sabato, Aprile 12, 2025
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Bologna Napoli: tafferugli all’esterno dello stadio, ferito un poliziotto

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BOLOGNA NAPOLI
BOLOGNA NAPOLI

Un poliziotto in servizio allo stadio di Bologna per la partita di calcio Bologna-Napoli, è stato ferito all’esterno dell’impianto sportivo. L’agente in servizio alla Digos insieme ai colleghi, aveva intercettato i tifosi ospiti al loro arrivo allo stadio.

Secondo una prima ricostruzione i supporter azzurri avevano provato a dirigersi verso il settore occupato dai tifosi emiliani, avrebbero esploso alcune bombe carta e brandito dei bastoni. Il poliziotto potrebbe essere stato colpito alla testa proprio da uno di questi oggetti. Ricoverato in ospedale, ha riportato contusioni, ma non gravi.

Dopo i tafferugli, i tifosi del Napoli sono stati re-indirizzati verso il settore ospiti per assistere al match.

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Scoperto traffico illeciti di rifiuti dalla Lombardia alla Campania, sequestrati 92 milioni

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TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI
TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI

Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Trieste, in un’inchiesta della Dda di Milano con al centro anche persone vicine a clan della camorra, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per 92 milioni di euro in totale, ritenuti “profitto del reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti”, nei confronti “di 6 società di capitali e 11 persone”.

Le indagini, “anche transnazionali”, come si legge in una nota firmata dal procuratore Marcello Viola, e “avviate a partire dal 2024”, hanno riguardato “un’organizzazione criminale, composta anche da soggetti attigui a clan camorristici, dedita al traffico illecito di rifiuti e al successivo riciclaggio dei proventi illeciti”.

È emersa “una vasta frode ambientale e fiscale volta a garantire l’approvvigionamento, in favore di due aziende di smaltimento rifiuti del Nord Italia, di materiale di scarto o di provenienza illecita (per lo più rame e alluminio)”. Il sequestro si aggiunge ad un altro da “circa 70 milioni di euro, eseguito a luglio 2024”.

Le operazioni della Gdf sono in corso nelle province di Milano, Ferrara, Monza Brianza e Napoli, anche col supporto “del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (Scico) della Guardia di Finanza e delle unità cinofile”. Stando alle indagini, “gli ingenti flussi di prodotti gestiti dall’organizzazione venivano regolarizzati attraverso false fatturazioni emesse da imprese di comodo, così da celarne la provenienza illegale e deresponsabilizzare formalmente gli amministratori delle aziende di stoccaggio cessionarie, invece pienamente consapevoli dell’origine illecita della merce“.

E i pagamenti delle fatture, scrivono i pm, “venivano trasferiti su conti correnti esteri, anche cinesi, attraverso ulteriori flussi di false fatturazioni, per inibirne l’agevole tracciabilità“. Agli atti intercettazioni, pedinamenti, “monitoraggio mediante Gps degli spostamenti dei mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti ferrosi, installazione di telecamere su pubblica via e accertamenti bancari“. Sono state individuate “oltre 51 società tra cartiere e ‘filtro’ italiane che, nel periodo di indagine, hanno emesso fatture per operazioni inesistenti nel settore del commercio all’ingrosso di metalli per oltre 320 milioni di euro a favore di imprenditori compiacenti” delle province di Milano e Ferrara. In corso anche perquisizioni con l’uso di “due unità cinofile ‘cash dog'” per la “ricerca di contanti”.

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Concerto di Roberto Vecchioni al Teatro Augusteo a Napoli

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ROBERTO VECCHIONI
ROBERTO VECCHIONI

Sarà dedicata a ‘Melanoma, la prevenzione oncologica’ lo spettacolo di Roberto Vecchioni, a Napoli il 15 aprile alle 21 nel Teatro Augusteo. Parte dell’incasso del suo ‘Tra il silenzio e il tuono tour’ sarà devoluto alla Fondazione Melanoma del professor Paolo Ascierto.

Un’occasione anche per affrontare con poesia e delicatezza il tema della malattia oncologica e dell’importanza della prevenzione, annunciano gli organizzatori che mettono in evidenza:

Roberto Vecchioni ha conosciuto il dolore. L’ha cantato e l’ha descritto nei suoi libri. A modo suo“. Non a caso proprio il professor Vecchioni ha voluto accettare l’invito della Fondazione Melanoma presieduta dal professore Ascierto, oncologo dell’Istituto ‘Pascale’, esperto di melanoma, e ‘dedicare’ alla prevenzione oncologica la tappa napoletana del suo spettacolo, con canti e monologhi. Nella prima parte il concerto sarà dedicato ai brani dell’ultimo album “L’Infinito”, per poi lasciare spazio ad alcuni classici del repertorio del cantautore, in una narrazione che tiene insieme la musica e la parola. Proprio alla parola è dedicato il suo ultimo lavoro letterario “L’orso bianco era nero. Storia e leggenda della parola” (Piemme), in libreria dal 25 marzo.

La parola (e l’arte in genere) è l’unica vera invenzione umana, tutte le altre sono scoperte, dalla ruota al bosone. C’erano già, c’erano già tutte, bisognava solo impossessarsene.
La parola no, è nata dal nulla” spiega l’artista che racchiude in un saggio non accademico la sua dichiarazione d’amore alla parola. Il concerto si svolgerà all’Augusteo, quasi sold out (prevendita presso le rivendite autorizzate e online su Ticketone e Bigliettoveloce).

“Tra il silenzio e il tuono Tour, prodotto da DM Produzioni, è un grande spettacolo di canti e monologhi – spiega Vecchioni – Il silenzio appartiene all’immaginazione, allo spirito, all’anima, mentre il tuono invece appartiene a quello che ho fatto e mi è stato fatto cioè alla vita, che pulsa molto: l’unico modo per acquietarla è rivolgersi allo spirito. Tutta la prima parte dello spettacolo è giocata sull’ultimo disco (L’Infinito) e sui personaggi che hanno battuto il destino, hanno combattuto il male, hanno amato la vita, gli altri e se stessi. La seconda parte, invece, è una specie di ritorno, uno sguardo sul passato con le canzoni di prima, che mostrano come si è arrivati al concetto di infinito attraverso pensieri particolari sull’amore, sul sogno, sull’esistenza, sul dolore, sulla gioia, sulla felicità… e come poi tutte queste piccole cose si siano ricomposte in un’unica idea, che è quella di amare la vita comunque sia, bella o brutta perché in realtà è sempre bella. Siamo noi che a volte la immaginiamo in un altro modo”.

“Sono proprio questi concetti, oltre alla sua storia e sensibilità al tema cui ha dedicato canzoni e pensieri, che ci hanno portato a chiedere al professor Vecchioni di aiutarci – spiega Paolo Ascierto – Da qualche anno, infatti, la Fondazione Melanoma sente che la musica è un vettore importante per veicolare i suoi due messaggi fondamentali, quello sulla prevenzione e sulla ricerca. Il primo è il concetto di ‘prevenzione’, perché le persone devono essere consapevoli che il melanoma in particolare, è un tumore maligno che si può prevenire e questo è importante soprattutto per i giovani. Il secondo è l’importanza della ‘ricerca’, senza la quale la scienza si fermerebbe immediatamente. Vi aspettiamo dunque tutti all’Augusteo, quindi, anche perché parte del ricavato del concerto sarà devoluto alla Fondazione Melanoma”.

Roberto Vecchioni sarà accompagnato dalla “band storica”, costituita da Lucio Fabbri (pianoforte e violino), Massimo Germini (chitarra acustica), Antonio Petruzzelli (basso) e Roberto Gualdi (batteria).

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Muti: “Napoli ingrata con De Simone, si versano lacrime di coccodrillo”

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MUTI DE SIMONE
MUTI DE SIMONE

Sono affranto e arrabbiato per la scomparsa di Roberto De Simone, un amico, un grande genio, un napoletano europeo, un intellettuale che guardava contemporaneamente alle radici colte e popolari della nostra cultura.

Sono arrabbiato perché è morto solo. Lui ha dato tanto a Napoli, Napoli non ha ricambiato. Anzi, spesso è stato trattato con ingratitudine. Ora si verseranno lacrime di coccodrillo, ma la sua scomparsa dà un colpo alla crisi della cultura partenopea proprio mentre, ironia della sorte, si celebrano i 2500 anni di storia. Mi auguro gli dedichino al più presto una strada o una piazza importanti“. Lo scrive Riccardo Muti in un intervento sul Mattino.

Con lui – dice il direttore d’orchestra – ho lavorato spesso sui più importanti palcoscenici internazionali. Memorabili il ‘Così fan tutte’ che realizzammo insieme a Vienna e portammo con successo in Giappone, e il ‘Don Giovanni’: spettacoli in cui si era fusa la tradizione dell’opera buffa del Settecento napoletano con il genio di Mozart. E memorabile un’apertura della Scala con “Nabucco” nell’86 e “Lo frate ‘nnammorato” di Pergolesi, sempre a Milano.
Lui aveva qualche anno in più di me, ma da ragazzi ci incrociavamo al San Pietro a Majella quando io studiavo con Vincenzo Vitale. Poi, negli anni Sessanta, diressi con l’Orchestra Scarlatti a Napoli alcune opere del Settecento. “La Dirindina”, un intermezzo di Domenico Scarlatti e “Chi dell’altrui si veste presto si spoglia” di Cimarosa, uno dei titoli più lunghi in cui io mi sia imbattuto nel mondo della lirica. De Simone era il giovane cembalista e naturalmente tra di noi si instaurò subito una intesa artistica e culturale che non s’è mai interrotta. A quei tempi Napoli si interessava molto della riscoperta della grande storia musicale della città, c’erano molte iniziative. E in quel contesto il genio di De Simone ha incarnato l’anima di Napoli assunta a carattere universale. Penso alla sua “Gatta Cenerentola” al legame che l’opera ha con la storia e le tradizioni popolari locali essendo contemporaneamente antica e rivoluzionaria“.

Secondo Muti “Napoli, però, è stata ingrata con lui, non gli ha mai concesso riconoscimenti, non gli ha mai dato quel teatro per costruire la scuola vocale che sognava di realizzare. Il suo spirito libero, il coraggio di non nascondere le proprie opinioni e lanciare strali ogni volta che lo riteneva opportuno, ne hanno fatto un profeta non amato in patria. Eppure De Simone ha fatto tanto anche al San Carlo e per il San Carlo. Come regista, compositore e anche come direttore artistico al fianco del sovrintendente Francesco Canessa. E al San Pietro a Majella ha contribuito in maniera determinante alla salvaguardia della biblioteca e alla catalogazione di tutti i preziosissimi manoscritti che rischiavano di andare perduti: Paisiello, Cimarosa, Vinci, Jommelli, Pergolesi, Scarlatti. La sua Napoli è una vera, grande capitale, come lo era nel Settecento quando gareggiava con Londra e Parigi. Ci mancherà“, conclude Muti.

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Cellulari e droga per detenuti in carcere a Santa Maria Capua Vetere, arrestato agente penitenziaria

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Un sottufficiale del corpo della Polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, è stato arrestato in flagranza di reato mentre era sul posto di lavoro. Ad ammanettarlo sono stati i suoi stessi colleghi.

Il sottufficiale è stato sorpreso – si legge in una nota stampa diffusa dalla procura sammaritana – mentre tentava di introdurre nel carcere 19 telefonini cellulari, 19 cavi Usb, 20 cavi di alimentazione, e circa 34,4 grammi di cocaina.

Tutti i prodotti erano nascosti all’interno della giacca della divisa. L’arresto è stato convalidato, nella giornata di ieri (lunedì 7 aprile), dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e convertito in una ordinanza di custodia cautelare per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, introduzione di cellulari con la finalità di farli utilizzati ai detenuti e corruzione.

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Casoria: ai domiciliari per stalking va sotto casa della ex moglie a Scampia con mazza da baseball, arrestato

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Agli arresti domiciliari per stalking va sotto casa della moglie armato di mazza da baseball ma la vittima è dai carabinieri.

E’ successo nel quartiere Scampia di Napoli, dove un uomo è stato arrestato per evasione dopo aver violato la misura restrittiva dalla propria abitazione di Casoria per raggiungere l’appartamento di sua moglie a Scampia.

Lui ha 40 anni ed è ai domiciliari dal 5 aprile per un ‘codice rosso’ in danno di un’altra donna e per resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, infatti, aveva intrattenuto una relazione extraconiugale e la nuova compagna lo aveva denunciato per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori, da qui l’arresto ai domiciliari.

Ier sera il 40enne minaccia al telefono sua moglie.

La offende e la denigra, vuole che gli porti il figlio ma lei si oppone, il piccolo sta dormendo e comunque non vuole correre rischi. Già in passato la donna aveva subìto violenze con lividi evidenti anche a causa della talassemia di cui soffre. Fatti mai denunciati.

Parte la video chiamata e il messaggio è inequivocabile “Se non mi porti il bambino vengo e ti apro a testa!”.

La donna chiude la chiamata. Il 40enne a quel punto evade dalla propria abitazione di Casoria e va sotto casa della moglie.

La donna resiste e non apre. L’uomo si allontana. Minacce di morte si ripetono tra messaggi e telefonate. Passa la mattinata e la donna fortunatamente si convince: la 42enne va nella caserma dei carabinieri di Scampia per denunciare quanto avvenuto durante la notte. In quei minuti a Casoria, all’uomo viene notificato la comparizione all’interrogatorio di garanzia per l’arresto del 5 aprile.

Il 40enne perde la testa, impugna una mazza da baseball e va a casa della moglie. Con quella mazza l’uomo distrugge il citofono di quella che era l’abitazione coniugale e non contento danneggia l’auto della donna per poi fuggire.

I vicini di casa chiamano il 112 e i carabinieri di Scampia analizzano in tempo reale le immagini dei sistemi di videosorveglianza grazie alle quali si vede il raid appena avvenuto. I carabinieri di Casoria vengono allertati e trovano l’uomo in casa. Arrivano anche i carabinieri di Scampia che trovano la mazza da baseball appena utilizzata. L’uomo viene così arrestato per evasione.

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Napoli, arrivata la nave di Emergency “Life support” con a bordo 171 migranti

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È arrivata alle 9:15 circa di oggi nel porto di NAPOLI la nave Life Support di Emergency. A bordo ci sono 171 persone messe in salvo sabato 5 aprile, quando la nave dell’Ong aveva realizzato tre interventi di soccorso nelle acque internazionali della zona Sar libica.

Portati al sicuro 215 naufraghi, 44 dei quali, i più fragili, già trasbordati a un mezzo della Guardia Costiera.

Sono al momento in corso le operazioni di sbarco dei migranti.

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Blocco treni su linea Venezia Napoli Salerno, ritardi di oltre due ore e mezzo

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linea Venezia Napoli Salerno
linea Venezia Napoli Salerno

Dopo la domenica nera per il blocco dei treni sull’Adriatica per un investimento nel Bolognese, ancora una giornata di disagi e ritardi per pendolari e viaggiatori.

La circolazione sulla linea Venezia-Bologna è stata sospesa per due ore e mezzo (dalle 10.30 fino all’una circa) tra Monselice e Terme Euganee per un investimento (tra Monselice e Battaglia), per consentire i rilievi dell’autorità giudiziaria.

Pesanti le ripercussioni sul traffico, con treni AV e regionali sulla tratta Venezia-Napoli-Salerno che registrano ritardi di oltre due ore e mezzo. Gli Alta Velocità sono stati instradati sul percorso alternativo tra Padova e Bologna via Verona. Alcuni regionali sono stati limitati o cancellati.

Migliore la situazione, comunque con disagi, sulla linea AV Milano-Bologna. La circolazione ferroviaria è in graduale ripresa dopo i rallentamenti – iniziati alle 9 – dovuti ad accertamenti tecnici sulla linea tra Livraga e Piacenza. I treni Alta Velocità in questo caso possono viaggiare con ritardi fino a un’ora.

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Casoria: vandalizzata la “Casa della Cultura”

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CASORIA VANDALI Casa della Cultura
CASORIA VANDALI Casa della Cultura

Ecco come abbiamo trovato stamattina la futura Casa della Cultura di Casoria. Il cantiere dell’ex Municipio è stato vandalizzato nella notte. Pareti appena tinteggiate, pavimento rovinato con vernice sparsa ovunque e scritte oscene.

Inizia così il post del Sindaco di Casoria, Raffaele Bene, dopo che questa mattina gli operai hanno trovato vandalizzata la “Casa della Cultura”.

Sono entrati dal retro, dal parcheggio, salendo sulle tubature del gas. Un gesto deliberato, vigliacco, che fa male due volte: perché colpisce un luogo simbolo della rinascita di Casoria e perché avviene in un momento in cui stiamo lavorando con tutte le forze per cambiare volto alla Città.

Solo pochi giorni fa, alcune dipendenti del servizio demografico, nella sede comunale di Arpino, sono state aggredite mentre erano al lavoro. A loro va la mia vicinanza, il mio rispetto e la mia solidarietà. Così come a tutti i dipendenti comunali che ogni giorno si impegnano con serietà per il bene della comunità. Siamo amareggiati, ma non ci arrendiamo. Stiamo prendendo provvedimenti e saranno avviate indagini per risalire ai responsabili.

Non bastano le telecamere, serve l’aiuto delle famiglie, dei genitori, dei cittadini. Chi distrugge un luogo pubblico, distrugge un pezzo di futuro. Casoria cambierà. E questo ci spinge solo a correre più forte.

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Estorsione e spaccio: 5 arresti tra le fila del clan dei casalesi

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CASALESI AVERSA
CASALESI AVERSA

Figurano anche tre elementi di spicco del Clan dei Casalesi (fazioni Bidognetti e Schiavone) tra le cinque persone arrestate dai carabinieri di Aversa (Caserta) al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli: il primo, noto imprenditore attivo nell’area del litorale domitio ritenuto “stabile riferimento del clan per il finanziamento delle casse della famiglia Bidognetti“.

Un incarico che ricopriva avviando iniziative economiche comuni con esponenti del gruppo criminale. Tra queste, l’acquisto all’asta di numerosi immobili, laddove l’imprenditore avrebbe corrisposto delle somme di denaro ad appartenenti al clan, grazie al cui intervento, gli altri offerenti venivano indotti a rinunciare alla partecipazione all’incanto così da consentire all’imprenditore di aggiudicarsi i beni.

L’imprenditore, secondo quanto ricostruito, sarebbe, altresì, direttamente coinvolto in un progetto per la realizzazione di un ristorante di una nota catena di fast food in un terreno sito a Castel Volturno lungo la via Domiziana, già di proprietà di un imprenditore colluso con il clan Bidognetti e colpito da confisca di prevenzione. Il secondo soggetto, anche lui ritenuto legato alla stessa fazione dell’imprenditore, si occupava invece della gestione delle attività estorsive sui territori dei comuni di Lusciano e Parete, storicamente di egemonia del clan. Il terzo soggetto, invece, è stato individuato quale referente del clan – gruppo Schiavone, e anche lui si occupava di estorsioni. Terminato un lungo periodo di detenzione si sarebbe immediatamente rimesso in attività non solo nelle estorsioni ma anche nel traffico di droga.

Il quarto arrestato è un albanese: versava migliaia di euro al mese al clan dei Casalesi per spacciare e gestire in regime di sostanziale monopolio le forniture di sostanze stupefacenti alle piazze di spaccio del litorale domitio. Sia lui sia il quinto arrestato sarebbero coinvolti con altri soggetti invece appartenenti al clan, e per i quali si è proceduto separatamente, in un’estorsione ai danni di un imprenditore operante sul litorale domitio, dal quale con violenza e minacce, veniva preteso il pagamento di ben 15mila euro.

Le misure cautelari riguardano l’imprenditore Antonio Fusco (classe 1980); Nicola Gargiulo, (classe 1967); Nicola Pezzella (classe 1963); l’albanese Hermal Hasanai, (classe 1984) e Umberto Meli (classe 1993).

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