una visita che abbraccia archeologia, pittura e arti decorative.

Attraverso la splendida collezione, infatti, si partirà dalle radici di Sorrento con i rinvenimenti archeologici, passando per la collezione pittorica, fino ad arrivare a quella che è l’eccellenza della tarsia lignea sorrentina ammirando straordinari  mobili e scrigni intarsiati con legni rari ed esotici, autentico testimonianza di un tipico artigianato locale, che, soprattutto nell’Ottocento, raggiunse notevoli livelli di virtuosismo tecnico.

Il Correale, però, emerge, inoltre, per i preziosi arredi che un tempo adornavano la dimora della nobile famiglia: stipi impiallacciati di ebano o di tartaruga, pregevoli prodotti di ebanisteria napoletana del XVII secolo; cassettoni settecenteschi, arricchiti con incastonature di bronzo dorato e ripiani in commessi marmorei; preziosi mobili a cineserie di manifattura inglese del primo quarto del Settecento, ed ancora orologi francesi, tedeschi e svizzeri con montature in bronzo dorato ed intarsi in madreperla e pietre dure; vetri di Murano; cristalli di Boemia, tessuti, maioliche e porcellane.

Ed infine, uno straordinario parco dalle cui aiuole emergono, disseminate qua e la, antiche colonne, frammenti di statue togate in marmo e resti di antichi elementi architettonici. Ed inoltrandosi verso il lungo viale di possenti platani si giunge alla Terrazza Belvedere da dove irrompe d’improvviso il mare e l’irripetibile e splendido scenario del Golfo di Napoli.

​Accoglienza: ore 10.00 presso ingresso Museo Correale, via Correale, 50

Inizio attività culturale: ore 10.30

Termine attività: ore 12.30-12.45 circa

Costo Soci Megaride, in possesso di Fidelity Card, € 7

Costo Soci Megaride, non in possesso di Fidelity Card, € 9

Entrambi i costi sono comprensivi di visita guidata e servizio whisper

​A detti costi, si aggiunge costo biglietto ingresso: € 8

Prenotazioni: www.megarideart.commegarideart@gmail.com – 3481149647

L’attesa è quasi finita: il Nazra Film Festival arriva finalmente a Napoli

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Si è tenuta lo scorso giovedì 12 ottobre 2017 al Palazzo San Giacomo di Napoli la conferenza stampa per la prima edizione di Nazra Palestine Short Film Festival a Napoli.

Il Nazra Palestine Short Film Festival si rivolge ad un pubblico amante del cinema, presentando, attraverso il linguaggio veloce, giovane e ingegnoso dei cortometraggi, autori a volte privi di risorse economiche ma spesso dotati di grandi capacità artistiche.

Presenta il progetto Nazra al capoluogo napoletano l’associazione École Cinéma che accoglierà il primo festival di cortometraggi dalla e sulla Palestina in Italia dal 19 al 21 ottobre 2017.
Il festival è stato presentato alla mostra del cinema di Venezia città in cui è stato inaugurato lo scorso 27 settembre, da allora ha toccato le città di Firenze, Roma e Bologna. Napoli sarà la città che chiuderà le tappe italiane di questa prima edizione.  Principale partner napoletano, il Liceo Classico Umberto I di Napoli che con la Commissione Cinema aderisce al progetto per il valore educativo ed inclusivo del Cinema come strumento didattico.

A Napoli Nazra è organizzato in collaborazione con, la Film Commission Campania, la Rete Internazionale Donne in Nero Gruppo Napoli, l’Associazione Comunità Palestinese in Campania, Associazione Guanxi, il Corso di Istruzione per Adulti (CPIA Na Prov.1) – la Casa Circondariale di Pozzuoli, l’Aps Ide&Associate, l’Ass. Ex Alunni Liceo Umberto, Istituto Tilgher di Ercolano.

L’obiettivo è mostrare, attraverso lo sguardo di chi le vive in prima persona o quello di autori provenienti da diverse parti del mondo, le difficoltà e le aspettative sperimentate quotidianamente dai palestinesi che vivono sotto occupazione e in mancanza di libertà e rispetto dei diritti umani.

L’adesione al PROGETTO NAZRA PALESTINE SHORT FILM FESTIVAL, nasce da una esigenza di continuare l’impegno e la discussione che l’Associazione École Cinéma ha già sperimentato negli anni precedenti su tematiche differenti ma sempre riferite all’educazione delle nuove generazioni.  Il Cinema, infatti, come strumento didattico inclusivo, sostenibile ed intelligente, si rileva un mezzo utile per discutere di ciò che accade nel mondo e per comprendere meglio anche i piccoli “conflitti nascosti” che si annidano intorno a noi.

A Napoli, il Nazra Palestine short film Festival incontra le scuole, dove gli studenti assegneranno il Premio Giuria Giovani. Le proiezioni in concorso si svolgeranno il 19 e 20 ottobre al Palazzo delle Arti di Napoli con la partecipazione di Riccardo Noury-Amnesty International, Luisa Morgantini, alcuni registi e la Comunità Palestinese di Napoli. Una tappa sarà anche la Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli con le donne recluse che assegneranno il” Premio Oltre le Mura” e le insegnanti del corso CPIA Na Prov.1. La serata conclusiva di proiezione e premiazione finale si terrà il 21 ottobre presso la Sala del Capitolo, ore 17.00 – Complesso Monumentale di S. Domenico Maggiore, piazza S. Domenico.

Tra i film in concorso che saranno proiettati per il premio Giuria Giovani troveremo:

–              “World on fire” (Palestina 2016, 1’ 56”) di Juman Daraghmeh

–              “Paper Boat” (Palestina 2016, 15’) di Mahmoud Abu Ghalwa

–              “The pianist of Yarmouk” (Germania, Regno Unito 2017, 13’ 54”) di Vikram Ahluwalia

–              “One Day in July“ (Italia 2015, 2’ 15”) di Hermes Mangialardo

–              “The bus trip” (Svezia 2016, 13’ 40”) di Sarah Gampel

–              “Madam El” (Palestina 2016, 15’) di Laila Abbas

–              “Voglio o’ sole” – (Ercolano –Na, 2017,5’) – Film fuori concorso ad opera degli Studenti I.I.S. “A.Tilgher”, prodotto come risultato di un percorso multiculturale.

–              “Entr’acte” (Iran 2016, 6’) di Seyed Mohammad Reza Kheradmandan

–              “Objector” (Palestina, Usa 2017, 16’) di Molly Stuart

–              “Break the siege” (Italia, Palestina 2015, 19’ 58”) di Giulia Maria Giorgi

–              “Ayny – My second eye” (Palestina, Germania, Giordania 2016, 10’ 39”) di Ahmad Saleh

 “Al Nazra Palestine Short Film Festival il riconoscimento di aver scelto un linguaggio veloce, il cortometraggio appunto, la video arte, la sperimentazione, la fiction, il documentario, un’ampia scelta di categorie, per raccontare in modo moderno una storia molto vecchia che rischia di esser dimenticata o appena abbozzata nei libri di storia e di geografia. Da parte della Associazione che rappresento un sincero grazie di cuore agli amici partner del progetto, a Franca Bastianello, Restiamo Umani con Vik e Luisa Morgantini in particolare,  Assopace Palestina, a Stefano Casi (Nazra Bologna) e Federica Ramacci (Nazra Roma),  Gianna Bandini (Nazra Firenze) , al mio dirigente scolastico Carlo Antonelli che ha  sostenuto e promosso questo nuovo progetto come innovazione didattico-educativa e tutti coloro che nelle varie città hanno dato occhi, voce e forza a tutti quegli uomini, donne e bambini che ancora pagano colpe che non sanno spiegarsi. È a loro che dedico l’impegno profuso per realizzare Nazra Festival Napoli insieme a tutti i miei collaboratori ed amici, che solo in modo volontario dividono con me questo bellissimo percorso nella speranza che sia solo l’inizio di un altro prossimo viaggio di speranza e cooperazione umana e sociale.” Sabrina Innocenti – Presidente dell’Associazione École Cinéma.

Le Vacanze: debutto discografico con l’omonimo Ep

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On  line  il nuovo videoclip Settembre Fun Club

E’ disponibile dal 13 ottobre in digital download ed in tutti gli store dal 26 ottobre, l’omonimo Ep che segna il debutto discografico del duo elettro pop sannita formato da Giuseppe Fuccio e Giovanni Preziosa. 

L’uscita del disco è accompagnata dal videoclip Settembre Fun Club realizzato da Upside production. Firmato da Tato Strino (regia) e Luca Cestari (direzione della fotografia), è stato girato tra Contrada Piano Cappelle a Benevento, il vulcano Solfatara e la Basilica di San Severo fuori le Mura di Napoli.

Settembre è il mese in cui si riparte ma ogni nuovo inizio – per esser tale – necessita di un equilibrio interiore. Tra cielo (fede), terra (certezza) e mare (imprevedibilità), l’uomo lotta quotidianamente facendo i conti con un solo giudice: se stesso. Un viaggio introspettivo tra libero arbitrio e dogma, amore e violenza, vita e morte in un ciclo infinito che rappresenta allegoricamente il viaggio di ogni essere umano nel mondo.

Il duo LeVacanze, si fa conoscere sul territorio campano grazie alla vittoria del “FarciSentire Contest 2017” che consente loro di condividere il palco dell’importante kermesse musicale con artisti del calibro di The Zen Circus, Fast Animals and Slow Kids e Canova. Dopo poco, suonano alla Notte Bianca del Rione Sanità in occasione del Primo Festival di Sky Arte, prima della performance di ZULU’, IOVINE, BABA SISOKO’. Partecipano come ospiti alla V^ edizione del Festival Music Week, importante kermesse musicale della cittadina di Vico Equense.

Il brano Penelope, che anticipa l’uscita discografica, è stato scelto come colonna sonora di un reportage di Sky Arte relativo alla Notte Bianca tenutasi a Napoli nel mese di Maggio. Successivamente è stato inserito anche nel documentario relativo al primo festival di Sky Arte andato in onda sull’omonimo canale a luglio 2017.

L’ep LeVacanze è stato registrato presso Nasi Comunicanti, studio recording di Benevento, distribuito da Edel Italy per Apogeo Records. Produzione esecutiva di Andrea De Rosa. Testi e musiche di Giuseppe Fuccio e Giovanni Preziosa.  Artwork Andrea Nobili.

LeVacanze in tour (date in aggiornamento)

13 ottobre AFFUOCO XL – San Giorgio del Sannio (BN)

20 ottobre RUMOREROSA – Eboli (SA)

9 novembre MMB – Napoli (Na)

2 dicembre DISSONANZE RECORDS – Cava dei Tirreni (SA)

 

Crediti videoclip

Prodotto da Upside production

Produzione esecutiva: Andrea De Rosa e Mario Pistolese

Regia: Tato Strino

Direzione della fotografia: Luca Cestari

Key Grip: Vitalii Mliuskyi

Attori: Raffaele Ausiello e Grazia Malafronte

Trucco: Mary Samele

Assistenti di produzione: Luigi Petrazzuolo e Andrea Nobili

 

Contatti social

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VIDEO

https://youtu.be/tClkpp8B1yc

I corti della formica, XII edizione

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Direzione artistica Gianmarco Cesario
 
prima serata
MARTEDÌ 17 OTTOBRE
ORE 21,00
 
TRAM
 
Prende il via la XII edizione della rassegna di corti teatrali ideata e diretta da Gianmarco Cesario, giunta alla sua XII edizione. Una giuria formata da sei studenti delle ultime classi di tre scuole media superiori (Vittorio Emanuele, Genovesi e Casanova) sceglierà i vincitori che saranno premiati la sera di lunedì 30 ottobre. Si parte con un corto sul blocco della creatività artistica, ed un monologo in siciliano che ripercorre la vita di una donna. Due modi diversi per raccontare i dissidi interiori e non solo degli uomini, due personalissime variazioni sul tema di quest’edizione: Guerra e Pace.
 
DIETRO LA CASA
di Sharon Amato
con Anna Bocchino, Clara Bocchino, Gianluca Cangiano, Emanuele D’Errico, Claudia Scura
assistente alla regia Sharon Amato  musiche Mario Autore  progetto visivo Mario Autore, Federica Pirone, Filippo Stasi
regia Mario Autore

SINOSSI  – Dietro la casa è un frammento della storia di un uomo, un Pittore che ha perso la vista ed è attaccato al suo passato, alla sua casa, che per non riesce a ricordare con serenità, fino a quando un giorno, i suoi pennelli immaginari si oppongono alla sua volontà di dipingere un quadro nero e lo aiuteranno a scavare in quella memoria. Il Pittore, preso il coraggio di andare a fondo e restare più a lungo possibile in quei neri ricordi, si ritroverà davanti alla realtà che aveva rimosso. La sua casa, immersa nella natura della ValBassa, capiamo essere stata distrutta dai roghi tossici e dalla costruzione edilizia invasiva per mano di due goffissimi uomini portatori dell’orrido e della distruzione in nome dell’arricchimento spietato. I due goffi sono CapaBassa e BassaCapa, l’uno presidente dell’imprenditoria, l’altro presidente dell’economia. Questi due orrendi soggetti altro non sono che la personificazione, prodotta dalla stessa fantasia del Pittore, delle cause che hanno distrutto la sua casa e hanno reso insopportabile il suo passato. Sarà proprio l’attraversamento di questo ricordo, il coraggioso esplorare ci che c’è dietro il nero che abita il cuore del pittore, a rivelargli l’unica via di liberazione.

7 CARTELLI
di Massimo Rosa
con Adelaide Oliano
disegno luci Massimo Rosa/Libero De Martino
 regia e scena Massimo Rosa/Adelaide Oliano

SINOSSI  – “A dodici anni, c’avia i capiddi neri neri intrecciati, le mani sempre fredde, un fermaglio giallo a mantenere e una paura fottuta del fuoco che nessuno si spiegava. Il pomeriggio, quando non ero presa dalle cose mie, facevo sempre una passeggiata lunga così, tanto per vedere tutte cose. E una volta, che fece pioggia all’improvviso da un sole mortale, tornai a casa prima e … …” E tutto quello che succede è commedia vera, un susseguirsi di gioie e dolori che Flora racconta fiera, senza nascondersi dietro l’opportunità di essere sola, senza nessuno che possa contraddirla e punto … punto finale

NOTE DI REGIA  – A cinquant’anni, Flora racconta la sua vita, ne accetta da subito il risultato finale e masticando un cioccolatino dopo l’altro per ricordarsi di essere stata una bambina, si diverte e pare aver capito solo qualche giorno fa di essere stata usata dal destino. La violenza nelle case, le donne usate, il contesto sociale, i colori della gioia, i rumori dell’amore, il ritmo e la poesia. E poi ancora: i rimpianti, le cose serie, il giudizio della gente, le stravaganze, il futuro negato e l’omicidio … Flora racconta, sfiora tutto senza mettere bene a fuoco, semplicemente, “ogni cosa che incontra”. In fondo, quando tutto è definito, ci si comincia ad applicare troppo, si mette a nudo la semplicità della conquista e dove non ci sono orrori ma solo divertenti ammanchi, cominciamo a far nascere imperfezioni, cattivi odori e ci dimentichiamo quanto sono essenziali le generose sviste.

Costo del biglietto €12,00

#Naplesthreeofthree: progetto cross mediale di Matilde De Feo al MADRE

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Per_Formare una Collezione – Per un Archivio Dell’arte In Campania

  

Inaugurato venerdì 13 ottobre 2017 alle 19.00 con le opere di più di 50 fuoriclasse, al Museo Madre di Napoli l’ulteriore, articolato capitolo del progetto Per_Formare una Collezione The Show Must Go_On & Per Un Archivio Dell’arte In Campania avviato nel 2013 e sviluppatosi in differenti capitoli intermedi – dedicato dal MADRE alla formazione progressiva della collezione permanente.

Nell’ambito di “Per un archivio dell’arte in Campania” sezione di Per_Formare una collezione che riserva particolare attenzione alla produzione video-filmica, la trilogia crossmediale di Matilde De Feo, Naples three of three, commissionata dal Museo Madre di Napoli.

L’opera che sceglie uno sguardo originale e complesso sulla città è ospitata in una sala del mezzanino (scala sinistra) del MADRE dove l’artista allestisce, in un’unica stanza, il primo capitolo della trilogia dal titoloDesertFlower e una traccia progettuale del secondo capitolo, Ramondino’s Apologue (il terzo capitolo è ancora da realizzare).

“Matilde De Feo- commenta Andrea Viliani, direttore del Museo Madre e curatore della mostra-, ci racconta un’ipotetica storia sull’ingiallimento di Napoli. È uno storytelling urbano che va dal centro alle periferie e si arrampica leopardianamente sulle ginestre del Vesuvio per raccontare nuove forme di co abitazione tra comunità differenti in questa grande città porto, accogliente, problematica, ma anche risolutoria qual è Napoli”.

#Naplesthreeofthree è una trilogia cross mediale sulla città di Napoli che sceglie uno sguardo intimo e articolato per raccontare la città. È una ricognizione poetica e visiva sul concetto di comunità ed ecosistema, di ambientazione, trasformazione e resistenza. Il lavoro si compone di tre racconti, pensati come tre finestre sulla città realizzati in seguito ad una approfondita ricerca e grazie all’incontro e alla relazione con alcuni napoletani, protagonisti delle storie. Ogni racconto ha un suo linguaggio autonomo benché entri in relazione con l’altro grazie ad un filo narrativo comune: si va dal video all’audio intervista passando per il disegno. Gli strumenti utilizzati per riprendere la realtà sono semplici e non intrusivi: De Feo utilizza per le riprese due Canon 5D e un iphone SE. Il primo racconto e parte del secondo sono stati realizzati grazie alla collaborazione con Marina Dammacco, Renato Esposito, Resli Tale, Raffaele Mariniello, Simona Infante, Giuseppe Beneduce. Per il museo Madre l’artista allestisce, in un’unica stanza, il primo capitolo della trilogia dal titolo DesertFlower e una traccia progettuale del secondo capitolo, Ramondino’s Apologue. Il terzo capitolo è ancora da scrivere.

DesertFlower è una video installazione che racconta di un’improvvisa trasformazione del paesaggio pendendo spunto dalla storia della ginestra etnea, una specie arborea importata dall’Etna dopo l‘ultima eruzione del 1906 per arginare la lava, particolarmente invasiva e che, nell’estate del 2016 è stata protagonista sui media con l’allarmante notizia: “La ginestra etnea sta cancellando il Vesuvio”. La pianta infatti stava soppiantando la ginestra autoctona minacciando di modificare il colore e la forma del vulcano. Cosa nell’ultimo secolo, con lo stesso valore ambivalente della ginestra etnea ha modificato il nostro paesaggio? La casa. Dunque la “giallificazione” del Vesuvio è utilizzata come metafora del processo di urbanizzazione e cementificazione che negli ultimi 50 anni ha parzialmente modificato il profilo della città anche attraverso opere note come quelle di Aldo Loris Rossi, Davide Pacanowski, Franz di Salvo, Luigi Cosenza, Stefania Filo Speziale, Franco Purini. A raccontare questo mutamento antropologico oltre che architettonico, poiché ha modificato il rapporto degli abitanti con il modo di rapportarsi all’interno e all’esterno degli edifici, sono cinque napoletani ritratti alle prime ore del mattino nello svelamento dell’intimità della propria casa: una studentessa, il fotografo Luciano Ferrara e un bambino raccontano le dinamiche abitative del centro storico; un uomo che ha trasformato la sua casa di via Tasso in un b&b rappresenta “la città di mezzo” e infine Mirella Pignataro, moglie di Felice Pignataro, racconta la periferia, la Scampia prima e dopo la cementificazione.
Le musiche sono di Giovanni Sollima.

La Ginestra entra nella sala del Museo sotto forma di installazione, spaccando la terra, determinata a trasformare la città, partendo idealmente dal Vesuvio e dalla periferia verso il centro, passando attraverso la Muraglia cinese. Le preziose immagini della “giallificazione” protagoniste della video installazione sono state girate sul Vesuvio reso giallo dall’esplosione floreale della ginestra pochi giorni prima dell’incendio che ha bruciato il vulcano e con esso piante e animali modificandone di fatto, nuovamente l’aspetto. Si tratta quindi anche di un documento con un valore sociale notevole.

Le quattro interviste degli abitanti che saranno pubblicate on line completano la comprensione della videoinstallazione sul web, rafforzando il valore crossmediale del progetto.

Ramondino’s Apologue è la traccia progettuale del secondo capitolo della trilogia: un futuro film animato dedicato alla scrittrice Fabrizia Ramondino co-sceneggiato con Marina Dammacco. Lo story board con disegni di Resli Tale costruito a partire, dalla lettura delle opere di Ramondino- in particolare de “Il libro dei sogni”- che affrontano i temi della casa, della città, del divenire segnando un continuum concettuale con Desert Flower, è accompagnato dall’audio fruibile in sala di un’intervista inedita di Matilde de Feo al regista Mario Martone sul suo incontro con la Ramondino e il lavoro introspettivo della scrittrice. L’intervista fornisce un’anteprima del lavoro che sarà sviluppato in forma completa nel 2018.

Matilde De Feo è interprete, regista, operatrice culturale. Si è laureata in regia, con una tesi in teatro e tecnologie, al Dams di Romatre. Si è diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Bellini di Napoli, formandosi con Alvaro Piccardi, Paolo Giuranna e inoltre con Giulia Varley, Roberto Lun, Elena Bucci. Ha lavorato in teatro con: Gerard Watkins, Marion Aubert, GuyDelamotte, Renato Carpentieri, Pierpaolo Sepe, Pierre Yves Chapelain e i videoartisti MilicaTomic, Lutz Gregor, Vanessa Beecroft, Paolo Rosa (Studio Azzurro), Silvano Agosti. E’ titolare dal 2003 del progetto mald’è che mette in relazione le arti visive a quelle sceniche, e con cui ha realizzato una serie di lavori a cavallo tra cinema, videoteatro, installazione interattive e spettacoli multimediali, presente in festival e musei nazionali e internazionali: Performare una collezione, Museo Madre Napoli, Mar Museo Museo de Arte Contemporanea Bueno Aires, Wro Media Art Biennale Poland, 14 Mostra Internazionale di Architettura Biennale di Venezia, Regelnfür die Revolution, VolksbühneBerlin, Filmmaker Festival Milano, Festival del film di Roma, Short film Corner Festival di Cannes, Milano in digitale, Caffè Fandango, Festival di Volterra, Riccione TTV. Lavora come docente di teatro e video e inoltre come doppiatrice di documentari provenienti da tutto il mondo per la Rai, Radio Televisione Italiana.

Per un archivio dell’arte in Campania, a partire dal 2016, integra il percorso della piattaforma dedicata dal MADRE alla formazione progressiva della propria collezione, riservando particolare attenzione alle pratiche dell’archivio, alla produzione video – filmica, al rapporto fra l’opera e lo spazio – tempo della sua esposizione e esplorando la relazione fra il museo e il territorio in cui opera attraverso le molteplici connessioni fra arte, design, architettura, urbanistica e cambiamenti socio – economici e di matrice antropologica in corso sul territorio campano.  Le opere selezionate in questo capitolo articolano e approfondiscono la natura performativa, agita e mutevole, condivisa e comunitaria, relazionale e dialogica della collezione del museo campano d’arte contemporanea, volta a sondare, esplorare, documentare e mettere in azione energie anche non ortodosse, sconfinamenti linguistici, disciplinari e metodologici. Artisti: Afterall, Paolo Bini, Matilde De Feo, Raffaele Luongo, Moio e Sivelli, Annamaria Pugliese.

MADRE-Museo d’arte contemporanea Donnaregina via Settembrini 79.

ORARI DAL 14.10.2017 Lunedì / Sabato 10.00 – 19.30 Domenica 10.00 – 20.00. Martedì chiuso.

Pagina Facebook: Naples Three of Three 

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