venerdì, Agosto 1, 2025
Home Blog Pagina 2159

Napoletani esclusi da un locale ad Ibiza

0

Ci risiamo. Ancora una volta c’è chi nega l’accesso a qualche evento particolare perché napoletani.

Questa volta la discriminazione è avvenuta ad Ibiza dove Alessia, studentessa ventunenne, e i suoi amici si sono visti negare l’accesso al rinomato locale Hard Rock.

A denunciare il tutto, sui social, è Salvatore Ferraro, padre della ragazza.

“Giusto per raccontare…mia figlia Alessia Ylenia ieri notte si è vista negare l’accesso al locale Hard Rock di Ibiza appunto, in quanto nata e residente nella provincia di Napoli. I buttafuori una volta controllati i documenti hanno detto che loro non accettavano persone della provincia di Napoli nel loro locale”.

Secondo il racconto della ragazza, i buttafuori del locale avrebbero comunicato ai ragazzi che “il party era dedicato esclusivamente ai residenti e alle persone che lavorano a Ibiza, vietandoci l’ingresso”. Ma non è tutto.

Il padre della ragazza, nel suo racconto, aggiunge un altro particolare sulla vicenda.

“Mia figlia e gli altri amici sono andati via addolorati e mortificati e, tra l’altro, tra i cori di scherno di alcuni ragazzi milanesi che erano lì e che li hanno dileggiati”.

Lo sdegno del signor Ferraro è pienamente condivisibile.

“Tale comportamento è inammissibile e razzista ed è da stigmatizzare specialmente in quanto avvenuto in una struttura così nota a livello mondiale”.

Con l’escamotage della festa dedicata ai residenti, è quasi certo che non arriveranno ulteriori giustificazioni dalla catena di locali Hard Rock.

È difficile stabilire se si sia trattato un vero party esclusivo o di un brutto atto di discriminazione.

A conti fatti, però, la ferita – non solo di Alessia e dei suoi amici, ma quella inferta a tutti i napoletani – resta.

_

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Fb de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Ricomincio dai libri ai Quartieri Spagnoli. La presidente ci spiega perché

0

Dal 4 al 6 ottobre torna a Napoli “Ricomincio dai libri”, fiera del libro, ad ingresso gratuito, che quest’anno per la sua VI edizione approda alla Fondazione Foqus, ai Quartieri Spagnoli di Napoli. 

Per scoprirne qualcosa di più abbiamo intervistato Deborah Divertito che contribuisce al successo di “Ricomincio dai libri” dalla prima edizione della fiera nata nel 2014 a San Giorgio a Cremano. 

Ciao Deborah, questa sarà la tua prima edizione da presidente di “Ricomincio dai libri”, ma la rassegna ha ormai una sua piccola storia. Da chi è nata l’idea di “Ricomincio dai libri” e con quali obiettivi?

La prima edizione da presidente, e ne sento orgogliosamente il peso! Ricomincio dai Libri nacque dalla voglia di ridare un momento importante dedicato ai libri e all’editoria dopo la fine di Galassia Gutenberg a Napoli. L’idea fu di tre associazioni in particolare, La Bottega delle Parole, Librincircolo e Arenadiana in collaborazione con il Forum delle Associazioni e il comune di San Giorgio a Cremano. Poi, come tutte le creature destinate a crescere belle, si è evoluta, si è arricchita di altre realtà, come Parole Alate e Sepofà, che in vario modo hanno dato il proprio apporto e alla quarta edizione si è deciso di fare il grande salto in città, a Napoli, avendo sempre bene a mente, però, da dove siamo partiti per non perdere lo spirito iniziale con cui è cominciata quest’avventura. Ricominciare dai libri e mettere per tre giorni al centro l’editoria e tutto ciò che le si muove intorno, compreso soprattutto il tessuto associativo che è ormai i veri portatori sani di cultura sul territorio.

Deborah Divertito e parte dello staff alla scorsa edizione di Ricomincio dai libri
Perché, dopo il successo della scorsa edizione al Museo Archeologico Nazionale, la scelta di allestirla in un luogo quanto mai complesso come i Quartieri Spagnoli? Cos’è la Fondazione FOQUS?

Tornare al MANN ci sarebbe molto piaciuto perché quella dell’anno scorsa è stata un’edizione meravigliosa. Il posto ci ha sicuramente aiutato tanta la bellezza che contiene, ma abbiamo fatto numeri (reali) che ci hanno definitivamente consacrato come realtà importante del settore, nonostante non strizziamo l’occhio al mainstream, alla politica, alle grandi associazioni di categoria. Questo lo voglio specificare perché sia chiaro sempre l’intento con cui organizziamo la fiera. E qui s’inserisce perfettamente la scelta di FOQUS-Fondazione Quartieri Spagnoli come nuova location per questa sesta edizione. Foqus è un luogo restituito alla città grazie ad un’operazione di rigenerazione urbana che prende spunto da ciò che si è fatto in grandi capitali europee come Berlino, ma in pochi ancora lo conoscono. Ospita realtà associative, alcuni corsi dell’accademia di belle arti, laboratori per ragazzi con disabilità, una scuola per l’infanzia,  donando ai quartieri spagnoli, ma non solo, un senso di comunità sana, operativa e bella a cui appartenere. Il tema della fiera di quest’anno è “Prendiamoci cura” ed è quello che fanno tutti coloro che vivono Foqus tutti i giorni e allora ci sembrava un connubio perfetto. È una sfida che lanciamo ai napoletani e non solo: venite a vedere di cosa siamo capaci! E poi non è complicato arrivarci: è a due passi dall’uscita dalla stazione Montecalvario (Metro Linea 1- fermata Toledo) che resterà aperta per tutto il periodo della fiera grazie ad un partenariato stretto con ANM. 

 

Locandina Ricomincio dai libri
La locandina dell’edizione 2019 di Ricomincio dai libri
“Prendiamoci cura” è il tema della sesta edizione. La copertina, assegnata all’artista Luca Carnevale, rappresenta un orso polare fatto di parole che, mentre il suo habitat naturale si scioglie, si regge in equilibrio precario su di un libro. Qual è il messaggio che volete lanciare?

Abbiamo sentito forte la necessità di invitare a fermarci un attimo per entrare pienamente in sintonia con il mondo che ci circonda, con le persone che ci sono vicine, con le nostre passioni, con noi stessi. L’immagine è ripresa da una foto vera che ritraeva un orso polare fermo su ciò che restava dei ghiacciai sciolti tutti intorno a lui. E quel disastro lo stiamo provocando noi, con le nostre scelte sbagliate, i nostri Governi con politiche non lungimiranti, la nostra poca consapevolezza anche nei gesti quotidiani. La fiera ha ottenuto per questo il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare e del Territorio. Quindi “prendiamoci cura” del nostro pianeta che significa inevitabilmente “prendiamoci cura” di noi stessi. Anche attraverso i libri e la condivisione di momenti culturali come Ricomincio dai Libri. 

Oltre che come lettori o appassionati di lettura, si può partecipare a “Ricomincio dai libri” anche da editori, autori e associazioni culturali. Come e fino a quando si può inviare richiesta?

Certo! I bandi autori emergenti e associazioni sono quelli che maggiormente contraddistingue la nostra fiera dal basso. I bandi sono aperti fino al 9 settembre e sono pubblicati sul nostro sito www.ricominciodailibri.it Potete tranquillamente scriverci a info@ricominciodailibri.it per qualsiasi info vogliate chiedere. 

Come si può, invece, far parte dello staff di RDL?

Abbiamo rinnovato anche quest’anno una call per volontari perché abbiamo visto che ci sono tante persone che amano vivere la fiera dall’interno. È un’esperienza che ha fatto anche nascere un bel gruppo stabile. Per far parte dello staff basta inviare una mail o un messaggio alla pagina Facebook “Ricomincio dai Libri”. 

Anche quest’anno alla direzione artistica ci sarà Lorenzo Marone. Tra novità e conferme, cosa dobbiamo aspettarci dalla nuova edizione?

Niente spoiler, please! Possiamo solo dire che c’è una forte impronta del direttore artistico Lorenzo Marone, come sempre, che ha interpretato e fatto suo il tema di questa edizione, con una grande attenzione agli ospiti invitati. E poi un omaggio a Camilleri e a De Crescenzo, due grandi “uomini d’amore”.

_

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

De Magistris lancia il “Modello Napoli” per una coalizione in funzione Anti-Salvini

0
“Si ipotizza all’orizzonte niente di meno che un nuovo matrimonio tra M5s e PD: si erano tanto odiati, schifati e diffamati a vicenda, ma ora si ameranno perchè il Paese ha bisogno di loro Così passeremo al secondo capolavoro politico di Di Maio, quello di riesumare Matteo Renzi”

E’ con queste parole che il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris lancia il suo manifesto politico in vista delle elezioni che la crisi di governo ha reso necessarie per ristabilire l’equilibrio tra le forze in parlamento.

“Qualsiasi maggioranza verrà prodotta in questo Parlamento avrà talmente tante contraddizioni che spianerà la strada al peggior salvinismo di ritorno e, quindi, alle destre più eversive e violente. Allora cominciamo a mettere a terra un programma su cui costruire alleanze prima del voto”

Con questa calata di carte, De Magistris mette a nudo le sue intenzioni: Stringere alleanze prima del voto sotto la bandiera di un nuovo movimento politico ed entrare così in campo come nuova forza sullo scacchiere della politica nazionale. A tal proposito non si riserva dal gettare le prime linee guida che daranno l’indirizzo alla nuova coalizione:

“Le prime tre leggi che approveremo riguarderanno l’acqua pubblica, il cambiamento climatico e i beni comuni in nome del modello Napoli”

Ci saranno inoltre, come spiega lo stesso De Magistris, clausole sociali per i disoccupati, piani di assunzione dei giovani nella Pubblica amministrazione, rafforzamento del potere della magistratura, misure fiscali straordinarie per tassare le rendite che andranno a finanziare un piano straordinario per garantire la casa, e tanto altro.

 

Morto un 22enne napoletano in vacanza a Mykonos

0

Un turista napoletano è morto a Mykonos, in Grecia, mentre si trovava con un’amica a bordo di una moto d’acqua.

Antonio Borrelli, 22enne napoletano, è morto due giorni fa a Mykonos. Il turista si trovava nei pressi della spiaggia Superparadise, una delle più frequentate dell’isola. Da come riferisce Cnn Grecia, sarebbe caduto in mare mentre si trovava con un’amica su una moto d’acqua. Numerosi i messaggi di cordoglio degli amici sui social. La stampa greca parla di annegamento, ma la causa del decesso è ancora da stabilire. Si attende l’autopsia e le indagini della polizia locale. Il proprietario dell’agenzia che affitta le moto d’acqua ha dichiarato alla capitaneria di porto che i due giovani indossavano i giubbotti di salvataggio e che tutte le norme di sicurezza sono state osservate.

Medvedev, dalla Russia con furore.

0

Il giovane Daniil vince il master 1000 di Cincinnati sconfiggendo il belga Goffin

Di Nicola Avolio – Un vento nuovo e sferzante si è abbattuto sul centrale di Cincinnati, che ha visto trionfare per la prima volta in un master 1000 il giovane talento russo, che sarà da oggi il nuovo numero 5 del mondo grazie ai punti di queste 3 fantastiche settimane, con questo successo e le due precedenti finali a Toronto e Washington.

Vedere giocare Medvedev è un esperienza alquanto particolare, almeno quanto lo è il suo tennis estremamente personale, tanto diverso dal solito da sembrare sgraziato, ma di sicuro, specialmente in questo periodo, molto efficace.

Un giocatore sui generis anche da un punto di vista mentale, molto introverso ma al contempo capace di improvvise fiammate, un po’ come il suo tennis che da lenta ragnatela si trasforma di colpo in un assalto di cannoni.

Potremmo quindi definirla la vittoria dell’originalità, perché nessun maestro consiglierebbe un singolo movimento tecnico fatto dal russo, che però realizzato da lui diviene, come per magia, efficace.

La finale, giocata con spalti un po’ vuoti complici il non grande richiamo dei due finalisti ed un incredibile caldo, è stata molto combattuta nel primo parziale, conclusosi al tie-break e che ha visto Daniil arrivare al momento di servire per il match nel secondo parziale quasi senza benzina, sia fisica che mentale, dovendosi affidare all’arma che più di tutte gli ha reso in questo torneo, il servizio.

Chiudendo dunque con un Ace il giovane russo riesce a superare la resistenza di un buonissimo Goffin, forse mancato un po’ nei momenti topici del match ma che comunque può dirsi più che soddisfatto di una finale che gli porta comunque in cascina punti e fiducia in vista degli US Open.

Se la finale non è stata con uno dei tennisti più di richiamo del momento, è stata la semifinale il momento di svolta per Daniil, dove, sotto di un set con il numero 1 del mondo Djokovic è riuscito a rimontare e imporsi al terzo, mostrando un tennis vario, rapido ed efficace ed una notevole crescita dal punto di vista mentale e di gestione del match.

Il serbo al momento di salutare l’avversario non ha fatto per nulla mistero del suo stupore nel vedere un tale livello dal russo, complimentandosi con lui e ponendo subito il suo focus sul prossimo slam da difendere come campione in carica.

L’altro semifinalista non è un nome abituale come il campione di Wimbledon, bensì Gasquet, il piccolo pittore francese che dopo un periodo molto difficile trova così riscatto in questo torneo con una semifinale 1000 che gli mancava addirittura dal lontano 2013.

Approfittando di un lato di tabellone più agevole dovuto dal ritiro dell’ultim’ora del campione della Rogers Cup, Rafa Nadal, il francese è riuscito a issarsi fino alla semifinale sconfiggendo avversari tutt’altro che scontati, in primis Andy Murray, che finalmente abbiamo avuto il piacere di rivedere competere in semifinale, seppur con una condizione fisica lontanissima dall’essere ottimale.

Se per Djokovic il torneo non è stato entusiasmante ma comunque con note positivo, non si può dire lo stesso dell’altro grande favorito della vigilia, Roger Federer.

Il fenomeno svizzero è stato anch’egli vittima del fresco vento russo, sconfitto al terzo turno dal giovane Rublev, in una partita giocata si molto bene dal russo ma altrettanto male da Federer, parso assolutamente in ritardo di condizione fisica e non vigile e cattivo mentalmente.

Non era facile riprendersi dalla mazzata londinese, e forse nessuno si aspettava un Roger scintillante, ma era comunque lecito attendersi una prova migliore dal neo 38enne svizzero, che qui ha trionfato per ben 7 volte.

Per un Federer triste abbiamo però visto un Rublev commosso per la gioia di un simile successo, specie per lui che ha avuto parecchi guai fisici di recente, dovendo stoppare la sua crescita che procedeva invece abbastanza spedita sulla scia dei due colleghi russi neo top-10, Khakchanov e appunto Medvedev.

La lista dei delusi conta però entrambi svizzeri, dato che anche Wawrinka è uscito senza troppi onori sempre per mano di Rublev, che ha dapprima fatto saltare l’atteso derby svizzero, per poi completare l’opera eliminando entrambi i rossocrociati, per la sua gioia e la disperazione dei fan.

Il capitolo italiani non è di certo più ricco di soddisfazioni, dato che abbiamo perso tutti i nostri rappresentanti già al primo turno, con particolare menzione per Berrettini parso purtroppo ancora abbastanza frenato dalle conseguenze dell’infortunio alla caviglia patito qualche settimana fa.

Il tour si sposta ora a New York, dove si apriranno le danze per l’ultimo slam della stagione, con ancora una volta Djokovic nei panni del grande favorito e Federer e Nadal come prime valide alternative.

La vittoria di un giovane come Medvedev ci fa sperare che i ragazzi possano essere un po’ più pronti per insidiare i big 3, ma è bene ricordare che il fatto di giocare al meglio dei 5 set cambia molto le carte in tavola dando ancora più margine ai 3 campioni.

Direzione Flushing Meadows, ci sarà da domare il rovente cemento Newyorkese.

Il proprietario del Papeete Sindaco di Napoli? Con Salvini tutto è possibile

0

Solo qualche anno fa sarebbe stata pura fantascienza pensare che il proprietario dello stabilimento balneare più “in” del nord italia sarebbe potuto concorrere alla carica di Sindaco di Napoli, eppure ieri, in un intervista al Mattino, Massimo Casanova, ha dichiarato:

“Farei meglio di de Magistris. Se salvini me lo chiedesse sarei disponibile”

In prima linea contro l’eventualità che ciò accada è il grillino Matteo Brambila, consigliere comunale del Movimento 5 stelle, il quale, nonostante anch’egli non sia nato a Napoli, mette il discorso su un piano etnico-culturale:

“Non è una quetione da dove proviene il candidato, ma sulla validità delle persone. Dopo tutti i disastri combinati da De Magistris spero che non arrivi proprio ora un leghista del genere che culturalmente non mi sembra proprio un modello da seguire”

Dalla sinistra invece suona tutt’altra musica, quasi a prendere questa candidatura come un’ottima notizia per la sinistra napoletana poichè rafforzerebbe il “fronte anti-straniero” che inevitabilmente andrebbe a formarsi

“Mi sembra un’ottima candidatura – dichiara Alessandro Fucito esponente della Sinistra e alleato in consiglio con De Magistris – Se la Lega presenta un personaggio simile si confermerà che la destra a Napoli non può mai vincere. Una capitale come la nostra non potrebbe mai votarlo.”

Tutela ambientale: il punto su mare e rifiuti a Napoli

0

Dopo un anno in cui si è parlato molto di tutela ambientale, a Napoli si intensificano sensibilizzazione e controlli.

Con l’estate agli sgoccioli, a Napoli si fa il punto della situazione sulle iniziative in favore della tutela ambientale. L’impressione è che la cittadinanza si avvii verso una scossa di consapevolezza in materia di tutela ambientale. In effetti, un’efficace sensibilizzazione sul tema natura e cambiamenti climatici ha caratterizzato questi mesi.

Mentre l’espressione plastic free sembra farsi più massiva, si sono intensificati i controlli, condotti sia a livello locale che nazionale, volti a far rispettare le norme sui rifiuti. In più, sono numerose le associazioni che si organizzano per sensibilizzare i cittadini al rispetto della propria terra.

Persistono comunque problemi di smaltimento dei rifiuti. Essi sono causati sia da disservizi che da atteggiamenti poco collaborativi della cittadinanza. Da non rispettare il calendario dello smaltimento, a non differenziare affatto i rifiuti, fino a sversare rifiuti illecitamente. Ogni gesto di illegalità forma una catena i cui effetti pesano sulla collettività tutta.

Sul fronte mare, anche quest’anno la balneabilità è stata messa a dura prova. A Posillipo, lo scorso luglio, si è riversata in mare un’ingente quantità di acqua fognaria. Il lido Sirena si è fatto promotore di iniziative di pulizia spiaggia. Di tutela ambientale si occupa anche il collettivo “Sii turista della tua città“, che quest’anno ha ripulito il lido Mappatella.

Marcello Giocondo, Presidente regionale dei balneari sostiene che «il problema resta quello delle spiagge libere. Mentre lo stabilimento balneare ha interesse nel tenere pulito il suo spazio in concessione, la spiagge libere sono tali in quanto abbandonate». Se privatizzare la fascia costiera è ovviamente inammissibile, i comuni, con tutto il sostegno del caso, dovrebbero occuparsi più assiduamente di tutela ambientale.

Si apre l’inchiesta sulla morte di Simon Gautier

0

Ieri 18 agosto, i soccorsi hanno ritrovato il corpo di Simon Gautier, l’escursionista francese disperso da 9 giorni (per ulteriori informazioni, clicca qui).

Ecco le parole pronunciate da Simon Gautier nella telefonata al 118 della mattina del 9 agosto:

«Sto morendo di dolore, sono caduto in una scarpata, ho le gambe rotte. Aiutatemi, vedo il mare ma non so dove mi trovo».

Il ragazzo si era infatti rotto le gambe, cadendo in un dirupo, nella zona di Belvedere di Ciolandrea, nel comune di san Giovanni a Piro, in provincia di Salerno, dove è rimasto per tutto questo tempo.

Sulla morte del ventisettenne francese però si apre un giallo: se Simon ha chiamato il 118 alle 9:15 di mattina, perché nelle successive 9 ore in cui ha avuto il cellulare ancora acceso non ha risposto?

Il ragazzo evidentemente non ha risposto poiché svenuto per l’eccessivo dolore oppure aveva perso il cellulare mentre provava a salvarsi e lasciare la zona in cui era caduto.

Inoltre non è stato possibile localizzare il suo cellulare, poiché era in un’area non servita da internet.

Il ritrovamento del corpo di Simon Gautier

Il dirupo in cui è caduto Simon Gautier durante la sua escursione è situato nei pressi di un impervio sentiero. I soccorsi alpini, perlustrando la zona di San Giovanni a Piro con un binocolo, hanno notato uno zaino e poi poco distante il corpo del ragazzo.

Il ritrovamento è stato effettuato durante le ore di buio. Dopo aver messo in sicurezza il corpo, si è deciso di procedere al trasferimento della salma con la luce del giorno, vista la pericolosità della zona. Infatti oggi le squadre di recupero sono a lavoro sin dalle prime luci dell’alba.

Seguirà poi un’inchiesta che stabilirà le cause della morte del ragazzo e se abbia inciso il ritardo dei soccorsi, denunciato dalla famiglia di Simon.

«Voglio aiuto. E’ insopportabile sapere che gli siamo vicini ma non abbiamo l’aiuto necessario per trovarlo» è l’appello che la madre di Simon ha lanciato durante i giorni delle ricerche.

Una mancanza che però è stata smentita dalla prefettura. Quasi 100 unità di soccorso erano infatti impegnate nella ricerca del ragazzo.

Avendo appreso della partenza di Simon da Policastro, il sindaco in persona, Giovanni Fortunato, insieme alla polizia municipale si sono attivati per visionare i filmati e ripercorrere tutti i movimenti dell’escursionista francese, prima della sua telefonata al 118.

Le ricerche si sono infatti concentrate sui sentieri che Simon Gautier avrebbe potuto prendere, ma purtroppo con il ritrovamento di ieri sera del suo corpo senza vita, le speranze sono finite.

_

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Simon Gautier: ritrovato il corpo dello studente francese

0

Il corpo dello studente francese Simon Gautier è stato ritrovato in un burrone lungo la costa di Scario, nel salernitano.

Lo studente francese risultava scomparso da 9 giorni.

“Sono distrutta, abbiamo avuto fino all’ultimo la speranza che Simon fosse ancora vivo” sono le parole di Asha, la studentessa che condivideva a Roma l’appartamento con Simon.

L’ultima traccia lasciata dal ventisettenne francese, in cammino da Policasteo verso Napoli, è la drammatica telefonata al 118.

Al telefono, il ragazzo affermava di non sapere dove si trovasse e di avere entrambe le gambe rotte.

È proprio a Policastro che da qualche giorno si trova la famiglia di Simon che ha appreso la notizia del ritrovamento del corpo dagli amici del ragazzo, informati a loro volta da un giornalista.

L’ambasciata ha messo a disposizione della famiglia Gautier degli psicologi francesi che hanno già raggiunto l’albergo dove alloggia.

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

Sapori leggendari: il limone ed il Limoncello

0

Il Limoncello è un liquore dolce a base di limone, famoso ed amato ormai in tutto il mondo.

Sebbene abbia iniziato a diffondersi in maniera più estesa nel novecento, ha origini davvero antiche: alcune leggende dicono che la sua ricetta abbia a che fare con Zeus, altri con delle Sirene.

Il vero mistero, questa volta, è nella paternità della ricetta, contesa tra Capri, Amalfi e Sorrento.

Tra le Esperidi, Zeus e le Sirene

I limoni sono al centro di una delle dodici fatiche di Ercole.

I limoni, detti “pomi d’oro“, erano custoditi nel giardino delle Esperidi. Compito di Eracle era quello di recuperare i pomi d’oro: con l’aiuto delle ninfe, ci riuscì.

Alcune leggende asseriscono che sia stato Zeus stesso, venuto in possesso dei preziosi limoni, ad inventare il limoncello ed a regalare la sua ricetta ad un mortale, che poi l’avrebbe diffusa col suo favore tra gli esseri umani.

Altri dicono invece che le custodi di questa preziosa ricetta fossero le Sirene e che queste non avessero alcun interesse a condividere il loro sapere con gli uomini, con cui non sembrava avessero affatto buoni rapporti: furono infatti i monaci certosini a rubare la ricetta alle Sirene dopo averle scacciate dalle loro terre.

I pescatori avrebbero poi fatto proprio quel segreto, bevendo un sorso della preziosa bevanda per scaldarsi nelle mattine più fredde.

La vera storia del Limone in Campania

Plinio il Vecchio conferma la presenza in epoche antiche del limone in Campania parlandone più d’una volta. Ma non solo: troviamo l’albero di limone dipinto ben due volte sulle pareti della “casa del frutteto” di Pompei.

Già nel VI secolo d.C. troviamo testimonianze dell’uso del limone a scopo medicamentoso da parte dei medici di Salerno, ma una maggiore diffusione dell’albero di limone si ebbe probabilmente dal I secolo d.C.; gli arabi li portarono in Spagna ed in Italia meridionale nel corso delle invasioni del X e del XII secolo. Probabilmente contribuirono alla diffusione del limone anche i crociati di ritorno dalle guerre sante.

Ad ogni modo, nel 1500 Napoli era ormai piena di limoni ed agrumi, particolarmente apprezzati dai Gesuiti; nel 1800 l’economia della penisola sorrentina si basava in larga parte sulla coltivazione dei limoni.

Chi ha inventato il limoncello?

Di chi sia effettivamente la paternità della ricetta del limoncello è ancora oggi oggetto di discussione.

Gli amalfitani sostengono che già ai tempi delle invasioni saracene i contadini lo bevessero nelle mattinate più fredde – e questo troverebbe un collegamento con la leggenda delle Sirene, dei monaci e dei pescatori.

I sorrentini asseriscono invece che siano loro gli inventori del liquore, e che le famiglie nobili di Sorrento offrissero sin dai primi anni del 900 un bicchiere di limoncello ai loro ospiti, alla fine dei pasti.

Alcuni capresi sono infine sicuri che sia stato  l’imprenditore Massimo Canale, nel 1980, a creare il limoncello. Fu in effetti lui a brevettarne la ricetta nel 1988.

Altri capresi asseriscono che a creare il limoncello sia stata Maria Antonia Farace, all’inizio del 1900; la donna gestiva una piccola pensione a Capri, dove curava anche un giardino dove crescevano diversi alberi di limone. Il nipote della donna, nel dopoguerra, aprì un bar accanto alla pensione della nonna, dove serviva un liquore che aveva inventato la donna: il limoncello. Il figlio di quel nipote sarebbe stato proprio Massimo Canale, che avrebbe infine quindi registrato il celebre liquore a suo nome.

Alcuni storici pensano tuttavia che nessuna di queste rivendicazioni sia autentica, e che probabilmente il limoncello sia stato creato in epoca medioevale in uno dei tanti monasteri presenti sul suolo campano.

Un mistero giallo come un limone

Per adesso l’autentica origine del limoncello, oggi diffuso in tutto il mondo e prodotto anche in California, rimane un vero e proprio mistero irrisolto.

Nella speranza di scoprire prima o poi chi sia l’autore di questo delizioso delitto alcolico non ci resta che gustarlo, magari a fine pasto, e ringraziare chiunque lo abbia creato – caprese, sorrentino o amalfitano che sia.

Non perderti gli altri articoli sui sapori leggendari della Campania!

Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook de La Bussola per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!

 

Ads Blocker Image Powered by Code Help Pro

Ads Blocker rilevato!!!

Abbiamo rilevato che stai utilizzando estensioni per bloccare gli annunci. Sostienici disabilitando il blocco degli annunci.

Powered By
100% Free SEO Tools - Tool Kits PRO
error: IL CONTENUTO È PROTETTO