mercoledì, Marzo 12, 2025
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MattaTTori a Sala Ichòs

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L’Italia di Magnani e Gassman

Dal 31 marzo al 2 aprile a Napoli

Chiude la stagione di prosa di Sala Ichòs (via Principe di Sannicandro – San Giovanni a Teduccio, Na), MattaTTori. L’Italia di Magnani e Gassman di TeatRing di e con Marianna Esposito e Ettore Distasio, in scena dal 31 marzo al 2 aprile.
Come spiega la compagnia: «Non sono due biografie. Parliamo di un sogno di arte e cultura. Parliamo della Patria della Bellezza che, ciancicata dalle ferite della guerra, fatta a pezzi, povera e senza speranza, guarda in alto e usa tutta la sua umanità, il suo atroce dolore, le sue profonde contraddizioni. E fa fremere, soffrire e ridere il mondo intero. Guardiamo attraverso due figure che hanno cambiato per sempre l’arte in Italia, cercandone i percorsi d’artista e di essere umano. Anna Magnani e Vittorio Gassman: l’una nasce e vive a cavallo delle guerre e dell’immediato dopoguerra, l’altro nasce 14 anni dopo e il dopoguerra lo vede ragazzo. Entrambi definiti “mattatori”. Due storie che apparentemente non si incontrano mai. Ma che sono l’una l’ideale proseguimento dell’altra. Hanno in comune un’anima graffiata, violentemente alla ricerca di amore, di passione, affamati di vita e conoscenza».

Il progetto scava dentro il concetto di artista. Due figure spogliate della loro immagine pubblica si raccontano alla ricerca e inseguimento del proprio “fantasma del palcoscenico”. Dialogano con sé stessi. Dialogano con l’artista, che altro non è che ciò che di sé scelgono di mostrare al mondo. La propria “Forma” da indossare per piacere, per essere amati. Intorno a loro un’Italia d’eccezione, con gli occhi del mondo puntati addosso. Una nazione meravigliosa, povera, colta, profonda e contraddittoria. Anch’essa alla continua ricerca di una congiunzione tra le proprie profonde ferite e l’immagine che offre al mondo.
La stagione di Sala Ichòs non finisce qui perché domenica 23 aprile prenderà il via la rassegna musicale con sei appuntamenti che darà spazio a giovani artisti.

Note sullo spettacolo
Anna Magnani e Vittorio Gassman, morti, devono sostenere un’audizione. Con Dio. Per sapere se meritano il paradiso o l’inferno. Durante l’audizione sono costretti a “vuotare il sacco” e confessare di sé ogni cosa, dalla più turpe alla più elevata. Perché “l’attore è un bugiardo a cui si chiede la massima sincerità”. Il contrasto tra l’attore, vivere, recitare, vivere recitando, l’immagine “pubblica” e il privato. Dover scegliere, continuamente, tra gli affetti e l’arte, tra la famiglia e l’arte, tra l’amore e l’arte. Paradiso o inferno?
A circondare tutto, il terzo personaggio: un’Italia che, allora, veniva invidiata in tutto il mondo. Roma, il cinema, il teatro. Poeti e scrittori e registi e attori che facevano grande la nostra nazione.

Sala Ichòs
Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)
Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra
Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)
Orari spettacoli: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 19

Nino D’Angelo al Summarte

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Il cantante in scena  con:”Io, senza giaccia e cravatta”

Mercoledì 29 e giovedì 30 Marzo  ore 21.00 a Somma Vesuviana

Andrà in scena al teatro Summarte di Somma Vesuviana, mercoledì 29 e giovedì 30 marzo alle ore 21.00, lo spettacolo-concerto di Nino D’angelo dal titolo “Io, senza giaccia e cravatta”.

Scritto, diretto e interpretato da Nino D’Angelo, è un recital fatto di prosa e canzoni che racconta la brillante carriera dell’attore-cantante più amato di sempre.

Un’opera che, attraverso le storie vissute dal suo protagonista, farà viaggiare il pubblico in un’atmosfera carica di musicalità! Tante le canzoni del passato che ripercorrono un tempo che va dagli anni ‘60 ai nostri giorni.

Una realtà che tocca i ricordi, quelli nostalgici, ma anche quelli divertenti che hanno accompagnato un ragazzo che poteva fare il cantante o lo “scarparo” (il quartiere era importante per la produzione di scarpe). Il nuovo allestimento di D’Angelo è una cartolina che fotografa un passato e il suo presente.

“Una notte, preso dal sentimento del passato mi ritrovai nella strada del mio quartiere, San Pietro a Patierno. L’appuntamento era con i ricordi, ma ad aspettarmi trovai la delusione. La casa dove mi vantavo di essere nato non c’era più. Le crepe del tempo l’avevano demolita con tutte le immagini dei miei affetti speciali che, per un attimo, demolirono anche me e la mia memoria.

Da questo sentimento nasce la voglia e l’idea di creare IO SENZA GIACCA E CRAVATTA, il mio nuovo spettacolo di musica e teatro. Sarà la mia voce fuori campo e il concerto nel vico ad accompagnare l’infanzia e l’amicizia eterna. Così come il canto accorato che arrivava dalle botteghe degli “scarpari” sarà il principio della mia passione, la musica.” dichiara Nino D’angelo

 

Summarte, teatro, galleria d’arte e caffè letterario

Via Roma 15, Somma Vesuviana (NA)

Info e prenotazioni: 081 362 9579

Sitowww.summarte.it – FB page: Summarte 

 

Il caffè alla Cannabis arriva in Italia

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A Pomigliano d’Arco il primo bar a realizzarlo

Lo avreste mai immaginato? Eppure si può ed è legale. A Pomigliano d’Arco arriva il primo bar a realizzare il caffè alla cannabis. Si chiama ‘El Cafè Bar’ e si trova in via Libertà n° 15/17.

I fratelli Giovanni ed Enzo Coppola non hanno esitato un solo istante: portare in Italia una vera novità. Assieme all’azienda ‘Cannabis Store Amsterdam’, distributore di prodotti alla cannabis, ha preso forma il progetto che sta incuriosendo e a detta dei clienti, la scommessa sembra essere proprio quella giusta. Il caffè si trova in cialde e si può anche gustare comodamente a casa, ed è acquistabile presso ‘El Cafè Bar’ di Pomigliano e nei punti vendita autorizzati da ‘Cannabis Store Amsterdam’.

Gli ‘effetti’ del caffè alla cannabis sono assolutamente diversi rispetto alla bevanda che noi tutti conosciamo: di rilassatezza e dal gusto nuovo e piacevole oltre all’odore classico della marjuana. Il prodotto, come gli altri, è THC free e quindi legali.

Ma ‘El Cafè Bar’ sorprende ancora: il mese di marzo è completamente dedicato alle donne e non solo la data dell’8. Infatti, solo per loro, per tutto il mese di marzo, è applicato lo scontro del 10% sui prodotti. Sconto che non è stato applicato l’8 marzo scorso proprio per sottolineare che le donne vanno sempre valorizzate.

Donne e lavoro, momento di confronto su crescita economica: vincoli e innovazione

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Palmeri: “I provvedimenti messi in campo dalla Giunta De Luca, ” la più rosa d’Italia” vanno nella direzione di creare un mercato del lavoro equo, efficiente ed inclusivo”

 

Oggi, 27 marzo 2017 a Napoli, interessante momento di confronto con donne impegnate a vario titolo nel mondo del lavoro: istituzioni, associazioni, università, politica, professioni.

Il tema che ha tenuto impegnate le donne in questione è di stretta attualità: ” Lavoro delle donne e crescita economica: vincoli e innovazione.”

“La nostra Giunta è costantemente attenta alla valorizzazione ed al supporto di coloro che vivono il mondo del lavoro con disagio.

I provvedimenti messi in campo dalla Giunta De Luca, ” la più rosa d’Italia” vanno nella direzione di creare un mercato del lavoro equo, efficiente ed inclusivo. Per fare ciò anche momenti di incontro e crescita comune in cui si condividono idee e progetti che nascono dai territori, rappresentano un valore aggiunto.

L’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Campania sarà una fucina di idee su temi anche complessi e spinosi, si presterà attenzione ai fenomeni che muovono economie e diseconomie, puntando su vincoli da rimuovere e sulle innovazioni da realizzare.”

A sottolineare l’importanza del tema affrontato è stata la presenza della Presidente del Consiglio Regionale Rosetta d’Amelio, fervido esempio di donna impegnata nelle istituzioni e nel mondo del lavoro.

 

 

 

 

 

 

Afragola. Il DUP passa con soli 11 voti. Il sindaco Tuccillo: «Lo considero un fatto politicamente poco apprezzabile e poco comprensibile»

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di Nicoletta Lanzano* – Questa mattina ad Afragola, nell’ambito dell’assemblea degli iscritti al PD tenutasi all’Istituto Addolorata, il sindaco, Domenico Tuccillo, ha sottolineato nel suo intervento finale la portata storica di tutte le azioni che l’amministrazione sta portando avanti proprio in questo momento sul territorio. Tra queste, i progetti di riqualificazione dei quartieri San Marco e Saggese e un programma urbanistico di rigenerazione urbana che prevede operazioni per un valore complessivo di 9 milioni di euro provenienti dai fondi di compensazione per l’Alta velocità e che riguarderanno San Marco, Saggese e via Ferrarese.

Resta però un fatto, che ha dato adito a molte chiacchiere e che lancia chiari segnali di malcontento e incomprensioni interni alla maggioranza: l’approvazione in consiglio comunale del DUP (Documento Unico di Programmazione), atto propedeutico al bilancio, con soli 11 voti. Falco e Giustino assenti, Concas astenuto.  Al sindaco Tuccillo èabbiamo chietso come ha interpretato questo dato e come crede di procedere verso l’appuntamento più importante dell’amministrazione: l’approvazione del bilancio: «Lo considero un fatto politicamente poco apprezzabile e poco comprensibile – chiarisce il sindaco – e vista l’importanza del DUP e del momento storico che noi stiamo vivendo ad Afragola, in cui l’amministrazione sta producendo il massimo sforzo per i migliori risultati possibili, occorre in questo momento il massimo della coesione e della chiarezza». Continua poi: «Questa è anche la ragione per la quale la maggioranza si è ridotta da 16 a 13, perché occorreva chiarezza e coesione. Ho convocato una riunione di maggioranza per domani sera, per accertare e pretendere tale coerenza e tale chiarezza, perché altrimenti vuol dire che si deve registrare una insufficienza».

Sul comportamento politico di A viso Aperto, nello specifico di Giustino che si è assentato al momento della votazione, il primo cittadino ha così concluso: «A Viso Aperto ha avuto in questi 4 anni sempre un atteggiamento di serietà e di leale collaborazione con l’amministrazione e con me. Proprio perché in quest’ultimo passaggio c’è qualcosa che non si comprende e non è chiara, io farò di tutto perché questa cosa debba essere chiarita, avendo, come sempre abbiamo fatto, non un livello di interdizione sulle aspettative specifiche, ma un livello di condivisone sull’interesse generale della città».

*redattrice Il Giornale di Casoria – articolo del 26 marzo 2017

 

Afragola. Tempi di elezioni. Distinti e distanti da chi rappresenta la camorra in politica

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Mimmo Tuccillo, il sindaco di Afragola, l’ha tenuta fuori per quattro anni dal Municipio. Li ha messi alla porta, non ha permesso punti di contatto tra l’amministrazione e la “zona nera”.

di Antonio Auricchio* – A volte ritornano. O, per meglio dire, da Afragola quella sparuta minoranza non se n’è mai andata. Nonostante le inchieste e gli arresti. Nonostante i processi in corso ed anche le dichiarazioni di qualche pentito eccellente di camorra in grado di svelare ancora ulteriori dettagli, la criminalità svolge ancora un ruolo forte sul territorio. Anche nei tentativi di infiltrare la politica. Mimmo Tuccillo, il sindaco di Afragola, l’ha tenuta fuori per quattro anni dal Municipio. Li ha messi alla porta, non ha permesso punti di contatto tra l’amministrazione e la “zona nera”. Quella parte che si ciba di illegalità, di corruzione. Dedita alla cementificazione del territorio, al riciclaggio, all’usura, alle estorsioni. Che in campagna elettorale, da quanto anche alle ultime elezioni gli investigatori hanno potuto verificare davanti ai seggi elettorali, era in campo schierata, in prima fila, con delle indicazioni ben precise. La città si è espressa e Tuccillo, come detto da anni e come più volte dimostrato coi fatti, li ha cacciati. Depotenziati. Isolati. Annichiliti. Distinti e distanti dalla zavorra non solo di Afragola ma dell’intero territorio. Il sindaco uscente porta con sé un merito storico, indiscutibile. E solo per questo va ringraziato. Indipendentemente da come finirà la partita politica e amministrativa. Il merito storico di Tuccillo resta la “bonifica” del Municipio e del contesto politico locale. E in una città ad alto tasso criminale, il merito al capo dell’esecutivo va riconosciuto: aver raggiunto un obiettivo così importante nelle condizioni ereditate dalla precedente esperienza, dove addirittura il sindaco uscente, Vincenzo Nespoli, concluse l’ultimo anno e l’intera campagna elettorale agli arresti, non è cosa da poco. Tutt’altro. Adesso, però, si torna in campagna elettorale. E’ il momento di massima partecipazione che culminerà l’anno prossimo, appena prima dell’estate con l’elezione per il rinnovo degli organi elettivi. E quando si parla di elezioni in una città così grande come Afragola; quando si parla di elezioni in una città attorno alla quale ruotano enormi interessi di ogni tipo, ovviamente la camorra, come spesso è accaduto, non resta a guardare. E parliamo soprattutto di chi intende rappresentarli nelle istituzioni. Di chi, in cambio di quei voti, sporchi e deviati, intende scalare la vetta, assaltare la diligenza per svaligiarla. E non solo con gli appalti, le speculazioni. Addirittura alcune volte basta pure solo una strada asfaltata dove risiedono capielettori affiliati. In quelle sezioni determinati candidati fanno sempre il botto. Un motivo ci sarà. A dimostrazione che tutto fa brodo. L’importante è dimostrare il potere, in ogni settore: dalla piccola alla grande cosa. Un dominio da esercitare al Municipio e da dimostrare in piazza, nelle strade, sia sulle cose che l’amministrazione decide di realizzare ma anche nelle frequentazioni. Quel binomio dev’essere a tutti evidente perché deve intimidire, in quella passeggiata c’è la sintesi di un messaggio violento e potente a cui non bastano parole per diffonderlo. E’ tutto lì, in quei volti, nei loro cognomi, nelle loro storie giudiziarie e criminali. La gente osserva, recepisce in silenzio e sa chi comanda sul territorio. Quel doppio filo che lega in apparenza “Stato e Antistato”. Solo in apparenza. Perché quell’immagine, al contrario, conferma che la politica vive delle collusioni e delle complicità. Inutile girarci attorno. Ma quello non sarà mai lo Stato. E’ il peggiore volto che la delinquenza possa esprimere. Perché non ne fa parte chi ha scelto di fare il delinquente. Ma è rappresentato anche da chi indossa la giacca e la cravatta, da chi ricicla, da chi addirittura spesso si candida per rappresentare le istituzioni ed inquinarle, infiltrarle. Assecondarle. Condizionarle ai voleri dei clan. Condizionare addirittura la legalità e lo Stato agli interessi deviati e perversi. Un rischio sempre presente ad Afragola, più che altrove, soprattutto quando si vota. E gli scioglimenti per camorra degli anni passati lo dimostrano almeno nella descrizione del quadro indiziario, nella descrizione delle frequentazioni pericolose, degli interessi, degli affari. Questo resta il nemico da abbattere. Comunque andrà il ragionamento politico, ovunque porterà la dinamica politica, un punto dev’essere sancito. Almeno per la stragrande maggioranza dei cittadini e dei politici che resta onesta e perbene: distinti e distanti dalla criminalità e da chi rappresenta quegli interessi, quelle famiglie, quelle lobby. Anche perché hanno fiutato come cani da tartufo il profumo del voto e tenteranno laddove cinque anni fa hanno fallito. Perché, come detto, l’elezione di Tuccillo a sindaco ha rappresentato una svolta storica sotto questo punto di vista. Ecco perché bisogna fare attenzione. E riprendere quei concetti che proprio da queste colonne sono stati espressi ad inizio mandato e ribaditi per tutta la consiliatura. Acclarato che il sindaco in carica ha garantito il ripristino della legalità ed ha preso a calci nel sedere, con atti e provvedimenti coraggiosi ed incisivi, chi esprimeva interessi lontani da quelli collettivi, la politica deve interrogarsi su cosa è andato, su cosa non è andato e su come migliorare. Ma quando si parla del bilancio dell’esperienza Tuccillo, si parla di politica e di amministrazione. Anche il più critico, anche il militante più accanito dell’opposizione, che si affanna a parlare di fallimento, sa bene, ove mai avesse ragione, che si tratta di un fallimento politico. Squisitamente politico. Cosa diversa da chi, al contrario, vuole candidarsi per rappresentare gli interessi dei clan con le stesse logiche, gli stessi valori, gli stessi obiettivi. Frequentando gli stessi ambienti, condividendo business e metodi. E li riconosci a vista d’occhio. Non parlano dei problemi della gente. Non si confrontano. Hanno due missioni, precise: infangare la gente perbene. Possibilmente attraverso l’anonimato. Perché della loro faccia, e peggio ancora della loro storia, si vergognano. Perché è fatta di galera e imbrogli, di assegni e di usura, di corruzione e fallimenti, di truffe e di continui riciclaggi. E allora decidono di mettersi nell’ombra, al buio, senza mai guardare in faccia gli interlocutori. Sparano. Non colpi di pistola. Ma pallottole di fango. La loro ascesa passa per la “cacciata” della gente onesta. Il loro “repulisti” resta quello: togliere dal campo gli onesti, togliere dal campo chi non solo è come loro ma ha addirittura dimostrato il coraggio di reagire e di opporsi. Devono sgomberare il campo da chi è visto come un ostacolo ai loro sporchi e loschi disegni egemoni. Perché sanno bene che se si annulla la “voce”, se si annienta la resistenza, con l’arma del ricatto, dell’intimidazione, facendo leva sull’omertà della gente espressione di paura, cala il silenzio. Ed è in quel silenzio che loro, i collusi, i colletti bianchi, i “fratelli” dei camorristi, familiari non di sangue ma di fatto, potranno realizzare i loro disegni. E per raggiungere il contesto ideale hanno iniziato ad offendere, ad infangare addirittura cercando di mettere in pericolo rapporti familiari. Puntano direttamente alle famiglie nella classica logica mafiosa. Con i cappucci che nascondono volti noti, a tutti. Ai buoni ed ai cattivi. Una macchina del fango che punta a lanciare un messaggio diretto e chiaro agli affetti più chiari. Uno squallore. Un metodo chiaramente mafioso che caratterizza mafiosi di nome e di fatto. Nei confronti dei quali, anche alle prossime elezioni se ce ne sarà bisogno, Afragola sarà chiamata a prendere le distanze in maniera netta. In attesa che arrivi ancora, puntuale, la giustizia, la magistratura e le forze dell’ordine a pulire un contesto da quella minoranza collusa e legata alla criminalità. Colpevole del degrado di un territorio che ha imparato la lezione. Un territorio che non piegherà più la testa. Un territorio che non si lascerà intimidire, che non si lascerà trasportare nella paura e nell’omertà. Un territorio che continuerà a dimostrare gli anticorpi giusti. Perché questi cappucci avranno di fronte un esercito, a viso aperto, formato da gente con le loro facce, le loro storie, i loro valori ad impedire che Afragola torni quella colonia del malaffare com’è stato per anni. L’azione di Tuccillo non sarà sprecata. Comunque andrà: distinti e distanti dalla criminalità!

(direttore Mosaico – editoriale 25 marzo 2017)

Birra gratis alla Rotonda Diaz: arriva beerETTA

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Birra gratuita in bicicletta

 Domenica 26 marzo alle ore 12 a Napoli

 

Birra gratis e di qualità a Napoli, negli spazi urbani della rotonda Diaz arriva beerETTA.

Domenica 26 marzo alle ore 12 si terrà la presentazione ufficiale del veicolo dedicato allo street food con l’ideatore Giovanni Kahn della Corte, l’architetto Nicola Flora ed il campione di pallanuoto Amayris Perez

 Il sole primaverile che illumina il Lungomare di Napoli fa subito venir voglia di birra gelata.

Appuntamento da non perdere quindi domenica 26 marzo alle 12 alla Rotonda Diaz per l’arrivo di beerETTA la “birra in bicicletta” che, dopo aver incuriosito in tanti alla presentazione del prototipo all’Ippodromo di Agnano, si mostra nella sua veste definitiva.

I primi 200 fortunati potranno dissetarsi dal veicolo ideato per lo street food che consente di spillare la bevanda ambrata con una semplice pedalata.

All’evento prenderanno parte Giovanni Kahn della Corte, l’architetto Nicola Flora, professore del distretto MobilArch della Fererico II ed il campione di pallanuoto Amaurys Perez del birrificio Zion.

Iniziativa interessante che impreziosisce il ricco panorama di eventi e manifestazioni legate al fenomeno dello street food, molto attivo anche a Napoli e in Campania.

 

 

Da Scampia a San Giorgio a Cremano: ospite Pino Maddaloni

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Pino Maddaloni, un comune ragazzo di Scampia, sedici anni fa vinceva l’oro olimpico nel judo e diventava uno dei personaggi emblematici di Sydney 2000.
Simbolo, sopratutto, del suo quartiere, dove sogna di creare un centro di eccellenza del judo. Il Campione olimpico è stato ospite giovedi 16 marzo, al Palaveliero, il Centro Sportivo di San Giorgio a Cremano.
Grande euforia ed entusiasmo tra i giovani ragazzi del Judoka ed i loro genitori, che hanno avuto l’opportunità di conoscere personalmente l’idolo dello sport che amano, condividendo una intera lezione.
Una vera e propria lezione di vita e di sport, una kermesse indimenticabile, tenuta da Maddaloni con enorme umiltà coinvolgendo dai più piccini agli adulti.
Sempre attento alle problematiche della società civile ed in particolare del mondo dei bambini, Maddaloni ha offerto la sua esperienza come testimonianza ed esempio di tenacia e di forza.
Lo scopo dell’incontro nasce dall’esigenza di trattenere con lo sport e le varie discipline l’intera famiglia.
Il match si inserisce in un progetto di interscambio tra atleti, maestri e campioni di altre società voluto, fortemente, dall’Insegnante Tecnico Giovanni Savarese , attuale istruttore di judo del PALAVELIERO.
Il Maestro Savarese, assieme al Campione Olimpico sono, infatti, stati prima compagni nella squadra del Gruppo Sportivo Della Polizia di Stato FF.OO. e poi nella Nazionale Italiana FIJLKAM.
“Di Pino abbiamo molto apprezzato il suo approccio e la sua professionalità – ha dichiarato il Maestro Savarese- ha giocato con i nostri bambini ed ha distribuito i suoi consigli tecnici ai più grandi – conclude – a fine allenamento ha dichiarato di essere rimasto colpito positivamente dalla struttura, dall’ambiente e dall’accoglienza ricevuta ed ha promesso di tornare a trovarci”.

Fonte: Comunicato

21 marzo: Libera chiama, Radio Siani risponde presente

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Martedì 21 marzo ore 9 partenza dal Parco Conocal di Ponticelli a Napoli

Martedì 21 marzo l’associazione Libera contro le mafie, come ogni anno dal 1995, celebrerà la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie.

Luoghi di speranza, testimoni di bellezza”: questo il tema che legherà tutte le manifestazioni che, nelprimo giorno di primavera, si terranno in tutta Italia per ricordare le vittime innocenti delle mafie.

Il corteo del comitato regionale della Campania quest’anno si terrà a Ponticelli, periferia est di Napoli, presso il Parco Conocal, teatro in questi anni di violenza e marginalizzazione socio-culturale.

Oltre alle tante associazioni aderenti, sarà presente l’intero staff di Radio Siani per seguire il corteo ma anche per raccontarlo a chi non potrà essere presente.

«Quest’anno la giornata del 21 marzo è ancora più importante perché finalmente è stata riconosciuta dalle istituzioni come giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e poiafferma Giuseppe Scognamiglio, presidente della cooperativa dedicata a Giancarlo Sianiperché essere in quel parco della periferia orientale di Napoli sarà ancora più significativo perché si tratta di un luogo in cui la speranza può finalmente tornare come la primavera.

Tuttavia la vera sfida ricomincia dal 22 in tutti quei luoghi di impegno già vissuti e quelli ancora da liberare, insieme, per scrivere una pagina nuova della nostra storia in cui la memoria e l’impegno siano il centro della nostra azione quotidiana. Noi di Radio Siani siamo sempre felici e pronti a dare il nostro contributo a giornate belle ed importanti come quella del 21 marzo organizzato da Libera» .

LA COOPERATIVA GIANCARLO SIANI
La Cooperativa Siani nasce nel 2012 con la maturazione di diverse esperienze nel campo del volontariato. Opera in due sedi: un immobile sede della radio ed un fondo agricolo, entrambi confiscati alla camorra ed intitolati alla memoria di Giancarlo Siani, giornalista campano ucciso dalla camorra.

L’impegno si divide tra la radio, presenza ormai consolidata nel tempo e sul territorio, megafono di riscatto sociale, e l’impegno nel settore agricolo e apistico, curato da professionisti provenienti dalla facoltà di Agraria dell’Università Federico II di Napoli.

La cooperativa collabora con quest’ultima per lo sviluppo di un’agricoltura in perfetto equilibro con l’ambiente e nel pieno rispetto dei valori disciplinari di “Slow Food”. Non solo food ma anche progetti di recupero per ragazzi disagiati e grazie alla collaborazione con vari istituti scolastici di Ercolano, la Coop Siani promuove percorsi di crescita personale e lavorativi attraverso le attività della radio e del fondo agricolo.

L’incasso derivante dalla vendita della nuova confezione regalo sarà totalmente devoluta al sostegno della attività della cooperativa.

Requiem for Pinocchio a Sala Ichòs

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17 – 18 – 19 marzo a Napoli

Ospite a Sala Ichòs (via Principe di Sannicandro – San Giovanni a Teduccio, Na), dal 17 al 19 marzo, la compagnia Leviedelfool con Requiem for Pinocchio – La scoperta dell’esistenza di e con Simone Perinelli.
Lo spettacolo, vincitore del “Premio Anteprima” 2012 e del “Premio Bianco e Nero” della Civica Accademia di Arte Drammatica Nico Pepe, è il punto di partenza di una riflessione sviluppatasi nella TRILOGIA DELL’ESSERE, che articolandosi in altri due capitoli attraverso i monologhi MACARON – La R-Esistenza e LUNA PARK – Do You Want a Cracker? (in scena la prossima settimana), vuole essere un tentativo per indagare i meandri dell’esistenza attraverso i temi cari all’esistenzialismo e in particolare al pensiero e all’opera di Albert Camus.

Un processo. Il giudice: “Signor P, questa corte le attribuisce le accuse suddette e le domanda: come si dichiara l’imputato?” Pinocchio: “Innocente, Vostro Onore! Ho poi… avrei anche una richiesta: vorrei giustappunto tornare burattino!” “Di conseguenza Vostro Onore, approfitterei dell’udienza per chiedere di tornar allo stato naturale delle cose, ché, senza offender nessuno voler, da essere umano proprio non mi trovo. Poiché da burattin mai nessuno mi disse che divenir bambin significasse crescer, diventare ometto, uomo, vecchio poi morire. Ma la morte niente poi sarebbe, se non fosse che nel bel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai a dover lavorar per campare e la via della felicità s’è smarrita! Quindi, a prescindere da quel che sarà la sentenza, vi dico che questo vostro viver si chiama sopravvivenza. Preferisco faticar per uscir da una balena, che non per esser libero un sol giorno a settimana, ché non mi bastan 4 giorni al mese per vivere la vita, quindi la lascerei a voi questa fatica e non perché sia tipo da battere la fiacca, no, ma stavo meglio col cappio al collo che col nodo di cravatta. Se non dispiace Vostro onore tornerei alle mie peripezie, piuttosto il paese dei balocchi, ma non quello delle lotterie! Quanto alle accuse, tutto iniziò così… C’era una volta… No! C’era una notte…”.

Nel dare voce al famoso burattino, abbiamo lavorato cercando di immaginare un possibile percorso che desse un seguito alla favola stessa raccontando la vita che Pinocchio “vivrà” nel mondo reale. Pinocchio diventa così un pretesto, uno sguardo preso in prestito dal quale osservare con occhio limpido, infantile e ribelle il mondo che ci circonda e la vita che affrontiamo quotidianamente. Così ci siamo concessi questa chiave di lettura per andare più a fondo nell’affrontare le tematiche del lavoro totalizzante e precario, dell’emancipazione, della mercificazione del tempo e dell’essere, dell’anestesia dei sogni e del consumismo di ennesima generazione per operare un’analisi attenta e reattiva rispetto ad un quesito significativo della vita: cosa significhi essere umano? Il burattino diventato umano suo malgrado si stacca dalla classica messa in scena del testo di Collodi, per destreggiarsi nel nostro mondo dove la favola non è che un lontano ricordo, una delle tante versioni dei fatti.

Note di Regia
L’obiettivo è stato sin dall’inizio quello di mettere sul palcoscenico le due vite di Pinocchio, quella da burattino e quella da essere umano. Il secondo obiettivo: teatralizzare il racconto, renderlo vivo, organizzandolo in una sequenza di quadri che si succedono a ritmo incalzante. Il terzo obiettivo, quello di non utilizzare effetti speciali o grandi impianti scenografici. Per questo abbiamo optato per l’essenziale: un tavolo, un microfono e un’asta e di conseguenza abbiamo prediletto la caratterizzazione dei personaggi di Collodi attraverso un lavoro attoriale sul corpo e sulla voce ispirandoci alla frase di Ennio Flaiano: “Il gioco è questo: cercare nel buio qualcosa che non c’è… e trovarla!”

Servizio navetta
Attivo per il pubblico di Sala Ichòs il servizio gratuito Vai a teatro in navetta! L’autobus preleverà gli spettatori a Napoli il venerdì e il sabato alle ore 20 e la domenica alle 18 a piazza Borsa (adiacenze fermata metropolitana) e li accompagnerà nello spazio di San Giovanni a Teduccio. Garantito anche il ritorno, con destinazione finale sempre piazza Borsa.
È possibile effettuare la prenotazione sempre durante la settimana, il venerdì, il sabato e la domenica entro e non oltre le ore 12, tramite whatsapp o sms ai numeri 335 7652524 – 335 7675152, indicando il cognome e il numero di passeggeri.
Il servizio navetta è disposto dal Comune di Napoli per i Teatri della Periferia Est della città.
Sala Ichòs
Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)
Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra
Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)
Orari spettacoli: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 19

REQUIEM FOR PINOCCHIO
la scoperta dell’Esistenza
di e con Simone Perinelli
con un estratto di “Emporium” di Marco Onofrio
aiuto regia e consulenza artistica Isabella Rotolo
regia Simone Perinelli
progetto fotografico Guido Mencari
spettacolo vincitore “Premio Anteprima” 2012 “Premio Bianco e Nero” della Civica Accademia di Arte Drammatica Nico Pepe

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