giovedì, Novembre 28, 2024
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Napoli: 20enne ferito alla nuca da un colpo di pistola, dinamica incerta

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NAPOLI FERITO ALLA NUCA
NAPOLI FERITO ALLA NUCA

Un ragazzo di 20 anni è rimasto ferito in maniera non grave dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola alla nuca.

Secondo quanto ha riferito agli agenti del commissariato Arenella a Napoli, è stato trasportato alle 2 della scorsa notte all’ospedale Cto. Per lui 10 giorni di prognosi, è stato dimesso.

L’episodio sarebbe accaduto in zona Chiaiano, il giovane avrebbe raccontato che mentre si trovava in auto con altri due amici, è stato avvicinato da uno scooter con due persone a bordo. Il passeggero senza motivo avrebbe allora esploso il colpo che lo ha ferito alla nuca.

Una ricostruzione che al momento non ha per nulla convinto gli Agenti del Commissariato Arenella.

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Napoli: 28enne di Casoria sparato tre volte durante tentativo di rapina

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CASORIA
CASORIA

La scorsa mezzanotte, i Carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli e del Nucleo Operativo Vomero sono intervenuti al pronto soccorso del Cardarelli per un uomo ferito.

Si tratta di un 28enne di Casoria, già noto alle forze dell’ordine, colpito da tre proiettili alla coscia e al piede. Secondo una prima sommaria ricostruzione, il 28enne sarebbe stato colpito durante un tentativo di rapina in calata Capodichino.

I Carabinieri stanno effettuato approfondimenti per verificare le circostanze dell’accaduto, luogo, dinamica e matrice.

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Cardito, il consigliere regionale Nappi in via Bologna

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CARDITO VIA BOLOGNA
CARDITO VIA BOLOGNA

Venerdì sera il consigliere regionale della LEGA, Severino Nappi, si è recato in via Bologna a Cardito, per ascoltare i proprietari dell’edificio con un ordinanza di abbattimento immediato.

A Cardito si sta consumando un’altra inutile tragedia della giustizia cieca. Un palazzo costruito oltre 30 anni fa sta per essere abbattuto in base ad interpretazioni della legge del tutto slegate dal buon senso, dalla realtà e dalla logica.

In questi momenti tanti si stanno girando dall’altra parte per comodità e vigliaccheria. IO NON ME LA SENTO. Anche se non so quanto tempo dovrà ancora durare la battaglia per moralizzare la questione dell’abusivismo di necessità in Campania prima che tutti ne comprendano le autentiche ragioni, non per questo intendo mollare.

E anche ieri sera ho scelto di essere vicino a queste 40 persone, bimbi, donne, uomini, cui è impossibile spiegare il senso della tragedia che si sta abbattendo sulle loro vite. A voi chiedo di riflettere, a chi mostra la faccia feroce, agitando come una spada la parola legalità, chiedo se davvero crede che questa sia giustizia.

Si tratta di una visita che va sottolineata, sia perché in questi giorni in via Bologna nessun politico si era fatto ancora mai vedere, nonostante i numerosi appelli. Ma va anche evidenziato che Nappi fa parte di un partito di Governo nazionale quindi è importante registrare questo tipo di apertura, almeno per aprire un dialogo sulla vicenda.

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Giugliano: sindaco indagato si autosospende dal PD

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SINDACO GIUGLIANO
SINDACO GIUGLIANO

Il Partito Democratico di Napoli prende atto e apprezza la decisione del Sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi, coinvolto in una indagine, di auto sospendersi dal Pd, in coerenza con i principi del Codice etico e dello Statuto del partito, pur nel rispetto della presunzione di innocenza“.

Lo scrivono, in una nota, il segretario metropolitano Giuseppe Annunziata; il commissario cittadino Francesco Dinacci ed il responsabile metropolitani enti locali, Gaetano Bocchino.

Il sindaco Pirozzi, insieme all’ex sindaco, risulta indagato in un’inchiesta sull’appalto del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani.

Nelle prossime ore il PD, sentito il gruppo consiliare, visti i recenti sviluppi, procederà ad una ulteriore valutazione della situazione politica e amministrativa del comune di Giugliano, in linea con la posizione già espressa nei giorni scorsi“, prosegue la nota.

Quella sull’appalto della raccolta dei rifiuti è la terza inchiesta che scuote il Palazzo Comunale di Giugliano nel giro di un paio di mesi. Nelle scorse settimane ai domiciliari sono finiti un consigliere comunale ed un dirigente del Comune, poi c’è l’indagine a carico di quattro consiglieri sui rimborsi per la partecipazione alle commissioni comunali.

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Irpinia: bambina travolta e uccisa dal cancello di casa

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BAMBINA UCCISA CANCELLO
BAMBINA UCCISA CANCELLO

Una bambina di 10 anni ha perso la vita dopo essere stata travolta dal pesante cancello automatico dell’abitazione alto sei metri.

La tragedia è avvenuta nel tardo pomeriggio di sabato in provincia di Avellino, in un’abitazione di campagna tra i comuni di Fontanarosa e Sant’Angelo all’Esca. I sanitari del 118, chiamati dai genitori, hanno invano tentato di rianimarla, ma la bambina – che quest’anno aveva fatto la prima comunione – è deceduta a causa delle gravi ferite a organi vitali. Era stato anche predisposto il trasferimento in eliambulanza in ospedale.

I Carabinieri hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto.

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Caserta: appalti e tangenti, si dimette Presidente della Provincia

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PRESIDENTE PROVINCIA CASERTA
PRESIDENTE PROVINCIA CASERTA

Dopo le perquisizioni di ieri da parte dei carabinieri nel suo ufficio e nella sua abitazione, ha deciso di dimettersi dalla carica di presidente della Provincia di Caserta e di sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca, indagato per corruzione dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Nella stessa inchiesta risultano iscritte nel registro degli indagati anche altre nove persone, tra cui il dirigente del settore viabilità della Provincia di Caserta Gerardo Palmieri, la dipendente Clara Di Patria, il responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Pignataro Maggiore Marcello Baldo, e diversi imprenditori. Per la Procura Magliocca si sarebbe speso per far avere affidamenti diretti ai due imprenditori edili Cosimo Rosato e Gianpaolo Benedetti (entrambi indagati) ottenendo in cambio la sponsorizzazione per diverse decine di migliaia di euro della squadra di calcio dilettantistica, l’Asd Vitulazio, in cui militava il figlio.

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Aversa: Emanuele ucciso a 14 anni da coetaneo, “dopo 11 anni nessun colpevole”

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Sono passati undici anni e l’omicidio del 14enne Emanuele Di Caterino, accoltellato a morte ad Aversa, in provincia di Caserta, il 7 aprile del 2013, non ha ancora un colpevole. Nuovo processo in corte di Appello, il terzo, per questa morte assurda che vide cadere sotto i fendenti sferrati da un bullo 16enne il povero Emanuele, al culmine di una rissa alla quale era estraneo.

“Il ritardo della giustizia determina un senso di impunità pericoloso e disumano per le future generazioni”, sottolinea con forza l’avvocato Maurizio Zuccaro, legale della famiglia Di Caterino, che, ancora una volta chiede “sia fatta luce su questa vicenda dopo l’ennesimo annullamento da parte della Cassazione e una nuova udienza, la terza, dinnanzi la Corte di Appello di Napoli, fissata per il prossimo gennaio”.

La dinamica di quello che accadde è piuttosto chiara: una lite tra gruppi di giovanissimi a causa di qualche parola di troppi. Poi gli spintoni, gli schiaffi e infine le coltellate. A fronteggiarsi furono il gruppo di giovani di cui faceva parte anche Emanuele che a questo evento non aveva partecipato, e un branco in cui c’era il anche 16enne che sferrò le coltellate.

Emanuele, come già sottolineato, non prese parte a quella rissa, ma l’accoltellatore prese di mira proprio lui: dopo essere stato schiaffeggiato, senza esitazione, pur potendo darsi alla fuga, tornò indietro e accoltellò Emanuele, non lasciandogli alcuno scampo”.

“Gli avvocati dell’imputato chiedono che all’assassino venga riconosciuta la legittima difesa – afferma l’avvocato Zuccaro – per un ragazzo che andava in giro armato di coltello e che ha ucciso senza esitazione un coetaneo che non gli aveva fatto niente”.

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Gratteri: se avessi soldi demolirei mille case abusive

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NICOLA GRATTERI CASE ABUSIVE
NICOLA GRATTERI CASE ABUSIVE

Se avessi i soldi demolirei mille costruzioni abusive ma stiamo iniziando dai Campi flegrei“. Lo ha detto il procuratore capo della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, intervenuto a Casa Corriere in corso a Palazzo Reale a Napoli.

Gratteri, nel sottolineare che “i soldi li sta mettendo la Regione anticipandoli con i Comuni“, ha ricordato che “abbiamo costruzioni abusive anche nella zona rossa e bisogna abbatterle subito perché io non voglio funerali di Stato. Dobbiamo intervenire ora: abbiamo Ischia dove se dovesse piovere due ore di seguito avremmo un’altra Casamicciola“.

Gratteri ha evidenziato che “non esistono reati di serie A o di serie B, di certo la priorità non è il balcone abusivo, ma bisogna iniziare dalle zone sismiche, dall’occupazione di suolo demaniale e poi arriviamo al resto“.

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Indagini sull’omicidio di Emanuele Tufano, al vaglio tutte le testimonianze

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EMANUELE TUFANO BANDE
EMANUELE TUFANO BANDE

Stanno cercando riscontri alle dichiarazioni apprese durante gli interrogatori di ieri in Questura, gli investigatori della Squadra Mobile e i magistrati della Procura dei Minorenni e della DdA che stanno indagando sull’omicidio di Emanuele Tufano, ucciso con un colpo di pistola alla schiena la notte tra il 23 e il 24 ottobre a Napoli.

Si tratta di un’opera certosina finalizzata a delineare anche nei minimi dettagli quanto successo in via Carmeniello al Mercato, all’angolo con corso Umberto I. Le modalità dell’accaduto sono tipicamente mafiose anche se al momento non è chiaro se lo sia anche chi ha sparato. L’attenzione si è concentrata su alcuni minorenni piuttosto spregiudicati: alcune dichiarazioni rese risultano essere collimanti tra loro, altre invece discordanti e gli approfondimenti sono in corso già dalla notte appena trascorsa.

Intanto è stato dimesso uno dei due amici della vittima, un 14enne giunto in ospedale con ferite varie, definite non gravi: escoriazioni e lievi traumi al capo. Nel Cto della città ieri, insieme a lui, è giunto anche un 17enne con una ferita d’arma da fuoco al braccio che ha costretto i sanitari a un intervengo chirurgico urgente.

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Gragnano: violenta ragazza dopo averla drogata

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GRAGNANO
GRAGNANO

Avrebbe violentato una ragazza in una zona appartata di Gragnano (Napoli). La scoperta dopo che il presunto autore della violenza è stato aggredito dal fratello della vittima, una circostanza che ha spinto i carabinieri ad indagare fino ad arrivare all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della procura oplontina. L’arrestato è accusato di violenza sessuale e lesioni personali aggravate.

Dalle indagini dei militari dell’Arma è emerso come l’uomo avrebbe carpito la fiducia della vittima, frequentando assiduamente il locale dove la giovane lavorava, anche offrendole marijuana. Successivamente, l’arrestato avrebbe contattato ripetutamente la giovane con messaggi a chiaro sfondo sessuale, chiedendole insistentemente un appuntamento. Nella serata del 18 settembre scorso, a bordo della propria auto, l’uomo – stando alla ricostruzione delle forze dell’ordine – avrebbe intercettato la vittima e, dopo averla convinta ad appartarsi nel parcheggio della stazione ferroviaria di Gragnano per fumare stupefacente, l’avrebbe violentata, sfruttando lo stato di alterazione della ragazza dovuto all’assunzione delle sostanze stupefacenti.

La ragazza, inizialmente contraria a sporgere querela, il giorno successivo alla violenza si sarebbe confidata con il fratello, il quale – dopo aver organizzato un finto incontro con l’attuale indagato per chiedergli conto della violenza commessa il giorno prima ai danni della sorella – aggredì il presunto autore della violenza. Proprio quest’episodio ha permesso ai carabinieri di intervenire, consentendo così di avviare le indagini e di raccogliere le possibili prove del reato.

Decisive anche le analisi delle immagini catturate dagli impianti di videosorveglianza attivi nella zona dove si sarebbe consumata la violenza, che hanno permesso di individuare la targa del veicolo. Importanti per le indagini anche alcune testimonianze e il riconoscimento fotografico da parte della vittima, che ha individuato il proprio aggressore. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato portato nel carcere napoletano di Poggioreale.

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