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Napoli: sequestrata pistola in una palazzina del centro storico

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Particolare attenzione da parte dei Carabinieri sulla presenza di armi sul territorio napoletano, durante una perquisizione in una palazzina in vicoletto Zuroli a Forcella, i militari del nucleo investigativo di Napoli hanno rinvenuto una pistola clandestina, con matricola abrasa e 3 cartucce calibro 6,35 mm.

L’arma era nascosta nel vano ascensore dello stabile, avvolta in un panno insieme ad un passamontagna. La pistola è stata sequestrata e sarà sottoposta ad accertamenti balistici e dattiloscopici, per verificare se sia stata utilizzata in fatti di sangue.

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Avellino: picchia la fidanzata per controllare lo smartphone, denunciato

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Pugni e schiaffi alla fidanzata che non voleva fargli controllare il suo smartphone. Un 28enne di Luogosano, in provincia di Avellino, è stato denunciato dai carabinieri all’autorità giudiziaria per lesioni e minacce aggravate.

Il Gip del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura, ha disposto con una ordinanza il divieto di avvicinamento alla persona offesa e il divieto di dimora nel comune di Fontanarosa, dove è avvenuta l’aggressione. La misura cautelare è stata adottata ritenendo che le condotte delittuose del giovane potessero essere reiterate ponendo in grave pericolo la vita e l’integrità fisica della ragazza.

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Capodanno 2025 a Napoli, a piazza Plebiscito Loredana Bertè e Sal da Vinci

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La notte di Capodanno a Napoli in piazza Plebiscito culminerà con i fuochi d’artificio sul lungomare, ma prenderà il via con la comicità di Gigi & Ross e i Ditelo Voi, conduce Gianni Simioli. Apertura con il contest di giovani cantanti pop emergenti, il fil rouge è la musica di Pino Daniele. I vincitori della competizione si esibiranno subito dopo con i big: tra questi, James Senese, sin dagli esordi sodale e amico di Pino Daniele, Raiz, Gabriele Esposito e Tammurriata Nera.

L’attore Massimiliano Gallo terrà un monologo sulla città e i suoi 2500 anni di storia. Dopo la mezzanotte si esibisce Sal da Vinci, cantante amato da decenni che ha ritrovato il successo nazionale con il tormentone disco di platino “Rossetto e caffé”. Capodanno sul Lungomare, poi, dalle 23 all’alba, come d’abitudine ormai, alla Rotonda Diaz e alla Colonna spezzata. In apertura un contest per i dj, il vincitore si esibisce con le guest star: la dj internazionale di Scampia, Deborah De Luca, e Riva Starr.

La superstar della serata sarà Loredana Bertè, legata da un profondo rapporto con Pino Daniele, che per lei compose nel 1980 “Buongiorno anche a te”, per poi scrivere 11 anni dopo “In questa città”, canzone in gara al Festival di Sanremo del 1991.

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Salerno: arrestati due pedofili di Milano, avevano adescato online la vittima

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Il centro operativo per la sicurezza cibernetica Campania, Basilicata e Molise della Polizia di Stato con il supporto del centro operativo Lombardia ha dato esecuzione all’ordinanza di una custodia cautelare in carcere e di una detenzione domiciliare, emessa dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura, nei confronti di due uomini, residenti a Milano, gravemente indiziati dei reati di violenza sessuale e produzione di materiale pedopornografico ai danni di un ragazzino, della provincia di Salerno, minore di 14 anni.

Le indagini, svolte dalla sezione operativa per la scurezza cibernetica di Salerno, hanno documentato che i due uomini, dopo aver adescato in rete il ragazzino, approfittando della sua immaturità lo hanno indotto a compiere atti sessuali e a inviare loro, video e immagini a contenuto sessualmente esplicito.

Dall’analisi dei dispositivi sottoposti a sequestro, sono emerse, inoltre, richieste e pressioni per avere incontri in presenza compiute dall’indagato, destinatario della custodia cautelare in carcere.

Le indagini, coordinate dal centro nazionale per il contrasto alla pedopornografica online hanno consentito di identificare i due soggetti, che si celavano dietro sistemi di messaggistica, utilizzati proprio per contattare minori e per creare un circuito di informazioni, facendo emergere anche le condotte di adescamento e detenzione di materiale pedopornografico di altri due indagati, il primo residente nella provincia di Torino e il secondo nella provincia di Foggia, su cui sono in corso approfondimenti investigativi.

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Santo Romano: denunciato per concorso in omicidio amico dell’assassino

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È stato denunciato per concorso in omicidio il giovane, un maggiorenne, che era in compagnia del 17enne reo confesso che la notte tra il primo e il 2 novembre scorsi ha sparato e ucciso a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli, il 19enne Santo Romano.

Quella notte venne anche ferito al braccio, solo lievemente, un amico della vittima.
Accertamenti da parte dei carabinieri sono in corso anche nei confronti del giovane che ha ospitato il 17enne dopo l’omicidio, in un’abitazione nel quartiere Barra del capoluogo partenopeo. Com’ è noto a fare scattare la lite sono stati motivi futili: un paio di scarpe Gucci sporcate.

In alcune foto pubblicate sul web, inoltre, il 17enne è ritratto accanto al figlio di colui che è ritenuto a capo del clan Aprea e al giovane Francesco Pio Valda, sotto processo davanti alla Corte di Assise di Napoli per l’omicidio dell’ aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone, come Santo Romano ucciso con un colpo di pistola al petto la notte tra il 19 e il 20 marzo del 2023 davanti agli chalet di Mergellina, a Napoli, nell’ ambito di una lite a cui era del tutto estraneo, scoppiata per un pestone su un paio di scarpe firmate.

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Afragola, Legambiente contro il PUC: illegittimo. Ricorso al TAR

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Legambiente Campania ha inoltrato al Tar della Campania un ricorso avverso e per l’annullamento della delibera del consiglio comunale di Afragola (NAPOLI) di approvazione del Piano urbanistico comunale pubblicato sul Burc numero 57 del 19 agosto 2024.

“Le motivazioni di merito – commenta l’associazione ambientalista – sono relative alle plurime e molteplici illegittimità di cui è viziato il Puc di Afragola tali da incidere in maniera devastante sull’assetto territoriale in ossequio ai principi di riduzione del consumo di suolo, di tutela delle risorse naturali, di contrasto ai cambiamenti climatici. I cittadini non possono essere condannati a vivere in una enorme, cementificata e trafficata città dormitorio”.

Il ricorso muove – spiega una nota – da una serie di eccezioni di ordine procedurale, tra cui spicca il non avere inteso, nell’approvazione del Puc, tener conto dei pareri espressi dalla Città metropolitana che in gran parte collimano con le argomentazioni esposte da Legambiente Campania nel suo ricorso.

E, ancora, è stato anche violato anche il principio di partecipazione al procedimento amministrativo, dal momento che nel PUC adottato dalla Giunta comunale si registrano notevoli difformità con il Preliminare di Piano approvato dal Consiglio.

– Il primo aspetto da rilevare – denuncia Legambiente – e che è alla base della strategia del Puc c’è l’enorme aumento del carico insediativo, stante la clamorosa l’inattendibilità del calcolo effettuato per il relativo fabbisogno del tutto sganciato da dinamiche demografiche credibili. Mentre i dati Istat confermano il trend demografico in progressiva decrescita (in linea con le tendenze sovracomunali), tanto che gli ultimi dati 2021 fanno registrare a un calo della popolazione del 2.5% (-1.692 abitanti) rispetto al 2011.

A fronte del calo il Puc prevede un fabbisogno di nuovi alloggi al 2033 pari a circa 7.196 di cui soli 412 destinati ad edilizia sociale.

L’eccessivo aumento degli alloggi, come eccepito anche dalla Città metropolitana, non trova riscontro nell’Anagrafe edilizia prevista dalla pianificazione sovraordinata, per la quale, vanno considerati tutti gli alloggi legittimi o legittimabili ai sensi della normativa vigente, occupati e non occupati, condonati e condonabili alla data attuale.

A tal proposito, addirittura nel Puc non risultano censiti gli eventuali immobili assoggettati ad istanza di condono edilizio ancora pendente, né è rinvenibile la perimetrazione degli insediamenti abusivi e delle lottizzazioni abusive da redigere ai sensi della normativa vigente. L’artificio utilizzato per giustificare l’incremento è quello, purtroppo abbastanza solito, di accrescere il numero degli alloggi non idonei (per numero di vani non adeguati alla composizione delle famiglie o perché malsani).

Ma in questo caso il parametro del disagio abitativo serve solo a far lievitare a dismisura l’edificazione privata in regime di libero mercato, favorendo, anche con gli incentivi volumetrici e la possibilità di urbanizzare i lotti liberi nelle aree centrali, la speculazione edilizia e l’aumento delle rendite fondiarie. Il Piano non prevede la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma si limita a consentire quella di edilizia residenziale sociale a costruttori privati che, in convenzione col Comune cedono (in proprietà o in fitto a costi concordati) parte dell’edilizia privata ad uso sociale, usufruendo, in cambio, di grossi benefici di incrementi volumetrici.

Per accogliere l’incremento residenziale, il Puc rende edificabili aree che nel preliminare di Piano erano state considerate da tutelare ai fini della “conservazione degli spazi scoperti e la salvaguardia delle aree libere contigue ai nuclei storici, promuovendo, ove necessario, il recupero ambientale e consentendo la realizzazione di parchi e giardini pubblici”.

L’incremento residenziale e produttivo confligge anche con il Piano di emergenza Comunale, dal momento che, in aperta contraddizione con i canoni della prevenzione dei rischi, il PUC ha incredibilmente reso edificabili alcune delle aree di attesa individuate dal Piano vigente. Alla disattenzione per la protezione civile, per le vie di fuga, si somma la totale assenza nel Puc del grande il tema della mobilità sostenibile, che pone la questione della prossimità (città di 15 minuti, acquisti a Km0) come centrale nelle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici. Con il Puc approvato le attrezzature, i servizi, le aree verdi sono tutte lontane dal centro cittadino, rendendo Afragola, con l’aumento del carico insediativo e il consumo di suolo, un enorme, cementificata e trafficata città dormitorio.

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Numero chiuso nel Parco Archeologico di Pompei, guerra ai bagarini

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Il Parco Archeologico di Pompei rivoluziona la bigliettazione e passa al numero chiuso ponendo un tetto di 20mila ingressi al giorno.

È partita venerdì mattina la sperimentazione decisa dal direttore generale Gabriel Zuchtriegel, che ha personalmente seguito l’avvio del cambiamento deciso, come ha spiegato, insieme con la Prefettura, i Vigili del fuoco e i consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del patrimonio Unesco.

La nuova misura vuole stroncare anche il fenomeno del bagarinaggio all’esterno del sito, con la vendita di “pacchetti turistici” che comprendono biglietti maggiorati e – in modo truffaldino – servizi offerti gratis con l’acquisto del ticket d’ingresso alla biglietteria.
“Sono motivi soprattutto di sicurezza sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio, partendo in questa stagione bassa in cui sperimentare questa misura i cui numeri saranno poi esaminati con calma, nelle giornate di maggiore afflusso e per la riuscita del nostro progetto di distribuire i turisti anche nei siti esterni a Pompei, che sono altrettanto interessanti e attrattivi” ha spiegato Zuchtriegel, mostrando il biglietto nominativo consegnato questa mattina a chi fa accesso agli Scavi. “Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera giornate in cui il limite dei 20mila ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei – ha aggiunto il direttore degli Scavi – non deve essere un turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi e anche gli investimenti e la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi . È una misura non contro la crescita, anzi, noi puntiamo sulla crescita”.

Saranno quindi inferiori “i numeri” considerati soprattutto nella “gara” delle presenze nei maggiori siti dei Beni Culturali nazionali, quando si tireranno le somme a fine anno soprattutto riferiti nelle giornate di accesso gratuito, come le prime domeniche del mese? “La nostra priorità è la sicurezza. E in caso di emergenza, abbiamo voluto tenere conto di garantire uscite controllate ai visitatori – spiega Zuchtriegel – Faccio l’esempio di terremoti, attacco terroristico, eventi estremi con fulmini o piogge intense come si stanno verificando sempre più di frequente.

Dobbiamo poter gestire le presenze che con 30mila persone non sarebbe possibile garantire”. Poi ha aggiunto: “Noi siamo molto orgogliosi dei numeri che abbiamo raggiunto in questi anni e spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Ma questa classifica o gara è carina, tuttavia ci impone di scegliere la conservazione del patrimonio Pompei e non vorremmo che questa “classifica” finisse per danneggiarlo. In ogni caso, stiamo lavorando per essere sportivamente sempre “in gara”, lavorando sugli altri siti. Sarà impegnativo”.

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Studenti in piazza a Napoli, striscione contro la guerra

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Studenti in piazza oggi a Napoli per rivendicare la difesa dell’istruzione pubblica, chiedere che “la guerra esca dalle scuole” e contro il ddl sicurezza 1660. A manifestare da piazza Garibaldi fino alla sede della Regione Campania diverse sigle rappresentative degli studenti.

Davanti al Maschio Angioino gli studenti hanno esposto uno striscione con la scritta ‘Soldi alla scuola e non alla guerra’ con la sigla ‘Students Rise Up!!. Durante il passaggio del corteo sono stati lanciati alcuni fumogeni.

“Abbiamo manifestato oggi a Napoli per affermare il nostro diritto a un’istruzione che sia davvero libera e accessibile, senza compromessi.

Ora, chiediamo che le nostre istanze vengano ascoltate da chi prende le decisioni, vogliamo potere” ha dichiarato Carlotta Scognamiglio, dell’Unione Degli Studenti Napoli In piazza anche docenti iscritti al sindaco Anief per chiedere la fine della precarietà nel mondo della scuola.

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Prefetto Napoli: “bisogna coinvolgere i giovani in percorsi educativi”

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Bisogna coinvolgere “sempre di più i giovani nei percorsi educativi” anche “grazie a spazi come questo“.

Lo ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari, che nella mattinata di oggi è intervenuto alla cerimonia di apertura di un parco pubblico a San Giorgio a Cremano, che è stato ‘rigenerato’ grazie ai fondi del Pnrr.

Un parco resta elemento costruttivo un una società a misura d’uomo, dove il rispetto dell’uomo deve essere sempre fondamentale“, ha proseguito il Prefetto che si è detto soddisfatto dalla presenza di “tanti giovani e ragazzi” che saranno sicuramente educati alla bellezza.

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Consulta smantella impianto Autonomia Differenziata, De Luca: “accolte richieste della Campania”

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La sentenza sulla legge Calderoli smantella la Legge Calderoli e difende l’unità del Paese“. Lo dichiara il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “La Corte Costituzionale – sottolinea il governatore campano – ha accolto in gran parte e in tutto il suo nucleo essenziale, le censure mosse nel ricorso promosso dalla Regione Campania e dalle altre Regioni ricorrenti, e sostanzialmente ‘riscrive’ la legge nei termini che la stessa Regione Campania ha proposto con un disegno di legge emendativo della Calderoli trasmesso alle Camere ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione qualche settimana fa“.

In una nota la Regione Campania esamina nel dettaglio la decisione della Consulta: “La pronuncia chiarisce in primo luogo che, contrariamente a quanto previsto dalla legge Calderoli, l’intesa può avere ad oggetto esclusivamente singole e specifiche funzioni legislative o amministrative e deve essere giustificata in relazione alla singola Regione interessata dal trasferimento. Dunque, nessun trasferimento indiscriminato e generalizzato di funzioni. È inoltre accolto tutto il gruppo di censure relative alla determinazione dei Lep: la Corte accoglie il motivo di ricorso con il quale si era denunciato che la legge Calderoli contiene, di fatto, una delega in bianco, in quanto non detta i necessari criteri direttivi e principi generali per la determinazione dei LEP. È altresì accolta la censura relativa alla illegittimità della previsione che demanda ad un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri anziché al legislatore l’aggiornamento dei Lep“.

La Regione Campania sottolinea che “viene accolta la censura relativa all’illegittimità delle previsioni riguardanti il finanziamento delle funzioni trasferite alle Regioni all’esito dell’intesa. La Regione Campania aveva lamentato la mancanza di un meccanismo di correzione dell’entità delle risorse nell’ipotesi in cui le stesse fossero risultate eccedenti rispetto a quanto necessario per l’espletamento delle funzioni. Viene inoltre rilevata l’illegittimità della previsione della mera facoltà, e non dell’obbligo, per le Regioni ammesse alla firma dell’intesa, di concorrere agli obiettivi di finanza pubblica“.

Con riferimento alla portata dei poteri delle Camere, “del tutto sviliti dalla formulazione della legge Calderoli“, la Regione Campania evidenzia che “la pronuncia in sede di interpretazione delle norme chiarirà, tra l’altro, che il Parlamento non sarà tenuto a ratificare o meno l’Intesa, ma potrà modificarne il contenuto. Analogamente, in sede interpretativa, la Corte correggerà la portata della legge in ordine alle materie cosiddette no-Lep chiarendo che i relativi trasferimenti di funzioni non potranno avere ad oggetto i diritti civili e sociali. Infine la sentenza chiarirà anche l’effettiva portata della clausola di invarianza finanziaria, precisando che, al momento della conclusione dell’intesa e dell’individuazione delle risorse per il finanziamento delle funzioni trasferite, andrà verificato non soltanto il rispetto dei costi e dei fabbisogni standard e dei criteri di efficienza, ma andranno altresì attualizzate le valutazioni finanziarie. Spetterà inoltre al Parlamento colmare i vuoti derivanti da alcune altre questioni sollevate nei ricorsi, in modo da assicurare la piena funzionalità della legge. Il comunicato dà conto, infine, di un importante monito, contenuto nella sentenza, in merito al potere della Corte di vagliare anche le singole leggi di differenziazione“, conclude la nota della Regione Campania.

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